- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

venerdì 29 novembre 2013

"Piovono mattoni", gli studenti scendono in piazza

Edilizia scolastica, trasporto pubblico, stop agli sprechi come il Palaghiaccio e stop ai finanziamenti alle scuole private tra le rivendicazioni del corteo organizzato dai comitati studenteschi. I motivi spiegati dai ragazzi di bloglab-
Gli studenti sono pronti a scendere in piazzadomani, venerdì 29 novembre, con una manifestazione che dovrebbe radunare a Busto Arsizio migliaia di studenti delle scuole superiori cittadine e del resto della provincia di Varese. Almeno queste sono le aspettative del Comitato Studentesco di Busto Arsizio e di Alternativa Ribelle – Collettivo Studentesco Varesino, le due sigle che organizzano il corteo. L'anno scorso furono almeno 5 mila a percorrere le strade con striscioni, cori e musica. Ecco come i ragazzi della redazione di Burnews (vincitori di Bloglab 2013) hanno raccontato i motivi della manifestazione intitolata"Piovono mattoni": uan cosa è certa, gli studenti al Palaghiaccio avrebbero preferito opere per le strutture scolastiche fatiscenti.
varesenews.it

Elezione RSU Igiene Ambientale

Elezione RSU Igiene Ambientale

ECONORD Saronno:

 ADL Varese 1° sindacato Seguirà comunicato sindacale 

CI STANNO RUBANDO LA SALUTE

Un esempio: L’Ospedale S.Carlo
Costruito tra il 1963 e il 1966 con quasi 1000 letti, (ora ridotti a 544) non ha ricevuto un’adeguata manutenzione e le infrastrutture sono ora “un’ emergenza“: ascensori da cambiare, antincendio non a norma, tubature e impianti elettrici obsoleti, blocchi operatori in decadimento e amianto da bonificare.
Ora si dice “costa troppo ristrutturarlo conviene abbatterlo” (Corriere della sera 7/11/2013) o si parla di ridurlo a una specie di succursale del San Paolo che sta dall’altra parte della città. I cittadini saranno privati di un servizio essenziale.
L’OSPEDALE S.CARLO NON DEVE ESSERE ABBATTUTO, MA  RISTRUTTURATO E MESSO A NORMA, SENZA NESSUN TAGLIO.
FIRMATE PER LA RICHIESTA DI UN INCONTRO ALLA REGIONE
Ma non si tratta di una situazione isolata
E’ una delle testimonianze dell’aggressione che da anni viene attuata contro la Sanità pubblica, specialmente in Lombardia: ticket sempre più pesanti, malati cronici e disabili senza risorse, servizio sempre più scadenti negli ospedali e nelle RSA, tagli del personale cui non si rinnovano i contratti e si riducono i salari, peggioramento delle condizioni di lavoro.
Dappertutto poi si rinuncia a ristrutturazioni per dare spazio a speculazioni come quella di trasferire l’Istituto Tumori e il Neurologico Besta nelle aree inquinate dell’ex Falk di Sesto senza garanzie di un serio risanamento, o si riducono i servizi nei Poliambulatori ICP, si smobilita il reparto pediatria del Macedonio Melloni, non si apre la sezione di neurologia infantile del San Paolo e tanti altri esempi.
Ogni manovra finanziaria del Governo si trasforma in occasione per tagli alla Sanità. Anche le istituzioni locali (Comune o Asl) ci mettono del loro con la chiusura di importanti servizi come i SERT, le Unità Operative per le Malattie Sessualmente Trasmesse, i consultori, i servizi  di sanità mentale ecc.
Si tratta, insomma, di un progetto cosciente che Monti aveva espresso con sorprendente chiarezza quando aveva detto: “il Servizio Sanitario Nazionale non possiamo più permettercelo”. A suo parere questo dovrebbe essere sostituito con un sistema all’americana, tutto privato in cui ti curano se hai i soldi e non c’è nessuna attenzione per la prevenzione.
PER DIFENDERE L’OSPEDALE SAN CARLO E IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE, PUBBLICO, UNIVERSALE, GRATUITO, VI INVITIAMO TUTTI  A DI PARTECIPARE ALLA
MANIFESTAZIONE DAVANTI AL SAN CARLO
VENERDI 29 NOVEMBRE
ALLE ORE 16.30 FINO ALLE 18
Mi 17/20/13FOTINPROP           
COORDINAMENTO LAVORATORI E UTENTI SANITA’
e-mail: Coordinamentosanita@googlegroups.com


mercoledì 27 novembre 2013

Sanità: inaccettabile emendamento alla legge di stabilità. Mentre la sanità pubblica subisce continui tagli, per sostenere quella privata si trovano sempre le coperture.

Comunicato Stampa Federconsumatori
26/11/2013
Sanità: inaccettabile emendamento alla legge di stabilità. Mentre la sanità pubblica subisce continui tagli, per sostenere quella privata si trovano sempre le coperture.
 
La fiducia dei cittadini italiani nel Servizio Sanitario Nazionale cresce nonostante i tagli alla sanità pubblica.
È quanto emerge da un recente sondaggio condotto da Demos per ATBV.
Gli italiani hanno mostrato un buon grado di soddisfazione per il nostro sistema sanitario. Circa l’80% degli italiani esprime un grado di fiducia molto elevato nei confronti dei medici, verso gli specialisti e verso gli infermieri. La considerazione cresce soprattutto in riferimento al sistema pubblico.
Il 55% dei cittadini ritiene, infatti, che la sanità pubblica vada rafforzata e tutelata in modo autonomo e distinto, senza innescare meccanismi di concorrenza con la sanità privata.
Stando a recenti notizie, non sembra essere questo l’intento di un emendamento alla legge di Stabilità che, invece, intenderebbe regalare ben 430 milioni di Euro a tre ospedali privati romani per il “sostegno alle attività istituzionali”. Un finanziamento di 50 milioni di Euro per il 2014 e di 35 milioni di Euro per i prossimi dieci anni in favore dei policlinici universitari gestiti da università non statali, a cui si aggiungono 30 milioni di Euro per il 2014 al Bambin Gesù.
Quindi, mentre la sanità pubblica subisce continui ed intollerabili tagli, la copertura per il sostegno alla sanità privata si trova sempre!

Riteniamo sbagliato e pericoloso  convogliare e assicurare  le risorse unicamente alle strutture della sanità privata, per questo chiediamo che questo vergognoso emendamento venga ritirato e che tali fondi siano impiegati, piuttosto, nella sanità pubblica, per garantire un sistema sanitario universalistico e di qualità.

martedì 26 novembre 2013

Genova, denunciati cento autisti Amt e il garante scioperi apre procedimento

Dopo cinque giorni di sciopero selvaggio, Procura e Authority per gli scioperi presentano il conto agli autisti dell'Amt e ai sindacati che hanno sostenuto la lotta terminata sabato pomeriggio.

Dopo i primi due fascicoli che contestano - finora contro ignoti - interruzione del pubblico servizio e minacce per il proiettile spedito al presidente di Amt Livio Ravera, la Procura ha contestato ad un centinaio di manifestanti che hanno partecipato all'assalto del Consiglio comunale il reato di "minaccia e oltraggio al corpo amministrativo e politico", un reato punibile con la reclusione da uno a sette anni (foto).

Il garante - E dopo la Procura della Repubblica, anche l'Autorità di garanzia per gli scioperi ha aperto un procedimento di valutazione del comportamento dei sindacati Faisa-Cisal, Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uil Traporti in occasione delle giornate di "astensione improvvisa dal servizio" del personale Amt.

La Procura - Salgono così a tre i fascicoli penali aperti dalla procura di Genova in merito allo sciopero del trasporto pubblico che ha portato alla paralisi del traffico per 5 giorni nel capoluogo ligure.
genova.repubblica.it

Air France, uscita volontaria per 1.800 dipendenti

Tre sindacati di Air France hanno siglato un accordo di maggioranza sull'uscita volontaria di 1.826 addetti del personale di terra del vettore aereo nell'ambito del piano di riorganizzazione "Transform 2015", destinato a rilanciare la compagnia Air France-Klm all'inizio del 2015. Così fonti sindacali, che precisano che il piano, annunciato il 4 ottobre dalla direzione di Air France coinvolge 582 addetti dell'aeroporto parigino di Roissy-Charles-de-Gaulle e 591 negli scali di altre città. L'accordo è stato approvato dai sindacati Cfdt (rappresenta il 20,9% del personale di terra del gruppo), Cfe-Cgc (16,7%) e Fo (17,3%), mentre non hanno firmato Unsa (16,73) e Cgt (28,35%).
ilsole24ore.com

Cassazione: non può essere licenziato il dipendente che scarica programmi sul Pc

Non può essere licenziato il dipendente che scarica gratuitamente programmi direttamente dal pc d'ufficio, anche se l'azienda non aveva autorizzato l'installazione del programma. Lo ha sottolineato la Cassazione, giudicando "eccessivo" il licenziamento inflitto a un dipendente della Bristol Myers Squibb di Roma, M.C., per avere installato sul pc aziendale il programma "eMule", software non autorizzato dall'azienda e di averlo utilizzato in violazione della policy aziendale e del "codice di comportamento". 

A detta del datore di lavoro, questo comportamento «metteva a rischio la riservatezza dell'azienda stessa». Il dipendente era stato reintegrato nell'azienda nel dicembre 2006. Contro la reintegra la società ha fatto ricorso in Cassazione, sostenendo che l'installazione del programma sul pc aziendale era tale da «ledere l'elemento fiduciario in modo irreversibile». La sezione Lavoro ha bocciato la linea difensiva scelta dall'azienda e ha sottoscritto quanto già affermato dal giudice d'appello, che aveva ritenuto l'operato del dipendente «non di gravità tale da giustificare l'adozione della sanzione espulsiva».ilsole24ore.com

Pensioni: Ocse, precario oggi rischia povertà da anziano

In Italia, "l'adeguatezza dei redditi pensionistici potrà essere un problema" per le generazioni future, e "i lavoratori con carriere intermittenti, lavori precari e mal retribuiti sono più vulnerabili al rischio di povertà'' durante la vecchiaia". Lo scrive l'Ocse accusando il ''metodo contributivo" e l'assenza di pensioni sociali. L'Ocse rileva come il metodo di calcolo del sistema contributivo sia "legato strettamente" all'ammontare dei contributi, e lamenta il fatto che "l'Italia non preveda alcuna pensione sociale per attenuare il rischio di povertà degli anziani". ''Con la riforma globale del sistema pensionistico adottata nel dicembre 2011" dall'allora ministro del Lavoro, Elsa Fornero, l'Italia ha fatto un passo importante per garantirne la sostenibilità finanziaria'', e in particolare ha ''stabilizzato la spesa sul medio periodo'' (2010-2050). Secondo i calcoli dell'organizzazione, la spesa pensionistica in Italia era al 15,3% del Pil nel 2010, la più onerosa fra tutti i Paesi membri, principalmente per effetto di ''un'eredità del passato''. Ma grazie alle modifiche apportate dal 2008 in avanti, e in particolare alla riforma del 2011 che ha aumentato l'età pensionabile, scenderà al 14,5% nel 2015 e al 14,4% nel 2020. Nei decenni successivi tornerà a salire, ma sempre restando compresa tra il 15% e il 15,9%. Nonostante l'aumento dell'età pensionabile sancito dalla riforma di fine 2011, ''l'età effettiva alla quale uomini e donne lasciano il lavoro è ancora relativamente bassa in Italia: 61,1 anni per gli uomini e 60,5 per le donne''. Lo calcola l'Ocse, nel suo rapporto sui sistemi previdenziali. ''Le politiche per promuovere l'occupazione e l'occupabilità e per migliorare la capacità degli individui ad avere carriere più lunghe sono essenziali'', sottolinea l'organizzazione, ricordando che ''l'aumento dell'età pensionabile non è sufficiente per garantire che le persone rimangano sul mercato del lavoro, soprattutto se esistono meccanismi che consentono ai lavoratori di lasciare il mercato del lavoro in anticipo''. In Italia, la partecipazione al mondo del lavoro degli over 55 resta ''relativamente bassa'', al 40,5%, anche se dal 2000 è aumentata di quasi 13 punti percentuali.
ansa.it

giovedì 21 novembre 2013

NOI DICIAMO NO!!

Diciamo no alle spese militari  non solo per questioni di etica morale contro le guerre, l’art. 11 della costituzione italiana lo dichiara;anche se nei fatti, negli ultimi 20 anni, i governi di “diverso colore” di guerre ne hanno avvallate:  Kosovo, Iraq – Afghanistan e Libia, che stanno e sono costate miliardi di euro.

In questi ultimi anni di recessione economica si stanno chiedendo sacrifici: tagli sociali, aumento dei ticket sanitari, chiusura di alcuni servizi ospedalieri, il Piemonte ne sa qualcosa, modifica peggiorativa della riforma sulle pensioni, esodati, perdita dei posti di lavoro, aumento dell’iva, blocco dei salari e quindi perdita del potere d’acquisto, aumento tariffe dei trasporti , aumento delle rette scolastiche e taglio del personale  ecc ….

Mentre l’unica spesa certa dove il denaro non manca è quella della difesa con l’acquisto di 90 caccia bombardieri  F35 pari ad un importo di 15 mld di euro, il doppio per il mantenimento del veivolo calcolato per 30 anni di operatività escluso il costo carburante.

Lo stabilimento di Cameri  di Alenia Aermacchi, dove si assemblano le ali e le probabili future revisioni del F35, è già costato 800 mld di euro di denaro pubblico, per una occupazione minimale oggi presenti 600 dipendenti.

Con i 15 mld di euro quanti posti di lavoro in Piemonte e Italia compresa si creerebbero per un lavoro socialmente utile ?! Sicuramente maggiori di quelli previsti  per la costruzione degli F35.

In Piemonte  sono presenti  a Caselle e Cameri le sedi di Alenia Aermacchi  e per questo

IL 26 novembre 2013 dalle 16.00,
siamo a Torino in presidio
davanti al Palazzo del Consiglio Regionale
in Via Vittorio Alfieri 15

per esprimere il nostro dissenso a questi sprechi di denaro Pubblico e invitiamo il Consiglio Regionale a farsi carico di rispondere e sottoporre al governo di investire i soldi dei cittadini a favorire uno stato sociale che oggi è in grande sofferenza.

DICIAMO NO AGLI F35, costo totale 30mld di euro
DICIAMO NO ALLE NAVI MILITARI, costo 6.8mld di euro
DICIAMO NO AGLI ARMAMENTI DI ALTA TECNOLOGIA, costo 22mld di euro
DICIAMO NO ALLE MISSIONI MILITARI, costo 1.5mld. di euro

DICIAMO NO ALLA TAV, costo 24mld di euro

A fianco della lotta dei tramvieri genovesi, per difendere salario, diritti , lavoro e servizi pubblici

Comunicato Sindacale Si.Al-Cobas Milano

Terzo giorno consecutivo di “sciopero selvaggio” dei lavoratori dell’Amt genovese,l’azienda pubblica di trasporto locale;un altro corteo verso palazzo Tursi ,la sede storica del Comune di Genova, blocchi ai caselli autostradali; convergenza con le mobilitazioni dei lavoratori delle altre aziende genovesi partecipate dal Comune.

Tutto questo nel quasi totale silenzio stampa dei grandi mezzi di comunicazioni,con i grandi sindacati confederali trascinati per i capelli in un conflitto che non volevano,con la precettazione in atto che significa multe fino a 700 euro per ciascun lavoratore.

Tutto questo per contrastare una delibera di Giunta voluta dal sindaco “Arancione” Doria che privatizza l’intero sistema delle aziende partecipate, a partire appunto dall’Amt.Una delibera che arriva dopo un accordo siglato tra Comune e organizzazioni sindacali confederali nel maggio scorso che già tagliava pesantemente il salario e non garantiva alcun futuro al trasporto pubblico in quella città.

Una delibera che privatizza ciò che rimane di tutte le ex-municipalizzate dopo il fallimento di un precedente tentativo di privatizzazione da cui Comune ed azienda del trasporto locale erano tornati precipitosamente INDIETRO CON CONSEGUENZE PESANTI PER LE CASSE DEL Comune di Genova..In una realtà in cui anche l’atra azienda di trasporto extraurbano,l’Apt,conosce una crisi verticale e vuole imporre un pesante taglio al salario dei lavoratori utilizzando la minaccia del fallimento…

Questa lotta costituisce uno scatto di dignità e consapevolezza da parte dei lavoratori genovesi del trasporto locale. Diventa una “vertenza esemplare”in difesa del posto di lavoro contro le politiche di austerità e lo strangolamento che le “politiche del debito” impongono agli Enti locali con ricadute pesanti sull’occupazione e la qualità dei servizi pubblici.

Ma questa lotta è anche un momento di “riconquista” da parte dei lavoratori di uno strumento oggi spesso spuntato ed inefficace: lo sciopero.

Con la scelta consapevole di violare le limitazioni all’esercizio di sciopero imposte dalla legge 142 i lavoratori dell’Amt di Genova aprono una strada: lo sciopero deve “colpire duro” per dare il senso della forza collettiva e del potere materiale di cui lavoratori e le lavoratrici possono disporre.

Come ha detto qualcuno,con un atto collettivo di questo tipo si scende dall’iperuranio delle “relazioni industriali” al mondo concreto dei rapporti di forza tra le classi.

E i lavoratori possono vincere. Hanno bisogno per questo di tutta la nostra solidarietà. Hanno bisogno di una informazione intelligente sulla loro lotta che li aiuti a resistere.

Fino ad oggi hanno deciso tutti insieme in Assemblea generale,riunendosi alla Chiamata del Porto e controllando costantemente l’operato della delegazione sindacale ai diversi tavoli di trattativa.

Occorre costruire a Genova e in tutta Italia,all’interno delle categorie interessate, ma non solo, arrivando a coinvolgere l’intero movimento dei lavoratori,i giovani , i precari, gli utenti dei servizi pubblici; una grande coalizione sociale che li sostenga fino in fondo,per vincere una battaglia ed aprire la strada alla ricerca di una alternativa alle politiche di austerita’ ed alle complicità con esse di tutto il sistema politico e delle burocrazie sindacali confederali.

Occorre costruire una “cassa di resistenza”  alimentata  da tutti coloro che riconoscono la grande importanza del conflitto sindacale in corso con l’obiettivo di aiutare i tramvieri a reggere e affrontare  le sanzioni pesanti che non si faranno attendere.

Il sindacalismo di base deve prendersi,in tutta Italia ,le proprie responsabilità in questo scontro,sostenendo fino in fondo la lotta dei tramvieri genovesi

Si.Al-Cobas milano

Milano 21 novembre 2013


Sicurezza sul lavoro, 80 mila euro di contravvenzioni

Controlli mirati di carabinieri della compagnia di Busto Arsizio e del N.i.l. in alcune aziende meccaniche della città. In un caso trovati lavoratori in nero e numerose violazioni sulla sicurezza e la salute dei dipendenti.
Carabinieri di Busto Arsizio e colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro (N.I.L.) al lavoro per controllare la sicurezza dei lavoratori insieme al personale ispettivo della Direzione Territoriale del Lavoro di Varese. Nei giorni scorsi hanno effettuato un servizio finalizzato al controllo di alcune aziende operanti nel settore meccanico presenti nel territorio di competenza. L’operazione ha permesso di rilevare numerose violazioni, in particolare nell’ambito della normativa anti-infortunistica, che hanno portato all’elevazione di diverse sanzioni amministrative per un valore complessivo di oltre 80.000 euro
varesenews.it

mercoledì 20 novembre 2013

Genova, sciopero bus a oltranza- tolti i blocchi, ma è muro contro muro

"Fino al termine del 2014 l'Amt rimarrà in mano pubblica". E' la promessa fatta dal sindaco. Parole che allontanano l'ipotesi di privatizzazione dell'azienda dei trasporti ma non cancellano le preoccupazioni dei lavoratori perché Marco Doria non nasconde che nello stesso anno l'azienda deve trovare un equilibrio economico e quindi "sarà necessario un nuovo accordo con i lavoratori dove ognuno dovrà fare la sua parte", frase che i lavoratori hanno letto con timore, neppure troppo velato, che per loro sono in arrivo altri sacrifici: nuovi contratti di solidarietà e riduzione degli stipendi.
In corteo per la città - Stamani gli autisti e i lavoratori dell’Amt, dopo essersi riuniti in assemblea nelle rimesse, presidiate tutta la notte, hanno inscenato da ponente e dalla Valbisagno, nuovi cortei diretti verso la sede della Regione in piazza De Ferrari dove hanno incontrato l'assessore ai trasporti Enrico Vesco; alcuni hanno bloccato per breve tempo i caselli autostradali di Genova Est e Genova Ovest. Pesantissimi disagi in città nel corso della mattina, anche per la pioggia; anche se sono state spente le telecamere che controllano le corsie preferenziali, ci sono state code lungo tutte le principali direttrici. 
genova.repubblica.it

Controlli dei Nas in 1000 case di cura, 16 chiuse e 2 sequestrate

ROMA - Oltre mille ispezioni a tappeto  in strutture ricettive per disabili non autosufficienti e anziani dislocati su tutto il territorio sono state effettuate dai carabinieri dei Nas. E' di 102 persone segnalate all'autorità giudiziaria e 192 a quella sanitaria il bilancio dell'attività. I militari hanno accertato 174 violazioni penali e 251 amministrative. Sequestrate anche  numerose confezioni di farmaci scadute di validità ed alimenti in cattivo stato di conservazione. Complessivamente sono 16 le strutture chiuse e 2 sequestrate.
repubblica.it

No Tav a Campo de' Fiori, scontri e cariche della polizia

I governi di Italia e Francia "considerano la nuova linea Lione-Torino un cantiere aperto di cui sottolineano il carattere prioritario della realizzazione". E' uno dei passaggi della dichiarazione finale del vertice italo-francese a Villa Madama Nel documento si sottolinea l'importanza del sostegno finanziario europeo. Naturalmente abbiamo parlato del "tema della continuazione della Tav", ma anche di "un'altra importante infrastruttura, la Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza", un progetto teso a "rendere ancora più osmotici i nostri due Paesi". Così il premier Enrico Letta, al termine della bilaterale Italia-Francia. La Tav è una "grande infrastruttura che va avanti con la tempistica indicata". Così il premier Enrico Letta, in conferenza stampa congiunta con il presidente francese Francois Hollande, dicendosi ''profondamente dispiaciuto'' per gli incidenti avvenuti oggi a Roma.
La protesta di piazza dei No Tav, sfociata in cariche e scontri, è capeggiata da un storico anarchico di Roma paraplegico. L'uomo si muove sulla sua carrozzina tra antagonisti e il cordone delle forze dell'ordine capeggiando i blitz e anteponendosi alle cariche. Non lascia la sua postazione neanche durante gli scontri. I manifestanti, che volevano partire in corteo, sono stati caricati dalle forze dell'ordine. la carica è avvenuta a via dei Giubbonari dove gli antagonisti hanno tentato di forzare il cordone dei poliziotti. Alcuni manifestanti, la maggior parte a volto coperto e con i caschi, ha cercato ripetutamente di forzare il "blocco" per far partire il corteo ma sono stati respinti. Sono stati lanciati petardi, bombe carta e bottiglie. Alcuni dei manifestanti lamentano di "essere stati feriti". Barricate per proteggere piazza Campo de' Fiori ed impedire ai poliziotti di entrare. Le hanno erette i No Tav utilizzando pesanti fioriere di ghisa. "Qui la polizia non entra", dicono i manifestanti che sono stati fatti arretrare dalle forze dell'ordine e che al momento pare abbiano desistito dal tentativo di dare vita ad un corteo. Sono sette i feriti tra le forze dell'ordine durante gli scontri che si sono avuti a Campo de' Fiori. Tra i feriti un poliziotto è stato colpito al volto da un sampietrino mentre un altro è stato colpito da una fioriera usata come "ariete".
ansa.it

SONO SCANDALOSI I BONUS DI 30.000 EURO INCASSATI DAI MANDARINI DI PALAZZO CHIGI

Comunicato Stampa Federconsumatori 
CRISI: SONO SCANDALOSI I BONUS DI 30.000 EURO INCASSATI DAI MANDARINI DI PALAZZO CHIGI (I CUI STIPENDI PARTONO DA 180.000 EURO L’ANNO) SOLO PER AVER USATO LE MAIL, MENTRE IL PAESE AFFONDA, CRESCE POVERTA’ ED ESERCITO SENZA LAVORO, AUMENTA PRESSIONE FISCALE ALLE STELLE.
 
Mentre il paese affonda travolgendo nella sua rovinosa caduta milioni di nuovi poveri, crescono di oltre il 10% pignoramenti e fallimenti delle imprese, aumenta l’esercito dei senza lavoro (la disoccupazione giovanile supera il 40%), la pressione fiscale raggiunge il 44%, i contribuenti vengono spremuti come limoni per mantenere i mandarini di Palazzo Chigi, i quali non accontentandosi di guadagnare stipendi che partono da 180.000 euro l’anno, hanno incassato l’anno scorso ‘indennità di mail’ (per aver utilizzato la posta elettronica) pari ad una media di 30.000 euro, l’equivalente dello stipendio di  3 precari.
   E mentre tra il 2013 ed il  2017, il Def (documento economico e finanziario) prevede un aumento di 80 miliardi di euro del carico fiscale, che arriverà a pesare 770,6 miliardi di euro;  la spesa pubblica invece di essere ridotta crescerà  di 50 miliardi di euro in cinque anni arrivando a 852,4 miliardi di euro nel 2017, arriveranno a 92.500 miliardi la spesa per interessi del debito pubblico,  i “mantenuti di palazzo Chigi” continueranno ad incassare laute prebende ed indennità di  “penna” (è questo il paragone più consono per le indennità di mail) per decine di milioni di euro, senza neppure sentire un minimo di vergogna.
   Come scrive oggi un quotidiano infatti, “nel 2011 il bonus o ‘indennità di penna’, è spettato al 98% dei funzionari più alti di Palazzo Chigi, e nel 2012 al 99% dei dirigenti. Premi di rendimento che vanno dai 26.600 euro ai 31.600. Il tutto senza considerare che di solo stipendio i 104 dirigenti della presidenza del Consiglio guadagnano circa 180mila euro all'anno”.
   Adusbef e Federconsumatori in un esposto alla Corte dei Conti, hanno chiesto di verificare eventuali sperperi, sprechi ed abusi dei “mandarini di Palazzo”.

Husqvarna, i lavoratori bloccano i tir

Fino a esaurimento scorte. Sembra questa l’unica “strategia industriale” che Ktm ha adottato per laHusqvarna di Cassinetta  di Biandronno. Una realtà a cui i lavoratori dello storico marchio di motociclette non si rassegnano. In una ventina si sono dati appuntamento stamani, mercoledì 20 novembre, davanti ai cancelli dello stabilimento, per ribadire il concetto al gruppo austriaco, dandosi un compito ben preciso: impedire il passaggio dei tir provenienti dal Veneto che trasportano a Cassinetta le scorte del magazzino Husqvarna di Volargne, in provincia di Verona. In tutto una cinquantina di camion che da qui a dicembre hanno il compito di spostare i pezzi stoccati in Veneto e trasferirli in provincia di Varese. Ktm ragiona in un’ottica di dismissione dell’attività produttiva e questo ulteriore tassello ne è, ove ce ne fosse bisogno, la prova.
«Il motivo è che una parte dello stabilimento di Cassinetta – dice un dipendente – diventerà un unico grande magazzino con lo scopo di esaurire i pezzi Husqvarna». E dopo? Il dopo è un’incognita per i 180 lavoratori che stanno assistendo al “saccheggio industriale” dell’azienda in cui hanno lavorato.
Queste persone sono state messe di fronte a un plotone di esecuzione, ma il momento della fucilazione rimane un mistero. 
varesenews.it

martedì 19 novembre 2013

BUSTO ARSIZIO In consiglio comunale la patata bollente della Piscina Manara

La politica bustocca torna a riunirsi nella sala esagonale di Palazzo Gilardoni. Venerdì sera 22 novembre si riunirà il consiglio comunale per una seduta con 35 punti all'ordine del giorno in attesa che si discuta, finalmente, il bilancio ad anno praticamente concluso (il 29 novembre). Tra i punti all'esame dell'assemblea spiccano quelli riguardanti Agespcon le modifiche agli statuti della Spa e della Servizi in particolare riguardo all'istituzione dell'amministratore unico per le società, con conseguente eliminazione dei consigli di amministrazione, ma anche in merito alla possibilità di aprire solo a soci pubblici. 

Altro punto che riguarda Agesp Servizi è la delibera che permetterà al Comune di affidare la gestione della Piscina Manara ricorrendo all’affidamento in concessione a terzi della gestione del servizio pubblico tramite  una procedura aperta con ampia pubblicazione del bando di gara ed adottando quale criterio di scelta del concessionario, oltre l’esperienza, la professionalità e la solidità economica maturate l’offerta economicamente più vantaggiosa desunta dalla valutazione complessiva del piano di gestione e del piano economico finanziario che i singoli concorrenti dovranno presentare. 
Al primo punto, inoltre, c'è l'adozione della Carta di Pisa ad un anno di distanza dalla presentazione della delibera da parte del consigliere di Sel Marco Cirigliano, se verrà approvata il Comune si doterà di un ulteriore codice etico promosso da Avviso Pubblico. A seguire una lunga serie di mozioni e interrogazioni che toccheranno diversi aspetti della vita cittadina.
varesenews.it

Un terzo dei laureati senza lavoro a un anno dagli studi

Penalizzate soprattutto le donne: solo il 18,7% delle neolaureate lombarde occupate ricopre un lavoro adeguato alla propria qualifica. È quanto emerge dall'ultimo Rapporto Specula presentato a Milano-
Continua a crescere il numero dei laureati in Lombardia, fenomeno in controtendenza rispetto al trend nazionale. Nel 2012 tuttavia è rallentata la capacità del mercato lombardo di assorbire i giovani laureati. È quanto emerge dall'ultimo Rapporto Specula Lombardia, presentato oggi a Milano, per la prima volta a Palazzo Pirelli.

UN TERZO LAUREATI SENZA LAVORO A UN ANNO DA FINE STUDI - In base ai dati, un terzo dei laureati in Lombardia, a un anno dalla laurea, è senza lavoro e circa uno su venti (4,7 per cento, contro una media del 3,9 per cento del 2011) trova occupazione fuori regione o all'estero.

PENALIZZATE LE DONNE
 - Penalizzate soprattutto le donne: solo il 18,7% delle neolaureate lombarde occupate ricopre un lavoro adeguato alla propria qualifica contro il 29,3% degli uomini e questo nonostante le donne pesino oltre il 50% sul totale dei laureati del sistema universitario lombardo e oltre il 60% delle immatricolazioni.
varesenews.it

“Agenzie interinali, gli stipendi dei precari che finiscono nelle casse dei sindacati”


15/11/2013
Qualche giorno fa è stato pubblicato su Il Fatto Quotidiano un articolo dal titolo “Agenzie interinali, gli stipendi dei precari che finiscono nelle casse dei sindacati”.

Noi siamo più che convinti che nel fare sindacato la componente etica non sia un qualche cosa di complementare, ma rappresenti una delle caratteristiche fondamentali per poter svolgere il proprio ruolo in modo credibile ed utile per i lavoratori.

L'articolo riporta in modo molto articolato come Cgil, Cisl e Uil acquisiscono ingenti somme di denaro attraverso un contratto sottoscritto nel 2008 da Epifani, Bonanni e Angeletti per una delle categorie di lavoratori più precari e meno tutelati: i lavoratori interinali.

L'articolo afferma che:” leggendo tra le pieghe del “Contratto collettivo delle agenzie di somministrazione di lavoro”, le vecchie agenzie interinali, si scopre che viene previsto un trasferimento di denaro ai sindacati come “sostegno al sistema di rappresentanza sindacale unitaria”. Stiamo parlando di circa 2 milioni di euro l’anno corrisposti, ormai, dal 2002... Stiamo parlando di oltre mezzo milione di persone (dati 2011 di Assolavoro...)”.

E ancora riporta Il Fatto Quotidiano “...Il sistema è stato introdotto nel 1997 dall’allora ministro Treu e riformato dal centrodestra con la “legge Biagi” nel 2003... ...Per questo tipo di attività sindacale, già nel contratto del 2002, si stabilì che le organizzazioni firmatarie beneficiavano di un contributo pari a un’ora ogni 1700 lavorate, dal valore di 7,75 euro l’ora. Nel 2008 quel valore è stato innalzato a 10 euro l’ora. Facciamo due conti: nel 2011 sono state lavorate 316 milioni di ore. Facendo il dovuto rapporto se ne ricavano 1,8 milioni di euro trasferiti ai sindacati. Nel nuovo contratto del settembre 2013, si è migliorato ancora: il compenso verrà corrisposto per un’ora ogni 1500 lavorate. Un aumento del 13% che si somma al 30% precedente. Le ore complessive del 2012 sono diminuite a 302 milioni, ma l’importo suddiviso tra i tre sindacati è salito a 2 milioni...”.

lunedì 18 novembre 2013

Alitalia, i sindacati prevedono tra i 2.230 e i 2.330 esuberi

Il nuovo piano di Alitalia si potrebbe tradurre in una riduzione del personale tra i 2.230 e i 2.330 dipendenti. A lanciare l'allarme sono fonti sindacali, interpellate dall'agenzia Agi. Ufficialmente l'ex compagnia di bandiera non ha comunicato alcun dato sugli esuberi di personale connessi al nuovo piano industriale, ma, in linea ufficiosa, fonti sindacali sono in grado di fornire già una precisa lista. In particolare, saranno 1.000 i contratti a termine che non verranno rinnovati mentre, per gli assunti a tempo indeterminato, la quota in eccedenza é tra i 1.230 e i 1.330 dipendenti.
Nel dettaglio, spiegano le fonti interpellate, il nuovo piano industriale prevede un esubero di 230 piloti e 400 assistenti di volo mentre le eccedenze del personale di terra sono comprese fra i 600 e i 700 dipendenti. Domani, riferiscono le stesse fonti, l'Alitalia dovrebbe convocare le organizzazioni sindacali per un confronto entro la settimana nel corso del quale verrà illustrato il piano e inizierà la discussione su come affrontare il problema occupazionale.

Le botte della polizia alla scuola Diaz valutate con i parametri di un incidente stradale

Fa discutere la prima sentenza civile per un risarcimento chiesto da un manifestante tedesco che venne pestato ed arrestato durante il bltiz del luglio 2001 alla fine del G8 genovese. 
L'uomo, che non si era costituito come parte offesa nel processo penale, aveva chiesto attraverso il suo legale Carlo Malossi di Modena un risarcimento di oltre 200 mila euro. Il giudice della seconda sezione civile Paolo Gibelli ha sostanzialmente accolto le richieste per il danno biologico fissato in 12 mila euro adottando i parametri recenti fissati dalla legge Balduzzi e non quelli cosiddetti della "Tabella di Milano" che stabilisce parametri assai più alti. 
Ma è sul risarcimento per la calunnia e l'ingiusta detenzione che i 3.500 euro complessivi sono sembrati assai poca cosa se si considera che gli arrestati della Diaz vennero accusati di reati pesantissimi con prove false appositamente fabbricate dalla polizia e vennero additati in tutto il mondo come pericolosi black bloc.
genova.repubblica.it

sabato 16 novembre 2013

I dipendenti battono gli imprenditori

 I soggetti con reddito da lavoro dipendente prevalente dichiarano un reddito medio di 20.680 euro mentre coloro che hanno un reddito di impresa prevalente dichiarano mediamente 20.469 euro. E' quanto risulta dai dati diffusi dal Dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia.
Nel confronto la media dei redditi di tutti i lavoratori dipendenti è superiore a quella di tutti gli imprenditori ma diverso è il discorso se si analizzano i dati raffrontando le dichiarazioni dei dipendenti ''privati'' con quelle dei loro diretti sostituti di imposta, comparto per comparto. Nei dati del ministero dell'Economia sono stati distinti i dipendenti che hanno come sostituto d'imposta una persona fisica (9,6% del totale) da quelli con sostituti d'imposta rappresentati da società o enti (90,4 % del totale). Non sono stati considerati i soggetti che lavorano per un ente pubblico che svolge soltanto attività istituzionale. I dipendenti che hanno come sostituto d'imposta una persona fisica con reddito da attività economica dichiarano un reddito medio da lavoro dipendente di 10.647 euro mentre i corrispondenti sostituti d'imposta (circa 575.000 soggetti) dichiarano un reddito medio da attività economica pari a 20.469 euro. L'analisi per macro settori di attività economica evidenzia un maggior scostamento nell'industria e nelle costruzioni. ''Molto più accentuato è il divario tra il reddito medio del lavoratore e il reddito del datore nel caso di sostituti d'imposta società pari rispettivamente a 21.674 euro e 132.183 euro, in particolare il settore dell'industria è quello con il maggior scostamento'', evidenzia il dossier del Dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia.

Gli studenti si preparano alla manifestazione: “Piovono mattoni"

La manifestazione organizzata per il 29 novembre punta a rivendicare scuole più sicure e sistemi di trasporto più efficienti ed economici. “E' finito il periodo del silenzio, adesso si inizia a ragionare”, scrivono gli studenti
Piovono Mattoni. Una scelta dettata dal fatto che "veramente piovono mattoni nelle scuole", scrivono gli studenti. L'elenco dei problemi edilizi che affliggono le scuole superiori sono infatti molti. "Ci sono strutture che cadono a pezzi, con perdite ed infiltrazioni di acqua, con finestre che potrebbero danneggiare la salute dello studente qualora finissero in testa agli studenti (perché rotte), con scuole che non hanno neanche le porte dei servizi igienici". E ai tanti i problemi sull'edilizia scolastica - "troppi per elencarli tutti"- si aggiungono quelli relativi alla questione dei trasporti. Per raggiungere tutte le mattine le proprie scuole ci sono giovani che "devono cambiare due o più compagnie di mezzi di trasporto per svolgere una mattinata di scuola
varesenews.it

Il Comitato Autorganizzato Saronnesi Senza Casa ha tentato di fare irruzione nei locali del palazzo municipale di Saronno

Blitz del collettivo telos in comune, scontri con le forze dell'ordine

Hanno tentato di fare irruzione in comune dopo che, all’alba di questa mattina, è stata staccata l’acqua all’edificio occupato di via monza. La polizia locale li aspettava e li ha respinti
dopo che questa mattina -alle 5- i tecnici della Saronno Servizi hanno tagliato l’acqua allo stabile occupato dalla costola del centro sociale Telos.

martedì 12 novembre 2013


Comunicato Stampa Federconsumatori

CRISI: SPECULAZIONE SU CAMBIO LIRA EURO HA TRASFERITO DA TASCHE CONSUMATORI 265,3 MLD € (11.054 € FAMIGLIA) A FAVORE DI COLORO CHE HANNO DETERMINATO PREZZI E TARIFFE. CROLLATA CAPACITA’ DI SPESA FAMIGLIE 
ITALIANE.
L’effetto trascinamento del cambio lira-euro entrato in vigore dal 1.1.2002 (1.000 lire= 1 euro), con lo sciagurato tasso di cambio fissato a 1.936,27 lire ad euro (invece di un giusto tasso di 1.300 lire max per 1 euro), ha svuotato le tasche delle famiglie italiane, al ritmo di 1.100 euro l’anno di rincari speculati, per un conto finale superiore a 11.000 euro pro-capite nell’ultimo decennio.
    Dall'ingresso nell' euro infatti, avvenuto senza alcun controllo nel gennaio 2002 con il Comitato Euro che assecondava gli aumenti, si è registrata una perdita del potere di acquisto, che anche le statistiche ufficiali sono costrette a riconoscere, pari a 11.054 euro per ogni famiglia (24 milioni), con un vero e proprio trasferimento di ricchezza stimato in 265,3 miliardi di euro, dalle tasche dei consumatori a quelle di coloro che hanno avuto la possibilità di determinare prezzi e tariffe, al riparo dai dovuti controlli delle inutili, forse contigue, autorità di settore. 
     Adusbef e Federconsumatori hanno già divulgato gli aumenti sconsiderati da changeover, avvenuti con la complicità dei governi, con la lista di cento prodotti con il prezzo fissato nel dicembre 2001, ultimi giorni di vita della lira, come ad es. la penna a sfera aumentata del + 207,7%, seguita dal tramezzino (+198,7%) e dal cono gelato con (+159,7%), la confezione di caffè da 250 grammi (+136,5%), il supplì (+123,9%), un chilo di biscotti frollini (+113,3%), la giocata minima del lotto (+ 97,8%), aumenti vertiginosi su prodotti di largo consumo che hanno svuotato e saccheggiato le tasche delle famiglie, con un costo complessivo stimato in 11.054 euro pro-capite.    
    Gli osservatori di Adusbef e Federconsumatori annotavano anche l’aumento dei costi delle abitazioni, problema gigantesco per le famiglie italiane, sia per acquisto che per l'affitto e per il costo mensile complessivo, registrando 25 anni di stipendio nel 2012 per acquistare un appartamento di 90 metri quadri che nel 2001 ne costava 15 anni di stipendio medio, a conferma di un aumento vertiginoso dei prezzi e conseguente crollo del mercato immobiliare. 
    Il crollo dei consumi e le sofferenze economiche degli italiani, che ha colpito anche il ceto medio ed i redditi che potevano essere definiti dei “benestanti” nel 2001,è dimostrato inconfutabilmente dallo studio Adusbef sulla capacità di spesa (Cds), pari in Italia a 119 nel 2001,tra le più elevate dei paesi europei superata da Inghilterra (120); Svezia (123); Belgio (124); Austria (126); Danimarca (128); Olanda ed Irlanda (134); Lussemburgo (235); più elevata di Francia; Germania e Finlandia (116). Nel 2012, l’Italia (-16,8%) guida la classifica negativa della capacità di spesa (Cds) ridotta di 20 punti ed attestata a 99; al secondo posto la Grecia (-13,8% la Cds che passa da 87 a 75); al terzo il Regno Unito (-8,3% con la Cds a 110; al quarto il Portogallo – 7,4% che si attesta a 75; al quinto la Francia  -6,9% con la Cds a 108; al sesto il Belgio a 119; mentre Austria (131); Germania (122); Svezia (129) e Lussemburgo (272) aumentano la capacità di spesa.

  Ora che la crisi economica ha accentuato la débacle dei consumi, che potranno scendere fino al 9,1% nel 2013, Adusbef e Federconsumatori propongono la loro ricetta per restituire potere di acquisto alle famiglie dissanguate:  la sterilizzazione totale di prezzi e tariffe per almeno 12 mesi; il ravvedimento operoso sull’Iva ripristinando l’aliquota del 21%, in linea con la media Ue pari al 20,9%, tassa sui poveri che renderà ancora più acuta la stagnazione e ridurrà il gettito; la  riforma delle distratte autorità vigilanti, che invece di contrastare monopoli, oligopoli e cartelli bancari, assicurativi, elettrici e del gas, ci sono andati a braccetto; l’impegno ad aumentare la concorrenza specie nel settore bancario ed assicurativo; il rafforzamento della legge sulla class action, che con il ‘danno punitivo’ può contrastare i predatori delle famiglie; un taglio drastico del 10% della spesa pubblica, per finanziare gli investimenti e ridurre il debito pubblico di almeno 20 miliardi l’anno.

Lavoratori senza cassa integrazione protestano all'Inps

I lavoratori della GroundCare e della cooperativa Incontro, due società che operavano a Malpensa impiegando circa 140 dipendenti, hanno protestato sotto la sede dell'Inps di Varese per il mancato pagamento della cassa integrazione straordinaria e del tfr (trattamento di fine rapporto di lavoro). «È da luglio che aspettiamo – dice Elena Pagani di Limido Comasco lavoratrice della Ground Care – ma non abbiamo ancora visto un euro».
«C'è qualcosa di illogico nel comportamento dell'azienda – aggiunge Riccardo di Cerano, collega di Elena – perché ci hanno assunto a tempo indeterminato a luglio per comunicarci a ottobre che ci avrebbero lasciati a casa».
varesenews.it

lunedì 11 novembre 2013

SEA HANDLING: PAGANO SEMPRE I LAVORATORI

Hanno firmato per la fine di SEA HANDLING e hanno  dato il benestare per il massacro dei diritti  dei lavoratori.

Hanno firmato un assegno in bianco a SEA, non hanno lottato per avere garanzie scritte sulla tutela dello stato occupazionale e salariale. 
Hanno consegnato  a SEA un accordo  di percorso condiviso,  in cui è sancita la fine di SEA Handling e il licenziamento di tutti i suoi dipendenti. Tutti i lavoratori verranno posti in cassa integrazione per poi sperare di essere tra i prescelti della nuova società che li assumerà , con agevolazioni fiscali, garantendogli solo lo stipendio previsto sul CCNL ( vi ricordate CAI-Alitalia?).
I lavoratori saranno costretti a carichi di lavoro maggiori e minori stipendi.
Come per la Costa Crociere i comandanti che hanno affondato l’azienda sono già in salvo con nuovi incarichi , invece molti lavoratori saranno lasciati in mezzo al mare senza scialuppa. (morte tua… ricchezza mia..)
Il tutto perché la nuova società dovrà essere più snella, costi del lavoro più bassi capace di chiudere i bilanci con utili , nonostante lo sperpero di soldi in premi di risultato, buonuscite ai vari dirigenti e consulenze ad “amici degli amici”.
Ancora una volta l’azienda ha dimostrato che lo scambio “firma  accordi  = permessi sindacali”  funziona!... anche se con costi milionari a carico dei lavoratori…
Si cita nell’accordo su SEA Handling:
“In conseguenza degli accordi sindacali sottoscritti, dal 2008 al 2012 SEAH ha ridotto le perdite di esercizio del 90% circa, passando da un Risultato Netto negativo nel 2008  di oltre 50 mil/€ a un Risultato Netto negativo di circa 6 mil/€ nel 2012.”

Tutti i sacrifici fatti dai lavoratori  non sono serviti a nulla!!!
Oggi vogliono farci credere che per poter garantire la sostenibilità della nuova società occorre ridurre lo stipendio e l’occupazione!
Basta con queste menzogne!!
Sea Handling chiude il 2012 con 6 milioni di perdita  ; vogliamo fare i “conti della serva”?
Nel 2013 almeno 50 dipendenti sono stati posti in mobilità, e si sa già che almeno 200 persone verranno trasferite in SEA SPA.
Quindi nel 2014 SEA Handling a parità di lavoro avrà in carico in meno almeno 250 dipendenti, che per una media annua di costi cad-uno tra stipendio e contributi per  circa 45000.
Ovvero : 250 X 45000= €. 11.250.000,00 (undicimilioniduecentocinquantamila/00)

Quindi dove stà il problema economico? Cosi… senza toccare nulla , SEA Handling o la nuova società chiuderebbe con un attivo di almeno 5,5 milioni di euro… 

CI STANNO PRENDENDO IN GIRO!
Quale novità ha apportato il nuovo presidente Modiano?
Nulla…continua come i predecessori ad una gestione delle risorse superficiale…ma come si fa ad affidare una consulenza sul piano industriale di Sea ad una società di consulenze che ha portato nuovamente al fallimento Alitalia?...
Nell’organigramma Sea ci sono circa 200 dirigenti – capi , vicecapi e capetti, un esercito  arrivati in sea per nomina divina? Quante assunzioni di dirigenti sono state fatte negli ultimi anni mentre tutti i lavoratori si facevano la cigs e si raccontavano balle ai part time dicendo che non si potevano cambiare i contratti?
La loro strategia è garantire i loro privilegi e togliere tutti i diritti ai lavoratori per renderci schiavi, sottomessi, deboli e controllabili.
Nessuno ha il diritto di mettere le mani in tasca ai lavoratori,  neanche per un solo centesimo, e ancor meno  mettere a rischio anche  un solo posto di lavoro!
IL DIRITTO AD UN REDDITO DIGNITOSO  NON SI TOCCA!
Questo è  il momento di fare una scelta chiara e di schierarsi senza tentennamenti cercando la massima solidarietà.
Noi chiediamo , prima che si cominci a parlare di tagli  al costo del lavoro:
TRASPARENZA SUL NUMERO E STIPENDI DEI DIRIGENTI
Nell’accordo del 2008 sindacati e SEA promettevano sacrifici anche della dirigenza : niente è successo, i privilegiati sono rimasti tali! …e i lavoratori, lavorano 3 domeniche in più all’anno..
TRASPARENZA SUL NUMERO E COSTI CONSULENZE
Non lo dicono i “ribelli” di ADL , ma uno dei proprietari di SEA che ci sono sprechi enormi milionari sulle consulenze! …ma si sta ricominciando da capo...
TRASPARENZA SUL NUMERO DI ORE DI PERMESSI SINDACALI /ANNUE  E  L’IMPATTO ECONOMICO SU SEA
E’ inconcepibile che decine di migliaia di ore di permesso sindacale siano erogate così facilmente attraverso accordi tra sindacato e azienda. Vogliamo vedere come funziona in altre aziende di pari grandezza?...avremo belle sorprese!
Non credete che riducendo queste voci sia più serio da parte aziendale e sindacale parlare di “tagli”? …e presentarsi davanti ai lavoratori in modo dignitoso….

GIORNO 22 NOVEMBRE 2013 ADERIREMO ALLO SCIOPERO DI 24 ORE PER I LAVORATORI DEL GRUPPO SEA

Ilva Taranto, dopo Aia per risanamento ambiente arriva l'accordo per la sicurezza sul lavoro

Dopo l'Autorizzazione integrata ambientale, con gli investimenti per risanare gli impianti dell'Ilva di Taranto, arriva anche il protocollo per la sicurezza sul lavoro. Un insieme di regole che varrà per l'Ilva, ma anche per la raffineria dell'Eni, che è l'altra grande industria dell'area tarantina. A firmare il protocollo sono stati stamattina nella Prefettura di Taranto, oltre ai dirigenti di Ilva ed Eni, i ministri del Lavoro, Enrico Giovannini, dell'Ambiente, Andrea Orlando, il presidente della Regione, Nichi Vendola, e i rappresentanti degli enti ispettivi e di controllo.
«Il problema di Taranto è rappresentato dallo scarso intervento che sinora c'è stato sulla sicurezza del lavoro e dell'ambiente» riconosce il ministro Giovannini. E Orlando aggiunge che morti e incidenti sul lavoro «macchiano il passato e il presente di Taranto, delle aziende e lo stesso concetto di occupazione».
Ora, però, si cerca di voltare pagina. «Abbiamo intrapreso un percorso dal quale non si torna indietro - aggiunge Orlando -. La dimensione della sicurezza del lavoro era quella che mancava accanto al risanamento ambientale, adesso la cominciamo ad affrontare. Abbiamo fatto un passo importante per rimettere sul binario giusto due questioni, salute e lavoro, che non potevano essere superate».