- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

domenica 29 giugno 2014

Pacifisti in marcia: “Basta vendere strumenti di morte"







AIRPORT HANDLING: UN PO’ DI CHIAREZZA SUL FUTURO

Alla luce delle dichiarazioni della Dirigenza SEA e dei Sindacati firmatari, dal giorno successivo al referendum fino ad oggi , se ci fossimo fatti prendere dall’impulsività avremmo avuto altre reazioni ma dato il momento delicato continueremo a farci gestire dalla ragione e dalla responsabilità… per ora….
Facciamo chiarezza su alcuni punti del prossimo futuro cercando di fissare alcuni paletti nel percorso che ci attende fino all’apertura di A.H.

DATA INIZIO ATTIVITA’ AIRPORT HANDLING

La Dirigenza SEA ha aperto la procedura prevista dalla Legge 223/91 sui licenziamenti collettivi il 22.04.2014 che prevede due fasi: la prima in sede aziendale di consultazione sindacale della durata di 45 gg e, in caso di mancato accordo, una seconda fase di 30 gg in sede regionale davanti all’Arifl. Solo alla fine dei 75 gg complessivi (più i tempi tecnici delle richieste) senza aver trovato un accordo potrà procedere ai licenziamenti collettivi.
La Dirigenza SEA credeva, con supponente sicurezza, di esaurire la procedura entro il 01.07.2014 forte della convinzione che l’accordo del 04.06.2014 sarebbe tranquillamente passato attraverso il referendum, esperendo solo la prima fase… così non è stato! Non ha mai considerato il fatto che esistano lavoratori capaci di dire NO!
Quindi si è trovata costretta a spostare la data d’inizio dell’apertura di A.H. e ad oggi ufficialmente non comunica nessuna data.
In data 26.6.2014 , si apprende dall’ azienda che le prestazioni di “welfare” SEA H. saranno attive fino al 31.08.2014. Ne deduciamo che A.H. partirà verosimilmente il 01.09.2014 .
La colpa della perdita di tempo sulla procedura è imputabile SOLO a SEA e nessun altro!
A questo punto , presumibilmente entro il 16.07.2014 , la procedura di Legge 223/91 si concluderà con un altro accordo, e crediamo che useranno il tempo rimanente, fino al 1 settembre, per attuare tutti gli adempimenti finalizzati all’apertura della nuova azienda, compresi gli eventuali passaggi in SEA SPA.

ESODI INCENTIVATI

SEA non comunica nulla ai lavoratori che hanno sottoscritto un accordo tra le parti per l’esodo incentivato, ma leggendo tale accordo, si definisce la conclusione della procedura di Legge 223/91 in corso come data ultima per il perfezionamento dell’accordo tra le parti. L’accordo se pur immediatamente efficace, contiene ai punti f) e h) delle premesse, una condizione sospensiva individuata nel perfezionamento della procedura di mobilità.
Sembra ovvio che sia interesse di SEA “esodare” i contraenti dell’accordo trovandosi, in caso di mancato perfezionamento di intesa, un’eventuale altra gatta da pelare in sede giudiziale.
Quindi ci sembrano avventate le dichiarazioni aziendali sulla questione in merito, volte a colpevolizzare i lavoratori che hanno votato no.

DISDETTA DEGLI ACCORDI AZIENDALI

Con una comunicazione del 20.06.2014, SEA H. ha disdetto tutti gli accordi aziendali cioè tutta quella contrattazione aziendale migliorativa del CCNL di settore.
SEA H. cerca di vanificare qualsiasi iniziativa giudiziaria che possa in futuro esser promossa dai lavoratori di A.H. per pretendere, secondo le previsioni dell’articolo 2112 del Codice Civile, il proseguimento normativo e salariale tra SEA H. e AIRPORT H. , oltre a “facilitare” l’applicazione della clausola sociale tra


gli Handler, rendendo i lavoratori di A.H. più appetibili ad un eventuale trasferimento.
Anche in questo caso un atto di ritorsione verso i lavoratori, che è ingiustificato, in quanto fino all’accordo del 4.6.2014 SEA H. ha trattato sulle modifiche degli accordi aziendali, ritenendoli validi .
Oggi dopo l’esito referendario, annulla tutta la contrattazione di secondo livello.
Una precisazione: in questi giorni alcuni esponenti sindacali hanno detto che qualche Sindacato di Base, avrebbe avuto come cavallo di battaglia, l’applicazione dell’art. 2112 e ora si sarebbe tirato indietro, nulla di più falso! ADL non ha MAI parlato e nemmeno scritto in alcun documento di una applicazione automatica dell’art. 2112… i “sapientoni” sindacali si informassero meglio prima di esprimere giudizi!

CLAUSOLA SOCIALE

SEA H. non può avvalersi della clausola sociale !
Oltre ad una questione di tempi, regolata dal CCNL ( 25 gg prima dell’eventuale trasferimento ) , le Compagnie Aeree che cita SEA nella lettera mandata agli Handler concorrenti sono Compagnie che già non avevano firmato con A.H. e che già rientravano nei calcoli dell’accordo del 4.6.2014!
Inoltre, SEA non fa alcun riferimento all’acquisizione di altre Compagnie come Air India e Czech Airlines… e che dire poi dei 500 lavoratori in meno che mancheranno all’appello con l’apertura di A.H.
Un altro atto di pressione psicologica verso i lavoratori priva di fondamento.

POSIZIONE SEA/SINDACATI FIRMATARI

In tutti gli incontri e in tutte le dichiarazioni di SEA, a partire dalla sua Presidenza, dai sindacati firmatari fino ai loro più alti vertici , emergono dei punti inequivocabili :
- SEA e Sindacati si spalleggiano e si sostengono reciprocamente, a volte fino a non capire, se parla il Presidente o il Segretario di qualche Organizzazione Sindacale
- Per loro il voto referendario E’ STATO UNO SBAGLIO, i lavoratori sono stati presi in giro dai promotori del NO : non vogliono accettare i passaggi democratici e non vogliono ascoltare i lavoratori, che lamentano la pesantezza di alcuni punti dell’accordo del 04.06.2014.
- Colpevolizzano, e denigrano i lavoratori che hanno votato NO e hanno creato un clima “terroristico” sul loro futuro, per convincerli ad accettare “il miglior accordo possibile” SECONDO LORO.
Vedi lettere su clausola sociale , disdetta accordi , atteggiamento sugli incentivati e dichiarazioni irresponsabili sui mezzi di informazione
I sindacati firmatari dimenticano che il referendum è stato bocciato dalla maggioranza dei lavoratori : anche dai loro iscritti!
E' quindi OBBLIGO di tutti i Sindacati , che rappresentano i lavoratori e le loro volontà , ricercare nel rispetto di quella volontà un risultato migliore di quello raggiunto con l'accordo bocciato.

Quale è il loro fine? Invece di riaprire immediatamente le trattative dopo l’esito referendario, con un tavolo aperto a tutti i protagonisti del referendum , dove poter analizzare i punti dell’accordo che i lavoratori ritenevano troppo pesanti e poter aprire una discussione, “lor signori” cominciavano una campagna mediatica all’insegna della “paura”, ritardando strumentalmente i tempi di una eventuale ripresa delle trattative, per arrivare poi a riproporre ai lavoratori lo stesso accordo con “ piccole manutenzioni già scritte”!



LA POSIZIONE DEI SINDACATI DI BASE E DEL FRONTE DEL NO

Dal giorno successivo al referendum ADL, e i sostenitori del NO hanno chiesto cose molto semplici:
- riaprire immediatamente le trattative dopo l’esito referendario, con un tavolo aperto a tutti i protagonisti del referendum
- modificare sostanzialmente i punti dell’accordo del 04.06.2014 che sono insostenibili per i lavoratori
- “reinvestimento” dei tagli sui permessi sindacali e stipendi/bonus della Dirigenza a favore di un miglioramento dei punti dell’accordo ( per esempio i ROL )
- equità e proporzionalità nelle scelte dei sacrifici
In questi giorni la nostra responsabilità nel revocare lo sciopero del 22.06.2014 e nel mantenere un atteggiamento dialogante, senza rispondere a delle stupide provocazioni, viene scambiato strumentalmente per un nostro arretramento rispetto alle nostre posizioni… proprio NO!

Cara SEA e Sindacati firmatari , vi avvisiamo fin da ora:
o si riaprono le trattative , con l’intento di apportare modifiche sostanziali all’accordo,
o se invece , il Vostro intento è quello di prendere in giro i lavoratori, con un accordo/copia dell’ultimo, la reazione dei lavoratori sarà durissima! E la ripresa della lotta sindacale si riaprirà per i prossimi mesi!
Ricordate che l’accordo che dovrà “rinascere”, dovrà essere un’intesa che abbracci il più possibile le posizioni del NO e del SI e che solo un TAVOLO UNITARIO porterà ad una responsabilità condivisa di tutti per un futuro accordo.
Qualsiasi altro modo unilaterale di arrivare ad un’intesa di “proprietà” di solo una parte dei rappresentanti dei lavoratori, porterà inevitabilmente a divisioni già oggi difficilmente colmabili e ad una stagione di tensioni di cui sarete i soli responsabili.

IL TEMPO STA PER SCADERE

Malpensa, 28.06.2014


SEA: CARO PRESIDENTE MODIANO, LA STRADA DA PERCORRERE È QUESTA!

Da sempre la nostra Associazione Sindacale ha chiesto trasparenza sulla gestione di SEA Gruppo , ma la Dirigenza non ha mai voluto ascoltare... La Proprietà si è sempre mascherata dietro al fatto che non può fare ingerenza su una SPA e per lo stesso motivo la “Legge “ non è mai intervenuta per verificarne l’operato.
Per decenni si è permesso alla Dirigenza di gestire un’Azienda a capitale pubblico, che ha in concessione suolo pubblico, utilizza finanziamenti pubblici italiani ed europei e fornisce un servizio pubblico, di essere amministrata come fosse una “sua proprietà”, avuta in eredità.

Nessuno ha verificato l’operato di chi aveva, e ha ancora, la presunzione di essere solo lui a decidere, senza dare riscontro a nessuno.
Ormai è noto a tutti il risultato di tale gestione che ha portato al fallimento di SEA Handling, per SEA SPA. E’ sempre stato facile fare utili grazie al monopolio di cui giova il gestore!
Il tutto mentre le Organizzazioni Sindacali “riconosciute” condividevano percorsi e scelte aziendali senza pretendere riscontri e trasparenza, su appalti, consulenze, nuove assunzioni per coperture di posti di rilievo aziendale, a volte creati all’occorrenza. Condivisione che avveniva in quanto abbagliati dal luccichio di migliaia e migliaia di ore di permesso sindacale!
Caro Presidente , anche Lei è arrivato in SEA, come tutti i precedenti presidenti, senza portare nulla di nuovo. E’ salito su un treno in corsa e non ha modificato nulla , non ha preteso alcun cambiamento e la stessa Dirigenza è stata confermata. Alla stessa è stata lasciata totale libertà di azione senza nessuna verifica.
L’unica nota positiva del suo arrivo è stato il netto ridimensionamento del Suo compenso ( anche se non in modo esatto ), a differenza delle vecchie gestioni….

Noi ci domandiamo come possa essere ammissibile che, Dirigenti subordinati a Lei, percepiscano compensi maggiori al Suo fino ad arrivare a più di 3 volte tanto!
Il “sacrificio” messo in campo dai Dirigenti in queste ultime ore non è abbastanza.
Lei deve porre le basi affinchè i loro stipendi siano riproporzionati, chiaramente in ribasso, rispetto a quello del Presidente, ma soprattutto che questi denari vengano “rinvestiti” per “tagliare” i sacrifici ai lavoratori.
Inoltre come si può pensare di far nascere Airport Handling e che la stessa possa fare concorrenza ad altre Società di Handler, traslocando su di essa i costi del sindacato!

Caro Presidente se vuole essere promotore di un cambiamento sostanziale, apportando aria nuova nel GRUPPO SEA, deve ascoltare la voce dei lavoratori che Le chiedono:
Trasparenza e accesso a tutti gli atti d’appalto, ai contratti di consulenza e alle nuove assunzioni ·
Gli stipendi della Dirigenza, compresa la parte variabile, devono essere riproporzionati allo stipendio del Presidente. ·
Azzeramento di tutte le ore di permesso sindacale concesse al di fuori della legge , in Airport Handling, lasciando l’attività sindacale in mano alle RSU che andranno a costituirsi ·
Verifica delle responsabilità Dirigenziali sulle vicende che hanno scaturito il provvedimento della Comunità Europea. ·
Una volta attuati tali interventi, si avrà di sicuro a disposizione una cospicua somma economica che sarà doveroso ridistribuire sui lavoratori, diminuendo così i tagli salariali e normativi previsti dall’accordo del 04 giugno 2014.
Questo fatto non pregiudicherà la sostenibilità della nuova Società.
La nostra associazione Sindacale è sempre pronta ad un confronto costruttivo sia nell’interesse dei lavoratori , sia per garantire un futuro alla nuova Società.

Caro Presidente, abbia il coraggio di lasciare da parte l’orgoglio , prenda in mano la situazione, scoperchi l’operato della Dirigenza e dia finalmente un segnale di discontinuità Aziendale!
Ci vuole coraggio e coscienza sociale perchè stiamo parlando di soldi pubblici, di famiglie che si vedono costrette a pagare per gli errori commessi da altri.
E’ evidente la volontà di difendere alcuni privilegi a discapito dei diritti dei lavoratori!
Presidente faccia presto, sta passando troppo tempo senza che si dia spazio ad un dialogo costruttivo e congiunto con le tutte le Organizzazioni Sindacali nell’interesse della Nostra azienda.

Malpensa, 25.6.2014

sabato 28 giugno 2014

Corteo contro la "produzione di morte" dell'Aermacchi

Una grande manifestazione di protesta contro "la produzione della guerra in casa nostra". Ad organizzarla sono i movimenti pacifisti del territorio, che hanno attuato una manifestazione per sabato 28 giurno un corteo che porterà direttamente ai cancelli dell'Alenia-Aermacchi di Venegono Inferiore, fino alla piazza del comune. La protesta si basa infatti sulla produzione e consegna ad Israele del noto aereo addestratore M346. Organizza il tutto l'Assemblea del Forum contro la guerra


 e Comitato “No M346 a Israele”

. Per adesioni e altre info:nessunm346xisraele@gmail.comwww.forumnoguerra.blogspot.com oppure sulla pagina Facebook
«La società di Finmeccanica con sede nazionale e stabilimenti significativi a Venegono (Varese), inizia a giugno le consegne ad Israele dei primi tra i 30 jet M346, definiti come “addestratori tecnologicamente avanzati” ma in realtà già progettati e strutturati per essere armati con missili o bombe - spiegano in un comunicato gli organizzatori -. Queste armi verranno usate, come è accaduto finora, prevalentemente contro i palestinesi. 

Come addestratore l’M346 servirà a formare piloti all’uso dei ben più temibili e costosi cacciabombardieri F35 di cui Israele si sta dotando, come del resto anche l’Italia ed altri Paesi occidentali, per le guerre future: dispiegate ovunque si tratti di “difendere i propri interessi”, come recitano le nuove dottrine militari assunte fin dai primi anni ’90, guerre che orwellianamente vengono chiamate “missioni di pace”». 
varesenews.it

Lunedì sciopero dei tessili Nel mirino la sede di Univa

Contratto nazionale Tessilivari, lunedì 30 giugno la manifestazione unitaria dei sindacati confederali arriva sotto le finestre dell’Unione Industriali di Varese. «Stesso lavoro, stesso contratto» chiederanno i rappresentanti di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil. Varese diventerà il centro della battaglia: da quindici mesi il presidente della federazione Tessilivari (che fa parte di Confindustria), il bustocco Matteo Cavelli, si rifiuta di rinnovare il contratto siglato da Sistema Moda Italia e sindacati.
Le aziende coinvolte in provincia di Varese sono una trentina, per circa 300 occupati. Qualche azienda si è già tirata indietro, accettando il contratto Smi, ma i Tessilivari cercano di attrarre aziende dalla galassia Smi. «Cavelli vorrebbe risparmiare sui costi del contratto nazionale - attacca Raffaele - ma le sue aziende non vanno bene. Applica il contratto di solidarietà a Busto, dove ha dichiarato un esubero del 40% della forza lavoro su 40 addetti».
laprovinciadivarese.it

Cambia il gestore idrico, a “rischio” 20 milioni di investimenti

BUSTO ARSIZIO
Alfa Srl. E' questo il nome della società che tra non molto tempo gestirà l'intera rete idrica in tutta la provincia di Varese. Una realtà che in questi mesi sta raccogliendo le adesioni dei comuni e che nella serata di giovedì 26 giugno ha visto l'entrata nel capitale sociale (40.000 euro) anche di Busto Arsizio. La città ha sottoscritto il 7,25% della Alfa Srl ma le difficoltà sono molte. «Questa società gestirà il passaggio del contratto di servizio -spiega l'assessore Paola Reguzzoni- e in futuro dovrà assorbire lavoratori e impianti di Agesp Servizi». Ed è proprio qui il nodo della questione. «Busto rischia di pagare un prezzo altissimo per la sua lungimiranza» avverte l'assessore, dal momento che sembrerebbe che «la società metterà in condivisione solo i mutui contratti in questi anni». E di mutui, Busto Arsizio, non ne ha. «In questi anni abbiamo fatto molti sacrifici per investire 20 milioni di euro nella rete -spiega Paola Reguzzoni- e ora rischiamo di doverci accollare i debiti altrui». Dunque perchè entrare in Alfa? «Per tutelare fin da ora al meglio il nostro patrimonio e i nostri lavoratori» spiega l'Assessore, prima di lanciare il suo appello: «Mostriamo compattezza votando all'unanimità la delibera per dare più forza al nostro rappresentante».
varesenews.it

I sindacati al ministero per il caso Casti Group

Si è tenuto oggi, 27 giugno, un incontro al ministero dello Sviluppo Economico tra i sindacati dei metalmeccanici  e alcuni rappresentanti istituzionali per affronatre la delicata situazione di Casti Group, dopo l'inchiesta giudiziaria che ha coinvolto Gianfranco Castiglioni. Incontro che è servito principalmente per una ricognizione complessiva delle situazioni presenti nei diversi stabilimenti alla luce delle recenti novità e all'iniziativa della magistratura che ha pesantemente coinvolto la proprietà aziendale valutando una serie di ragionamenti utili ad affrontare i problemi emersi.
Una realtà molto complessa resa ancor più complessa soprattutto per le ripetute iniziative aziendali di presentazione di richieste di concordato e di alcune modifiche della struttura societaria attraverso operazioni di scorpori e di acquisizioni societarie.
varesenews.it

New Livingston, aerei a terra dal 14 luglio

Aerei a terra del 14 luglio. E' questo il destino della compagnia aereaNew Livingston dopo la sospensione della licenza di volo da parte dell'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile. "Considerati gli evidenti problemi di natura finanziaria in cui versa la compagnia -scrive Enac in una nota- sono venuti meno i requisiti essenziali concernenti gli aspetti economico-finanziari e tecnico-operativi per il mantenimento della licenza". 
Proprio per questo l'ente ha imposto il divieto di "vendere altri biglietti da utilizzare oltre il 14 luglio" invitando comunque "New Livingston a mettere in atto tutte le azioni volte alla salvaguardia dei diritti dei passeggeri provvedendo alla riprotezione di coloro che sono già in possesso di biglietti per i voli che verranno cancellati, e fornendo, più in generale, tutte le dovute informazioni all’utenza". L'Enac, inoltre, ha chiesto al vettore di "continuare a garantire il pieno rispetto dei requisiti di sicurezza delle operazioni e delle prescrizioni a tutela dei diritti dei passeggeri" invitando parallelamente "le persone in possesso di biglietti della New Livingston con data successiva al 14 luglio a contattare la compagnia". 
varesenews.it

mercoledì 25 giugno 2014

I manager Sea: “Ci tagliamo lo stipendio”

Con questa mossa, sollecitata dal sindaco Pisapia, la dirigenza fa un passo avanti verso i lavoratori. Per riproporre l'accordo che prevede i licenziamenti alla Sea Handling e le riassunzioni nella newco, Airport Handling.

Una sessantina di manager della Sea hanno inviato una lettera al presidente Pietro Modiano e al sindaco Giuliano Pisapia in cui annunciano che si taglieranno una mensilità dello stipendio. Inoltre si sono detti disponibili a una riduzione tra il 25 e il 46 per cento della parte variabile della busta paga. Lo ha detto ieri il sindaco di Milano durante una commissione su Sea Handling. 
(nella foto, il presidente della Sea Pietro Modiano)

Questa lettera è importante per un motivo. I sindacati Adl e Cub avevano condotto la campagna contro l’accordo del 4 giugno dicendo che i sacrifici venivano scaricati tutti sui lavoratori e non sulla dirigenza. Il tema ha fatto presa e al referendum hanno vinto i no. Ora l’azienda si dice pronta a condividere i sacrifici con un gesto politico ed economico. Dunque, potrebbe essere la premessa per tornare a quell’accordo, che il 4 giugno avevano firmato tutti i sindacati tranne Cub e Adl. 


ESODATI: TRIPLO PRESIDIO

NOI CONTINUEREMO LA MOBILITAZIONE
FINO A QUANDO IL TORTO NON VERRÀ RIPARATO

«Esodati», cioè i lavoratori che avevano siglato accordi con le aziende per un accompagnamento verso una pensione che però si è spostata improvvisamente in avanti, aprendo degli squarci temporali in cui il lavoratore resta senza reddito e senza pensione. Con diversi decreti il Governo è intervenuto in più puntate per «salvaguardare» gli esodati, ma non tutti sono stati ancora abbracciati da queste misure (circa 130mila sono le persone coinvolte, ma le diverse stime misurano una platea che in qualche calcolo arriva a 350mila persone) e soprattutto molte imprese devono ancora avviare processi di ristrutturazione, con il rischio di creare nuovi «esodandi»: che altro non sono se non nuovi lavoratori che escono dal processo produttivo (e dalle tutele reddituali) troppo tempo prima di raggiungere i traguardi previdenziali inaspriti dalla riforma Fornero. Dopo le proteste di aprile e maggio, la Rete nazionale dei Comitati degli esodati ha promosso un nuovo presidio per lunedì 30 giugno che si articoli in ben tre momenti, per chiedere  una soluzione GIUSTA e definitiva per gli esodati  senza ulteriori rinvii.

PRESIDIO A ROMA
30 giugno 2014
Montecitorio dalle ore 9  alle 12 
Ministero del Lavoro dalle 12  alle 14
MEF via XX sett. dalle 15 30  alle 18  

Con il   TRIPLO PRESIDIO  chiederemo di essere ricevuti al Ministero del Lavoro  ed al Ministero dell'Economia   oppure in uno dei 2 posti se entrambi i ministeri si daranno disponibili insieme .    
Saranno con noi anche i macchinisti e i ferrovieri e RSUcontroFornero a manifestare.


Il primo presidio sarà dalle ore 9 alle 12 presso la sede di Montecitorio, il secondo presidio dalle ore 12 alle 14 sotto la sede del Ministero del lavoro (in via Veneto), il terzo presidio dalle ore 15 alle 18 presso il Mef (via XX Settembre). Gli esodati chiedono la rapida approvazione della Proposta di Legge Unificata per la salvaguardia degli esodati. La PdL 224, sebbene non dia soluzione strutturale al problema dei cosiddetti esodati (frutto della riforma Fornero), rappresenta un significativo passo in avanti per porre rimedio al dramma in corso oramai da oltre due anni, estendendo la platea dei salvaguardati.

martedì 24 giugno 2014

Inps, Prestazioni assistenziali 2014: dichiarazioni entro il 30 giugno

Entro il 30 giungo prossimo chi è titolare di prestazioni assistenziali deve fornire all’Inps  la dichiarazione reddituale e la comunicazione di responsabilità.
Vi sono, infatti, alcune prestazioni che richiedono la dichiarazione dei redditi dell’anno precedente o l’invio di altri modelli (RED, ICRIC, ICLAV, ACCAS/PS).
Ciò permette all’INPS di verificare i redditi di tutti i cittadini titolari di prestazioni il cui importo dipende dalla situazione economica propria ed eventualmente dei familiari, anche se fiscalmente a carico, ovvero la compilazione del Modello RED.
La procedura di compilazione si esegue online inserendo come dati di accesso il proprio codice fiscale e il   PIN personale . Cliccando sul seguente link è possibile accedere alla procedura.
Si ricorda che se nella compilazione dei dati il sistema risponde con il seguente avviso: “Per il tipo Campagna e anno selezionati non deve fare la dichiarazione reddituale” l’interessato  non è tenuto a rendere nessuna dichiarazione. Al contrario, se  appare il messaggio di “Benvenuto” “Acquisizione redditi anno 2013″ occorre compilare i campi che via via il sistema metterà a disposizione.”
Tuttititolari di invalidità civile dovranno poi attestare la permanenza o meno dei requisiti amministrativi di assenza di periodi di ricovero gratuito e della mancanza di attività lavorativa.
Come per il Modello RED si può controllare l’obbligatorietà o meno alla compilazione di una delle “dichiarazioni di responsabilità” accedendo sempre tramite il link di prima alla propria area riservata e in particolare alla sezione “Dichiarazioni di responsabilità 2.0 (ICRIC, ICLAV, ACC.AS/PS)”. In seguito la compilazione potrà avvenire direttamente online oppure tramite sportello CAF convenzionato.
Esistono tre tipologie di autocertificazioni, riguardanti  contribuenti con invalidità parziale e totale, percettori di prestazioni soggette a verifica annuale da parte dell’INPS, contenenti diverse informazioni necessarie a definire l’importo delle prestazioni:
Modello ICRIC (Invalidità Civile Ricoveri): è la dichiarazione di un l’eventuale stato di ricovero in una struttura pubblica.
Esso riguarda gli invalidi civili che usufruiscono dell’indennità di accompagnamento o dell’indennità di frequenza. L’autocertificazione riguarda eventuali ricoveri a fini riabilitativi in istituti con totale retta a carico dello Stato. Non rientrano i ricoveri per cure di patologie. In base ai giorni di ricovero dichiarati viene ricalcolata l’indennità di accompagnamento, o meglio l’assegno sociale viene proporzionalmente ridotto. In presenza di dichiarazioni errate o false la prestazione può essere revocata.
Modello ICLAV (Invalidità Civile lavoro): chi usufruisce dell’assegno mensile in qualità di invalido civile deve dichiarare se svolge attività lavorativa e l’importo di eventuali compensi ricevuti.
Il Modello  riguarda i disabili con grado di invalidità riconosciuto tra il 74% e il 99%. La dichiarazione non va presentata dagli inabili intellettivi o psichici che però devono presentare  un certificato medico attestante l’indicazione delle patologie.

Modello ACCAS/PS (Accertamento requisiti per Assegno o Pensione Sociale): dichiarazione di residenza effettiva in Italia ed eventuali ricoveri gratuiti.
Il Modello ACCAS/PS riguarda i titolari di pensione sociale, che devono dichiarare la loro dimora in Italia o all’estero, anche per brevi periodi, ed i titolari di assegno sociale, che dovranno segnalare anche l’eventuale stato di ricovero in una struttura pubblica o privata, quindi con retta a parziale o totale carico di enti pubblici.

AVIOLOGISTICA, CUD ERRATI: EVASIONE FISCALE

I lavoratori devono fare il 730/UNICO o sono in multa

Visto i motivi che hanno portato la cooperativa Aviologistica a consegnare i CUD con i dati “modificati” per poter conguagliare le tasse non versate “erroneamente” mese per mese negli stipendi dei lavoratori nel 2013, invitiamo tutti i lavoratori che hanno riscontrato il medesimo errore nel proprio CUD, a fare la dichiarazione dei redditi (730 o l’UNICO) per versare le tasse che la Cooperativa non ha pagato nell’arco dell’anno o si rischia l’evasione fiscale. L’errore è stato fatto dalla Cooperativa ma per l’Agenzia delle Entrate le tasse sono dovute dal lavoratore. 

BONUS FISCALE, EASYGROUP NON E’ CORRETTA
I lavoratori hanno diritto al 100% del Bonus se rientrano nel reddito

Secondo la circolare dell’AG. delle Entrate, il Bonus spetta ai lavoratori in proporzione ai giorni di lavoro svolto nell’arco dell’anno, ma parla di lavoro in generale e non di lavoro nella medesima azienda, tanto è vero che dice che le aziende devono informarsi se i lavoratori hanno lavorato in altre aziende nel 2014. Il calcolo che fa la EasyGroup non tiene conto del lavoro svolto in Aviologistica altrimenti deve riconoscere il 100% del Bonus. Dato che la EasyGroup sa perfettamente che i dipendenti hanno lavorato da Gennaio a Marzo in Aviologistica, EasyGroup conta sul fatto che poi i lavoratori recuperino il Bonus nel 2015 con il 730 e chi non lo fa perde definitivamente parte del Bonus. Questo non è correttoInvitiamo e tutti i lavoratori a fare una dichiarazione scritta all’azienda dove di dichiara di aver lavorato da Gennaio 2014 a Marzo 2014 presso la cooperativa Aviologistica e di aver diritto al 100% del Bonus.

Agenzia delle Entrate- CIRCOLARE N. 8/E - Roma, 28 aprile 2014
3. LE MODALITÀ DI DETERMINAZIONE DEL CREDITO
I sostituti di imposta devono determinare la spettanza del credito e il relativo importo sulla base dei dati reddituali a loro disposizione. In particolare, i sostituti d’imposta devono effettuare le verifiche di spettanza del credito e del relativo importo in base al reddito previsionale e alle detrazioni riferiti alle somme e valori che il sostituto corrisponderà durante l’anno, nonché in base ai dati di cui i sostituti d’imposta entrano in possesso, ad esempio, per effetto di comunicazioni da parte del lavoratore, relative ai redditi rivenienti da altri rapporti di lavoro intercorsi nell’anno 2014.
Per espressa previsione del comma 2 dell’articolo 1 del decreto, il credito “è rapportato al periodo di lavoro nell’anno”. Per tale ragione, ove ricorrano i presupposti per fruirne, il credito di euro 640, o il minore importo spettante per effetto della riduzione prevista per i titolari di reddito complessivo superiore a euro 24.000 ma non a euro 26.000, deve essere rapportato in relazione alla durata, eventualmente inferiore all’anno, del rapporto di lavoro, considerando il numero di giorni lavorati nell’anno.
Al riguardo si precisa che il calcolo del periodo di lavoro nell’anno 2014 va effettuato tenendo conto delle ordinarie regole applicabili a ciascuna tipologia di reddito beneficiaria, non prevedendo il decreto delle deroghe a tal riguardo.


AGUSTA STRAVOLGE I DATI OCCUPAZIONALI

In attesa della cura “Moretti”, 
picco di assunzioni in Agusta

Mentre sono tutti con il fiato sospeso per le conferme delle cifre del PDR che arriveranno dopo la riunione del 26 giugno e che, secondo voci di corridoio dei soliti bene informati, si aggirerebbero attorno a
3756.00 € per le 2° e 3°; 4132.00 € per le 4°, 5° e 5°S; 4508.00 € per 6° e 7°;

Agusta informa le RSU sui dati occupazionali che, secondo l’accordo sulla mobilità siglato a gennaio 2014, dovrebbe impegnare Agusta in una serie di assunzioni.
I dati esposti sono estremamente chiari, Agusta mantiene l’impegno e ribalta l’andamento nazionale sull’occupazione con un chiaro segnale: assume ben
1 (uno)
lavoratore nei primi 6 mesi del 2014, un successone. Ci sentiamo in dovere, come O.S., di ringraziare tutta la direzione Agusta per l’impegno profuso e ci poniamo una domanda: ma lor signori il PDR lo prendono in base agli obbiettivi raggiunti? Speriamo sia così, visto gli ottimi risultati.   Complimentoni….

Nel frattempo Agusta cerca di forzare la mano sull’ABBINAMENTO in Meccanica e da mandato ai soliti delegati RSU “amici” per convincere tutti gli operai interessati che è più conveniente fare l’abbinamento: conveniente per Agusta che, oltre ad aver migliorato la qualità dei pezzi facendo lavorare i periti sulle macchine, ora riesce anche a fare andare due macchine con un solo operaio, dimezzando gli operatori sulle macchine; conveniente per i lavoratori che guadagneranno qualche soldino in più e potranno andare a mangiarsi un hamburger con la mancia; conveniente per i  delegati sindacali che ………………….……………, stendiamo un velo pietoso.  Ovviamente nessuno è obbligato a fare l’abbinamento, come già accaduto in passato, chi non se la sente può sempre essere spostato in un altro reparto, magari in un reparto dove si sta sempre bene al caldo e dove si sentono spesso le sirene…


Facciamo le nostre condoglianze alla famiglia dell’impiegato deceduto nel suo ufficio venerdì scorso (52 anni), facciamo notare che non è il primo dipendente a sentirsi male durante lo svolgimento del suo lavoro: non sarà il caso di fare delle indagini??  

lunedì 23 giugno 2014

Poste Italiane, “c’è carenza di 400 portalettere”. Sciopero in Lombardia

“Da tempo – fa sapere il sindacato – denunciamo una situazione di forte criticità nei Centri di Recapito e negli Uffici Postali. L’Azienda stessa aveva certificato una carenza di 400 portalettere.Con l’estate la carenza aumenta a dismisura per la programmazione delle ferie, compensata solo parzialmente dalla immissione di contratti a termine di 2-4 mesi, assolutamente insufficiente a garantire il fabbisogno”. Un situazione che porta all’aumento delle giacenze, “già molto rilevanti – aggiunge il sindacato -, anche di atti come le cartelle Equitalia, e lo scadimento ulteriore della qualità del servizio già messo sotto accusa anche da diverse Amministrazioni Comunali”.
Le responsabilità di questa situazione, secondo il sindacato “risiedono, a livello centrale, nei ritardi nell’applicazione degli accordi nazionali e regionali, che hanno portato al fallimento della riorganizzazione del Recapito e della Logistica e bene ha fatto il nuovo ad azzerare i vertici di questi settori”. Non solo. Secondo lo Slc Cgil “pesanti responsabilità ricadono anche a livello regionale e territoriale per avere affrontato con approssimazione e senza la sufficiente capacità questi problemi, preferendo una gestione del consenso basata sui soliti sistemi clientelari, purtroppo ancora assai diffusi in Poste Italiane, a scapito della professionalità e della competenza”.

Sgravio contributivo per l’incentivazione della contrattazione di secondo livello per l’anno 2013.

Istituto Nazionale della Previdenza Sociale

Roma, 17/06/2014
Circolare n. 78

Premessa.
Con l’articolo 4, comma 28, della legge 28 giugno 2012, n. 92, il legislatore – a far tempo 
dal 2012 – ha apportato modifiche alla regolamentazione dello sgravio contributivo 
in favore della contrattazione di secondo livello, al fine di stabilizzare l’incentivo e 
razionalizzare il plafond a disposizione, attraverso una più  puntuale allocazione delle risorse.

Va evidenziato che, con riferimento all’anno 2013, sulla materia sono - altresì -intervenuti 
la legge di stabilità 2013[1], il DL 31 agosto 2013, n. 102[2] e, più recentemente, il Decreto 
interministeriale 14 febbraio 2014.

In particolare:
  • l’articolo 1, c. 249 della legge n. 228/12, per finanziare il ripristino delle 
ricongiunzioni gratuite nei termini stabiliti dalla medesima norma, ha ridotto 
il budget originario (650 milioni di euro), di 43 milioni per il 2014 e per importi più 
consistenti negli anni futuri[3];
  • il DL 31 agosto 2013, n. 102, all’articolo 10, c. 2, modificando l’impianto 
normativo precedente, ha stabilito che le risorse del Fondo per incentivare la 
contrattazione di secondo livello decorrenti dall'anno 2014, come rideterminate 
ai sensi di quanto disposto dalla legge di stabilità 2013 (vedi sopra), si riferiscono 
allo sgravio contributivo da riconoscere con riferimento alle quote di retribuzione 
corrisposte nell'anno precedente. Inoltre, il medesimo comma ha previsto che, 
a decorrere dall’anno in corso, il decreto attuativo – utile a disciplinare il riconoscimento 
dei benefici contributivi relativi alle quote di retribuzione corrisposte nell'anno 
precedente - sia emanato entro il mese di febbraio;
  • il Decreto interministeriale 14 febbraio 2014[4] (all. n. 1) ha dettato le regole per 
la pratica fruizione dell’incentivo.

Anche per il 2013 il beneficio può trovare applicazione in relazione a quanto previsto 
da contratti collettivi di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale da 
associazioni dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o 
territoriale ovvero dalle loro rappresentanze sindacali operanti in azienda ai sensi della 
normativa di legge e degli accordi interconfederali vigenti.

Con la presente circolare si forniscono le prime indicazioni sulla materia e sulle modalità 
che i datori di lavoro dovranno seguire per richiedere lo sgravio riferito agli importi corrisposti 
nell’anno 2013 (1 gennaio-31 dicembre).

Le famiglie sono alla canna del gas Il 40 per cento non paga le bollette

Circa il 40% dei varesini non paga le bollette entro la data prevista. In preda alle numerose, e sempre più complesse, scadenze tributarie le bollette passano in secondo piano: si pagano quando si riescono a raccimolare i soldi necessari.
Prima le tasse. Questo è quanto emerge dalle associazioni dei consumatori. «A Varese abbiamo tanta gente senza fornitura energetica - denuncia Maria Mentasti dirigente di Adiconsum- Sulla cima degli insoluti c’è la bollettazione del gas».
Secondo Federconsumatori il boom di insoluti sul caro-bollette «è un fenomeno in aumento».
Nuovi interventi
È una Varese preda di una doppia povertà energetica quella che sta tentando la difficile scalata verso la ripresa economica. I consumi rimangono depressi, le imprese sborsano sia sul fronte della produzione di energia (calano i volumi e anche i margini) sia sui prezzi da pagare per consumarla, che si potranno un po’ ridurre solo a colpi di difficili manovre taglia-tariffe come quella in gestazione per le Pmi.
Intanto le famiglie sono in crisi profonda: si allarga il disagio, aumentano le morosità per necessità. Come se non bastasse la grande rete elettrica rischia di ripiombare in crisi, non per la penuria di generazione (che non c’è più), ma per l’impatto problematico delle energie rinnovabili, discontinue e poco programmabili.

domenica 22 giugno 2014

Detenuti da risarcire. Il caos dei ricorsi

Chi è stato detenuto in celle così sovraffollate (meno di 3 mq a testa) da rientrare nella definizione di «trattamento disumano» per la quale la Corte europea dei diritti dell’uomo nel 2013 con la «sentenza Torreggiani» ha condannato l’Italia a risarcire 7 detenuti di Busto Arsizio e Piacenza con 23.500 euro per 3 anni e 3 mesi di prigionia, se oggi è in libertà potrà chiedere di essere risarcito dallo Stato con 8 euro al giorno; se invece è ancora in carcere, potrà chiedere di godere di uno sconto di 1 giorno di pena ogni 10 trascorsi in detenzione «degradante». Consiste in questo il «rimedio interno» promesso al Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, e ieri introdotto per decreto legge dal premier Renzi e dal Guardasigilli Orlando. In questo modo non verranno più decisi da Strasburgo i 6.829 ricorsi italiani lì già pendenti.
corriere.it

Rientra, in parte, lo sciopero dei lavoratori di Malpensa e Linate

Rientra, per ora a data da destinarsi, lo sciopero indetto dai lavoratori di Malpensa e Linate iscritti aCub Adl, due sigle sindacati molto forti nei due scali lombardi. Permane tuttavia la situazione di disagio. I lavoratori di Meridiana Fly (Apm), Airport Handling srl, Easy jet (Aviapartner Handling) e S.L.T.M. Soc. Coop. arl Alha, hanno infatti confermato la vertenza. 

La decisione di rinviare lo sciopero, per ora a data da destinarsi, è arrivata dopo che una delegazione di lavoratori ha incontrato ieri, 20 giugno, il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, a Palazzo Marino. I sindacati, riuniti nel fronte del no, contesatano l’accordo con Sea sul nodo del passaggio da Sea Handling a Airport Handling.
varesenews.it

«Basta con tensioni e ritorsioni» Stop allo sciopero degli autonomi
«Precisiamo che il clima di tensione e di ritorsione che è stato calato dalla dirigenza e dai firmatari, che ha creato stati di forte preoccupazione, deve essere mitigato con un’apertura al dialogo, lasciando da parte l’orgoglio, al fine di dare ai lavoratori garanzie di soluzioni condivise perché, se così non fosse, potrebbero agire senza la responsabilità e la disponibilità che li hanno sempre caratterizzati fino ad oggi», scrivono in un comunicato Adl Varese e Cub Trasporti. Si torna a sperare. Lo stesso presidente di Sea Pietro Modiano, in una lettera girata l’altroieri all’interno dell’azienda, tra i dipendenti, ha promesso di fare di Sea «un luogo migliore di prima in cui lavorare».
Malumori e dissensi non saranno lettera morta, per il numero uno di Sea. Anzi. «Ho capito il messaggio» ha scritto Modiano, «i sacrifici diventano sopportabili se c’è più equità». Ci sperano i lavoratori per i quali, intanto, l’azienda ha già dichiarato decaduta la contrattazione integrativa, dalla data di cessazione delle attività operative di Sea Handling. La corsa contro il tempo potrebbe chiudersi martedì quando Pisapia renderà note le intenzioni del Comune di Milano dopo aver incontrato, lunedì pomeriggio, anche le sigle firmatarie dell’accordo. Nel frattempo ci sono le puntualizzazioni della delegazione Cub e Adl (con Rsu e avvocati) portate all’attenzione del primo cittadino milanese.

Aeroporti, una domenica di scioperi a Linate e Malpensa: in vista ritardi e cancellazioni

Nei due scali, rispetto alle previsioni della vigilia, hanno revocato la protesta i lavoratori iscritti a Cub e Adl. Confermate le astensioni per EasyJet (Avia), Meridiana Fly (Apm) e Aviapartner Handling
I lavoratori di Malpensa e Linate iscritti a Cub e Adl — due sigle dei sindacati di base molto forti nei due scali — non parteciperanno allo sciopero nazionale del volo previsto per tutta la giornata di domenica 22 giugno. Tradotto: i disagi per i passeggeri si ridimensionano ma non vengono esclusi del tutto, visto che negli altri scali italiani lo sciopero è confermato. Confermato anche lo stop per 24 ore anche il personale navigante EasyJet (Avia), Meridiana Fly (Apm) e Aviapartner Handling.
repubblica.it

Linate e Malpensa, una domenica di disagi a causa di uno sciopero

Possibili disagi domenica 22 giugno negli aeroporti di Milano Linate e Malpensa a causa della convergenza di una serie di scioperi di diversi comparti. È quanto rende noto la Sea, la società che gestisce gli scali aeroportuali milanesi, in vista dell’astensione nazionale dal lavoro indetta dalla Cub per l’intero comparto aereo, e da Cub e Adl per il personale di Sea e Sea Handling. Incroceranno poi le braccia anche il personale navigante di Meridiana Fly ed i dipendenti di Aviapartner Handling. Diverse compagnie aeree - ricorda la Sea - hanno già cancellato in via preventiva i voli.

sabato 21 giugno 2014

SEAH: COMUNICATO INCONTRO CON G. PISAPIA SINDACO DI MILANO

Ieri, le RSU di Sea, Bottegoni e Cervone di Linate, Fenzi, Sozzi e Russo di Malpensa, la lavoratrice del ck-in di Malpensa Mainini, Fotia per ADL Varese, Canavesi per la Cub trasporti e l’avv. Medina dell’ufficio legale della Cub, in rappresentanza del NO, hanno incontrato il Sindaco di Milano per spiegare le ragioni che hanno portato i lavoratori alla bocciatura degli accordi del 4 giugno 2014.
Per prima cosa la delegazione ha rimarcato che lo spostamento dell’avvio operativo di Airport H., previsto per il 1 luglio, è stato causato  dall’errata procedura avviata dalla Direzione Sea.
Bastava che, le procedure di legge 223/91, fossero avviate correttamente e responsabilmente, almeno 75 giorni prima dell’inizio di Airport H. che nessuno slittamento operativo sarebbe stato necessario.
La delegazione ha chiesto:
·       la modifica  dell’accordo sottoscritto il 4-06-2014,  con interventi  normativi e salariali meno pesanti  da richiedere  ai lavoratori,  con  adeguati e pari sacrifici da parte dei vertici Aziendali e dei Sindacati firmatari degli accordi.

·       che venga riaperto velocemente il tavolo di trattativa in sede Regionale e che nello stesso sia convocata anche ADL, che era stata  esclusa dal tavolo negoziale in Sea, rimarcando la piena e totale disponibilità di Adl e Cub trasporti nella ricerca di soluzioni negoziali che vadano incontro alle giuste richieste dei lavoratori.
Il Sindaco di Milano, dopo aver ascoltato i vari interventi, ci ha informato che dopo che avrà incontrato nella giornata di lunedì prossimo anche i firmatari degli accordi, martedì esporrà in Commissione Comunale sulla situazione di Sea.
A fronte della disponibilità di interessamento, offerta dal Sindaco, dopo aver consultato i lavoratori, la Cub Trasporti e ADL Varese, per dare un segnale  di responsabilità, e per creare un clima sereno di trattativa, indispensabile,  per garantire la nascita di un accordo equo e sostenibile,  hanno comunicato il deferimento ad altra data dello sciopero di Sea spa e Sea h. di domenica 22 giugno.
Precisiamo che il clima di tensione e di ritorsione, che è stato calato dalla dirigenza, e dai firmatari,  che ha creato stati di forte preoccupazione, deve essere mitigato con  una apertura al dialogo, lasciando  da parte l’orgoglio, al fine di dare garanzie ai lavoratori di soluzioni condivise,  perché, se così non fosse, potrebbero agire senza la loro  responsabilità  e disponibilità che li hanno sempre caratterizzati fino ad oggi.
21/6/2014

ADL Varese                                                                                           
Cub Trasporti

accordo SeaHandling: ‘Penalizza solo i lavoratori, non i dirigenti’


Sciopero degli assistenti di volo Easyjet

Domenica 22 giugno sarà attuato dagli Assistenti di Volo iscritti ad Avia uno sciopero di 24 ore che interesserà tutti i voli della compagnia easyJet in partenza dal territorio nazionale, nel rispetto della normativa di legge vigente. Questa, purtroppo, è l'ennesima azione di protesta che fa seguito alla mancata soluzione della vertenza, iniziata nel novembre 2013.  Altre ne seguiranno stante la completa chiusura del management italiano di easyJet che - dice la sigla degli assistenti di volo - non considera gli Assistenti di Volo degni di negoziare un contratto aziendale più decoroso. I motivi dell’ulteriore azione di sciopero sono infatti legati al Contratto Collettivo di Lavoro scaduto in data 01 ottobre 2012. 
varesenews.it

Sea, Modiano sul referendum «Sbagliato dire no per ripicca»

«L’accordo è l’accordo»: il presidente di Sea Pietro Modiano è netto. Non si va oltre l’ipotesi sottoscritta con le sigle sindacali (autonomi a parte) per l’avvio di Airport Handling e le nuove condizioni di lavoro nella newco. La strada maestra è stata tracciata, da qui non ci si sposta.
«L’unica alternativa è l’accordo, un accordo eccellente di cui volutamente parlo al presente e non al passato. Ora serve un momento di riflessione per tutti. Dobbiamo recuperare calma e serenità», sostiene Modiano.
A margine dell’inaugurazione del nuovo volo per Toronto, ieri mattina al terminal 1 di Malpensa, il presidente di Sea ha risposto alle domande dei giornalisti: «L’accordo si è chiuso alla fine di ogni nostra capacità negoziale. Soltanto qualche tempo fa, sarebbe stato impensabile poter giungere a un simile contenuto di tutele per i lavoratori. Chi ha votato “no” al referendum si è sbagliato. Anche se ci sono motivi di insoddisfazione verso l’azienda, votare “no” è stato un errore perché l’insoddisfazione nulla c’entra».
Intanto ieri il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi è stato sentito dalla commissione Lavori pubblici del Senato: al centro della discussione il Piano nazionale degli aeroporti. Lupi ha parlato di un’«Alitalia forte nei voli di lungo raggio», facendo riferimento all’intesa con Etihad e chiedendo «una rete di treni ad alta velocità che colleghi i tre maggiori scali italiani: Fiumicino, Malpensa e Venezia». Resta il nodo Linate, dove la compagnia araba vorrebbe mettere radici a scapito della brughiera.