- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

lunedì 30 settembre 2013

Cumulo della pensione con i redditi da lavoro autonomo

Istituto Nazionale della Previdenza Sociale

Messaggio n. 15256

1 – PREMESSA

L'articolo 10 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 503, nell'introdurre il divieto di cumulo della 
pensione con i redditi da lavoro autonomo, dispone, al comma 4, che, ai fini dell'applicazione del divieto,
 i titolari di pensione sono tenuti a produrre all'ente erogatore della pensione la dichiarazione dei redditi
da lavoro autonomo riferiti all'anno precedente, entro lo stesso termine previsto per la dichiarazione 
ai fini dell'IRPEF per il medesimo anno.

In applicazione dell'anzidetta disposizione i titolari di pensione con decorrenza compresa entro l'anno 2012, 
soggetti al divieto di cumulo parziale della pensione con i redditi da lavoro autonomo, per detto anno 
sono tenuti a dichiarare entro il 30 settembre 2013, data di scadenza della dichiarazione dei redditi dell'anno 
2012, i redditi da lavoro autonomo conseguiti nell'anno 2012.

Con riferimento a tale disciplina, si forniscono chiarimenti in ordine all'individuazione dei pensionati tenuti 
alla comunicazione dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nell'anno 2012.


2 - PENSIONATI ESCLUSI DALL'OBBLIGO DI DICHIARARE I REDDITI DA LAVORO AUTONOMO CONSEGUITI 
NELL'ANNO 2012.

Sono esclusi dall'obbligo di dichiarazione, in quanto non soggetti al divieto di cumulo della pensione 
con i redditi da lavoro autonomo:

- i titolari di pensione e assegno di invalidità avente decorrenza compresa entro il 31 dicembre 1994;

- i titolari di pensione di vecchiaia. Si ricorda che per effetto dell’articolo 72 della legge 23 dicembre 2000, 
n. 388 dal 1° gennaio 2001 le pensioni di vecchiaia a carico dell’assicurazione generale obbligatoria dei 
lavoratori dipendenti e delle forme di previdenza esonerative, esclusive, sostitutive della medesima e delle 
gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi sono interamente cumulabili con i redditi da lavoro autonomo,
 indipendentemente dall’anzianità contributiva utilizzata per il riconoscimento e la liquidazione della prestazione;

- i titolari di pensione di vecchiaia liquidata nel sistema contributivo, in quanto dal 1 gennaio 2009 tale 
pensione è totalmente cumulabile con i redditi da lavoro, per effetto dell’articolo 19 del d.l. 25.6.2008, n. 112
 convertito in legge 6.8.2008, n. 133;

- i titolari di pensione di anzianità e di trattamento di prepensionamento a carico dell’assicurazione generale 
obbligatoria e delle forme sostitutive ed esclusive della medesima, in quanto dal 1° gennaio 2009 tali prestazioni 
sono totalmente cumulabili con i redditi da lavoro (v. circolare n. 108 del 9.12.2008, p. 2);

- i titolari di pensione o assegno di invalidità a carico dell’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori 
dipendenti, delle forme di previdenza esonerative, esclusive, sostitutive della medesima, delle gestioni 
previdenziali dei lavoratori autonomi con un’anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni 
(v. circolare n. 20 del 26 gennaio 2001). Si precisa che ai fini dei 40 anni è utile anche la contribuzione relativa 
a periodi successivi alla decorrenza della pensione, purché già utilizzata per la liquidazione di supplementi 
(v. circolare n. 22 dell’8 febbraio 1999 e messaggio n. 4233 del 23 luglio 1999).

Con riferimento agli assegni di invalidità si ricorda che le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 42, della legge 
n. 335 del 1995, secondo cui all’assegno di invalidità, nei casi di cumulo con i redditi da lavoro dipendente, 
autonomo o di impresa, si applicano le riduzioni di cui alla tabella G allegata alla predetta legge, continuano 
ad operare anche nei casi in cui l’assegno di invalidità sia stato liquidato con un’anzianità contributiva pari o 
superiore a 40 anni (v. circolari n. 234, punto 2, del 25 agosto 1995 e n. 20, punto 3, del 26 gennaio 2001).

Fondo speciale per il sostegno del reddito e dell'occupazione e della riconversione e riqualificazione professionale del personale del settore del trasporto aereo

Istituto Nazionale della Previdenza Sociale

Messaggio n. 15276

Il Comitato Amministratore del Fondo speciale per il sostegno del reddito e dell'occupazione e della 
riconversione e riqualificazione professionale del personale del settore del trasporto aereo (F.T.A.), con deliberazione n. 22 del 16 marzo 2009, ha disciplinato le modalità di attribuzione delle prestazioni 
integrative del F.T.A., nel caso  di rioccupazione dei lavoratori beneficiari durante il periodo di fruizione 
della prestazione integrativa erogata dal Fondo.
Con messaggio n. 29489 del 23/11/2010, sono state diramate le istruzioni applicative della 
predetta deliberazione.
Con deliberazione n. 97 del 22 aprile 2013 (all. 1), il Comitato Amministratore del F.T.A. ha disposto
 l’indirizzo applicativo della delibera n. 22/2009 chiarendo che, nelle ipotesi in cui la remunerazione 
derivante da rioccupazione sia superiore al trattamento di integrazione salariale e superiore all’80% 
della retribuzione di riferimento, la prestazione a carico del Fondo, relativa al medesimo periodo di
 rioccupazione, non è dovuta.
In tale ipotesi, infatti, si determina una situazione di incumulabilità totale della prestazione 
integrativa con la retribuzione percepita dal nuovo rapporto di lavoro dipendente a tempo determinato,
 o del provento derivante da attività lavorativa di tipo autonomo.

sabato 28 settembre 2013

Lunedì 30 settembre TUTTI a ROMA: Presidio di tutti gli Esodati d'Italia

Presidio di tutti gli Esodati d'Italia dinanzi al Ministero del Lavoro, in  Via Veneto a Roma  il 30 settembre ore 13  forse sarà esteso alla mattina ore 10 al MEF o Ragioneria dello Stato  o Parlamento.  saranno diffuse indicazioni a breve - ma tenetevi disponibili .
a Roma  il 30-9 sarà ultima occasione


è importante che anche tu SALVAGUARDATO ci sia al presidio a Roma il 30 settembre per far sentire la tua solidarietà a chi ha lottato anche per te e per  estendere le SALVAGUARDIE oltre il 6.01.2015 per chi non è salvaguardato  .
Ci sono  2 PRESIDI dalle ore 13 alle 18 . Entrambi hanno permessi della Questura di Roma
ENTRAMBI  convocati per ottenere  le SALVAGUARDIE per gli ESODATI .

un Presidio al MdL  Ministero del Lavoro  in via Veneto - con un limite di 50 persone -  una delegazione incontra il Ministro Giovannini

un Presidio al MEF  Ministero delll'Economia e Finanze  in via XX settembre   - senza limiti di persone - una delegazione di 10 esodati di tutte le tipologie incontra il Vice Ministro delll'Economia e Finanze Stefano Fassina   che ha le deleghe per formulare la legge di stabilità con cui si daranno le risorse per altre salvaguardie per gli ESODATI.

Via Veneto si raggiunge da Termini in Metro linea  A    2 fermate  scendere  a  Barberini
Via XX Settembre si raggiunge in 15 minuti a PIEDI da Termini proseguire oltre Piazza repubblica
Via XX Settembre dista meno di 2 km dal Ministero del  Lavoro MPLS in Via Veneto.

Porteremo relazioni - documenti  - lettere per il ministro Saccomanni e Giovannini
Potete dare i vostri suggerimenti - e anche anticiparli via mail a
segreteriaministrogiovannini@lavoro.gov.it;   segreteria.fassina@tesoro.it;   segreteria.ministro@tesoro.it  e in cc  a noi

IL presidio  al MEF il 30 settembre non è alternativo o contro quello organizzato al Ministero del  Lavoro : ha la stesa finalità
Da' la possibilità a TUTTI di manifestare i propri bisogni e lottare per le SALVAGUARDIE per gli ESODATI
In  TANTI dobbiamo andare a ROMA  TRANQUILLI  :  IL POSTO c'è senza limiti di persone

giovedì 26 settembre 2013

doccia fredda dal Consiglio di Stato: Sea deve pagare 360milioni

Il Consiglio di Stato ha accolto l'appello del governo italiano e ha dunque annullato la sospensiva della "maxi-multa" da 360 milioni di euro, comminata dall'Ue alla Sea per gli aiuti concessi alla controllata Sea Handling. Una decisione che annulla la sospensiva ottenuta dal Tar nei mesi scorsi. Il ricorso contro la sospensiva disposta dal Tar era stato presentato quest'estate dal governo italiano, per evitare conseguenze a livello europeo contro l'Italia.

«Non mancano i motivi di preoccupazione per la complessita' della situazione - commenta il presidente di Sea, Pietro Modiano- ma siamo fortemente determinati a trovare le soluzioni che tutelino i nostri lavoratori e il futuro dell'handling nel nostro Gruppo». Una decisione che - è stato più volte sottolineato - potrebbe avere gravi ripercussioni sul bilancio e mettere a rischio i lavoratori della società che gestisce Linate e Malpensa. Il provvedimento annulla la sospensiva che era stata concessa dal Tar, ma la Sea spiega che l'ordinanza «non interferisce sull'iter e sulla progressione della trattativa con la Commissione europea avviata negli ultimi mesi», sul merito della questione. Anche se la Sea sottolinea come «l'ordinanza renda ancor più urgente la prosecuzione del negoziato con la necessaria decisione». 

Si fa sentire anche il Comune di Milano, principale azionista pubblico: «Il governo intervenga immediatamente a tutela di un'azienda importante del nostro Paese e dei suoi oltre duemila lavoratori», dice il sindaco Giuliano Pisapia. «Prendiamo atto, non senza rammarico, della decisione che ribalta il pronunciamento del Tar. Purtroppo l'Amministrazione è stata lasciata sola a difendere le ragioni che avevano portato il Tar a decidere per la sospensione ».
varesenews.it

la Elcon non si farà

La commissione istruttoria di Regione Lombardia ha bocciato definitivamente il progetto della multinazionale nel polo chimico di Castellanza dopo 2 anni dall'inizio della vicenda. Brindano i comitati

Il "no" tanto atteso, alla fine, è arrivato. Quel "no" che mette definitivamente la parola fine al progetto di Elcon nel polo chimico di Castellanza e che, dopo quasi due anni, porta i comitati a brindare.
Dopo i no dei sindaci, della conferenza dei servizi e dell'intero Consiglio Regionale, oggi è arrivato l'ultimo diniego, quello che chiude definitivamente la porta al progetto della multinazionale israeliana per l'ex polo Montedison.

E' stata la commissione istruttoria di Regione Lombardia, la cui convocazione era prevista per questa mattina (mercoledì 25 settembre), ad esprimere l'ultima sonora bocciatura al progetto che chiude definitivamente ogni margine al progetto.
«La Commissione Via (Valutazione di impatto ambientale) di Regione Lombardia ha completato il suo esame con un parere sfavorevole in ordine alla compatibilità ambientale del progetto di impianto di trattamento di rifiuti proposto dalla società Elcon Italy s.r.l. nel Comune di Castellanza». La conferma arriva dall'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi. «Troppe e troppo importanti - ha spiegato l'assessore - le criticità ambientali emerse durante l'istruttoria, molte delle quali opportunamente segnalate dagli Enti locali, nonché dai rappresentanti di Comitati e Associazioni operanti sul territorio, ai quali è stata data possibilità di partecipare alla sessione della Conferenza dei Servizi dello scorso 18 giugno e che ringrazio per la concreta collaborazione. Allo stato attuale - ha aggiunto la titolare regionale dell'Ambiente - tali criticità non consentono di definire nel dettaglio il quadro progettuale e le condizioni di esercizio dell'impianto e, di conseguenza, di delineare in modo completo i possibili impatti sull'ambiente. Secondo i tecnici di Regione Lombardia - ha spiegato Terzi - la documentazione presentata da Elcon, oltre a contenere numerose incongruenze, non è sufficiente per valutare adeguatamente le caratteristiche tecnologiche dell'impianto».
varesenews.it

martedì 24 settembre 2013

diritto della madre lavoratrice alla corresponsione di voucher per l'acquisto di servizi di baby-sitting

Istituto Nazionale della Previdenza Sociale

Messaggio n. 14870

articolo 4, comma 24, lettera b) legge 28 giugno 2012 n. 92 “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita”: diritto della madre lavoratrice alla corresponsione di voucher per l'acquisto di servizi di baby-sitting, ovvero per fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l'infanzia o dei servizi privati accreditati – indicazioni per la presentazione della richiesta del pagamento da parte delle strutture eroganti servizi per l’infanzia.


Come è noto, le disposizioni normative in oggetto hanno istituito, in via sperimentale 
per il triennio 2013 – 2015 nuove misure volte a favorire l’inclusione delle donne nel 
mercato del lavoro e il sostegno alla genitorialità, attraverso l’introduzione di 
prestazioni orientate a migliorare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e 
la condivisione dei compiti di cura dei figli.

In particolare, l’articolo 4, comma 24, lettera b) della legge n. 92/2012 introduce la possibilità per la
madre lavoratrice di richiedere, al termine del congedo di maternità ed entro i successivi undici mesi, in
alternativa al congedo parentale, voucher per l’acquisto di servizi di baby sitting, ovvero un contributo
 per fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l'infanzia o dei servizi privati accreditati.

Con decreto del 22 dicembre 2012, pubblicato nella gazzetta Ufficiale del 13 febbraio 2013, n.37, il
Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze,
ha definito i criteri di accesso e le modalità di utilizzo del contributo per l’acquisto dei servizi per l’infanzia.
Tale contributo viene erogato, ai sensi dell’art. 10 del citato decreto, tenendo conto del limite di spesa
di 20 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2013, 2014, 2015.

Ai sensi del suddetto decreto del 22 dicembre 2012, le madri lavoratrici, per accedere ai benefici di cui
trattasi, hanno presentato domanda telematica all’INPS, secondo modalità e tempistiche definite nella
circolare n. 48 del 28 marzo 2013 e nel bando per l’assegnazione dei contributi per l’acquisto dei
servizi per l’infanzia di cui in oggetto, pubblicato sul sito istituzionale in data 14 giugno 2013.

Le madri lavoratrici che hanno scelto il beneficio del contributo per far fronte agli oneri della rete pubblica
dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati hanno indicato, altresì, la struttura erogante
servizi per l’infanzia (da ora “asilo nido”) nella quale hanno iscritto il proprio figlio, tra quelle presenti
nell’elenco pubblicato sul sito istituzionale in data 28 giugno 2013.
L’Inps comunicherà agli “asili nido” interessati i nominativi delle madri lavoratrici beneficiarie e dei
relativi figli, nonché il numero di mesi di beneficio di ciascuna.

A seguito di tale opzione l’INPS provvederà direttamente al pagamento delle strutture secondo le
 istruzioni di seguito riportate.

Il pagamento delle rette scolastiche sarà corrisposto direttamente dall’ INPS agli “asili nido” fino
ad un massimo di 300,00 euro mensili per ogni mese di contributo concesso alla madre lavoratrice
 beneficiaria e per un massimo di  sei mesi.

Il suddetto pagamento sarà corrisposto, nei termini di legge, a seguito dell’invio all’ufficio prestazioni
a sostegno del reddito della sede provinciale INPS territorialmente competente,  da parte degli “asili nido”,
di regolare fattura nella quale dovranno necessariamente essere riportati:

•      il nominativo ed il codice fiscale della madre lavoratrice;

•      il numero di mesi di servizio fruiti;

•      il nome ed il codice fiscale del minore iscritto alla struttura.

Si evidenzia che gli “asili nido” sono tenuti a sottoscrivere ed inviare, unitamente alla fattura,
presso l’ufficio prestazioni a sostegno del reddito, della sede provinciale INPS territorialmente
competente, il modello di delegazione liberatoria di pagamento, allegato al presente messaggio (all. 1),
e disponibile anche sul sito www.inps.it (percorso: home>informazioni>prestazioni a sostegno
del reddito>voucher baby sitting-asili nido). Si specifica, inoltre, che gli “asili nido” dovranno rilasciare
singola fattura per ogni minore la cui madre risulti assegnataria del beneficio in oggetto. Tale fattura
potrà essere emessa con cadenza mensile per ogni mese di fruizione dell’asilo da parte del minore,
ovvero in forma unica per tutte le mensilità di beneficio, a conclusione della fruizione dello stesso.
Gli “asili nido” dovranno, altresì, corredare la suddetta fattura di apposita dichiarazione, allegata
al presente messaggio (all. 2) della madre lavoratrice assegnataria del beneficio di fruizione
del contributo economico per l’acquisto dei servizi dell’infanzia di cui all’art. 4, comma 24, lettera b)
della legge 28 giugno 2012, n. 92.
In mancanza della documentazione sopra citata, l’Istituto non provvederà al pagamento
delle fatture afferenti all’effettiva fruizione dei suddetti servizi all’infanzia.
Si evidenzia, inoltre, che l’art. 5 del decreto del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali 
del 22 dicembre 2012 n. 37  ha precisato che il pagamento diretto agli “asili nido” prescelti
deve essere effettuato fino a concorrenza  dell’importo di € 300,00. Tale contributo, pertanto,  è
da considerarsi  omnicomprensivo di tutti gli oneri previsti.

Sgravio contributivo a favore della contrattazione di secondo livello.

Istituto Nazionale della Previdenza Sociale

Messaggio n. 14855

Anno 2012. Sgravio contributivo a favore della contrattazione di secondo livello. Decreto interministeriale 27 dicembre 2012.  Modalità operative per la fruizione del beneficio contributivo.


Il Decreto interministeriale 27 dicembre 2012 ha disciplinato, per l’anno 2012, lo sgravio contributivo, per l’incentivazione della contrattazione di 
secondo livello, previsto dalle leggi n.92/2012 e n.247/2007.

Con la circolare n. 73 del 3 maggio 2013 – alla quale si rimanda per gli aspetti di carattere normativo -
sono stati illustrati i contenuti del beneficio contributivo e fornite, altresì, le prime indicazioni per richiedere
lo sgravio previsto dalla legge. Con il messaggio n. 10127 del 21 giugno 2013 è stata, quindi,
rilasciata la procedura di acquisizione e trasmissione domande relative allo sgravio contributivo
per l'incentivazione della contrattazione di secondo livello, riferito agli importi corrisposti nell'anno 2012.

Portate a termine le operazioni richieste dalla norma, l’Istituto ha provveduto a comunicare ad aziende
ed intermediari l’avvenuta ammissione al beneficio. Con il presente messaggio si illustrano, quindi, le
modalità operative che i datori di lavoro dovranno osservare per la concreta fruizione del beneficio
contributivo ex lege n. 247/2007.


1. Generalità.

Con riguardo all’entità dello sgravio, si premette che gli importi comunicati ai soggetti ammessi costituiscono
 la misura massima dell’agevolazione conguagliabile.

Ove – infatti - le aziende, per motivazioni connesse all’impianto stesso della contrattazione di secondo
 livello ovvero per cause varie di natura diversa, avessero titolo ad un importo inferiore, il conguaglio
dovrà limitarsi alla quota di beneficio effettivamente spettante.

Si precisa, altresì, che - per il calcolo dello sgravio - deve essere presa in considerazione
 l’aliquota in vigore nel mese di corresponsione del premio.

Si ricorda, inoltre, che la fruizione del beneficio soggiace alla previsione di cui all’articolo 1, comma
1175 della legge n. 296/2006 in materia di regolarità contributiva e di rispetto della parte economica
degli accordi e contratti collettivi.

lavoratori appartenenti alle categorie dei prosecutori volontari e dei cessati in base ad accordi individuali o collettivi di incentivo all’esodo che sono stati esclusi dalle precedenti salvaguardie dei “65.000” e dei “55.000”

Istituto Nazionale della Previdenza Sociale

Messaggio n. 14804

1)         Controlli per l’accesso alla pensione in salvaguardia

Come già precisato con i messaggi n. 6645 del 22/04/2013 e n. 12926 dell’ 08/08/2013, per le
categorie dei soggetti cessati dal rapporto di lavoro a seguito di accordi individuali e collettivi di
incentivo all’esodo e dei soggetti autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione
che accedono alla salvaguardia “65.000” e “55.000”, la condizione del mancato svolgimento di
alcuna attività lavorativa successiva alla cessazione/autorizzazione deve sussistere fino alla titolarità
 effettiva della pensione.

Pertanto, le Strutture territoriali devono verificare la sussistenza di detto requisito anche al
momento della liquidazione del trattamento pensionistico, compresi i casi in cui sia stata rilasciata
 la certificazione di accesso al beneficio di cui alle operazioni di salvaguardia in argomento.

Al riguardo, si segnala che a livello centrale, prima dell’invio sia della lettera generica che certifica
 l’esistenza del diritto a pensione con i requisiti previgenti, che della lettera con l’indicazione della
decorrenza, sono stati effettuati i controlli sullo svolgimento di attività lavorativa dopo la
cessazione/autorizzazione nell’ambito della salvaguardia “65.000”, mentre per la salvaguardia “55.000”
 è stato verificato, prima di effettuare il caricamento delle domande, lo svolgimento o meno
di attività lavorativa dopo l’autorizzazione da parte dei soli prosecutori volontari, non risultando,
 a livello centrale, sempre disponibile la data di risoluzione del rapporto per la categoria dei cessati.
In ogni caso il controllo a livello sarà effettuato prima dell’invio sia della lettera generica che della
 lettera con l’indicazione della decorrenza.

Anche per quanto riguarda la terza salvaguardia c.d. “10.130”, al momento della liquidazione della
 pensione le Strutture territoriali avranno cura di verificare la permanenza della condizione che il reddito
annuo lordo percepito per lo svolgimento di attività lavorativa successivamente alle date del
4 dicembre 2011, (prosecutori volontari) e del 30 giugno 2012, (cessati per accordi individuali o collettivi),
 non sia superiore ad € 7.500,00. Ciò vale sia per i soggetti esclusi dalle salvaguardie “65.000” e “55.000”
(per i quali apposite istruzioni vengono fornite al successivo punto 2 del presente messaggio), sia per
i soggetti che presentano per la prima volta istanza di accesso al beneficio pensionistico nell’ambito della
 salvaguardia “10.130”.

Nei casi in cui, a seguito delle verifiche di cui al presente messaggio, sussistano situazioni per le quali
non vi sia la piena certezza circa lo svolgimento di attività lavorativa successiva alla cessazione/autorizzazione
 e/o circa i redditi derivanti dalla stessa, le Sedi territoriali, prima di procedere all’eventuale esclusione
dal beneficio della salvaguardia dei potenziali beneficiari, dovranno contattare i soggetti interessati al fine
di consentire agli stessi di fornire le informazioni e la documentazione utile in loro possesso.

Al fine di ottimizzare i tempi di lavorazione delle posizioni, va tenuto presente che ogni controllo circa
lo svolgimento di attività lavorativa dovrà essere effettuato preliminarmente alle attività di verifica del
conto assicurativo.

Incentivo sperimentale per l’assunzione a tempo indeterminato di giovani under30

Istituto Nazionale della Previdenza Sociale

Circolare n. 131

Articolo 1 del decreto legge 28 giugno 2013, n. 76, convertito con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 99. Incentivo sperimentale per l’assunzione a tempo indeterminato di giovani under30, privi d’impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi ovvero privi di diploma di scuola media superiore o professionale. Indicazioni operative.


PREMESSA

Con l’articolo 1 del decreto legge 28 giugno 2013, n. 76 - convertito, con modificazioni, dalla legge 9
agosto 2013, n. 99 - (allegato n.1) è stato istituito in via sperimentale, nel limite di risorse determinate,
 un incentivo per i datori di lavoro che assumano, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, lavoratori
 di età compresa tra i 18 ed i 29 anni, privi d’impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi ovvero
 privi di diploma di scuola media superiore o professionale.
Nella presente circolare le citazioni relative al decreto legge 76/2013 si intendono riferite al testo
modificato e integrato dalla legge di conversione.

1.   Lavoratori per i quali spetta l’incentivo.

La locuzione legislativa “giovani fino a 29 anni di età”  - contenuta nell’articolo 1, comma 1, del dl
76/2013 - comprende persone che, al momento dell’assunzione, abbiano compiuto 18 anni e non
abbiano ancora compiuto 30 anni.

La locuzione legislativa “privo di impiego regolarmente retribuito” deve essere interpretata in
conformità ai criteri di individuazione definiti con il decreto del Ministero del lavoro e delle Politiche
Sociali del 20 marzo 2013, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 153 del 2 luglio 2013; si
vedano al riguardo anche la circolare del Ministero del Lavoro n. 34 del 25 luglio 2013 e il messaggio
INPS n. 12212 del 29 luglio 2013.

giovedì 19 settembre 2013

Riorganizzazione società partecipata del comune di Busto Arsizio: il Consiglio Comunale si impegna, anche a nome di Agesp, a tutelare TUTTI i dipendenti.

Comunicato sindacale:
Il giorno martedì 17 settembre 2013 il sig. Sindaco di Busto Arsizio ha convocato il nostro sindacato per discutere e valutare, insieme alle altre organizzazioni sindacali, il documento che il Sindaco intende proporre, la sera stessa, al consiglio comunale di Busto Arsizio in merito alla riorganizzazione delle società “controllate” e “partecipate”, avente per oggetto:

atto di indirizzo per la riorganizzazione dei servizi pubblici comunali e strumentali delle società partecipate e per il regolamento di organizzazione dell’ente locale.

Ringraziamo il Sindaco per la promessa mantenuta di coinvolgere la nostra O.S. nel progetto del comune e prendiamo atto dell’impegno preso dallo stesso, sia in modo verbale che per iscritto indicando, nel documento sottoposto alla delibera consigliare, testualmente tra gli obiettivi:

1-     La salvaguardia e la valorizzazione delle risorse professionali;
2-     La tutela dell’attuale situazione occupazionale e risoluzione delle problematiche relative ai dipendenti precari fermo restando il rigoroso rispetto della normativa vigente;
3-     Il coinvolgimento preventivo delle organizzazioni sindacali;

Il sindaco si è impegnato, inoltre, ad almeno un incontro al mese con le O.S. coinvolte, per valutare insieme lo stato di avanzamento dei lavori.

Il documento proposto dal Sindaco è stato poi approvato dal consiglio comunale di Busto A. la sera stessa.

La nostra OS intende prendere immediatamente contatti con la direzione Agesp per poter prendere visione della documentazione che Agesp intende produrre per realizzare quanto richiesto dal Sindaco e dal Consiglio Comunale,
allo stesso tempo si intende coinvolgere tutti i dipendenti di Agesp per informarli della situazione e valutare insieme il da farsi passaggio dopo passaggio.

Siamo convinti che la direzione Agesp non si opporrà nell’attuazione del volere del Sindaco e del Consiglio Comunale e renderà edotta la nostra OS di quanto in progetto.

La nostra posizione sarà intransigente sul rispetto di quanto promesso per la tutela di TUTTI i lavoratori e siamo sicuri che non saranno necessarie azioni di lotta per riportare eventuali situazioni anomale nei giusti binari.

Busto Arsizio, 18 settembre 2013
ADL Varese

ADL VARESE DIFENDE LE GUARDIE PARTICOLARI GIURATE

Sicurezza e vigilanza a Malpensa: “Turni massacranti e continui straordinari. A rischio la sicurezza aeroportuale”.
MALPENSA – Organizzazione del personale e dirigenza a Malpensa, torna alla ribalta la protesta. “Incateneranno le guardie alla sedia obbligandole a turni massacranti e straordinari continui” incalza il sindacato di base Adl di Varese prendendo le difese delle GPG (Guardie Particolari Giurate) della brughiera contro la Dirigenza di Sea. “Se ci saranno criticità su Malpensa, determinate delle scelte aziendali, chiederemo alla proprietà e agli enti preposti di perseguire i responsabili con la loro conseguente sostituzione” attaccano da Varese.
 
“È dimostrato – spiega il sindacato – che le Guardie in forza presso il servizio Sicurezza e Vigilanza di Malpensa, dato il loro numero ridotto, non riescono nemmeno a  coprire le mansioni previste dal Piano Nazionale di Sicurezza”. Ma, nonostante queste difficoltà, lo stesso personale è stato distribuito anche a Linate senza considerare il nuovo Piano di Sicurezza Aeroportuale: da questo documento, infatti, i nuovi filtri d’imbarco non potrebbero più essere effettuali con l’ausilio della società  ICTS (attiva nel settore della sicurezza), e che per questo motivo il Reparto Sicurezza di Sea milanese avrebbe dovuto incrementare il numero di Guardie.
 
Infatti, spiega la nota stampa di Adl, “per questo motivo tutti i giorni nel Reparto di Malpensa vengono effettuati straordinari e mancati riposo per rispettare il programma per la sicurezza dell’Aeroporto redatto dalla stessa Sea. I fatti parlano chiaro: nelle postazioni imbarchi ilpersonale risulta carente e nonostante l’impegno delle guardie si creano code di passeggeri imbarazzanti. E a volte non viene data nemmeno la possibilità di fare le pause fisiologiche”.
 
A risentirne sarebbe anche la sorveglianza: “È scarsa se non inesistente, basta vedere il programma giornaliero che non prevede queste mansioni lasciando tutto al caso e intervenendo solo in caso di necessità – continua il sindacato – Le postazioni transiti non hanno mai le 4 Guardie, tra cui un supervisore, come previsto dalle norme. Nella ‘Control Room’ dello smistamento bagagli l’attività viene svolta con 3 (massimo 5) Guardie che devono anche recarsi al bunker e darsi i cambi per break mensa e pause. Non parliamo, poi, dei compiti che vengono attribuiti al Reparto Sicurezza in merito all’attività antincendio”.
 
Diversi, infatti, gli appelli “per adempiere correttamente quanto previsto dal piano di emergenza antincendio”, ma – sempre stando a quanto si apprende dalla nota stama di Adl – “l’unico risultato è la nomina diretta dei lavoratori senza però effettuare un adeguato e opportuno addestramento in merito all’evacuazione che è uno dei compiti più importanti che il reparto sicurezza e vigilanza è chiamato ad assolvere”. Delle 400 Guardie, “forse solo una decina ha preso parte, negli anni, ad una prova di evacuazione”.
 
Insomma, una serie di situazioni già particolarmente delicate che ora, con il trasferimento di parte del personale già carente da Malpensa a Linate, “mette a rischio la sicurezza Aeroportuale e porterà, oltre a disservizi, anche disagi ai passeggeri”.
 
Inoltre, “da fine anno il controllo ai varchi sarà a carico del gestore Sea e quindi del reparto sicurezza e vigilanza. Ciò significa che per tale data dovremmo essere pronti ad eseguire questi controlli ed avere il personale numericamente adeguato al fabbisogno”.
Si tratterebbe di un ulteriore disagio, quindi, che “richiederebbe l’invio immediato delle guardie ai corsi di addestramento, nonché un solerte piano di riqualificazione per tutti gli ‘esuberi’ dichiarati da Sea, predisponendoli all’inserimento nell’organico delle Guardie”.
 
“Chiediamo quindi all’azienda di ritirare le lettere di trasferimento inviate ai lavoratori e di riorganizzare l’attività al fine di garantire sicurezza e vigilanza nell’aeroporto di Malpensa – conclude Adl – E di valutare con l’internalizzazione dell’attività in capo a ICTS, l’assunzione, con contratti adeguati previsti dalla legge, del personale ICTS adibito finora all’attività di supporto a Sea. In caso contrario inevitabilmente si andrà incontro ad un periodo di lotta e di contrasto sindacale”.

Precari Agesp - SARTORATO (ADL): “MONITOREREMO LA SITUAZIONE”

BUSTO ARSIZIO - C’è ancora un punto interrogativo sul futuro dei quattordici lavoratori precari di Agesp Servizi. Nei giorni scorsi, dopo l’approvazione della delibera dedicata proprio alla rivoluzione delle società partecipate, i sindacati hanno incontrato il sindaco Gigi Farioli per fare il punto della situazione.
Tra le ipotesi sul tavolo, c’è anche quella di prolungare fino a marzo il contratto dei dipendenti precari che altrimenti scadrebbe il prossimo 30 settembre. Ma questa è solo una delle strade percorribili, che permetterebbe di prendere ancora un po’ di tempo ma non chiuderebbe una vicenda che ormai si trascina da parecchio tempo.
 
Intanto, Fausto Sartorato (nella foto), sindacalista della sigla Adl, si dice soddisfatto del colloquio con Farioli: “Ringraziamo il sindaco per averci convocato, anche se con un certo ritardo rispetto alle nostre richieste – spiega – Il primo cittadino si è impegnato in prima persona a salvaguardare i posti di lavoro, a partire dai precari. Ora chiediamo un incontro con i vertici di Agesp, che dovranno chiarirci la situazione. Dopodoché, quando le nostre domande avranno avuto una risposta, convocheremo un’assemblea con i dipendenti per spiegare loro come stanno le cose”.
“Il sindaco ha preso un impegno preciso – ribadisce Sartorato – Verificheremo che alle parole seguano i fatti. Le questioni politiche ci interessano ben poco: prima di tutto vengono i lavoratori”.

Contributi usati per finanziare le aziende, pioggia di denunce in Procura

L'Inps ha migliorato il sistema dei controlli grazie all'informatizzazione e scopre che sono moltissime le imprese che non versano i contributi ai propri lavoratori. Soldi usati per finanziare le aziende in crisi di liquidità.
Una valanga di denunce sta inondando la Procura di Busto Arsizio da parte dell'Inps per il mancato versamento dei contributi, trattenuti dalle buste paga dei lavoratori di molte aziende del territorio. L'allarme arriva da fonti interne degli uffici di via Volturno e riguarda decine e decine di fascicoli che nelle ultime settimane sono finiti sulle scrivanie dei magistrati bustocchi in merito ad ipotesi di appropriazione indebita da parte dei datori di lavoro nei confronti dei propri dipendenti. Un fenomeno che è aumentato nell' ultimo periodo anche grazie all'informatizzazione del sistema di verifica da parte dell'istituto di previdenza sociale che permette un controllo molto più puntuale rispetto al passato e che dimostra come la mancanza di liquidità nelle realtà imprenditoriali del territorio sia un problema sempre più sentito.
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Elcon, la commissione si riunisce. Comitati sul piede di guerra

Elcon a Castellanza, si avvicina il momento cruciale.Rullano i tamburi di guerra fuori dal palazzo di regione Lombardia con i "No Elcon" pronti a presidiare anche la prossima commissione istruttoria che si terrà il mercoledì 25 settembre prossimo. Non è ancora chiaro se la procedura per decidere sulla compatibilità del progetto di realizzare un impianto per il trattamento di rifiuti chimicinel polo chimico castellanzese, sia giunta alla fase del voto finale ma è chiaro che si tratta di un appuntamento atteso da molti. Attendono una risposta i comuni interessati, tutti schierati per il no all'impianto, la attendono i cittadini che hanno manifestato più volte il loro dissenso, la attende la Elcon che da oltre un anno punta con grande forza sul polo chimico castellanzese. Infine la attendono i lavoratori del polo chimico, quelli rimasti dopo la fine dell'era della chimica a Castellanza.
La società israeliana ha presentato a maggio dell'anno scorso il progetto e le relative integrazioni in Regione, da quel momento la conferenza dei servizi l'ha analizzata e ha espresso il suo orientamento fortemente negativo mentre ora è la commissione tecnica a dover esprimere il proprio giudizio, dopo il rinvio di metà luglio. 
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BUSTO ARSIZIO - Precari Agesp, si va verso il prolungamento del contratto

Soddisfazione da parte di Fausto Sartorato del sindacato Adl per l'esito dell'incontro con il sindaco Farioli in merito alla vicenda dei lavoratori dell'azienda comunale che rischiavano di rimanere a casa.

E' stato positivo l'incontro tra i sindacati e il sindaco Gigi Farioli prima del consiglio comunale di ieri in merito al riordino della gestione dei servizi e del personale, con particolare riguardo alla situazione dei 16 dipendenti Agesp che rischiano di non vedersi rinnovato il contratto. «Ringraziamo per averci ricevuto e apprezziamo l'impegno in prima persona per salvaguardare i posti di lavoro -ha detto Fausto Sartorato di Adl che poi annuncia la buona notizia -ad oggi (mercoledì, ndr) pare che sia stato prolungato il contratto fino a marzo». Il sindacato chiederà, ora, un incontro con Agesp e poi parlerà con i lavoratori. Sartorato chiede, poi, massima attenzione da parte del sindaco sui prossimi sviluppi e avverte: «Gli errori dei politici non ricadano sui lavoratori».

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BUSTO ARSIZIO - Riordino Agesp, il consiglio comunale approva

L'atto di indirizzo presentato dal sindaco Farioli ha ottenuto il via libera unanime dell'assemblea con qualche variazione sui tempi di realizzazione e l'assicurazione che non vi saranno licenziamenti. Bocciata la riduzione del gettone di presenza.

E' stato approvato all'unanimità l'atto di indirizzo del sindaco Gigi Farioli sul riordino delle società partecipate,insieme ad un emendamento che ne modifica i tempi di attuazione e chiede il massimo coinvolgimento del consiglio comunale nelle varie tappe del cronoprogramma. L'atto apre la strada ad un grande lavoro di riassetto dei servizi diretti e strumentali, in parte già avviato per gli obblighi di legge e in gran parte ancora da realizzare con tempistiche abbastanza serrate. Praticamente ridotto al minimo il dibattito in consiglio dopo che il tema era stato approfondito in commissione. 
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MALPENSA - Accordo parziale, finito lo sciopero in Avis

Nella mattina di martedì 17 settembre la direzione di Avis, la Cub Trasporti e una delegazione di lavoratori si sono incontrati di fronte al Prefetto di Varese (che ha seguito tutta la vicenda nel tempo) e si è arrivati ad un accordo parziale: «Avis - dicono i rappresentanti della Cub Trasporti - ha comunicato che non procederà al licenziamento dei 17 lavoratori, che all’atto della procedura per il passaggio di ramo d’azienda - che verrà formalizzato nei prossimi giorni - convocherà la Cub Trasporti, che procederà al pagamento ai lavoratori del tfr e che ogni mese effettuerà una verifica sull’applicazione della cessione di ramo d’azienda». Secondo il sindacato il passaggio di ramo d'azienda avverrà grazie ad alcune garanzie offerte sul mantenimento di retribuzione, orari, contratto nazionale di riferimento, luogo di lavoro e grazie alla garanzia di salvaguardia di 36 mesi da parte di Avis. L'azienda dal canto suo ha confermato l'affidamento del servizio di car care alla Dea Servizi srl, su cui il sindacato di base ribadisce «una serie di osservazioni sulla sua non idonea osservanza dei requisiti previsti dal contratto nazionale di lavoro». In ogni caso, per ora l'agitazione sindacale è terminata.
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mercoledì 18 settembre 2013

Ue, compromesso al ribasso sui biocarburanti

Ambiente Diventano carburante derrate per sfamare 200 milioni di persone

Il voto del Parlamento europeo non recepisce la proposta della società civile, che chiedeva di limitare fortemente la domanda agricola per fini energetici, che ha causato un aumento del costo del cibo, accaparramento di terra, mettendo a rischio la sicurezza alimentare. La proposta al Consiglio d'Europa: per l'Italia, coinvolti i ministri Orlando e Zanonato
Ieri a Strasburgo il Parlamento europeo ha scelto una via del compromesso al ribasso sul dossier “biocarburanti”. Il voto degli eurodeputati era un appuntamento chiave nel percorso di modifica delle due Direttive Ue che regolano la produzione e il consumo di biocarburanti nel vecchio continente (Fuel Qualitive Directive e Renewable Quality Directive). Purtroppo, è prevalsa la linea di compromesso con le posizioni più intransigenti a sostegno degli interessi della potente lobby dei biocarburanti.



L’obiettivo di una revisione delle direttive sui biocarburanti sarebbe quello di migliorarne la performance ambientale in quanto la stragrande maggioranza di quelli utilizzati in Europa sono ricavati da prodotti agricoli (oleaginose in prevalenza) le cui emissioni complessive, dirette ed indirette, non rispettano le soglie di risparmio fissate nei criteri di sostenibilità. Insomma, non sono efficaci nel garantire un sufficiente risparmio di emissioni di gas ad effetto serra, che è poi l’obiettivo della Direttiva che ne promuove un massiccio impiego, ovvero quella sulle energie rinnovabili (RED). Per rimediare al problema, la Commissione europea ha proposto di limitare l’utilizzo di questi biocarburanti, fissando un tetto del 5% rispetto all’obiettivo complessivo di “sostituzione delle fonti fossili con le rinnovabili”, che è fissato al 10% entro il 2020 per il settore dei trasporti. Per essere più chiari, la Commissione propone di utilizzare biocarburanti di prima generazione -così sono chiamati quelli ricavati a partire da prodotti agro-alimentari- per coprire la metà dell’obiettivo prefissato.




Per molte ONG, come ActionAid, impegnate da anni sul tema degli impatti sociali dei biocarburanti, il tetto (cap) del 5% rappresentava un segnale positivo. Non tanto perché ciò possa risolvere il problema delle emissioni indirette dei biocarburanti, che necessiterebbe il loro conteggio all’interno dei criteri di sostenibilità ambientale attualmente in vigore -una misura che la Commissione non ha proposto di adottare-, quanto piuttosto per limitare, finalmente, la domanda agricola per fini energetici, che in questi ultimi anni è cresciuta significativamente contribuendo in modo determinante all’aumento del costo del cibo e al fenomeno dell’accaparramento di terra, con forti impatti negativi sulla sicurezza alimentare, in particolare delle popolazioni più povere.




SICUREZZA E VIGILANZA SEA SPA

COMUNICATO STAMPA


Sempre più imbarazzante l’incapacità  della Dirigenza Sea Spa nella gestione ed organizzazione del personale.
In base al nuovo Piano di Sicurezza Aeroportuale,  tutti erano a conoscenza  che i controlli ai filtri d’imbarco a Linate non potevano essere più  effettuati con l’ausilio della società  ICTS, e che per questo motivo il Reparto Sicurezza di Sea di Linate, necessitava di un incremento di nuove GPG di SEA.
Non capiamo, ma soprattutto non condividiamo,  la scelta di SEA di sopperire a tale necessità con il trasferimento di personale in forza a Malpensa.
Ciò perché è dimostrato e risaputo che  le GPG in forza presso il servizio  Sicurezza e Vigilanza di Malpensa, dato il loro numero ridotto, non riescono nemmeno a  coprire le mansioni previste dal Piano Nazionale di Sicurezza.
Per tale motivo tutti i giorni nel Reparto di Malpensa vengono effettuati  straordinari e mancati riposo per rispettare il programma per la sicurezza dell’Aeroporto redatto dalla stessa Sea Spa.

I fatti parlano chiaro, nelle postazioni imbarchi il personale risulta carente e nonostante l’impegno delle guardie si creano code di passeggeri  imbarazzanti. Per tale motivo a volte  non viene data nemmeno la possibilità di fare le pause fisiologiche.
La sorveglianza in piazzale e in Aerostazione, prevista per Legge, è scarsa se non inesistenti, basta vedere il programma giornaliero che non prevede queste mansioni lasciando tutto al caso  e intervenendo solo in caso di necessità.
Le postazioni transiti non hanno mai le 4 GPG, tra cui un supervisore,  come previsto dalle norme.
Nella Control Room dello smistamento bagagli l’attività viene svolta con 3 massimo 5 GPG che devono anche recarsi al bunker e darsi i cambi per break mensa e pause.
Non parliamo poi dei compiti che vengono attribuiti al Reparto Sicurezza in merito all’attività antincendio.
Nonostante i continui appelli fatti per adempiere correttamente a quanto previsto dal piano di emergenza antincendio,  l’unica cosa ottenuta è la nomina diretta dei lavoratori senza però effettuare un adeguato e opportuno addestramento in merito all’ evacuazione che è uno dei compiti più importanti che il reparto sicurezza e vigilanza è chiamato ad assolvere.

Su quasi 400 guardie forse una decina hanno preso parte, negli anni, ad una prova evacuazione parziali e in aree  circoscritte e questo mette a serio rischio la capacità d’intervento in caso di un grave allarme incendio.

Le guardie, nella maggior parte dei casi, non conoscono adeguatamente i luoghi dell’intervento e le comunicazioni, tra chi coordina l’emergenza e le GPG,  risulterebbero poco comprensibili  a causa di una differente denominazione  dei vari settori dell’immenso aeroporto.
In cinque anni di cassa integrazione avrebbero potuto fare centinaia di esercitazioni ed una formazione/informazione continua, ma nulla è stato fatto.

Detto ciò sembra chiaro che questa iniziativa di trasferire parte del già carente personale di Malpensa su Linate  mette a serio rischio la sicurezza Aeroportuale e porterà oltre a disservizi anche disagi ai passeggeri.

Cosa faranno a Malpensa questi ben pensanti???

Incateneranno le guardie alla sedia obbligandole a turni massacranti e straordinari continui.
Già in questi giorni la segreteria continua a chiamare i lavoratori per straordinari e mancati riposo anche proponendo di nascondere agli occhi dei colleghi tale disponibilità al fine di non essere attaccati come aziendalisti o amici dei capi.
Inoltre e ormai noto a tutti che da fine anno il controllo ai varchi sarà a carico del gestore sea spa e quindi del reparto sicurezza e vigilanza. Ciò significa che per tale data dovremmo essere pronti ad eseguire tali controlli ed avere il personale numericamente  adeguato al fabbisogno .
Questo dovrebbe richiedere  l’invio immediato delle guardie ai corsi di addestramento, nonché  un solerte piano di riqualificazione per tutti gli “esuberi” dichiarati da SEA , predisponendoli all’inserimento nell’organico della GPG .
Chiediamo quindi all’azienda di ritirare le lettere di trasferimento inviate ai lavoratori e di riorganizzare l’attività al fine di garantire sicurezza e vigilanza nell’aeroporto di Malpensa.
E di valutare con l’internalizzazione dell’attività in capo a ICTS, l’assunzione, con contratti adeguati previsti dalla legge, del personale ICTS adibito finora all’attività di supporto a SEA
In caso contrario inevitabilmente si andrà incontro ad  un periodo di lotta e di contrasto sindacale.
E se, nel caso molto probabile,  ci fossero delle forti criticità su Malpensa, per tali scelte Aziendali,   chiederemo alla Proprietà e agli enti preposti di perseguire i responsabili con  la loro  conseguente sostituzione.


Faremo pervenire questo comunicato alla proprietà e agli organi di controllo aeroportuali al fine di prevenire i disastri annunciati.