- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

giovedì 30 maggio 2013

SABATO 1 GIUGNO ORE 16.00 BOLOGNA-MANIFESTAZIONE

CONTRO I LICENZIAMENTI DEGLI OPERAI DELLA LOGISTICA A BOLOGNA VOLUTI DALLA GRANAROLO E DALLA LEGA COOP

CONTRO IL DECRETO DITTATORIALE  DELLA "COMMISSIONE DI GARANZIA SCIOPERO" CHE LIMITA IL DIRITTO DI SCIOPERO PER GLI OPERAI DELLA LOGISTICA CON UN SEMPLICE "PARERE" E CONSULTANDO UNICAMENTE PADRONI E POLIZIA

PER IL SOSTEGNO ALLA LOTTE DEGLI OPERAI DELLA LOGISTICA. 

PER LA DIFESA DELLE CONDIZIONI DI VITA E DI LAVORO PROLETARIE.

PER I DIRITTI AI LAVORATORI.

PARTECIPA! ADERISCI! DIFFONDI!
UN LICENZIAMENTO OGGI DEGLI OPERAI DELLA LOGISTICA CREA CONDIZIONI PIU' FAVOREVOLI AL LICENZIAMENTO DI ALTRI LAVORATORI IN LOTTA DOMANI.

LA LIMITAZIONE OGGI DEL DIRITTO DI SCIOPERO NELLA LOGISTICA CREA CONDIZIONI PIU' FAVOREVOLI PER LIM ITARLO ANCHE NEGLI ALTRI SETTORI, ANCHE DOVE NON VIENE APPLICATA LA LEGGE 146.

VENERDI ORE 17.30 FORMAZIONE A GALLARATE

31 maggio 2013 - SEDE ADL DI GALLARATE
VIA DELLE ROSE ANGOLO VIA PADRE LEGA
FORMAZIONE PER DELEGATI E ATTIVISTI.
ARGOMENTO:
Patronato, ISEE, i contributi e la pensione, la disoccupazione ecc.

Riorganizzazione del personale - Busto, diffida per il Comune

Le Rsu non vogliono ancora entrare nel merito delle proposte, ma per il momento si limitano a far notare l'anomalia di un processo che normalmente viene avviato in casi di esuberi di organico, cosa che non succede per il Comune di Busto Arsizio, dove invece c'è una cronica problematica di carenza di organico. 

Il rischio che intravedono le Rsu è di subire le conseguenze negative dei problemi del gruppo Agesp, in cui da tempo la stabilizzazione dei precari è al centro di un caso. «Chiediamo che il Comune ci coinvolga prima di approvare una delibera che riguarda i lavoratori» spiega Fausto Sartorato, rappresentante sindacale di Adl.

Intanto stamattina l'assemblea ha bocciato la proposta di attuazione delle progressioni orizzontali del personale, che in questa fase non avrebbero effetti economici visto il blocco degli stipendi.
A questi temi si intreccia la vicenda della Corte dei Conti: prossimo appuntamento ad ottobre, quando il giudice del lavoro valuterà la relazione del consulente tecnico chiamato a verificare se i lavoratori dovranno restituire le somme richieste da Palazzo Gilardoni.


laprovinciadivarese.it

UNITI SI VINCE E SI DEVE VINCERE !!!

Venerdì 31 maggio alle ore 11 in Prefettura a Milano si terra l'incontro per definire l'assunzione dei lavoratori dell'appalto regionale INPS facchinaggio.

L'incontro vedrà presenti A.D.L.Milano e Provincia in rappresentanza dei lavoratori, la d.ssa Ferrarese per conto della Direzione Territoriale del Lavoro, la Direzione INPS in qualità di committenza dell'appalto, Romeo Gestioni spa appaltatrice del servizio e la Generale Servizi Srl affidataria finale del servizio nonostante i precedenti che ha visto la stessa società allontanata dall'appalto precedente per gravi irregolarità contrattuali, retributive e contributive.

Oggetto dell'incontro: cambio appalto e assunzione dipendenti.

Si invitano i compagni e le compagne a partecipare al presidio che avrà inizio alle 10 e 30 e terminerà alla conclusione dell'incontro con una conferenza stampa.

UNITI SI VINCE.
I LAVORATORI IN LOTTA.

Sciopero a Malpensa, disagi ma niente blocchi

Una giornata di scioperi e cancellazioni, ma non di caos, negli aeroporti milanesi di Malpensa e Linate. Lo sciopero è l'ennesima protesta per far sentire in Europa lavoce dei lavoratori di Sea Handling, i cui posti sono a rischio per l'applicazione di una sentenza europea. A Malpensa sono stati 31 i voli in arrivo cancellati, 37 quelli in partenza, a Linate cancellati 43 arrivi e 45 partenze: i voli sono stati annullati preventivamente dalle compagnie per evitare problemi e la Sea, società di gestione dello scalo, dice che i passeggeri sono stati informati e "riprotetti" con voli alternativi.
varesenews.it

mercoledì 29 maggio 2013

E' morto un operaio.

Ciao,
volevo rubarvi 2 minuti per darvi comunicazione di un triste evento,
questa notte è morto Piero, operaio della meccanica.

È da gennaio che Piero non si vede in meccanica, ho telefonato un paio di volte a casa sua e mi ha risposto la sua mamma Dicendomi che Piero ha avuto un’infezione al pancreas che non riesce a risolversi, sta prendendo antibiotici ma lui non sta bene ed è sempre a letto.
Alcuni colleghi mi hanno detto che è rientrato un giorno, tentando di lavorare ma non ce la faceva a stare in piedi e se ne è tornato a casa.

È di questi giorni l’epilogo della sua vicenda, il male che lo affliggeva da diversi mesi era un tumore al pancreas e da sabato è caduto in coma in ospedale, dicevano che era in fin di vita e non gli mancava molto per terminare le sue sofferenze che si trascinavano ormai da diversi mesi.

Ovviamente la notizia ha lasciato tutta la meccanica di stucco perché nessuno sapeva che il suo problema era in realtà un male incurabile che lo avrebbe portato alla sicura morte, forse solo sua mamma lo sapeva ma non lo aveva divulgato, probabilmente nella speranza che non fosse vero, ma così non è stato.

Come gli è arrivato il tumore non è dato saperlo, quello che si sa è che viveva a Lonate Pozzolo proprio sotto le rotte di atterraggio degli aerei di Malpensa,
quello che si sa è che lavorava in una fabbrica che usa materiali poco salubri e che ogni anno ci sono diverse denunce all’ASL per le sostanze che girano nei vari reparti della ditta, quello che si sa è che non è il primo e nemmeno l’ultimo dei colleghi e amici che se ne vanno con mali simili.

Piero non era giovane, anche se viveva ancora con la mamma aveva abbondantemente superato i 50 anni ma la pensione era ancora lontana.
Piero arriva da Vergiate dove, qualche anno fa, è stato licenziato da Agusta per aver “offeso” un delegato sindacale di Vergiate, ovviamente Agusta non ne ha voluto sapere di come erano andati i fatti e doveva “proteggere” il delegato, licenziando in tronco Piero.
Il giudice ha dato ragione a Piero e obbligato Agusta a ricollocarlo vicino a casa in un posto di lavoro “intoccabile” se non con il consenso dello stesso Piero.
La sua vita trascorsa a C. Costa ha confermato quanto stabilito dal giudice e cioè che Piero era una persona mite, tranquilla, non litigava con nessuno sempre pronto a fare un passo indietro se era necessario. Tanto è vero che oggi sono in tanti, in meccanica, che mi chiedono notizie di Piero per sapere come sta, per avere notizie di quell’operaio che non si vede più da molti mesi ormai. 
Notizie che oggi sono, purtroppo, le peggiori che uno si aspetta.

La morte è una livella che accomuna tutti,  ricchi e poveri, come diceva Totò, ma per chi lavora in fabbrica e vive nelle case popolari dietro l’aeroporto, la livella arriva in giovane età, per chi invece sta tranquillamente seduto in parlamento e decide di allungare l’età della pensione, togliere l’art. 18, peggiorare le condizioni di vita dei lavoratori, la livella arriva dagli 80 anni in su.

Caro Totò, mi sa che ricchi e poveri non sono uguali nemmeno per la morte.

Ciao Piero,
Fiorenzo

Al Castello dei Missionari contro “Armi e guerre”

Sabato 1 e domenica 2 giugno, al Castello dei Missionari Comboniani (via delle Missioni, 12 – Venegono Superiore - VA) si terrà l’incontro/convegno: “Armi, guerre e territorio”, un evento aperto a tutti ed organizzato dal comitato No M-346 del varesotto e dal Movimento No F-35 del novarese.
L’iniziativa, come si legge nel “documento di lancio del Forum contro la Guerra” (www.forumnoguerra.blogspot.it), vuole essere una «continuazione della manifestazione del 13 ottobre 2012 contro la produzione e l’uso bellico di velivoli militari prodotti in Italia, svoltasi intorno all’aeroporto/fabbrica di armi/sede nazionale di AleniaAermacchi-Finmeccanica di Venegono Sup. (VA), dalla quale è sorta l’idea di proporre questo “FORUM contro la guerra che sia forma organizzativa funzionale al comune scopo ma anche luogo fisico d’incontro e di servizio, simbolicamente situato presso il castello dei Missionari Comboniani, sulla collina che sovrasta questa “fabbrica di morte”».

«Con questo forum nazionale - continua il comunicato - si vuole puntare a costruire efficaci azioni di promozione della pace e di contrasto a tutte le guerre; azioni che, maturando dentro comunità altamente solidali e producendo nuova solidarietà, siano in grado di togliere il consenso alle strutture che sostengono il complesso militare-industriale e la guerra».
Al convegno, a cui hanno aderito -tra gli altri- l’Associazione Difesa Lavoratrici e Lavoratori (ADL - Sindacato di base) della Provincia di Varese, la Confederazione Nazionale Unione Sindacale di Base (USB), saranno presenti diversi relatori (tra cui Alex Zanotelli, Manilo Dinucci, Marinella Correggia, Giorgio Beretta, Rossana De Simone, Carlo Remeny) che si occupano di pace, disarmo, diritto internazionale, strategie militari, guerra e informazione.
Durante le due giornate di convegno, a un anno dalla sua morte, sarà ricordato il pacifista varesinoStefano Ferrario, presentando un libro con i suoi scritti intitolato “Stefano, un gigante di pace”.

Regione Lombardia, ok allo stanziamento di 15 milioni di euro a ex-consiglieri per vitalizi

Per gli ex consiglieri regionali della precedente legislatura sono previsti 15 milioni di euro come saldo delle loro liquidazioni, o meglio trattamento di fine mandato, e a titolo di restituzione dei contributi, già versati, per chi di loro rinuncerà al vitalizio. Questo è quanto emerge dal testo della variazione di bilancio votato dall'assemblea legislativa della Lombardia.
 ilsole24ore.com

Femminicidio, primo passo avanti: sì della Camera alla ratifica della Convenzione contro la violenza sulle donne

L'Aula della Camera ha approvato all'unanimità, con 545 sì, la ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica. Il voto é stato accolto da un lungo applauso da parte dell'Assemblea. Il testo passa ora all'esame del Senato. 


SEA Sciopero, mercoledì 29 MAGGIO

Sciopero dei lavoratori SEA e SEA Handling, proclamato da tutte le sigle sindacali, in riferimento alla decisione della Commissione Europea su SEA Handling, durante l’intera giornata di mercoledì 29 maggio
varesenews.it

SEA-MALPENSA-LINATE, sciopero il 29 maggio


lunedì 27 maggio 2013

Aumenti record per le bollette: l'Italia doppia l'Unione europea

MILANO - Tra la seconda metà del 2011 e la seconda metà del 2012 le famiglie italiane hanno visto crescere la loro bolletta della luce dell'11,2%, uno dei maggiori aumenti registrati nell'Ue, e del 10,6% per il gas. Nel resto del Vecchio continente i prezzi dell'elettricità per le famiglie sono aumentati del 6,6% e quelli del gas del 10,3%. Lo comunica Eurostat secondo cui l'incremento registrato in Italia, sul fronte dell'energia elettrica, è il terzo maggiore alle spalle di Cipro (+21%) e Grecia (+15%). Una situazione diametralmente opposta a quella di Svezia (-5%), Ungheria (-2%) e Finlandia (-1%).
repubblica.it

Ilva, i capireparto e capiarea: ci dimettiamo dalla nostra funzione

Dopo le dimissioni del consiglio di amministrazione l'Ilva rischia di perdere anche capiarea e capireparto. Una trentina di persone hanno infatti comunicato all'azienda (e in particolare all'amministratore delegato Enrico Bondi e al direttore dello stabilimento Antonio Lupoli) di voler rinunciare alla funzione sin qui svolta in fabbrica nella gestione di altiforni e acciaierie. Questo perché il gip Patrizia Todisco, nell'ordinanza con cui venerdì scorso ha disposto il sequestro di 8 miliardi e 100 milioni di euro a valere sui beni della Riva Fire, ha sottolineato anche le loro responsabilità in materia di reati ambientali.
ilsole24ore

Lepanto Malpensa, nuova protesta dei lavoratori licenziati


sabato 25 maggio 2013

Nuova furia omicida contro le donne nel Lodigiano e a Genova

Una donna è stata uccisa a coltellate dall'ex convivente a Guardamiglio, nel Lodigiano. L'uomo, italiano, ha atteso l'ex convivente, una romena, all'esterno della casa in cui la vittima faceva le pulizie. L'ha trascinata in un giardino pubblico e l'ha uccisa. L'uomo è stato bloccato da alcuni passanti a consegnato ai carabinieri. La donna ha cercato di fuggire ma é stata raggiunta e uccisa dietro un cespuglio di un parco pubblico. DRAMMA ANCHE A GENOVA - Un  a cubana di 41 anni e' stata ferita da uno o piu' colpi di pistola nel quartiere di Marassi a Genova da un uomo che l'ha buttata fuori dall'auto e le ha sparato alla schiena. L'uomo, un italiano di 58 anni, e' gia' stato fermato dai carabinieri con l'accusa di tentato omicidio. Lei e' gravissima. E' successo in via Balbi. Testimoni hanno riferito di aver visto la donna cadere dall'auto e un uomo spararle alla schiena prima di fuggire. L'uomo e' stato fermato poco dopo in piazza Corvetto. 

CASA DELLE DONNE GALLARATE

Una casa delle donne quale opportunità di incontro per esprimerci,  comunicare, prendere iniziative, creare, e  uscire dall’isolamento....

Il progetto nasce dalla volontà di realizzare nella città di Gallarate uno  spazio (un luogo di aggregazione) per le donne e delle donne; un punto di riferimento e di reciproco ascolto e sostegno, dove si possano elaborare  iniziative in ambito culturale, artistico, sociale, nell’ottica di una cultura di genere, affinché ciascuna possa migliorare la propria condizione individuale, familiare e sociale.

I TEMI che il progetto intende sviluppare sono:

Autostima (contrasto ad ogni abuso, tutela della salute e del lavoro, evoluzione socio-economica in un’ottica femminile di non prevaricazione)

Pari opportunità (corresponsabilità, compartecipazione, mediazione intergenerazionale e fra generi, riappropriazione dei tempi di produzione e di relazione)

Mondializzazione (Diritti e doveri di ospitalità e di convivenza, diffusione della legalità e del reciproco rispetto, valorizzazione delle diversità positive)

LE ATTIVITA’ E I MEZZI che saranno gradualmente attivati verranno diffusi via internet,  tramite le associazioni della nostra rete, o presso la nostra sede.

I NOSTRI INDIRIZZI sono:

Face Book:       Donne Gallarate
e-mail:              casadonnegallarate@gmail.com
sede:                “CASA DELLE DONNE GALLARATE” c/o CUAC
   via Torino 64   -   21013   GALLARATE    (Varese)

Piena solidarietà alle lotte degli operai che difendono i loro diritti e il loro posto di lavoro


#OccupyINPS:
LAVORATORI RIMASTI SENZA STIPENDIO E SENZA LAVORO
OCCUPANO SEDE INPS A MILANO.
Questa mattina un gruppo di lavoratori, rimasti senza stipendio dal 15 maggio e ancora in attesa delle spettanze dei mesi scorsi, ha occupato la sede dell’INPS di via Maurizio Gonzaga per denunciare la insostenibile situazione in cui si trovano, risultato di una lunga storia di sfruttamento e irregolarità perpetuate proprio sotto gli occhi dell’ente preposto al controllo
Da tempo INPS Lombardia ha affidato a terzi i servizi di pulizia e facchinaggio, col meccanismo dell’esternalizzazione per appalto pubblico con il criterio del massimo ribasso. Fino a fine 2012, tale appalto è stato assegnato a Siram e al Consorzio Stabile Miles, i quali hanno affidato l’esecuzione materiale a Generale Servizi SrL e a Irbis Società Cooperativa. Fin dal principio tale esternalizzazione è stata macchiata da gravi irregolarità formali e sostanziali, come
·         contratti part time di 4-5 ore giornaliere che nella realtà si traducevano in 8-10 ore di lavoro reali e queste ore supplementari erano irregolarmente retribuite al ribasso sotto forma di una fittizia “trasferta Italia”, con conseguente evasione contributiva;
·         sistematico ritardo nei pagamenti ai lavoratori;
·         mancata fornitura dei dispositivi di protezione necessari allo svolgimento in sicurezza delle mansioni contrattuali;
·         affidamento di mansioni al di fuori dell’oggetto delle esternalizzazioni;
·         controllo diretto dell’operato dei lavoratori da parte di personale dell’INPS, in spregio alla normativa sulle esternalizzazioni.
Le irregolarità da parte di Generale Servizi e Irbis sono state di tale entità che la stessa INPS si è vista costretta a sanzionare tali società alla fine del 2012, chiedendone l’esclusione dall’esecuzione dell’appalto, riaffidato a quel punto da parte del Consorzio Miles a GSI Global Service Italia, che ha quindi preso sotto contratto i suddetti lavoratori già dipendenti di Generale Servizi Srl e Irbis.
La situazione precipita definitivamente quando l’appalto in questione viene riassegnato, a fine 2012, a un nuovo soggetto, la Romeo Gestioni, società del Gruppo Romeo. Romeo Gestioni rimane in silenzio fino a maggio 2013, nonostante i tentativi di colloquio intrapresi da lavoratori e sindacato, e il 14 maggio si presenta quindi a un incontro presso la Direzione Territoriale del Lavoro, annunciando laconicamente che l’appalto sarà materialmente eseguito dalla Generali Servizi (sì, la stessa società sanzionata dall’INPS stessa per le irregolarità sopra descritte…) e che si rifiuta di riaffidare le mansioni ai lavoratori che le avevano svolte fino a quel momento, come previsto dalle norme e dalle prassi. Successivamente, la stessa Generale Servizi contatta individualmente alcuni dei lavoratori, intimando loro di firmare nuove lettere di assunzione con condizioni ulteriormente peggiorative rispetto alle precedenti, pena l’esclusione perpetua dal rapporto di lavoro
In tutto ciò l’INPS Lombardia si è progressivamente sottratta al confronto con questi lavoratori e le rappresentanze sindacali, lavandosene le mani e ignorando bellamente le gravissime irregolarità, a tutti i livelli, perpetrate dalle catene di subappalto e dalla Generale Servizi in particolare.
La lotta non si fermerà fino al completo riconoscimento del sacrosanto diritto dei lavoratori alla dignità e al lavoro e alla rottura di questi atroci meccanismi di sfruttamento, mercificazione e ricatto dei lavoratori stessi, sotto gli occhi di un soggetto come l’INPS, il quale è finanziato direttamente dai contributi dei lavoratori, che proprio su tali temi dovrebbe essere oltremodo vigile e attento.
In solidarietà con i lavoratori
Milano, 23 maggio 2013

giovedì 23 maggio 2013

Logistica, l'industria del futuro dove si lavora come nell'Ottocento


Egiziani, marocchini, ivoriani, bengalesi, tunisini: sono la manodopera che carica e scarica tonnellate di merce ogni giorno, a ritmi forsennati e con paghe da fame. La caratteristica che accomuna questi lavoratori è essere "soci" di cooperative che non hanno nulla a che vedere con quelle riconosciute dalla Costituzione. Al contrario, si tratta di società che scavalcano i vincoli da lavoro subordinato costringendo i dipendenti ad associarsi

MILANO - È l'alba, e stanno tornando a casa dopo dieci, dodici ore di lavoro. Sono i facchini del polo logistico di Carpiano, piccolo comune a sud di Milano. Immersi nelle giacche da lavoro, con le scarpe antinfortunistiche ancora ai piedi, aspettano immobili la corriera delle sei e quarantacinque, che li lascerà alla stazione del passante ferroviario di Melegnano. Egiziani, marocchini, ivoriani, bengalesi, tunisini: sono loro la manodopera che carica e scarica tonnellate di merce ogni giorno, a ritmi forsennati e con paghe da fame. Se la logistica  -  il settore dell'economia che muove le merci   -  è lanciata a razzo nel futuro dalla globalizzazione, le condizioni di lavoro che produce, almeno in Italia, sono ottocentesche. I facchini fanno una vita durissima, che pochi italiani riuscirebbero a sopportare. Mustapha, invece, ha dovuto resistere per cinque anni: "Andavo a lavorare dalle sei di pomeriggio alle sei di mattina, cinque giorni su sette", racconta. "Capitava anche di tirare fino alle otto o alle nove. Una volta preso il ritmo, non riesci più a dormire la notte". Mustapha viene dal Marocco, ed è in Italia dal 1998. Oggi non lavora più a Carpiano, ma nel magazzino Dhl di Liscate, periferia Est di Milano. 
repubblica.it

In Italia progressiva erosione diritti umani

ROMA - "Una progressiva erosione dei diritti umani, ritardi e vuoti legislativi non colmati, violazioni costanti e forse in aumento". E' questa la fotografia dell'Italia che emerge dal rapporto 2013 di Amnesty International sulla situazione dei diritti umani nel mondo. Un rapporto che non risparmia critiche alla politica italiana e che registra nel 2012 "una situazione con molte ombre": dalla violenza contro le donne al mancato inserimento del reato di tortura nel codice penale fino al nuovo accordo per il controllo dell'immigrazione sottoscritto con la Libia.

Migranti e rom. Proprio questa intesa - firmata il 3 aprile del 2012 dal ministro Anna Maria Cancellieri e dal suo omologo libico - secondo il presidente di Amnesty International Italia, Antonio Marchesi, "rischia di mettere a repentaglio la vita e l'incolumità di migranti e richiedenti asilo", ricalcando il testo firmato nel 2008 con l'allora leader di Tripoli Muammar Gheddafi. Amnesty chiede perciò la "sospensione" di un accordo che, secondo l'organizzazione, è stata peraltro siglato "senza trasparenza". Nel 2012, sottolinea ancora il rapporto, le condizioni dei Centri di identificazione ed espulsione "sono state ben al di sotto degli standard internazionali" e "le tutele legali per il rimpatrio dei migranti irregolari sono state violate in molte occasioni". Sistematicamente, le autorità non hanno protetto i diritti di rifugiati, richiedenti asilo e migranti che hanno continuato a vivere in condizioni difficili e d'indigenza, inducendo i tribunali di alcuni paesi dell'Eu a bloccare il loro rinvio in Italia, secondo quanto stabilito dal regolamento Dublino II.

La presenza del reato di clandestinità e le "continue violazioni" dei diritti dei rom sono altri due nodi evidenziati nel documento, che rimarca una "contraddizione" del governo di Mario Monti: l'approvazione della 'Strategia nazionale d'inclusione dei rom' da un lato, e, dall'altro, il ricorso presentato nello stesso periodo contro il Consiglio di Stato che dichiarava illegittima la cosiddetta 'emergenza nomadi' in vigore dal 2008. La Cassazione, lo scorso 2 maggio, ha confermato il verdetto del Consiglio di Stato ma, nel frattempo, le autorità di Roma hanno continuato ad applicare il 'Piano nomadi', provocando sgomberi forzati e il reinsediamento di molti rom "in campi segregati", è la denuncia di Amnesty.

Violenza sulle donne e omofobia. Il rapporto si concentra quindi sui casi di omofobia e sulla "diffusa" violenza contro le donne (con 122 casi di omicidio nel 2012), oltre che sugli "ostacoli incontrati da chi chiede giustizia per coloro che sono morti mentre si trovavano nelle mani di agenti dello Stato o sono stati torturati o maltrattati in custodia" e sulla "stigmatizzazione pubblica sempre più accesa di chi è diverso dalla maggioranza per colore della pelle o origine etnica". 

Il "pacchetto riforme". Infine Amnesty rilancia l'agenda in dieci punti per i diritti umani in Italia, che punta ad eliminare le criticità emerse e che è stato proposto da Amnesty a tutti i candidati alle ultime elezioni. I leader delle forze politiche che poi hanno dato vita al governo e 117 parlamentari hanno firmato il pacchetto. E ora Marchesi lancia un monito all'esecutivo: "E' più che mai giunto il momento di fare riforme serie nel campo dei diritti umani. Non ci sono alibi. Non regge quello della crisi, ammesso che considerazioni economiche possano valere a fronte della necessità di proteggere valori fondamentali. Anche le violazioni dei diritti umani costano, e spesso di più della loro tutela. Né rappresenta un'obiezione valida la presunta limitazione dell'agenda del governo. Il Parlamento è stato eletto e il governo è in carica: entrambi sono tenuti a svolgere le rispettive funzioni nell'interesse generale e a garantire l'attuazione delle convenzioni internazionali che il nostro Paese si è impegnato a rispettare".
repubblica.it

Sea Handling, il Tar Lombardia sospende la sanzione europea

Stop alla "sanzione" chiesta dall'Europa che metterebbe in crisi Sea Handling: una prima sospensiva arriva dal Tar della Lombardia, che ha esaminato il ricorso amministrativo presentato dal Comune di Milano,primo azionista di Sea. Si tratta, naturalmente, un provvedimento tutto italiano, chenulla centra con la richiesta fatta a Bruxelles di rivedere la posizione sulla restituzione di 360 milioni di euro da Sea Handling a Sea e di sospendere il provvedimento a garanzia della società di handling di Malpensa e Linate. Nel caso l'Europa non concedesse sospensive, si aprirebbe un ulteriore conflitto tra l'Italia e Bruxelles.
«È una buona notizia. Con la sospensione si avrà più tempo per mettere in campo tutti gli strumenti per tutelare la situazione occupazionale e la continuità gestionale di Sea Handling» comemnta il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Alessandro Alfieri. Per il sindaco di Milano Giuliano Pisapia è «un chiaro riconoscimento della fondatezza delle nostre ragioni». Sono circa 2400 i lavoratori a rischio tra Malpensa e Linate.
22/05/2013
varesenews.it

La Lombardia è la regione più inquinata d’Europa.


Un triste primato che nasce da due fattori: la sua conformazione a conca e le massicce quantità di gas nocivi immessi nell’atmosfera. Se nel primo caso Madre Natura non si può cambiare, nel secondo si può far molto.
Il prossimo agosto entrerà in vigore una legge regionale rivoluzionaria. Tutti gli immobili devono sostituire il vecchio e inquinante impianto di riscaldamento (quelli datati prima del 1997, per tutti gli altri c’è ancora un anno di tempo). Il provvedimento della Regione Lombardia prevede l’obbligo di dotare i termosifoni di valvole termostatiche e di contabilizzatore di calore. Inoltre, in molti casi si dovrà sostituire anche la pompa di circolazione con una più moderna, denominata ad inverter. In questo modo la Regione punta a ottenere un abbattimento degli inquinanti pari al 5-6% del totale.
Aria più pulita e a caro prezzo però. Ogni valvola ha un costo medio pari a 130 euro (ne serve una per radiatore), una pompa di calore 5mila euro ma questa si paga in base alle quote millesimali. Per un appartamento medio di tre vani con cinque termosifoni il costo complessivo può superare i 1.000 euro. Più è piccolo l’immobile più è penalizzato. Il mancato adeguamento è pesantementesanzionato, fino a 3mila euro l’anno. Non più rinviabile, questo provvedimento manca di incentivi o sgravi fiscaliL’associazione nazionale degli amministratori di condominio teme un aumento dei mancati pagamenti delle quote condominiali, fenomeno già in netta crescita a causa della crisi.
Ma c’è il colpo di coda dello scorpione che solo un tecnico esperto può prevedere. La quasi totalità degli impianti di riscaldamento in Lombardia sono a colonna: partono cioè dal primo piano e si sviluppano in verticale fino all’ultimo. Questo sistema obbliga a inserire un ripartitore nell’impianto. Esso però è uno strumento poco accurato misurando solo la temperatura superficiale di ogni singolo termosifone, che però può essere condizionata da numerosi fattori (esogeni alla produzione di calore che poi è quella che si paga) quali spifferi in appartamento, infissi poco isolanti, un tetto non coibentato, una casa confinante vuota e dunque fredda o la posizione stessa della casa (se è periferica soffre il freddo maggiormente). Insomma, il costo di questo doveroso abbattimento di inquinanti rischia di essere spalmato in maniera iniqua fra i cittadini. Il prossimo inverno, all’arrivo delle prime bollette, i lombardi se ne accorgeranno e si rifugieranno, al netto di contenziosi e liti condominiali, verso il riscaldamento autonomo.

Pensioni, ipotesi uscite flessibili per risolvere il nodo esodati

ROMA - Un modello di pensionamento flessibile ancora da definire nei suoi contorni esatti, ma che in prospettiva potrebbe anche disinnescare la mina degli esodati, i lavoratori da salvaguardare rispetto alle conseguenze della riforma Fornero . Al ministero del lavoro i dossier aperti sono tanti, da quello relativo agli sgravi per l’assunzione di giovani agli aggiustamenti alle norme sul mercato del lavoro. Sul fronte della previdenza si lavora soprattutto a due progetti: da una parte la cosiddetta staffetta tra giovani e anziani, dall’altra il possibile abbassamento, con penalizzazione, dell’età minima di uscita. Progetti entrambi non semplici e potenzialmente costosi per il bilancio dello Stato; ma in grado di ammorbidire le conseguenze delle regole pensionistiche introdotte a fine 2011 sull’onda dell’emergenza finanziaria.

RITORNO A QUOTA 97
Quella legge di fatto ha bruscamente spostato in avanti la data dell’uscita del lavoro, anche di diversi anni, creando come effetto collaterale (forse inizialmente ritenuto secondario) un bacino di lavoratori che si ritrovano o si ritroveranno senza stipendio ma anche senza pensione: perché l’azienda li ha messi fuori, o loro stessi si sono dimessi, in previsione di un’andata a riposo che poi si è rivelata un traguardo lontano o lontanissimo. Finora per tutelare queste persone si è scelta la strada dell’eccezione rispetto ai vincoli stringenti della riforma: in più riprese 130 mila persone sono state ammesse a usufruire delle vecchie regole.

Ora si lavora per estendere la platea, probabilmente non in modo particolarmente incisivo visto anche l’esiguità delle risorse a disposizione; ma il problema verrà affrontato anche da un altro lato proprio attraverso il pensionamento flessibile. 62 anni erano l’età richiesta per l’uscita, insieme a 35 di contributi, con le norme precedenti alla riforma Fornero: la famosa “quota 97” che sarebbe dovuta scattare nel 2013. Potendo lasciare il lavoro con questi requisiti, seppur con una penalizzazione economica, la gran parte dei lavoratori coinvolti ritroverebbe il percorso tracciato negli anni scorsi e tutto il problema si ridimensionerebbe. La possibilità di uscire da una condizione pesante come quella della potenziale assenza di reddito potrebbe rendere digeribile il disincentivo economico.

Ma quanto dovrebbe essere forte questo disincentivo? È un punto che dovrà essere valutato con attenzione. Garantire un effetto finanziario equivalente a quello dell’attuale assetto legislativo richiederebbe penalizzazioni altissime: una misura un po’ più accettabile comporta inevitabilmente un onere per il bilancio pubblico. Il progetto dell’ex ministro Damiano e dell’attuale sottosegretario all’Economia Baretta prevede una decurtazione del 2 per cento per ogni anno di distanza dalla soglia dei 66, attuale limite per l’uscita di vecchiaia, che poi si ribalterebbe in un analogo incentivo all’uscita ritardata. È probabile che alla fine il prezzo richiesto debba essere un po’ più alto; i nuovo regime potrebbe scattare dal prossimo anno.

I COSTI DEL PART TIME
I tempi saranno forse un po’ più ravvicinati per il progetto staffetta, ossia la possibilità per i lavoratori più anziani di svolgere a tempo parziale gli ultimi anni di lavoro, in cambio dell’assunzione di giovani. L’idea non è nuova e un’opzione del genere già esiste nel pubblico impiego (il ministero della Funzione pubblica punta a rilanciarla anche in chiave di gestione degli esuberi); nel settore privato sperimentazioni di questo tipo sono sulla rampa di lancio ad esempio in Lombardia. C’è però un problema di costi: anche escludendo specifici incentivi retributivi, il solo costo della contribuzione figurativa a carico dello Stato si aggira sugli 8 mila euro l’anno per ciascun interessato, nell’ipotesi di un reddito medio basso. Se i lavoratori coinvolti fossero centomila la spesa sarebbe di 800 milioni il primo anno, destinata poi a crescere nei successivi.
ilmessaggero.it

Don Gallo, il "prete di strada" in cammino con gli ultimi


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La morte di Don Gallo, il "prete di strada", commuove Genova e un pezzo dell'Italia. Don Gallo si è spento a 84 anni nella sua Comunità a San Benedetto al Porto. Il suo ultimo tweet è stato "Sogno una Chiesa solidale". Povertà, giustizia, pace, sono sempre state al centro delle sue preghiere per una società che non si accorge degli umili e dei "fuori casta". Il suo ultimo libro si intitola "In cammino con Francesco", il papa che ha sdoganato la parola povertà.
Don Gallo ha declinato questa lotta per la carità in un chiaro agire politico, per esempio battendosi per la cittadinanza agli immigrati, al G8 di Genova, con i No-Tav. Non era un moderato. Era un prete di strada, fiero comunista, partigiano e ribelle, il sigaro eternamente in bocca. Molto si è detto e scritto di un uomo che in vita ha fatto sempre discutere per la sua fede tanto salda quanto le sue idee radicali. Per Don Gallo, Hugo Chavez fu "un grande statista".
Il Cardinale Bagnasco ricorda: ''Con Don Gallo ci siamo incontrati spesso, veniva lui o lo convocavo io, in una dialettica, in cui c'era paternità da parte mia e amicizia da parte sua..". ''E' una perdita dolorosa per tutti noi'', ha detto la scrittrice Dacia Maraini, Don Gallo fu infatti insignito del Premio Elsa Morante nel 2011. Secondo Vannino Chiti: "La scomparsa di don Andrea Gallo lascia un vuoto nella Chiesa italiana e nella coscienza civile e democratica del Paese. E' stato un prete di frontiera, coraggioso nelle sue prese di posizione". Il sindaco di Milano, Pisapia: "Oggi è un giorno triste, ho perso un caro amico". 

mercoledì 22 maggio 2013

riparte la formazione al venerdì


Prosegue la formazione in sede a gallarate alle 17.30
24 maggio 2013 - legge 81: prevenzione e protezione da infortuni e malattie professionali nei luoghi di lavoro

Corsi di formazione x delegati in sede a Gallarate (Varese)  tutti i venerdì dalle 17.30 alle 19,30 circa:
30 novembre 2012 -  modifica art 18 legge 300: riforma Fornero
6 dicembre 2012 - motivi della crisi parte prima
13 dicembre 2012 - motivi della crisi parte seconda  
21 dicembre 2012 - sfruttamento lavorativo di persone immigrate irregolari.
18 gennaio 2013 - Esodati: motivi, cause e copertura economica, come evitare il peggio.
25 gennaio 2013 – legge 81: lotte per la promozione e la affermazione della  salute nei luoghi di lavoro
1 febbraio 2013 - ASPI: riforma Fornero e sostituzione legge 223 su ammortizzatori sociali
8 febbraio 2013 - disarmo industria bellica e mantenimento occupazione: coerenza dell’attività sindacale in fabbrica.
15 febbraio 2013 – Convegno sulla Sanità a Milano FFSS Garibaldi dalle 14 alle 19
22 febbraio 2013 - pubblico impiego: diritti sindacali ed RSU
1 marzo 2013 – legge 300 e attività sindacale in fabbrica
8 marzo 2013 - tutela dei diritti delle donne nei luoghi di lavoro
15 marzo 2013 – busta paga: le voci principali e come calcolare le ritenute
22 marzo 2013 – riforma della pensione: i nuovi requisiti
29 marzo 2013 – 730: come leggere le istruzioni (PARTE I)
5 aprile 2013 – propaganda sindacale: rapporti con mass-media, sito internet, mailing-list e diffusione comunicati  
12 aprile 2013 – legge 81: prevenzione e protezione da infortuni e malattie professionali nei luoghi di lavoro
19 aprile 2013 – 730: compilazione modello e simulazione (PARTE II)
26 aprile 2013 – sospeso x ponte
3 maggio 2013 – sospeso x ponte
10 maggio 2013 – attività sindacale nel Pubblico Impiego: rapporti con mass-media, sito internet, mailing-list e diffusione sindacale
17 maggio 2013 - congresso provinciale
24 maggio 2013 - legge 81: prevenzione e protezione da infortuni e malattie professionali nei luoghi di lavoro
31 maggio 2013 - Patronato: ISEE, i contributi e la pensione, la disoccupazione ecc.
Fiorenzo

ringraziamenti per la partecipazione al congresso "da USB ad ADL" di Varese


Vi ringrazio per la partecipazione al congresso di venerdì 17 a Varese
che ha visto la nascita di ADL Varese.

Noi ci siamo presi un impegno con il congresso e con tutti gli iscritti della nostra provincia
e, come avvenuto per USB, siamo pronti a rispettare quell’impegno fino in fondo,
la coerenza ci deve distinguere dagli altri sindacati.

Nel nostro simbolo e nella nostra bandiera, votati al congresso,
è riportato un simbolo che raffigura la nascita e la crescita,
un simbolo femminile che vuole essere uno stimolo per tutti,
dopo l’esperienza in USB, noi siamo convinti che non sia importante essere piccoli o grandi
ma non vi è futuro se non si agisce secondo le proprie convinzioni.

Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote
ma uno stile di vita e di comportamento per tutti o la strada sarà sempre più difficile.

Nel salutarvi vi riporto la parte finale della relazione congressuale
Che ha proposto e visto la nascita di ADL Varese, un sindacato di base
che non vuole essere ne più grande ne più bello ne più forte,
Ma semplicemente coerente.

Fiorenzo


La spinta di unificazione non si deve esaurire ma va continuamente alimentata coinvolgendo tutti i sindacati di base a partire da quelli presenti sul nostro territorio. Dobbiamo ripartire dall’unificazione delle iniziative di lotta su temi condivisi, per la tutela del lavoro, per un salario garantito, contro il precariato, per la parità dei diritti tra donne e uomini, tra italiani e immigrati, tra nord e sud, tra cattolici e non cattolici.

Questa è una delle sfide centrali per la quale il nuovo sindacato è chiamato a mettere in campo delle strategie concrete, vista la rapidità dei processi di cambiamento in corso. In continuità con la nostra storia saranno centrali la democrazia, la trasparenza, l’autonomia economica e politica e la partecipazione attiva dei lavoratori e lavoratrici : proprio perchè ci crediamo, il coordinamento di Varese ha mantenuto tutte e due le mani sul timone ed è andato dritto fino in fondo anche a costo di rimetterci personalmente ma nell’interesse collettivo dell’intera provincia e nell’interesse di quella idea di  sindacato di Base che da sempre ci ha contraddistinto e del quale non ci rassegniamo a rinunciare.

E’ per queste ragioni che oggi, ancora una volta, ci troviamo qui.

Ci troviamo qui per ricominciare e per dare il nostro contributo a quella lotta di classe che riteniamo sia l’unica via di uscita per ricostruire un minimo di equità sociale. Siamo ancora qui consapevoli che il termine democrazia rappresenti partecipazione, trasparenza, rispetto e condivisione. Oggi spetta a tutti noi fare quel che sempre abbiamo fatto, ovvero, darci una struttura che ci permetta, senza alcun vincolo, di attuare quel che da sempre è stato il nostro modo di essere. Abbiamo cercato di inserire nello statuto tutto quello in cui noi crediamo e per cui ci stiamo battendo su tutti i fronti, per lo stesso motivo abbiamo scritto un codice etico che pensiamo possa dimostrare la nostra completa volontà di agire in piena coerenza con quello che crediamo e con quello che diciamo.

L’impegno che fin d’ora, in questo congresso, questo gruppo dirigente può prendere è ancora una volta la coerenza con le nostre idee, l’impegno di mantenere l’autonomia economica e politica perché riteniamo che solo in questo modo sia possibile poter decidere in piena libertà e senza vincoli, l’impegno di continuare a lavorare, come sempre abbiamo fatto, nella democrazia e nella trasparenza, l’impegno di continuare, con gli iscritti, i delegati e gli attivisti, un rapporto diretto per coinvolgere tutti nelle decisioni,  l’impegno di ripartire dal basso per ricostruire un tessuto unitario nelle lotte e nelle iniziative condivise con tutti i sindacati “liberi” che ancora ci sono e con cui pensiamo di rapportarci fin da subito perché l’unità sindacale dal basso è l’unica via percorribile.

Per questi motivi pensiamo sia più che mai condivisibile l’idea di continuare il percorso Unitario dal Basso, partendo dalle fabbriche, dalle aziende pubbliche, dalle associazioni e comitati di lotta del nostro territorio, rilanciando e intensificando il dialogo con gli altri Sindacati di Base presenti nella nostra Provincia come la Confederazione Cobas e l’Al-Cobas, mantenendo uno stretto legame con Medicina Democratica, con cui ci rapportiamo in modo costruttivo ormai da anni e intensificare i rapporti con i vari comitati provinciali dei NOTAV, NOF35, NOM346, con i quali,  da qualche tempo, ci stiamo confrontando per contribuire a costruire un fronte unico di lotta che sempre più sta assumendo una dimensione nazionale.

Il nuovo Sindacato di Base provinciale che, a partire da oggi 17 maggio 2013, chiederemo a questo Congresso di deliberare, porta il nome di ADL Varese (Associazione Sindacale per la Difesa delle Lavoratrici e dei Lavoratori della provincia di Varese, Sindacato di Base) e proponiamo che, in ADL Varese, confluisca tutta la struttura di USB e di USB LP, della nostra provincia.

Il progetto che proponiamo a questo congresso è quello di rilanciare l’Unità dei Sindacati di Base partendo dalla nostra regione che è la regione più sindacalizzata d’Italia, insieme ai compagni di sempre di Legnano e di Cassina de Pecchi, di Milano, di Brescia, e di Pavia, per costruire un nuovo disegno Sindacale Unitario di Base Nazionale lavorando insieme all’ADL-Cobas, ai SI-Cobas, al neonato Coordinamento Auto organizzato dei Trasporti di Casini, intensificando i rapporti con il Comitato Pensionati organizzato da Gallori e il comitato in difesa della Sanità Pubblica.

Preso atto che l’autonomia e la democrazia sono indispensabili per muoversi insieme e che solo muovendosi all’unisono si ha la possibilità di incidere sui problemi dei lavoratori e delle lavoratrici  e dei cittadini, il disegno sindacale che tenteremo di mettere in pratica e che proponiamo, è un progetto ambizioso ed a lungo termine che cercherà di coinvolgere necessariamente tutti i sindacati di base compresi, ovviamente, CUB, COBAS e USB;

La nostra idea è quella di avviare un tavolo di discussione tra tutti i sindacati che condividono le nostre stesse proposte su come avere rapporti di discussione e di lotta unitaria, senza che si frappongano vincoli di subordinazione e di struttura. Con queste basi noi ci mettiamo a disposizione e proponiamo a tutti di avviare un confronto concreto e coerente per stabilire le priorità di lotta e per tentare di costruire una nuova Bandiera Unitaria di Base che sia condivisa da tutti e che rilanci in modo realistico e serio il riavvicinamento delle realtà sindacali di Base per una battaglia sindacale comune.

Diamo quindi inizio a questo congresso augurando a tutti un buon e proficuo lavoro.

per il Coordinamento Provinciale USB Varese,
Fiorenzo Campagnolo


Giovani senza lavoro 'sognano' di fare lo spazzino


ROMA - Il 32 per cento dei giovani pur di lavorare farebbe lo spazzino, ma la percentuale sale addirittura al 49 per cento per quelli in cerca di lavoro, mentre scende al 19 per cento per gli studenti. E'quanto emerge dalla prima analisi Coldiretti/Swg su "I giovani e la crisi", presentata all'Assemblea di Giovani Impresa Coldiretti in vista della presentazione del piano giovani del Governo. Il 34 per cento dei giovani - aggiunge la ricerca - accetterebbe un posto da pony express e il 31 da operatore di call center. Anche in questo caso per i disoccupati la percentuale sale al 49 per cento per il posto da pony express e al 39 da operatore di call center. Oltre 4 giovani disoccupati su 10 (43 per cento) sarebbero peraltro disposti, pur di lavorare, ad accettare un compenso di 500 euro al mese a parità di orario di lavoro, mentre il 39 per cento sarebbe disposto ad un maggiore orario di lavoro a parità di stipendio. "L'analisi evidenzia un forte spirito di sacrificio delle giovani generazioni che li porta addirittura a rinunciare a diritti del lavoro fondamentali", ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che "questo non può essere consentito in un Paese civile come l'Italia". Le prospettive negative sul futuro fanno sì che la situazione non cambi di molto tra gli studenti che nel 39 per cento sono disponibili ad accettare uno stipendio ridotto a 500 euro al mese e nel 35 per cento a lavorare più a lungo a parità di compenso. La situazione è profondamente diversa per i giovani occupati che solo nel 7 per cento dei casi sono disponibili ad accettare lo stipendio ribassato, mentre nel 23 per cento dei casi sono pronti a lavorare più a lungo. Vista la nera realtà occupazionale - conclude Coldiretti - il 51% dei giovani sotto i 40 anni è pronto ad espatriare per trovare lavoro mentre il 64 per cento è disponibile a cambiare città. Questo perché il 73 per cento dei giovani ritiene che l'Italia non possa offrire un futuro. I risultati si invertono tra i giovani agricoltori che per il 45 per cento pensano invece che l'Italia possa offrire un futuro.
UN 40ENNE SU 4 VIVE CON'PAGHETTA'GENITORI - Più di un quarantenne su quattro si mantiene grazie alla 'paghetta' dei genitori che aiutano finanziariamente i figlioli fino ad età avanzata. E'quanto emerge dall' analisi Coldiretti/Swg su "I giovani e la crisi", presentata all'Assemblea di Giovani Impresa Coldiretti in vista della presentazione del piano giovani del Governo, dalla quale si evidenzia che il 28 per cento dei giovani tra i 35 ed i 40 anni sopravvive con i soldi di mamma e papà, così come anche il 43 per cento di quelli tra 25 e 34 anni e l'89 per cento dei giovani tra 18 e 24 anni. Da segnalare che - sottolinea Coldiretti - l'aiuto economico dei genitori continua anche per più di un giovane occupato su quattro (27 per cento) che non è comunque in grado di rinunciare al supporto finanziario dai familiari. "La famiglia è diventata una rete di protezione sociale determinante che opera come fornitore di servizi e tutele per i membri che ne hanno bisogno", ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini. A conferma di ciò - aggiunge Coldiretti - il 51 per cento dei giovani vive con i propri genitori e, di questo, solo il 13 per cento per scelta, mentre il 38 perché non può permettersi un alloggio proprio. In particolare abita con mamma e papà addirittura il 26 per cento dei giovani tra 35 e 40 anni, il 48 per cento di quelli di quelli tra 25 e 34 anni e l'89 per cento dei giovani con età tra i 18 e i 24 anni. La situazione è profondamente diversa per i giovani agricoltori - precisa Coldiretti - che nel 32 per cento dei casi vivono con i genitori perché non possono permettersi un alloggio alternativo, ma nel 31 per cento dei casi lo fanno per scelta. Un atteggiamento che conferma i forti legami famigliari che caratterizzano l'impresa agricola dove è particolarmente solido il rapporto intergenerazionale. In ogni caso il 61 per cento dei giovani pensa che in futuro la sua situazione economica sarà peggiore di quella dei propri genitori, il 17 per cento uguale e solo il 14 per cento migliore, mentre il 9 per cento non risponde.

Eternit, muore uno dei due imputati. A rischio i risarcimenti delle vittime

Si sgretola una parte importante del processo Eternit a pochi giorni dalla sentenza d'appello prevista per il 3 giugno che ora potrebbe slittare. È morto infatti nella notte scorsa uno dei due imputati, il novantunenne barone belga Louis De Cartier, che accanto al miliardario svizzero Stephan Schmidheiny era imputato nel processo che ha contato oltre 3mila vittime dell'amianto nei quattro stabilimenti italiani del gruppo amianto-cementifero fallito nell'87. La morte di De Cartier, condannato in primo grado a 16 anni per disastro ambientale doloso, e per il quale il pm Raffaele Guariniello aveva chiesto nella sua requisitoria 20 anni di pena (la stessa richiesta in primo grado) cancella di fatto le responsabilità relative alla sua gestione dal '66 al '72. 
ilsole24ore.com

I pasti non consumati agli asili andranno alla mensa dei poveri


Aumentano le richieste alla mensa dei poveri e il Comunestringe un accordo con le mense scolastiche cittadine. Il progetto si chiama “Buon Samaritano” ed è stato portato avanti dall’amministrazione comunale, per la precisione dagli assessorati ai servizi sociali e istruzione, insieme ai volontari della Mensa di Betania e alla Mensa Pellegrini. «In pratica la mensa di Betania, che articola il suo intervento su due turni, ha avuto un aumento di utenti che ha raggiunto le 50 unità al giorno - spiega il vicesindaco e assessore ai servizi sociali Valeria Valioni -. L’accordo che abbiamo raggiunto con la mensa Pellegrini è la fornitura aggiuntiva di 10 pasti, mentre i volontari della Mensa di Betania si recheranno ogni giorno nelle mense scolastiche cittadine, a ritirare quei pasti non consumati e ancora confezionati che rischiano di essere buttati dopo un’ora dalla preparazione».
I pasti verranno ritirati dalle scuole materne della San Giovanni Bosto e della Vittorino da Feltre. «In questa maniera vogliamo portare avanti il discorso per supportare la mensa di Betania che sta subendo un peso gravoso - prosegue la Valioni -. Inoltre crediamo di dare un segnale virtuoso ai bambini nel non sprecare quello che non viene utilizzato».
Il progetto “buon samaritano” prevede anche una seconda fase: «Stiamo cercando di coinvolgere anche i gruppi di acquisto solidale (Gas) che si sono detti disponibili a lavorare su questa proposta - chiude il vicesindaco -. Inoltre abbiamo avviato una richiesta con il settore commercio, soprattutto con i supermercati della zona, per ottenere quei prodotti prossimi alla scadenza che risultano invenduti e che potrebbero essere utilizzati nella mensa di Betania». 
21/05/2013

varesenews.it

martedì 21 maggio 2013

No Tav,senatori Pd 'assediati'in Valsusa

(ANSA) - BUSSOLENO (TORINO), 21 MAG - Momenti di tensione, questa sera a Bussoleno, in Valle di Susa. Una cinquantina di attivisti del Movimento No Tav e dei centri sociali sta protestando fuori dalla sala del dopolavoro ferroviario, dove si stava svolgendo una riunione degli iscritti al Pd alla quale sono presenti i parlamentari Stefano Lepri e Stefano Esposito, quest'ultimo noto sostenitore della nuova linea ferroviaria Torino-Lione. A richiamare i manifestanti il 'tweet' di uno dei leader dei centri sociali.
ansa.it

Disoccupato si da' fuoco in Municipio

(ANSA) - CASARANO (LECCE), 20 MAG - Un disoccupato di 39 anni, separato e padre di una bimba, si e' dato fuoco nell'atrio del municipio di Casarano, in provincia di Lecce, dove era allestita una mostra fotografica. L'uomo si e' cosparso di liquido infiammabile e si e' dato fuoco con un accendino preso in prestito dall'avventore di un bar. Subito soccorso e' ora ricoverato in ospedale a Brindisi: ha ustioni sul 60 per cento del corpo. Era da tempo senza un lavoro fisso, hanno detto i familiari ai carabinieri.
ansa.it

Flyjob, in 70 senza stipendio Lunedì sciopero a Malpensa

MALPENSA Flyjob, lunedì 20 maggio sarà sciopero per 24 ore.
Sul piede di guerra sono 70 lavoratori che ormai da due mesi non ricevono più lo stipendio. Eppure loro ci vanno a lavorare, anche ieri erano al loro posto al Park to fly T1 Espresso, al Malpensa lunga sosta, al Malpensa D.R.A.low cost e al Park to fly T2 Espresso. Sono questi i posteggi tra Somma Lombardo e Vizzola Ticino dove opera la cooperativaa Flyjob per la quale lavorano le 70 persone che lunedì prossimo incroceranno le braccia.
«C'è gente disperata che non ha più neanche il pane da mettere in tavola», dichiara Giorgio Bongiovanni (Filt Cgil).
laprovinciadivarese.it

Mangiasoldi da record a Varese Ne abbiamo una ogni 600 abitanti

VARESE Una provincia "impazzita" per il gioco d'azzardo. Nel Varesotto ci sono 1.443 esercizi pubblici che ospitano le Vlt, le "macchinette" come vengono dette comunemente. E la spesa media pro capite è salita a 1.446 euro all'anno.
I numeri sono quelli dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, l'autorità che regola il gioco a livello nazionale. E sono impressionanti: solo a Varese sono 143 i bar e ristoranti nei quali le luci colorate delle slot attirano i clienti con la tentazione di una vincita in denaro. Sono 150 a Busto Arsizio, 87 a Gallarate.
Ma il dato che colpisce di più è la loro concentrazione: nella provincia dei Laghi c'è un locale che ospita le "macchinette" ogni 615 persone, neonati compresi. Nel milanese se ne trova uno ogni 635 residenti, a Bergamo ogni 735.
Una «polverizzazione dell'offerta» che preoccupa chi si confronta con la realtà di persone per le quali il gioco da passatempo si è trasformato in malattia. «Il fatto che la concentrazione di questo tipo di locali sia maggiore che in altre province significa che i nostri cittadini fanno meno fatica ad incontrare, sulla loro strada, un esercizio pubblico che ospita questi apparecchi». A parlare è Daniela Capitanucci, presidente onorario di And, acronimo che sta per Azzardo e nuove dipendenze. «Incontrare più facilmente le macchinette significa essere più stimolati rispetto alla possibilità di giocare», prosegue, «per non parlare di chi ha una patologia legata al gioco e non ha più la libertà di trovare un locale senza macchinette».
Per censirli è nato un sito Internet, raggiungibile all'indirizzo www.senzaslot.it. Basato sulle segnalazioni degli utenti, raccoglie gli indirizzi dei bar dove non si gioca d'azzardo. E sono appena 38 quelli in provincia, cinque nel capoluogo: rispetto a quelli con le macchinette la sproporzione è evidente.
Il risultato, stando sempre ai monopoli, nel 2011 i varesini hanno speso per il gioco d'azzardo qualcosa come 1.446 euro a testa. Un dato in forte aumento rispetto all'anno precedente, quando la spesa media era stata di 1.161 euro.
laprovinciadivarese.it

lunedì 20 maggio 2013

CASA DELLE DONNE GALLARATE

IN COLLABORAZIONE CON CUAC 
 PRESENTA 
 SABATO 25 MAGGIO 2013 
DALLE ORE 9:00 ALLE ORE 17:00 
IN VIA TORINO,64 
 -GALLARATE- 
 L’INCONTRO FORMAZIONE:




RELATORI :          MONICA LANFRANCO (MAREA-ALTRADIMORA ) GENOVA
                        MARIO FATIBENE (IL CERCHIO DEGLI UOMINI ) TORINO
CON IL CONTRIBUTO DEL COORDINAMENTO DONNE ADL
(ASSOCIAZIONE PER LA DIFESA DELLE LAVORATRICI/ LAVORATORI )
PER INFO 3381478695-casadonnegallarate@gmail.com