- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

venerdì 31 ottobre 2014

Allarme Indesit, Whirlpool non esclude tagli e chiusure

Whirlpool corporation, si legge nel documento sull'offerta pubblica di acquisto (Opa), "sta valutando varie opzioni al fine di integrare le attività e le società del gruppo. Tali opzioni sono finalizzate a permettere al gruppo integrato di beneficiare di una struttura societaria ed economica più efficiente e potrebbero includere operazioni straordinarie come fusioni infragruppo e trasferimenti di cespiti o aziende o rami d'azienda, nonché la riorganizzazione delle attività produttive e distribuitive e il consolidamento di alcune funzioni tra i due gruppi". Una lunga e contorta perifrasi che lascia aperte molte strade e che non chiarisce il destino degli stabilimenti, alcuni dei quali, da quel che si evince, potrebbero essere accorpati e forse, nella peggiore delle ipotesi (per i lavoratori) anche chiusi.

E ancora, aggiunge il gruppo statunitense degli elettrodomestici nel documento: "Le suddette fusioni infragruppo potrebbero includere anche una fusione per incorporazione" di Indesit "in un'altra società del gruppo Whirlpool ulteriore rispetto alla fusione". Il gruppo americano, inoltre, sta "considerando la razionalizzazione delle funzioni amministrative e produttive tra Whirlpool e Indesit. Il gruppo integrato potrà unire le rispettive migliori esperienze e incrementare la capacità di utilizzazione degli impianti produttivi, generando significative efficienze da cui trarranno beneficio i clienti e i consumatori di tutta Europa".
repubblica.it

Quattro conti e un parallelo...

Quattro conti e un parallelo. Per capire dove andiamo a finire. Ma pure per evidenziare dove eravamo e dove vorremmo andare viste le chiacchiere che gironzolano a spron battuto.
Parliamo di soldi: soldi degli italiani. Quelli spesi e quelli scialacquati. Vorremmo aggiungere “rubati”, ma le denunce sono in agguato. Quindi stiamo alle cifre e ciascuno dica la sua.
Nel 1983 (dati ufficiali del Fondo Monetario Internazionale), l’Italia aveva un Pil di 428.412 milioni di dollari. Era il doppio di quello dell’India, il triplo di quello del Brasile e del 30% più alto della Cina. Ora, il parallelo è osceno. Siamo precipitati come un sasso nel vuoto.
 
La nostra Camera dei Deputati costava un quarto di quanto costa ora. 300 milioni di Euro cioè 3,67 volte di più di allora. Chi obietta che il Paese in questi trent’anni è cresciuto in proporzione, dice il falso. Il Pil pro capite degli italiani era di 14.530 Euro allora e 20.356 ora.
Significa che la ricchezza dei cittadini, in trent’anni è cresciuta del 40,1%, mentre i costi di Montecitorio sono aumentati del 367% quindi, nove volte di più.
Per il Senato, stessa solfa. Nel 1983 costava 107,2 miliardi di lire (154,7 milioni di Euro) e oggi è di 574 milioni di Euro e anche di più. Dentro le cifre si scoprono alcune “voci” che non parlano affatto di “tagli” e di “riduzioni” (Grasso e Boldrini non commentano).

È ufficiale la partnership tra MV Agusta e Mercedes

Mercedes acquisirà contestualmente una partecipazione del 25% in MV Agusta Motor. I dettagli sul prezzo di acquisto della partecipazione in MV Agusta non sono stati rivelati. Mercedes-AMG nomineràun membro del consiglio di amministrazione di MV Agusta. La partnership è ancora soggetta all'approvazione delle autorità competenti, che dovrebbe essere rilasciata a fine novembre. 

«Con MV Agusta abbiamo trovato un partner perfetto per Mercedes-AMG nel mondo delle due ruote - ha dichiarato Tobias Moers, Amministratore Delegato di Mercedes -  Questo produttore di grande tradizione e Mercedes-AMG sono idealmente unite non solo da una lunga tradizione e storia di successi nelle competizioni sportive, ma anche da valori e obiettivi futuri comuni: perfezione, massime prestazioni e sviluppo di tecnologie dal Motorsport alla strada. La collaborazione con MV Agusta sottolinea anche il ruolo di AMG quale sports car e high performance brand di Mercedes-Benz Cars. La partnership ci consentirà di entrare in contatto con un nuovo mondo di appassionati delle alte prestazioni».
varesenews.it

Sulle cooperative "le solite lacrime di coccodrillo"

Hanno denunciato per anni irregolarità nel mondo delle cooperative del Cargo e ora non si stupiscono delleindagini che hanno fatto scattare le manette: per quelli del sindacato di base Cub sono «lacrime di coccodrillo» le reazioni all'arresto dell'ex presidente del Varese Rosati. «Chi gestisce l'aeroporto deve vigilare».
«L'ex presidente del Varese Calcio avrebbe creato decine di coop fittizie da utilizzare come serbatoi di manodopera. È di oggi la notizia dell’arreso di numerosi esponenti di coop che operano nell’area di Malpensa. Da anni i lavoratori combattono contro queste illegalità, denunciandole alle autorità che gestiscono l’aeroporto e alle società committenti di queste coop che paiono solo preoccupate di abbattere i costi del lavoro ricorrendo alla esternalizzazione di parte della propria attività». E la Cub cita i casi singoli di cooperative con cui si è avuto a che fare a Malpensa: «Airservice coop. che ha operato presso Mle-Argol al cargo di Malpensa, denunciata più volte dai lavoratori, con il blocco delle attività, per le irregolarità sulle retribuzioni per il mancato pagamento del tfr e dei contributi.
varesenews.it

Il Telos occupa ancora l'edificio di via Milano

SARONNO-Il Telos occupa ancora l'area dismessa di via Milano, lo stesso edificio che per cinque anni il gruppo aveva occupato prima dello sgombero avvenuto il mese scorso. 
Circa una quarantina i ragazzi che sono entrati nello stabile, i cui ingressi erano stati murati dalla proprietà dopo che le forze dell'ordine avevano portato fuori i ragazzi a settembre.
Ora questa nuova occupazione: i giovani del Telos sono stati visti sul tetto della struttura intorno alle 17 e sul posto sono arrivate diverse squadre dei Carabinieri della Compagnia di Saronno che stanno monitorando la situazione. 
varesenews.it

mercoledì 29 ottobre 2014

Bonanni, stipendio e poi pensione "da urlo": guadagnava più di Barack Obama

Bonanni, stipendio e poi pensione "da urlo": guadagnava più di Barack Obama

Sindacalista d'oro, lo dicono le cifre. Il Fatto Quotidiano pubblica il contenuto di un dossier su Raffaele Bonanni.
Ha una pensione super (8.593 euro lordi al mese), e inoltre nella sua carriera da segretario della Cisl - dal 2006 fino a pochi mesi fa - il suo stipendio è aumentato vertiginosamente: da 118.186 euro a 336mila euro.
Per dare un'idea, nel suo ultimo anno da segretario Bonanni guadagnava più del presidente americano Barack Obama (circa 275mila euro).
Il sindacalista - scrive il Fatto - viene eletto segretario generale della Cisl nel 2006. Fino a quella data era segretario confederale e guadagnava meno di 80mila euro lordi all'anno. 75.223 nel 2003, 77.349 nel 2004 e 79.054 nel 2005. Quando diventa segretario generale, secondo il regolamento interno alla Cisl, il suo stipendio viene incrementato del 30%. Quindi, secondo le regole interne, avrebbe dovuto guadagnare circa 100mila euro lordi annui.

Tangenti sulla discarica di amianto, l'ex vicepresidente del Pirellone patteggia due anni

L'ex vicepresidente del consiglio regionale della Lombardia, Franco Nicoli Cristiani, esponente del Pdl all'epoca dei fatti, ha patteggiato a Milano una pena di due anni di reclusione nel procedimento con al centro la presunta tangente da 110mila euro pagata dall'imprenditore bergamasco Pierluca Locatelli per la costruzione della discarica di amianto a Cappella Cantone (Cremona). Il gup Vincenzo Tutinelli ha accolto l'istanza avanzata nelle scorse udienze da Nicoli e da un altro imputato: Giuseppe Rotondaro, ex dirigente dell'Arpa, che ha patteggiato un anno e otto mesi.

Sono stati condannati inoltre a due anni di reclusione altri quattro imputati giudicati con rito abbreviato e accusati di corruzione: Locatelli, la moglie Orietta Rocca Pace e due ex soci dell'imprenditore, i fratelli Antonio e Giovanni Testa. Avrebbero versato la tangente a Nicoli Cristiani, all'epoca esponente del Pdl, e a Rotondaro per ottenere l'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) necessaria al via libera al progetto della discarica. Il gup ha disposto inoltre la confisca di circa 200mila euro.repubblica.it

Corteo degli operai delle acciaierie di Terni, scontri in piazza Indipendenza: 4 feriti

Scontri in centro durante il corteo degli operai delle Acciaierie Terni-Ast. I manifestanti erano diretti al ministero dello Sviluppo Economico, quando all'altezza di piazza Indipendenza sono stati bloccati dagli agenti della polizia in tenuta antisommossa. I manifestanti, che si stavano muovendo dal presidio sotto all'ambasciata tedesca, hanno cercato di forzare il cordone, ma sono stati respinti delle forze dell'ordine. Nei tafferugli quattro manifestanti sono rimasti feriti e trasportati in codice verde al policlinico Umberto I. Contuso anche Gianni Venturi, coordinatore nazionale Fiom e Alessandro Unia del Rsu Fim Cis. "Hanno caricato gli operai - ha detto il segretario della Fiom, Maurizio Landini - Chiediamo un incontro con il ministro e il capo della polizia, devono spiegare quello che è successo". 
repubblica.it

Choc Meridiana a Varese per 560 L’azienda ha deciso: c’è la mobilità

In una nota congiunta i ministri del Lavoro Giuliano Poletti e dei Trasporti Maurizio Lupi hanno chiesto alle parti di «assumere e utilizzare come base per la prosecuzione del confronto, i risultati ottenuti finora: riduzione del numero di esuberi e attivazione della procedura di mobilità volontaria incentivata con parametri analoghi a quelli utilizzati per Alitalia».
L’azienda si è detta disposta a discutere solo di esternalizzazioni. E intanto ha aperto la mobilità «che complica le già difficili possibili soluzioni» incalza Cortorillo. 
Il tavolo per l’esame congiunto si sposta adesso a Olbia nella sede legale di Meridiana dove si discuterà delle procedure di mobilità. Ci sono 75 giorni di tempo per raggiungere un accordo.
«La crisi data dalla vertenza Meridiana dimostra, se qualcuno avesse ancora dubbi, che non siamo solo di fronte a una drammatica crisi aziendale, ma all’ennesima crisi che investe ormai quasi tutte le imprese del trasporto aereo», conclude Cortorillo. «Sarebbe ora che il presidente del Consiglio oltre che preoccuparsi dei licenziamenti individuali, si preoccupasse anche di quelli collettivi».
laprovinciadivarese.it

Ex presidente ed ex ad del Varese accusati di associazione a delinquere finalizzata alla frode nei settori della logistica, facchinaggio e trasporto

Evasione fiscale milionaria
Arrestati Rosati e Montemurro
Con loro in manette anche l’ex calciatore biancorosso e juventino Limido
L’ex presidente del Varese Calcio Antonio Rosati, l’ex amministratore delegato della società Enzo Montemurro e l’ex calciatore del Varese e della Juventus Bruno Limido sono stati arrestati nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Guardia di finanza di Milano su una presunta frode fiscale da oltre 63 milioni di euro. Sono finite in manette, oltre a Limido e agli ex dirigenti del Varese, altre cinque persone. La frode, secondo quanto è emerso della indagini, sarebbe stata realizzata attraverso un consorzio, Expo Job, e cooperative del settore dei trasporti e del facchinaggio riconducibili a Rosati. Evadendo le tasse, le imprese sarebbero riuscite a offrire ai committenti servizi a prezzi più bassi rispetto a quelli praticati dalla concorrenza. Le Fiamme gialle hanno sequestrato agli indagati beni per oltre 63 milioni di euro.

martedì 28 ottobre 2014

EBOLA : gli allarmismi sono inutili e dannosi.

E’indispensabile invece un’onesta e corretta informazione.
“L’ignoranza è meno dannosa del confuso sapere” (Cesare Beccaria)

Che cos’è la malattia da virus Ebola? E’ una malattia acuta grave, già nota come febbre emorragica Ebola, che produce una mortalità tra il 50% e il 90% dei pazienti. Nell’epidemia attuale si stima, forse sottostima, che il tasso di mortalità abbia raggiunto poco più del 50%.  Il virus dell’Ebola ha fatto la prima comparsa nel 1976 in due focolai quasi simultanei: in Congo (in un villaggio vicino al fiume Ebola) e in una zona remota del Sudan.

Da dove proviene il virus Ebola? L’origine del virus è sconosciuta, ma è molto probabile che il suo serbatoio naturale siano le volpi volanti o pipistrelli della frutta che abitano le foreste tropicali. Il virus vive all’interno di questi animali senza però causare loro alcuna malattia. Potrebbe esserci stato un passaggio ad altri animali e successivamente all’uomo attraverso il consumo di carne di animali selvatici come antilopi o scimpanzé. Il fenomeno si è aggravato da quando le grandi compagnie del legname e minerarie, sono penetrate nella giungla per il disboscamento e la ricerca di minerali, spingendo gli abitanti dei singoli villaggi a nutrirsi del bush-meat, cioè della carne ricavata da animali selvatici.

Come si trasmette il virus Ebola? Il contagio avviene per contatto diretto con persone  malate, attraverso la cute e le mucose con il sangue o altri fluidi corporei o secrezioni (urine, feci, vomito, saliva, lacrime, sudore, sperma)   o attraverso il contatto con oggetti contaminati quali vestiti, biancheria da letto o altri oggetti sporchi dei fluidi infetti o aghi usati.  La persona infetta diventa contagiosa tramite secrezioni quando comincia a manifestare sintomi. Non è contagiosa durante il periodo d’incubazione della malattia. La persona si mantiene contagiosa fino a quando il virus è rilevabile nel sangue e nelle secrezioni. La trasmissione del virus tramite allattamento e per via sessuale può avvenire anche dopo la guarigione clinica. La permanenza del virus nello sperma può verificarsi da 7 a 12 settimane dopo la guarigione clinica. L’infezione da malattia da virus Ebola può essere confermata solo attraverso test di laboratorio e per ora il virus viene rilevato nel sangue solo dopo l’inizio dei sintomi. Ad oggi non si evidenzia il contagio attraverso l’aria, perché il virus non si insedia nelle vie respiratorie.

Quanto tempo trascorre tra il contagio e il manifestarsi dei sintomi della malattia? Il periodo d’incubazione, cioè l’intervallo di tempo che intercorre tra l’infezione e la comparsa dei sintomi di malattia, va dai 2 ai 21 giorni, con una media di 8/10 giorni.

Quali sono i sintomi? Comparsa improvvisa di febbre oltre i 38°C ; intensa debolezza, dolori muscolari, mal di testa e mal di gola, singhiozzo, tosse, dolore al petto, difficoltà alla deglutizione e alla respirazione, esantema cutaneo diffuso, vomito, diarrea, seguiti poi da insufficienza renale ed epatica e in alcuni casi da emorragia sia interna che esterna.

Quanto è resistente il virus EbolaIl virus Ebola è molto labile e viene eliminato facilmente da sapone, candeggina, luce solare o asciugatura e sopravvive solo per breve tempo su superfici esposte alla luce solare o secche.

Quali sono le persone a più alto rischio di contagio? 1 - Operatori della sanità che vengono a contatto faccia a faccia (ad esempio a meno di 1 metro di distanza), senza appropriati dispositivi di protezione individuale, con una persona che presenta sintomi e che proviene da zone epidemiche per Ebola da meno di 21 giorni; 2 - Familiari o altre persone a stretto contatto con una persona infetta e/o malata e con qualunque materiale contaminato dai suoi fluidi corporei; 3 - Persone che hanno contatto diretto con i corpi delle persone defunte per Ebola nelle cerimonie funebri nelle zone epidemiche; 4 - Persone che hanno manipolato e/o consumato selvaggina cruda o cotta nelle zone a rischio; 5 - Persone che hanno avuto rapporti sessuali non protetti con una persona malata, anche se guarita, nelle 12 settimane dopo l’inizio dei sintomi.

Quando non c’è il rischio di contagio? Un contatto casuale in luoghi pubblici con persone che non mostrano segni di malattia, non è a rischio di trasmissione di Ebola. Non si può contrarre la malattia maneggiando denaro, prodotti alimentari o nuotando in piscina. Il virus Ebola non viene trasmesso con la puntura di zanzare. A differenza di altri  Paesi Europei, l’Italia non ha collegamenti aerei diretti con i Paesi dove esiste una trasmissione diffusa e intensa da virus Ebola (Liberia, Sierra Leone e Guinea Conakri).

Come si cura la malattia da Ebola? Le persone malate necessitano di terapia intensiva perché sono disidratate e hanno bisogno di liquidi per via endovenosa. Attualmente non esiste una cura specifica , anche se circa la metà delle persone contagiate sono guarite.

Esiste un vaccino contro l’Ebola? Attualmente non esiste alcun vaccino autorizzato. Alcuni vaccini sono in fase di sperimentazione, ma nessuno è per ora disponibile per uso clinico.

Per ulteriori informazioni consultare i seguenti linkMinistero della Salute : http://www.salute.gov.it/

Svimez: “Sud Italia in recessione da sette anni, rischio desertificazione”

L'ultimo rapporto dell'associazione evidenzia che nelle regioni meridionali il numero delle famiglie povere è aumentato del 40% negli ultimi cinque anni e gli occupati sono attualmente solo 5,8 milioni, il valore più basso dal 1977. Crolla anche la natalità: nel 2013 minimo storico. E nei prossimi 50 anni l'area "perderà 4,2 milioni di abitanti"-
Un territorio che lo scorso anno ha visto emigrare 116mila abitanti, vive il settimo anno di recessione e si prepara ad affrontare l’ottavo, perché anche nel 2015 il Pil è previsto in calo dello 0,7%. E’ il Mezzogiorno d’Italia fotografato dall’ultimo rapporto dell’associazione Svimez presentato a Roma. Pagine che descrivono il Sud come un’area a concreto rischio di “desertificazione umana e industriale”. Dove non solo aumenta lapovertà (nell’ultimo anno le famiglie povere sono cresciute del 40% e i loro consumi sono crollati del 13% dal 2008 a oggi) ma si fanno anche meno figli: l’anno scorso si sono registrate più morti che nascite. Queste ultime sono state solo 177mila, il minimo storico, il valore più basso mai registrato dal 1861″. E in futuro andrà ancora peggio: “Il Sud”, si legge, “sarà interessato nei prossimi anni da uno stravolgimento demografico, uno tsunami dalle conseguenze imprevedibili. E’ destinato a perdere 4,2 milioni di abitanti nei prossimi 50 anni, arrivando così a pesare per il 27% sul totale nazionale a fronte dell’attuale 34,3%”.
ilfattoquotidiano.it

l Papa ai movimenti popolari: "Terra, casa, lavoro: continuate la vostra lotta"

Francesco: "Nessuno rimanga senza diritti. La solidarietà non è semplice generosità, ma comunità. Mi accusano di essere comunista, ma l'amore per i poveri è scritto nel Vangelo. I meno abbienti non si accontentano di promesse illusorie, anche se si vuol farli tacere".
CITTA' DEL VATICANO - "Terra, lavoro, casa. Strano, ma se parlo di questo per alcuni sono comunista" e invece "l'amore per i poveri è al centro del Vangelo" e della dottrina sociale della Chiesa. Lo ha detto il Papa ad alcuni movimenti popolari, tra cui quello legato allo storico centro sociale milanese Leoncavallo, sottolineando che questo incontro "non risponde a nessuna ideologia". 

La lotta alla povertà. "Diciamo insieme con il cuore", ha esortato Francesco, "nessuna famiglia senza tetto, nessun contadino senza terra, nessun lavoratore senza diritti, nessuna persona senza la dignità del lavoro!", invitando i movimenti popolari a "continuare la propria lotta, perché ci fa bene a tutti". L'incontro con i loro rappresentanti "è un grande segno: viene messa alla presenza di Dio, della Chiesa, della gente una realtà spesso messa a tacere. I poveri non si accontentano di promesse illusorie, scuse o alibi. E neanche possono aspettare a braccia incrociate l'aiuto delle Ong, di piani assistenziali o soluzioni che non arrivano o se arrivano" lo fanno in un modo "pericoloso", per "anestetizzare o addomesticare". 
repubblica.it

lunedì 27 ottobre 2014

STRESS TEST: CON LE BANCHE BOCCIATA BANKITALIA, CHE TACE SU REGALO 7,5 MLD DA RIVALUTAZIONE QUOTE; TASSI PIU’ ALTI DI 149 PT SU MUTUI; SU COSTI DI GESTIONE CONTI CORRENTI SALATI (+225% MEDIA UE), CHE DA DECENNI HA SFILATO A FAMIGLIE-PMI 6,7 MLD EURO L’ANNO.

Nessuna autocritica da Bankitalia sulla carente vigilanza e rapporti incestuosi, che hanno portato nove banche ad essere bocciate tecnicamente (sulla base dei dati 'statici' a fine 2013) nello scenario peggiore dello stress test, che dopo il rafforzamento del capitale operato da Veneto Banca, Banco Popolare, Creval, Sondrio e Bper nei primi nove mesi del 2014 si riducono a quattro, con le popolari Milano e Vicenza, considerate da Bce in difetto di capitale; Popolare di Milano che si salva con la rimozione dei requisiti prudenziali aggiuntivi; Popolare di Vicenza, il cui cda ha deciso proprio ieri di convertire un bond in capitale.
  Bce nel bocciare senza appello Montepaschi e Carige, con 2,1 miliardi e 814 milioni rispettivamente da trovare al più presto, infligge una sonora batosta proprio alla Banca d’Italia sempre più a braccetto con le banche, la cui omessa o carente vigilanza ha provocato le inchieste giudiziarie su Carige, portando in carcere il suo padre padrone ed ex vice-direttore Abi Giovanni Berneschi;  Mps, con l’ex presidente Abi  Giuseppe Mussari ed altri dirigenti,sotto processo per una gestione delittuosa della più antica banca.
   Il vice direttore di Bankitalia Fabio Panetta, puntando il dito sui minori sostegni pubblici ricevuti dal sistema bancario nazionale rispetto a quelli di altri paesi, ha affermato che le banche italiane hanno sopportato il peso della crisi che ha colpito l'Italia negli ultimi anni, senza che lo Stato effettuasse salvataggi come accaduto in altri Paesi, senza mai spiegare l’asimmetria dei costi più elevati per la gestione di un conto corrente, pari in Italia a 371 euro contro 114 della media Ue, né ai tassi di interesse, il cui differenziale sui mutui è più alto di 149 punti base (dati agosto 2014) rispetto alla media Europea.
    Il dottor Panetta di Bankitalia, dopo la sonora bocciatura del sistema bancario italiano dalla Bce con stress test che hanno visto le banche italiane fanalino di coda dell'intera Europa, al terzultimo posto dopo Grecia e Cipro, ha affermato che le banche italiane hanno sopportato il peso della crisi, senza che lo Stato effettuasse salvataggi come accaduto in altri Paesi, aggiungendo che non un solo euro sarà chiesto ai cittadini: peccato che da decenni siano i cittadini- correntisti, a pagare costi elevatissimi ad un sistema bancario arrogante ed inefficiente, corresponsabile della crisi e della debacle dell'Italia.
   La presunta maggiore solidità delle banche italiane, che non hanno superato gli stress test Bce, è stata addossata a correntisti ed utenti dei servizi bancari, che continuano a pagare su ogni mutuo trentennale di 100.000 euro (fissato oggi al tasso del 4,36% in Italia contro 2,87% dell’area euro), uno spread di ben 30.240 euro in più alla scadenza dei mutuatari europei;  ben  257 euro in più su ogni conto corrente non convenzionato fissato in Italia a 371 euro contro 114 (+225%), che si traduce in costi complessivi di 6,7 miliardi di euro in più l’anno pagato da decenni da  famiglie ed imprese.
   Le banche italiane sono arrivate in fondo alla classifica degli stress test Bce, nonostante abbiano ottenuto dagli ultimi 3 Governi (Monti,Letta,Renzi), tutta una serie di provvidenze corporative a danno della fiscalità generale, dai 7,5 miliardi di euro di rivalutazione delle quote di Bankitalia comprensive dei ricchi dividendi pagati alle banche socie il 30 maggio 2014, ai regali fiscali sulla deducibilità delle perdite (19,8 miliardi di euro), la pubblica malleva sulla Cassa Depositi e Prestiti per consentire di pagare dividendi alle Fondazioni bancarie; la garanzia statale su swap legati a Bot e Btp, dopo che il SalvaItalia di Monti (novembre 2011) aveva offerto garanzia statale di 7 anni per 848 mld di obbligazioni ibride; il prestito vitalizio ipotecario.


     Adusbef e Federconsumatori non si rallegrano della sonora bocciatura della Bce degli istituti di credito, ma ascrivono tale debacle a precise responsabilità di Bankitalia, che nella politica protezionistica e di diretta complicità eretta a favore delle banche ‘socie’ a danno della clientela, ha costruito un sistema bancario arrogante ma debole e vulnerabile, che invece di camminare sulle proprie gambe, ha bisogno dei santi protettori, che spesso fanno da palo ad usi, abusi e quotidiani soprusi. La verità sul sistema bancario italiano, è più forte delle menzogne e della propaganda: basta solo aspettare! 

Sono 630 mila i disabili gravi che vivono da soli: 51 mila i giovani e adulti

“Dopo di noi”: secondo l’Istat i soggetti sotto i 64 anni che perderanno i genitori saranno altri 12 mila entro cinque anni, ipotizzando però un’aspettativa di vita uguale a quella della popolazione sana. 3,2 milioni i disabili in totale, di cui 2,1 i gravi (il 72,5% anziani)

27 ottobre 2014
ROMA – Sono circa 630 mila in Italia le persone con gravi disabilità che vivono da sole: tra i 40 e i 60 mila hanno meno di 64 anni, mentre la maggior parte (580 mila) ha dai 65 anni in su. Il prossimo anno, a questa popolazione particolarmente fragile potrebbero aggiungersi altre 2.300 persone. Entro 5 anni, invece, altre 12.600. Il costante aumento delle persone con disabilità senza familiari è stato registrato dall’Istat e riferito in Commissione Affari sociali alla Camera da Linda Sabbadini (direttrice del dipartimento per le Statistiche sociali e ambientali) alcuni giorni fa, in una audizione sul tema “disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone affette da disabilità grave, prive del sostegno familiare”.

"Oggi ci pensa papà", la campagna sui congedi parentali al maschile

In Italia 4 donne su 10 lasciano il lavoro per i figli. Una madre su 2 usa i congedi contro meno del 7% dei papà. 3,5 milioni di persone vorrebbero cambiare l’equilibrio tra lavoro e cura. La Regione Emilia-Romagna lancia un'iniziativa di sensibilizzazione online

27 ottobre 2014
BOLOGNA - Ogni anno, in Italia, 4 donne su 10 lasciano il lavoro per prendersi cura dei figli e una mamma occupata su 2 utilizza il congedo parentale contro il 6,9% dei papà (dati Istat 2011). Sono quasi 3 milioni e mezzo le persone occupate con figli che vorrebbero cambiare l’equilibrio tra lavoro fuori casa e lavoro di cura: il 7,5% sono mamme che dedicherebbero più tempo al lavoro extradomestico, ma crescono anche i papà che desiderano trascorrere più tempo con i figli.

NUPIGECO: comunicato ai lavoratori


domenica 26 ottobre 2014

Puglia, la truffa dei treni più cari del mondo

BARI . Bisogna venire qui in Puglia per provare un'esperienza straordinaria: il viaggio sul treno più costoso del mondo. Pagato 900mila euro in Germania, è stato riacquistato dopo nemmeno un anno, ristrutturato, da una società polacca per 22 milioni e 500 mila euro. Ma gran parte di questi soldi arrivavano da fondi pubblici.
Un incredibile "affare" da cui è partita l'inchiesta della procura di Bari sulle Ferrovie Sud est, azienda interamente del Ministero dei trasporti, che ha in concessione più di 500 chilometri di ferrovie pugliesi. I reati ipotizzati vanno dalla truffa, all'abuso di ufficio, ma gli uomini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Bari sospettano anche che dietro questo vorticoso giro di denaro si nasconda "una tangente per la politica e per la burocrazia".
repubblica.it

Ferrovie, il passo indietro di Messori: «Ho riconsegnato le deleghe»

«Nessuna polemica, ma serviva un atto di chiarezza. Sta ora al governo e a tutti noi operare affinché la privatizzazione delle Ferrovie dello Stato possa essere avviata e arrivare a compimento nel 2015». Marcello Messori ha da poche ore riconsegnato al consiglio di amministrazione delle Ferrovie dello Stato (FS) le sue molte deleghe mantenendo solo quelle al controllo interno. Classe 1950, Messori è docente alla Luiss di Roma, un passato al MIT americano, esperto di moneta, banche e governance societaria oltre che dell’Unione Europea. Dal 30 maggio scorso è stato nominato presidente delle FS con l’incarico specifico, conferito dal governo guidato da Matteo Renzi, di arrivare alla parziale cessione di uno dei gruppi più importanti del Paese: 70 mila dipendenti, quasi 37 miliardi di patrimonio netto, una holding e una quarantina di controllate tra società operative e di gestione. 
«Una società di queste dimensioni e complessità ha bisogno di una chiarezza nei ruoli e nella direzione strategica soprattutto in vista di un’operazione complessa come il processo di privatizzazione». 
corriere.it

Alitalia, al via mobilità per 994 dipendenti. Filt-Cgil non firma l’accordo

Avviata la seconda fase di licenziamenti per il personale della compagnia che attende ancora il via libera della Ue alle nozze con Etihad. Le lettere ai lavoratori saranno inviate a partire dal 31 ottobre. Nel frattempo il vettore ha previsto la possibilità di aderire spontaneamente alla mobilità, con un incentivo non specificato, per ridurre il numero delle uscite "forzate"
Quasi mille lettere di licenziamento in arrivo. Nella notte tra venerdì e sabato Alitalia, ancora in attesa dell’ok della Commissione Ue alle nozze con Etihad, ha firmato con le organizzazioni sindacali di categoria Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo la secondaprocedura di mobilità per un totale di 994 dipendenti, di cui 879 addetti di terra, 61 piloti e 54 assistenti di volo. La prima fase di uscite, quella volontaria, aveva coinvolto 713 lavoratori, di cui 143 pensionabili e 570 volontari.
ilfattoquotidiano.it

Meridiana, doccia fredda: l'azienda tira dritto con i licenziamenti

I lavoratori Meridiana sono stati ricevuti persino da Papa Francesco, ma l'azienda tira dritto sugli annunciati licenziamenti: nella giornata di venerdì 24 ottobre la compagnia di base a Olbia, dopo l’incontro al ministero del Lavoro, ha annunciato l'intenzione di riaprire la procedura di licenziamenti 1634 dipendenti su 2101 attualmente in carico. "L’azienda - spiega una nota della società - sottolinea il valore positivo della fase di approfondimento appena conclusa nella quale grazie al coinvolgimento sia del Governo che delle Istituzioni regionali è stato possibile riaprire il dialogo tra le parti, definire lo schema di generosi ammortizzatori sociali con copertura degli stipendi fino all’80% per altri 5 anni in aggiunta ai 4 anni di CIGS trascorsi, e individuare un percorso per la possibile riduzione degli esuberi fino a 278 unità". 
varesenews.it

giovedì 23 ottobre 2014

Tariffe: negli ultimi 10 anni sono aumentate molto più del tasso di inflazione. Con il taglio ai comuni rischio nuova stangata.

l C.R.E.E.F.  -  Centro   Ricerche  Economiche  Educazione  e  Formazione  della Federconsumatori  ha aggiornato la consueta analisi sull'evoluzione delle tariffe dei servizi negli ultimi 10 anni.
Da tale indagine emerge chiaramente che nell'ultimo decennio le tariffe sono aumentate in misura notevolmente maggiore al livello medio dei prezzi dei beni e dei servizi.  L'incidenza del costo di tali voci risulta, pertanto, sempre più pesante sulla spesa complessiva delle famiglie.

La crescita più marcata dal 2004 al 2014 è stata quella delle tariffe dell'acqua (+80,2%), dei rifiuti +66,1%) e dell'energia elettrica (+48,6%), a fronte di un'inflazione in analogo periodo del +20,3%. Il maggiore aumento si è registrato in servizi vitali per ogni famiglia.

Una seconda analisi suddivide invece l'andamento di tali tariffe in due fasi: una precedente alla crisi dal 2004 al 2008, l'altra in piena crisi dal 2008 al 20014.

Basta dare uno sguardo alle tabelle riassuntive per comprendere come, nonostante la crisi ed il concomitante calo del potere di acquisto delle famiglie, le tariffe siano aumentate in maniera decisamente più marcata rispetto alla fase pre-crisi.

Questo denota come la concorrenza in alcuni servizi non ha funzionato o non è mai decollata, la mancata vigilanza, il peso sempre più forte  della pressione fiscale e, in alcuni casi, vere e proprie speculazioni hanno portato ad un aumento insostenibile delle tariffe, contribuendo cosi al grave impoverimento delle famiglie a cui abbiamo assistito nel corso degli ultimi anni.

Proprio a causa dell'aumento dei costi relativi a tali servizi si registra, inoltre, un grave aumento della morosità e delle richieste di sospensione delle forniture.

"Quel che è peggio è che, alla luce dei tagli agli enti locali prospettati con la legge di stabilità, tali tariffe sono con tutta probabilità destinate a schizzare ulteriormente verso l'alto." - dichiara Mauro Zanini, Vice Presidente della Federconsumatori. - "Una politica inaccettabile che comprometterà fortemente il potere di acquisto delle famiglie, già ridotto ai minimi termini, incidendo in maniera sempre più negativa e depressiva sull'intero andamento dell'economia."

Di seguito, nel dettaglio, l'analisi del C.R.E.E.F.

Antimafia, da giovedì gli stati generali. Don Ciotti: "Organizzazioni criminali avanzano"

ROMA - "È il momento di fermarsi a riflettere. Molti parlano di antimafia, ma questa non è una carta d'identità, dovrebbe essere una scelta di responsabilità. Sono in tanti ad aver scelto una legalità malleabile" riflette il presidente di Libera, don Luigi Ciotti. Dal 23 al 26 ottobre a Roma ci saràContromafie, la terza edizione degli stati generali dell'antimafia. "Non sarà una passerella", precisa don Ciotti, ma quattro giorni di confronto tra le realtà, italiane e europee, impegnate contro le diverse forme di criminalità organizzata. Oltre 3000 partecipanti, centinaia di associazioni, sei aree tematiche, 30 gruppi di lavoro con il contributo di più di 200 relatori tra educatori, operatori sociali, magistrati, docenti universitari, forze di polizia, imprenditori e sindacalisti.

Sono passati cinque anni dall'ultima edizione e tante cose sono cambiate: "Le mafie sono tornate forti  -  spiega don Ciotti  -  e a dirlo non sono tanto le minacce dei boss, quanto la loro diffusione, la loro presenza. Presenza materiale, che incide nei processi economici e politici. In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo le organizzazioni criminali hanno tanto denaro e lo investono, lo riciclano". E crescono da sud a nord, in maniera trasversale: "In tutt'Italia non si percepisce la gravità del fenomeno, non ci si può fermare. Non possiamo permettercelo. Le cose che abbiamo fatto sono state importanti, ma non bastano" ragiona il presidente di Libera. 
repubblica.it

Sciopero contro tagli e Jobs act: venerdì nero per trasporti e scuola

ROMA - Si prevede un venerdì difficile per i trasporti, la scuola e la sanità. Domani, a causa dello sciopero generale dei sindacati Orsa e Usb, bus, tram, metropolitane e ferrovie a rischio in tutta Italia. A Roma l'agitazione, di 24 ore con le consuete fasce a garanzia degli spostamenti di studenti e lavoratori, coinvolgerà le aziende Atac, Roma tpl e Roma servizi per la mobilità. Per quel che riguarda bus, tram, metropolitane e ferrovie Roma-Lido, Termini-Giardinetti e Roma-Civitacastellana-Viterbo, le corse venerdì saranno garantite solo da inizio giornata fino alle 8.30 E poi nella finestra che va dalle 17 alle 20. Servizio a rischio, invece, dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 in poi. In metropolitana, a prescindere dall'interruzione o meno del servizio, scale mobili e ascensori, in caso di assenza del personale dedicato alla sorveglianza, saranno disattivati. Operai e impiegati, addetti ai parcheggi e alle biglietterie che aderiranno all'agitazione, sospenderanno il lavoro per l'intera giornata. A Milano il provvedimento Area C sarà sospeso.
repubblica.it

mercoledì 22 ottobre 2014

Povertà, in Italia dilaga anche tra i giovani che lavorano. E spunta la proposta Reis

«Dentro ci sono lavoratori come precari, stagionali, nuclei familiari con minori con un unico soggetto che apporta reddito e che si trova in queste condizioni» gli fa eco Vera La Monica, rappresentante Cgil. Che riporta al centro un tema fondamentale, quello della povertà non solo di chi è a spasso, ma anche e soprattutto di chi lavora regolarmente, i cosiddetti working poor, o di chi entra e esce di continuo dal mercato del lavoro. A tutti loro il reddito percepito non basta. «C'è un impoverimento generale del mondo del lavoro» afferma, e sarebbe sbagliato sacrificare una politica per l'altra: «Sono necessarie entrambe», sia quelle contro la povertà assoluta che un «welfare di protezione per chi esce dal mondo del lavoro».

Il sospetto è anche che le statistiche ufficiali non riescano a intercettare un'altra grande fetta della società che annaspa: i giovani poveri che pur con un impiego vengono mantenuti dalle proprie famiglie. Magari centinaia di migliaia di trentenni che non ce la fanno con i propri guadagni, con Isee bassissimi e aiutati dai genitori sessanta-settantenni per raggiungere livelli di vita simili a quelli su cui potevano contare prima di rendersi (si fa per dire) indipendenti. Poco importa che sia attraverso il pagamento dell'affitto o il regalo della casa. Perché, attenzione, «non ci si riferisce al fenomeno d’impoverimento che tocca una parte ben più ampia della popolazione, costringendola a rinunciare ad alcuni consumi che desidererebbe potersi permettere (qualche apparecchio tecnologico o la possibilità di andare fuori città in estate) senza però impedire la fruizione dei beni e dei servizi essenziali» come scritto nel
report. Ma di un disagio ben più profondo. «È il costo vero di anni di non crescita, ed è ciò che dovrebbe interessare più di tutto se manca la possibilità di una vita degna e libera» insiste Magatti. 
repubblicadeglistagisti.it

UN PRIMO IMPORTANTE PASSO VERSO LA MARCIA PER IL LAVORO.

Una presidenza composta da delegati e delegate sindacali di Aziende in lotta sul territorio. Una platea di circa centocinquanta persone, provenienti da settori di lavoro  e da esperienze politiche e sindacali differenti. Un minimo comune denominatore: la volontà di riportare la questione lavoro al centro della agenda politica milanese e di ricomporre un movimento di classe da troppo tempo diviso e indebolito.

Questa in estrema sintesi e' stata l'assemblea del 17 ottobre, organizzata dal Comitato di Lotta per il Lavoro di Milano e Provincia.
Rimangono purtroppo alcune difficoltà, emerse in limitati interventi che non hanno voluto cogliere a pieno il senso di un’iniziativa volta ad unire le lavoratrici ed i lavoratori, al di là delle differenze sindacali e politiche, su poche e chiare parole d'ordine, che nulla  hanno a che fare con visioni autoreferenziali. Siamo certi che l’urgenza prioritaria di unità dei lavoratori prevarrà, rendendo nel tempo inutili le logiche divisive. Il dibattito nel suo senso generale ha raccolto favorevolmente la proposta degli organizzatori.
E' emersa infatti dalla maggioranza dei contributi, una posizione chiara e costruttiva,  che chiede un impegno unitario, a partire dai luoghi di lavoro e dai territori, nel cercare di allargare il fronte di lotta a tutte le RSU, tutti i delegati, tutte le lavoratrici ed i lavoratori.
E' stata infatti evidenziata in modo netto, la necessità che i lavoratori tornino ad essere protagonisti attivi nella lotta per il lavoro.

E' stato proposto da più voci, di allargare il fronte di lotta a tutta la cittadinanza ogni qual volta una azienda chiude, delocalizza, licenzia o sfrutta lavoratori e lavoratrici ai limiti della schiavitù. Di esercitare forte pressione sulle istituzioni locali perché si facciano fortemente carico delle istanze dei lavoratori e delle lavoratrici. Tutti hanno condiviso la convinzione che la perdita di un posto di lavoro, la chiusura di un qualsiasi luogo di lavoro, non coinvolge solo chi subisce direttamente l'espulsione dal mondo del lavoro, ma interessa tutto il territorio che, in questo modo, si impoverisce.

Si e' inoltre palesata l'urgenza di avviare pratiche solidaristiche tra lavoratori, in modo da contrastare chi ci vorrebbe vedere soli ed inermi di fronte al padrone.
A fronte di tutto ciò abbiamo deciso:

-         Di attivarci tutti e tutte immediatamente a sostenere e partecipare a presidi, picchetti, scioperi e manifestazioni promosse da lavoratrici e lavoratori in lotta ovunque nella ns provincia.
-         Organizzare assemblee territoriali che pongano le basi organizzative della nostra proposta
-         lavorare alla costruzione di un primo momento di mobilitazione propedeutico alla marcia.
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Un importante primo passo nella direzione auspicata dunque.
Non ringrazieremo tutti e tutti coloro i quali l'hanno reso possibile, ma faremo di più: ci impegneremo da subito a praticare la strada indicata, a liberarla da personalismi e protagonismi che fanno male al movimento dei lavoratori, in modo da obbligare la politica, gli enti locali di ogni livello,  a confrontarsi con la drammatica situazione delle lavoratrici e dei lavoratori del territorio, per fare in modo che si impegnino in concreto a fornire risposte alla urgente richiesta di un lavoro dignitoso per tutti e tutte.
Nei prossimi giorni proseguiremo nel nostro lavoro, contattando ancora più delegati ed esperienze territoriali. Siamo solo all’inizio.

LAVORARE MENO E LAVORARE TUTTI – SALARIO DIGNITOSO
MENO TEMPO DI LAVORO E PIU’ TEMPO DI VITA!

Nadia Rosa e Massimiliano Murgo
per il comitato di lotta per il lavoro di Milano e provincia
guarda il video
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Al Salone del gusto si mangia il “Pane libero” prodotto dai detenuti

Insieme ai “Grissini stirati” e al “Pane quotidiano” la cooperativa “Pausa Cafè” sarà presente nello stand della Coop alla kermesse torinese che apre domani. Da dieci anni dà lavoro ai detenuti del Piemonte nella produzione di eccellenze alimentari, tra cui anche la birra e caffè

TORINO - Le vie del commercio equo e solidale sono infinite: ne avranno prova in questi giorni gli avventori del Salone internazionale del gusto, la cui prossima edizione aprirà i battenti domani, giovedì 23 ottobre (fino al 26), nell’area fiere del Lingotto. Tra i padiglioni della kermesse enogastronomica, la Coop allestirà uno stand tutto dedicato al cibo “sociale”; qui, oltre alle piante aromatiche bio della linea Vivi Verde (prodotte dalla cooperativa sociale “Il Bettolino”, che ospita 27 ragazzi svantaggiati), verranno esposti i prodotti del panificio del carcere San Michele di Alessandria, un laboratorio che attualmente dà lavoro a 7 detenuti, impegnati nella produzione del “Pane libero”, del “Pane quotidiano” e dei “Grissini stirati”.


martedì 21 ottobre 2014

Sospetti di ritorsione su Electrolux: chiude uno stabilimento dopo il "no" ai caccia svedesi

In Svizzera saltano 120 posti di lavoro con la soppressione di uno stabilimento del colosso svedese degli elettrodomestici. "E' in rosso e il franco è troppo forte", sostiene il management. Ma il tabloid Blickaccusa: "Ritorsione dopo il referendum che ha bloccato 2,5 miliardi di spesa per 22 caccia" prodotti da un'azienda della stessa famiglia svedese.

LUGANO - Electrolux fa saltare 120 posti di lavoro, in Svizzera, proprio nel giorno in cui i suoi profitti aumentano del 42 per cento a livello globale. Eppure, ieri, il colosso svedese ha annunciato ai dipendenti elvetici del proprio stabilimento di Schwanden, nel Canton Glarona, che dalla fine del 2015 rimarranno a casa. Un colpo durissimo per l'occupazione locale, visto che la stampa svizzera, in particolare il tabloid Blick di Zurigo, ha fatto notare che "in molti casi a Schwanden lavorano marito e moglie". Intere famiglie, insomma, perderanno un reddito sicuro. 
repubblica.it

scoperta maxi evasione del consorzio che faceva facchinaggio alla Camera

Sono 62 gli indagati nell'inchiesta della procura di Roma sulla cooperativa Gesconet, che si occupa di trasporti, facchinaggio, pulizie e vigilanza privata e nel 2011 si è aggiudicata una gara d'appalto di Montecitorio. Contestati i reati di false fatture per operazioni inesistenti, bancarotta fraudolenta e riciclaggio. 1,7 miliardi di mancate entrate per il Fisco. E' emersa anche una contabilità parallela utilizzata per pagare funzionari pubblici.

Un’evasione fiscale da 1,7 miliardi realizzata attraverso false fatture per operazioni inesistenti, bancarotta fraudolenta e riciclaggio. I finanzieri del Nucleo speciale di polizia valutaria, nell’ambito di un’indagine del procuratore aggiunto di Roma Nello Rossa e dal sostituti procuratori Paola Filippi e Mario Dovinola, hanno scoperto che il consorzio di cooperativeGesconet, che si occupa di trasporti, facchinaggio, pulizie e vigilanza privata, ha evaso il fisco per importi “ingentissimi” nel quadro di quella che era una vera e propria organizzazione criminale. Nel 2011 il consorzio si è aggiudicato un appalto da oltre 1,4 milioni di euro per facchinaggi e altri servizi a Montecitorio, anche se oggi la Camera fa sapere che “da diversi anni non c’è più alcun rapporto.

Varese 7 novembre 2014 - 20 anni di lotte dei sindacati di Base


Parlamento Ue, sì alla commissione Junker

Dopo mesi di trattative e settimane di audizioni, domani il voto a Strasburgo. Al commissario greco Avramopoulos, già responsabile già per affari interni e immigrazione, andrà anche la delega alla cittadinanza, tolta all'ungherese Tibor Navracsics

Ci siamo, dopo mesi di trattative e negoziati e settimane di audizioni, tutto è pronto per il voto, domani a Strasburgo, con cui il Parlamento Europeo approverà con tutta probabilità la commissione Juncker. Per quanto riguarda i commissari designati che si occuperanno di politiche sociali, non c’è stata nessuna bocciatura da parte degli eurodeputati, ma c’è sicuramente chi ha fatto meglio e chi ha rischiato di più di non farcela.
Fra quelli che hanno sudato freddo c’è stato l’ungherese Tibor Navracsics, il cui portafoglio sarà quello all’educazione, ai giovani ma non più alla cittadinanza. I parlamentari gli hanno infatti rinfacciato l’appartenenza a un partito, Fidesz, e a un governo, quello antiliberale di Orban, che ha voluto mettere il bavaglio ai media e poi, richiamato dall’Ue, ha dovuto fare parziale marcia indietro.

lunedì 20 ottobre 2014

I piloti di Lufthansa incrociano le braccia, a rischio 1450 voli

I piloti della tedesca Lufthansa incrociano le braccia e quasi 200mila passeggeri rischiano di rimanere a terra. Dalle 11 di lunedì 20 ottobre fino a poco prima della mezzanotte di martedì i piloti in lotta per la vertenza che riguarda il trattamento pensionistico sono in sciopero. Una protesta di 35 ore che potrebbe coinvolgere fino a 1450 voli della compagnia aerea tedesca. Il sindacato in lotta è il tedesco Vc, Vereinigung Cockpit: già mesi fa aveva indetto uno sciopero che aveva colpito oltre mezzo milione di passeggeri. Uno sciopero "incomprensibile e sproporzionato", secondo Lufthansa. 
varesenews.it

Rottama Italia: Perché il decreto Sblocca-Italia è una minaccia per la democrazia e per il nostro futuro

Perché vogliamo che l’Italia cambi verso. Ma davvero. 
Vogliamo un Paese moderno. E cioè un Paese che guardi avanti. Un Paese che sappia distinguere tra cemento e futuro. E scelga il futuro.
Vogliamo un Paese in cui chiamiamo sviluppo ciò che coincide con il bene di tutti, e non con l’interesse di pochi. Un Paese in cui lo sviluppo sia ciò che innalza -e non ciò che distrugge- la qualità della nostra vita. 
Un Paese che cresca, e non un Paese che divori se stesso.
Un Paese capace di attuare il progetto della sua Costituzione. Una Costituzione che da troppo tempo “è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno di lavoro da compiere”, una Costituzione in cui “è scritta a chiare lettere la condanna dell’ordinamento sociale in cui viviamo” (Piero Calamandrei).
Il decreto Sblocca-Italia è, invece, un doppio salto mortale all’indietro. Un terribile ritorno a un passato che speravamo di aver lasciato per sempre. Un passato in cui “sviluppo” era uguale a “cemento”. In cui per “fare” era necessario violare la legge, o aggirarla. In cui i diritti fondamentali delle persone (come la salute) erano considerati ostacoli superabili, e non obiettivi da raggiungere. 

Giuseppe Dossetti avrebbe voluto che nella Costituzione ci fosse questo articolo: “La resistenza individuale e collettiva agli atti dei poteri pubblici che violino le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla presente Costituzione è diritto e dovere di ogni cittadino”. 

La prima, e più importante, resistenza allo Sblocca Italia passa attraverso la conoscenza, l’informazione, la possibilità di farsi un’opinione e di farla valere. Discutendone nelle piazze e nei teatri, nelle televisioni e alla radio. Richiamando al progetto della Costituzione i nostri rappresentanti in Parlamento. E, se necessario, anche ricorrendo al referendum: se -alla fine e nonostante tutto- questo sciagurato decreto Rottama Italia diventerà legge dello Stato.

altreconomia.it