- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

sabato 23 agosto 2014

BASTA BOMBE IN SARDEGNA

"Basta bombe in Sardegna": scatta la protesta on-line
Da più di sessant'anni diverse aree della Sardegna vengono utilizzate per test aeronautici e missillistici della Nato, ma anche dal nostro esercito per provare l'efficacia di alcuni armamenti industriali.
"Basta bombe in Sardegna": scatta la protesta on-line
L'isola è una delle più militarizzate d'Europa: qui si trova il 61% delle servitù militari italiane e i tre più grandi poligoni d'Europa.
"Basta bombe in Sardegna": scatta la protesta on-line
Per questa ragione è stata lanciata la campagna di socialbombing #stopbombingsardegna: sul sito Socialbombing.org è possibile mandare direttamente via Twitter al premier Matteo Renzi un messaggio per chiedergli un impegno concreto contro i test.

La mobilitazione è partita dagli abitanti dell'isola e adesso si sta diffondendo on-line. Inoltre alcuni movimenti del territorio hanno organizzato una manifestazione, prevista per il 13 settembre presso il comune di Arbus, a novanta chilometri da Cagliari.
 

"Basta bombe in Sardegna": scatta la protesta on-line
CHE COSA E' IL SOCIALBOMBING - Il portale web su cui è stata lanciata la mobilitazione è stato fondato da un italiano residente a Londra, Marco Camisani Calzolari. L'azienda è inglese, la stessa che qualche anno fa ha lanciato il sito internet Livepetition.org, la cui traduzione italiana è Firmiamo.it. L'obiettivo è riempire i social network di messaggi affinché si possa misurare e far sentire la volontà del popolo di internet.
today.it

caro Presidente del Consiglio, NOI chiediamo la salvaguardia DEFINITIVA per TUTTI gli esodati

Al Presidente del Consiglio                                                   Matteo Renzi
Ill.mo Ministro del Lavoro e Politiche sociali                       Giuliano Poletti,
Ill.mo Ministro dell' Economia e Finanze                  Pier Carlo Padoan
e  pc   On Pier Paolo  Baretta

Buongiorno,
Abbiamo convocato due presidi il 9 settembre al mattino a Montecitorio ed al Senato per chiedere di calendarizzare la sesta salvaguardia (al Senato chiediamo sia approvata subito entro settembre) ed al pomeriggio al Ministero del Lavoro . Chiediamo un incontro congiunto col MEF al Ministero del Lavoro il 9 settembre  per le ore 14 30 o altroorario che ci comunicherete - per chiedere una salvaguardia definitiva per gli esodati .
Non ci vanno bene soluzioni strutturali che parificano gli ESODATI prima della riforma Fornero al pari di futuri ESODANDI o usciti dal lavoro dopo il 06.12.2011. Sapremo opporci con iniziative legali e politiche se ciò sarà perseguito dal Governo.

NOI chiediamo la salvaguardia DEFINITIVA per TUTTI gli esodati cioè chi ha accordi o diritti prima del 6.12.2011 deve avere una uguale risposta alle precedenti salvaguardie e cioè l'erogazione della pensione secondo le previgenti norme prima della riforma Fornero  - senza porre alcuna data limite - anche perché i numeri sono molto decrescenti anno per anno e li rendiamo  noti : Sono 45.600 gli esodati rimanenti NON SALVAGUARDATI dal 2016 fino al 2018 - da dati pdf DG INPS ( se li parifichiamo alle tipologie della sesta salvaguardia o della pdl 224 - vedi tabella sotto ) . Tra questi sono contati poche centinaia di cessati postali dal 2019 fino al 2022 ( POSTE è di proprietà del Ministero del Tesoro ).
11.000 mobilitati , 100 fondi di settore , 10.000 CV , 3.600  assist disabili ,  14.000 cessati + licenziati , 6.900 contratti a termine  =   totale 45.600   
La pdl unitaria 224 è stata cancellata e emendata dal Governo , è divenuta sesta salvaguardia approvata alla Camera il 3 luglio , non è ancoracalendarizzata dal Senato e ci stupisce questo ritardo. La 224 tutelava gli esodati fino al 2018. La  sesta salvaguardia arriva al 6.01.2016
 
Se aggiungiamo le tipologie che sono state stralciate dalla pdl 224 con la sesta salvaguardia troviamo   che gli esodati rimanenti NON SALVAGUARDATI sono 170.600 ( 45.600 + 125.000 ) .   Tra i 125.000 entro il 2018 ci sono le QUINDICENNI ( 30.000 unità ) , i CV ante 2007  ( 45.000 unità) , i nati nel 1952 ( 10.000 unità) e  l'opzione donna al 2018 (contributivo con 57 anni / 58 autonome  + 35 di contributi ) per meno di 40.000 unità  anche con  estensione  agli uomini. (contributivo con 58 anni + 35 di contributi )
Dati i costi modesti vogliamo discutere coi Ministri la salvaguardia definitiva per gli ESODATI PRIMA della riforma Fornero  che sia contenuta nella prossima legge di stabilità , poi il Governo può  inserire anche la soluzione strutturale per chi ha perso il lavoro dopo la riforma Fornero , usciti dal lavoro dopo il 06.12.2011 o a futuri ESODANDI. Solo per costoro può essere adottata come soluzione strutturale il prestito pensionistico , la quota 100, la flessibilità con penalizzazioni o il contributivo puro oltre il 2018.
Sapremo opporci con iniziative legali e politiche se invece la soluzione strutturale sarà applicata dal Governo anche agli ESODATI.

Per salvaguardare i 170.600 esodati NON SALVAGUARDATI servono 8 miliardi   in 12 anni  con punte di 800 milioni anno...
Per salvaguardare i45.600esodati NON SALVAGUARDATI - con tipologie simili alla sesta salvaguardia e precedenti - servono 3 miliardi   in 12 anni  con punte di 500 milioni anno...
Rammentiamo che ci sono risparmi dalle precedenti 6 salvaguardie per circa 2 miliardi.  Con i 6 precedenti provvedimenti sono stati salvaguardati 170. 230 posti ma le certificazioni attuali inviate da INPS sono 89.903 al 3 luglio 2014 e con la quinta e sesta salvaguardia si arriva a meno di 140.000 posti con invio di certificazioni - con risparmi per 2 miliardi.

Uno Stato civile trova queste risorse : 8 miliardi (di cui 2 miliardi di risparmi ) "spalmati"  su 12 anni e RISOLVE DEFINITIVAMENTE con una salvaguardia finale questo dramma causato da Monti Fornero che hanno imposto di fatto una patrimoniale SOLO su 390.000 esodati - invece che fare una MANOVRA SALVAITALIA  su tutti gli italiani,  a cominciare dai più RICCHI.
Siamo informati che il Governo intende prelevare  un miliardo , o un miliardo e mezzo con un contributo di solidarietà dalle pensioni superiori ai 3.500 euro netti mensili. Suggeriamo per evitare bocciature dalla corte Costituzionale di chiedere un contributo di solidarietà a TUTTI i REDDITI SUPERIORI ai 3.500 euro netti mensili. Si otterrebbero più risorse per dare 80 euro anche alle pensioni basse , per la salvaguardia definitiva per gli ESODATI,   per la soluzione strutturale SOLO per gli  ESODANDI attuali o futuri , per finanziare gli ammortizzatori sociali.
Certo non si dovrebbe continuare a parlare di esodati per tutte le persone che perdono il lavoro in prossimità della pensione dopo la MANOVRA FORNERO. Lavoratori che sono ESODANDI e meritano interventi finanziari per rispettare la loro dignità di lavoratori come quelli proposti da Poletti (APA = prestito pensionistico , quota 100,  flessibilità , contributivo puro ) . Questi interventi sono da applicare a FUTURI ESODANDI e a chi ha perso il lavorodopola MANOVRA FORNERO.
 
Rimaniamo in attesa di una conferma per un incontro col Ministro del Lavoro Giuliano Poletti  con la presenza del Ministero dell' Economia e Finanze  Pier Carlo Padoan e/o dell'On Pier Paolo  Baretta e con  dirigenti MdL , MEF e RDS da loro designati 

Ringraziamo in anticipo per il vostro impegno
 
un caro saluto
i comitati esodati

L’Italia invia armi in Iraq. Ma dove sono i pacifisti?

Il giorno dopo la risoluzione, poche le voci critiche e nessuna convocazione di piazza. Marcon: “Guerre sporche, pacifismo in difficoltà Ma sempre impegnato”. Vignarca: “Nessuna difficoltà, l’advocacy non si fa solo in piazza. La mobilitazione ci sarà”

21 agosto 2014
ROMA – Il parlamento ha votato ieri l’invio di armi italiane in Iraq: ci si sarebbe aspettati, questa mattina, di sentire forte la voce dei movimenti pacifisti. Così non è, almeno per il momento: poche e isolate le comunicazioni da parte del mondo associativo, nessuna convocazione di piazza, nessuna protesta, per ora, di fronte a una decisione politica che pure ha il suo peso e va in una direzione diversa da quella indicata e auspicata dal movimento pacifista. Cosa sta succedendo? Lo chiediamo a Giulio Marcon, deputato Sel e fondatore della campagna “Sbilanciamoci!”. E a Francesco Vignarca, coordinatore della Rete italiana per il disarmo.
“La situazione è complessa – spiega – ci stiamo avvicinando a una situazione insostenibile di  conflitti nel mondo: dalla Siria alla Libia, dalla Palestina all’Iraq e all’Ucraina, gli scenari di guerra si moltiplicano drammaticamente. Non è vero che il pacifismo sia assente: è presente con le sue reti, ma indubbiamente è in difficoltà nel far fronte a tutti questi scenari che si sono aperti. Soprattutto, il movimento fatica a mettere in connessione le tante iniziative singole, per costruire una proposta collettiva e disegnare un’alternativa alle scelte molto tradizionali che si stanno facendo in queste ore.
Queste di oggi sono guerre complesse, difficili, sporche, guerre asimmetriche, non tra stati. E in questo contesto, è certamente più difficile mobilitarsi.
redattoresociale.it

Appello da Gaza: "Il mondo ci ascolti, fermate questa tragedia"

ROMA - Mancano solo poche ore alla fine del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e arriva attraverso i social network un appello per la fine della guerra, in cui si chiede la fine dell’occupazione israeliana e lo stop al lancio di razzi da Gaza. Ramy Balawi, un giovane maestro di storia che ha 26 anni e vive a Gaza City ha contattato la nostra agenzia da Facebook per fare arrivare all’Italia la voce della popolazione di Gaza. Balawi è l’autore della lettera pubblicata dalle testate italiane con cui Gaza ha salutato come un eroe Simone Camilli, il videoreporter italiano morto sul campo pochi giorni fa.“Voglio che il mondo ascolti le nostre voci da Gaza, voglio che gli italiani conoscano la nostra realtà. La gente di Gaza vuole la fine della guerra – scrive Balawi - Perché è così importante che il mondo ci ascolti? Il popolo di Gaza vuole che finisca la guerra di Israele su Gaza. Vogliamo che si fermino gli attacchi e i razzi da Gaza su Israele, ma chiediamo al mondo di stare dalla parte dei nostri diritti per la fine dell’occupazione israeliana su Gaza e l’apertura del porto e dell’aeroporto che sono richieste umane per la legge internazionale. E’ impossibile per noi vivere in libertà, sicurezza e pace come tutti gli altri popoli del mondo?
redattoresociale.it

lunedì 18 agosto 2014

Alfano: “Via l’articolo 18”

Il ministro: «Va abolito entro agosto». Lupi: un totem della sinistra da abbattere. Pd in rivolta: si vogliono rendere liberi i licenziamenti. La Cgil: non si risolverebbero i problemi

Prima o poi doveva succedere che l’art.18 si intromettesse nella maggioranza, tra Pd e Ncd, e si facesse largo sul tavolo del governo già ingombrato a sufficienza. Angelino Alfano lo aveva promesso qualche giorno fa nella prima Assemblea di Ncd: l’art. 18 è un «totem da abbattere», aveva detto. Bene, ora lo ha ripetuto, e in modo più incisivo, offrendo anche indicazioni su modi (inseriamo la norma nello Sblocca Italia) e tempi (entro agosto). Tanto che il Pd mette un freno a questa accelerazione con il vicesegretario Lorenzo Guerini che, pur assicurando che il tema non è «tabù», cerca di protrarre i tempi della discussione rimandando tutto il “pacchetto” alla delega lavoro, quel Jobs act fermo, in attesa di giudizio, nella commissione Lavoro al Senato a causa del tour de force sulle riforme degli ultimi giorni.

Eppure, che quello delle procedure per i licenziamenti fosse un tema di cui discutere sotto l’ombrellone c’era da aspettarselo. Il coordinatore del Ncd Gaetano Quagliariello prova a mettere ordine e a disegnare il quadro entro cui ci si dovrebbe muovere: trovare un accordo entro il mese di agosto per poi pensare alla forma legislativa. Prima il contenuto, la «sostanza», poi il contenitore, spiega Quagliariello. Alfano chiede «l’abolizione dell’art.18» come «segnale molto forte di semplificazione», diventato ormai «necessario». Guerini è però chiaro quando dice che sarebbe sbagliato «anticipare la discussione a strumenti che non sono propri», spostando i riflettori proprio sul Jobs act: contesto in cui non ci saranno «chiusure pregiudiziali, senza la tentazione di piantare bandierine».
lastampa.it

Alfano e i "vù cumprà"

Le associazioni: "Persone che lavorano duramente"

Presentato il piano "Spiagge sicure" contro l'abusivismo commerciale. Prefetti e questori chiamati a rafforzare i controlli. La reazione delle associazioni per le parole usate dl ministro. Caritas: "Da Alfano termini desueti". Sant'Egidio: "Vera sicurezza in una solida politica d'integrazione"

11 agosto 2014
ROMA -  “Credo che tutti gli italiani siano parecchio stanchi di essere insolentiti dai vù cumprà nelle spiagge”. E' polemica per le parole del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che interviene alla conferenza indetta nel comando regionale della Guardia di finanza di Roma per la presentazione del piano “Spiagge sicure”. Con questa operazione, dichiara il ministro, “lo Stato scende in campo, in estate, per la prevenzione e il contrasto dell'abusivismo commerciale e della contraffazione, elementi di turbativa all'economia legale, con conseguenze negative sul piano della sicurezza e dell'ordine pubblico”. I turisti e i bagnanti locali potranno finalmente trascorre le loro giornate in spiaggia “senza la processione dei 'vu' cumprà', prevalentemente extracomunitari, dediti al commercio abusivo di prodotti di provenienza illegale”.
redattoresociale.it

INPS: CIG in deroga - Settore Appalti di pulizie nelle scuole

Roma, 11-08-2014
Messaggio n. 6533
Al fine di affrontare la situazione occupazionale relativa al settore degli appalti di pulizia nelle scuole, sono stati siglati, in sede governativa, i verbali d’accordo del 5 maggio 2014, tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, le OO.SS. e le Associazioni datoriali del settore, recepiti con Decreto Interministeriale n.82875 del 10 luglio 2014.

Il decreto interministeriale in parola ha stabilito che “i lavoratori….saranno sospesi a rotazione con riduzione media del 59,68% dell’orario di lavoro con picco massimo del 100%”, pertanto l’Istituto con messaggio hermes n. 6214 del 22 luglio 2014 ha previsto che le procedure di invio telematico della domanda tramite DiGiWEB consentano la trasmissione di domande per le quali il numero totale di ore richieste diviso il numero totale dei lavoratori interessati non superi mediamente le 23,8 ore settimanali di integrazione salariale per singola unità lavorativa.

In data 7 agosto 2014, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, si è tenuto un incontro – che fa seguito all’accordo sottoscritto in data 5 maggio 2014 – finalizzato alla definizione di alcuni aspetti tecnici relativi all’erogazione del trattamento di cassa integrazione in deroga in favore dei lavoratori del settore degli appalti di pulizia nelle scuole, autorizzato con il sopracitato Decreto Interministeriale.

In particolare, le parti hanno concordato – come da verbali allegati- di ritenere che il prospetto analitico ed esplicativo allegato al verbale del suddetto incontro costituisca parte integrante del verbale di accordo del 5 maggio 2014.

Considerato che il suddetto prospetto analitico è stato presentato in data 7 agosto 2014 e al fine di consentire alla aziende di presentare in tempi ristretti le domande di integrazione salariale, si fornisce il seguente indirizzo gestionale.

La procedura DIGIWEB per l’invio telematico delle domande di integrazione salariale in deroga prevede attualmente, in relazione al Decreto Interministeriale n.82875, la trasmissione di domande per le quali il numero totale di ore richieste diviso il numero totale dei lavoratori interessati non superi mediamente le 23,8 ore settimanali di integrazione salariale per singola unità lavorativa.

Pertanto,
inps.it

INPS: Proroga dei benefici per l’occupazione previsti in via sperimentale dalla legge 191/2009

Roma, 06/08/2014
Circolare n. 98
INDICE

1.  Premessa
2.  Riduzione contributiva, prevista dall’art. 2, c. 134, 1° periodo, della legge 191/2009, a favore dei datori di lavoro che assumono lavoratori beneficiari dell'indennità di disoccupazione non agricola con requisiti normali, che abbiano almeno 50 anni di età (art. 3 DM 75866/2013).
3.  Prolungamento della riduzione contributiva, previsto dall’art. 2, c. 134, 2° periodo, della legge 191/2009, a favore di chi prosegua il rapporto di lavoro con dipendenti già in forza, precedentemente assunti dalle liste di mobilità o mentre godevano dell’indennità di disoccupazione non agricola con requisiti normali e con almeno 50 anni di età, che abbiano maturato almeno 35 anni di anzianità contributiva (art. 4 DM 75866/2013).
4.  Contributo mensile, previsto dall’art. 2, c. 151, della legge 191/2009, a favore di chi assume a tempo pieno e indeterminato lavoratori beneficiari dell'indennità di disoccupazione non agricola con requisiti normali ovvero del trattamento speciale di disoccupazione edile (art. 5 DM 75866/2013).
5.  Verifica delle risorse finanziarie.
6.  Modalità di presentazione delle domande.
7.  Indicazioni per le Sedi.
8.  Istruzioni contabili.


1. Premessa

Come è noto, con i commi 134, 135 e 151 dell’art. 2 della legge n. 191 del 23 dicembre 2009, sono stati introdotti in via sperimentale nel nostro ordinamento una serie di benefici connessi all’assunzione di lavoratori disoccupati, che versino in situazioni particolari. In particolare:
A.  il comma 134, 1° periodo, ha previsto benefici per l’assunzione di lavoratori disoccupati che abbiano almeno 50 anni, titolari di indennità di disoccupazione non agricola con requisiti normali;
B.  il comma 134, 2° periodo, ha previsto benefici per la prosecuzione del rapporto di lavoro con dipendenti già in forza, che abbiano almeno 35 anni di anzianità contributiva, per i quali siano scaduti determinati benefici connessi alla condizione di disoccupato del lavoratore;
C.  il comma151 haprevisto benefici per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato di lavoratori disoccupati di qualunque età, titolari di indennità di disoccupazione ordinaria o del trattamento speciale di disoccupazione edile.

Tali benefici, inizialmente previsti per l’anno 2010 e poi prorogati per il 2011, sono stati ulteriormente prorogati per il 2012 con l’articolo 33, comma 25, della legge 12 novembre 2011, n. 183 (allegato 1); con il Decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali n. 75866 del 2 settembre 2013, adottato di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze - pubblicato sulla Gazzetta ufficiale numero 25 del 31 gennaio 2014 (allegato 2) -, è stata data attuazione alla proroga per il 2012. I benefici non sono stati ulteriormente prorogati per il 2013.

La presente circolare illustra le modalità operative per la fruizione dei benefici relativi al 2012; per quanto qui non specificato, si rinvia alla circolare numero 22 del 31 gennaio 2011.

INPS: Trattamento di fine rapporto – Quote di competenza del Fondo di Tesoreria

Roma, 08-08-2014
Messaggio n. 6509 
Gestione delle denunce contributive in caso di incapienza derivante da recuperi di prestazioni conguagliate in eccedenza da parte delle aziende. Ottimizzazione degli aspetti gestionali connessi alla riscossione delle quote di Tfr.
   
Come noto, il c. 2 dell’art. 2 del Decreto 30 gennaio 2007 – recante le modalità di attuazione delle disposizioni relative al Fondo di Tesoreria[1]), prevede che le prestazioni a carico del Fondo debbano essere liquidate integralmentedal datore di lavoro, salvo conguaglio delle quote a carico del Fondo stesso, “a valere prioritariamente sui contributi dovuti al Fondo riferiti al mese di erogazione della prestazione e, in caso di incapienza, sull’ammontare dei contributi dovuti complessivamente agli enti previdenziali nello stesso mese”.

Con la circolare n. 70 del 3 aprile 2007 - nel disciplinare criteri e modalità di liquidazione delle prestazioni a carico del Fondo di Tesoreria - è stato altresì precisato che le prestazioni e/o anticipazioni poste a conguaglio dai datori di lavoro non possono essere superiori alle somme dagli stessi versate al Fondo Tesoreria ed ai contributi dovuti nel mese cui si riferisce l’erogazione della prestazione.

Malgrado l’arco temporale trascorso, frequentemente le aziende – in difformità aldettato legislativo e alla disciplina di prassi– erogano direttamente ai lavoratori anticipazioni o liquidazioni di competenza del Fondo di Tesoreria e le pongono a conguaglio, per un ammontare superiore a quello del singolo mese cui si riferisce la denuncia contributiva

Al riguardo, si ribadisce che, in presenza di operazioni di conguaglio di prestazioni a carico del Fondo di Tesoreria, l’ipotesi di denuncia a credito azienda è limitata ai soli casi di conguaglio di prestazioni ordinarie anticipate dai datori di lavoro in nome e per conto dell’Istituto (es. indennità economiche di malattia/maternità, CIG, CIGS, ecc.) e/o di misure compensative.

Nelle ipotesi di incapienza mensile, resta fermo l’obbligo di richiedere l’intervento diretto del Fondo di Tesoreria, che provvederà ad erogare l’importo della prestazione per la quota di propria spettanza.

INPS: Semplificazioni per i minori invalidi

Roma, 08-08-2014

Messaggio n. 6512 
Il Decreto-Legge 24 giugno 2014, n° 90 (misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari), ha introdotto, per i soggetti minorenni già disabili, rilevanti novità per la semplificazione delle procedure di accertamento del diritto alle prestazioni pensionistiche connesse alla maggiore età (art. 25, commi 5 e 6).

Va innanzitutto precisato che, riferendosi il decreto in esame unicamente alle prestazioni di carattere economico, deve considerarsi invariata la previgente disciplina relativa alle domande di disabilità di cui alla legge n. 68/99 e handicap ai sensi della legge n. 104/92.
               
1.    Minori titolari di indennità di frequenza (art. 25, comma 5)

Come noto, per i minori titolari di indennità di frequenza l’erogazione della prestazione cessa al raggiungimento della maggiore età.

Il D.L. n° 90/2014 stabilisce che i minori - già titolari di tale prestazione - che ritengano di possedere i requisiti per il diritto alle prestazioni economiche che richiedono il compimento della maggiore età (pensione di  inabilità, assegno mensile) possono presentare la relativa domanda entro i sei mesi antecedenti il compimento della maggiore età.

In tali casi,  le relative prestazioni sono erogate, in via provvisoria, al compimento del diciottesimo anno di età.

Ricorrendone gli estremi, le prestazioni verranno concesse all’esito del successivo accertamento delle condizioni sanitarie e degli altri requisiti amministrativi previsti dalla normativa di settore.

INPS: Fondi di solidarietà per il sostegno del reddito

Roma, 08/08/2014
Circolare n. 99

1. QUADRO NORMATIVO

L’articolo 3 della legge n. 92/2012, recante norme in tema di riforma del mercato del lavoro, prevede che al fine di definire un sistema inteso ad assicurare adeguate forme di sostegno al reddito per i lavoratori dei diversi settori economici, le organizzazioni sindacali e imprenditoriali comparativamente più rappresentative a livello nazionale stipulino accordi collettivi e contratti collettivi, anche intersettoriali, aventi ad oggetto la costituzione di Fondi di solidarietà per il sostegno del reddito per i settori non coperti dalla normativa in materia di integrazione salariale.

I Fondi di solidarietà, nell’ambito ed in connessione con processi di ristrutturazione, di situazioni di crisi, di riorganizzazione aziendale, di riduzione o trasformazione di attività di lavoro, hanno lo scopo di assicurare ai lavoratori delle imprese di uno o più settori, una tutela in costanza di rapporto di lavoro, nei casi di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa per cause previste dalla normativa in materia di integrazione salariale ordinaria o straordinaria (articolo 3, comma 4).

Il comma 185 dell’articolo 1 della legge n. 147 del 27 dicembre 2013 (legge di stabilità per l’anno 2014) modifica alcune previsioni dell’articolo 3 della legge n. 92/2012 precisando il quadro normativo dei Fondi di solidarietà. In particolare, viene soppresso il termine del 31 ottobre 2013 connesso alle specifiche procedure di costituzione dei Fondi obbligatori, di cui al comma 4, alternativi di cui al comma 14 e residuale di cui al comma 19, nonché alle procedure di adeguamento dei Fondi esistenti di cui all’articolo 2, comma 28, legge n. 662/1996 (commi da 42 a 45 dell’articolo 3 della legge n. 92/2012).

2. FONDI DI SOLIDARIETA’

2.1 FONDI DI SOLIDARIETA’ EX ARTICOLO 3, COMMA 4

L'istituzione dei Fondi è obbligatoria per tutti i settori non coperti dalla normativa in materia di integrazione salariale, in relazione ai datori di lavoro che occupano mediamente più di quindici dipendenti.

I Fondi di solidarietà non hanno personalità giuridica e costituiscono gestioni dell’INPS.

Le prestazioni e i relativi obblighi contributivi non si applicano al personale dirigente se non espressamente previsto.
Gli accordi ed i contratti collettivi possono prevedere che nel Fondo di solidarietà di cui al comma 4, confluisca anche
l'eventuale Fondo interprofessionale, istituito dalle medesime parti firmatarie, ai sensi dell'articolo 118 della legge n. 388 del 23 dicembre 2000, e successive modificazioni. In tal caso affluisce al Fondo anche il gettito del contributo integrativo stabilito dall’articolo 25, quarto comma, della legge n. 845 del 21 dicembre 1978, e successive modificazioni.

sabato 9 agosto 2014

Alitalia-Etihad: rischio "sciopero" di massa

"Su Etihad abbiamo chiuso. Domani pomeriggio si firma". E'quanto ha detto il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, arrivando a Montecitorio al termine dell'incontro con il ceo della compagnia di Abu Dhabi James Hogan. "E' stato fatto un buonissimo lavoro. E' un'iniezione di fiducia per il Paese", ha sottolineato Lupi. Ma a gelare l'ottimismo sulla trattativa è la stessa compagnia che denuncia il rischio assenteismo in massa a Fiumicino.

Il Cda di Alitalia dà il via libera - Il Cda di Alitalia ha deliberato giovedì sera l'accordo con Etihad, che deve ora essere approvato dall'assemblea di venerdì. Ad annunciarlo è stato l'ad di Alitalia Gabriele Del Torchio al termine della riunione: "Abbiamo approvato di sottoporre all'assemblea l'operazione con Etihad. Vediamo cosa dice l'assemblea". Per Del Torchio questo è comunque "un altro passo".

Garante: allarme astensionismo - Alitalia "ha comunicato all'Autorità di garanzia per gli scioperi che, nel prossimo fine settimana, vi sarebbe l'altissimo rischio che gran parte del personale tecnico della compagnia, in servizio presso l'aeroporto di Fiumicino, possa astenersi in massa dal lavoro, presentando certificati medici". Lo comunica l'Authority.

Lupi: Non saranno tollerate assenze di massa" - "L'azione di venerdì potrebbe portare alla paralisi dello scalo di Fiumicino. Se tutto ciò fosse vero non sarebbe accettabile né tollerabile. Ho chiesto al ministro della Salute di attivarsi per provvedere a tutti i controlli del caso". Così il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, a proposito delle annunciate proteste dei dipendenti Alitalia a Fiumicino.
tgcom24

Lavoro, 35.000 posti vacanti: ecco dove c’è posto

LAVORO, POSTI DISPONIBILI: I posti di lavoro in Italia a quanto pare non mancano, almeno in determinati settori, però nessuno li cerca. Nei primi tre mesi del 2014 infatti, risultano essere 35.000 i posti di lavoro disponibili per i quali i datori di lavoro non riescono a trovare domanda. Questo, è quanto è emerso da un’indagine svolta dalla Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, che ha condotto un sondaggio tra gli iscritti all’ordine dei Consulenti. Vediamo insieme in quali ambiti nei quali ci sono più offerte di lavoro che non trovano domanda.
SETTORI CON PIU’ OFFERTE DI LAVORO – Secondo l’indagine, per quanto riguarda i posti di lavoro da svolgere manualmente, nel 2013 i datori di lavoro hanno avuto difficoltà a trovare pizzaioli, lavoratori per pasticcerie e gelaterie e, nel settore agricolo, raccoglitori stagionali di frutta e verdura e trebbiatori.
Nel campo dei lavori specializzati invece ci sono molte opportunità nel settore dell’economia 2.0, dove si ricercano specialisti in informatica, tlc, e nell’e-business. Molte  aziende poi hanno difficoltà a trovare personale qualificato in campo ingegneristico, amministrativo, finanziario e commerciale.
Infine, per quanto riguarda i lavori legati alla “cura della persona e della salute”, secondo l’indagine nel 2013 sarebbero mancati  circa 60.000 infermieri, e nei prossimi anni la domanda di lavoratori aumenterà.
A crescere molto nonostante la crisi poi è il settore dei lavoratori domestici, nel quale però la maggio parte dei posti di lavoro sono ricoperti da lavoratori stranieri.
OPPORTUNITA’ DI LAVORO GIOVANI: Il quadro che emerge dall’Indagine condotta dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro è in forte contrasto con il tasso di disoccupazione giovanile che negli ultimi mesi ha raggiunto livelli che non si toccavano dagli anni 70. Secondo Istat infatti, a giugno 2014 il tasso di disoccupazione dei giovani fra i 15 e i 24 anni (cioè la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca) ha raggiunto quota 43,7%.
studenti.it

Anche la Coca Cola in crisi: sciopero a Verona contro i licenziamenti

I sindacati: «Iniziative intollerabili e dipendenti maltrattati
Eppure nel 2013 il bilancio era in attivo di 72 milioni».
"E’ il terzo anno consecutivo che Coca Cola Italia decide di ridimensionare gli organici - protestano i lavoratori - una cura dimagrante che ha causato la perdita del posto di lavoro a più di mille dipendenti: nel giro di pochi anni Coca Cola in Italia è passata da oltre 3000 dipendenti a poco più di 2000 e nessuno ne parla...".
L’ assemblea generale del 30 luglio 2014 dei lavoratori del settore commerciale del nord-est ha deliberato una giornata di sciopero per venerdì 8 agosto 2014 e di utilizzarla in una manifestazione presso la sede di Nogara per chiedere il ritiro dei licenziamenti e il mantenimento degli impegni presi e disattesi” concludono.
ilmattino.it

Senza lavoro e con i debiti da pagare: cinquantenne si toglie la vita

BUSTO ARSIZIO - Un cinquantenne, padre di una bimba di 3 anni, si è tolto la vita impiccandosi nel garage della sua abitazione di Sacconago. Mercoledì sera, a trovare il corpo dell’uomo è stata la compagna di 35 anni che rincasava assieme alla figlia e che ha subito allertato i soccorsi.
 
Il cinquantenne è stato rianimato sul posto dal personale del 118 e trasportato ancora vivo all’ospedale di Busto Arsizio. Ma è spirato poche ore dopo al nosocomio cittadino. Troppo gravi i danni subiti nei minuti in cui il suo corpo è rimasto senza ossigeno.
 
L’uomo, disoccupato come la compagna, non sapeva più come tirare avanti. I problemi economici e un’ingiunzione di pagamento di 12 mila euro, ricevuta il 18 luglio scorso, l’avrebbero gettato nello sconforto. A quel punto, la situazione personale deve essergli sembrata insostenibile e senza vie d’uscita. Il cinquantenne non ha retto più e mercoledì, mentre era solo in casa, si è lasciato cadere dall’altalena della figlia con una corda stretta attorno alla gola.

venerdì 8 agosto 2014

OSPEDALE GALLARATE: CARO PRIMARIO DI RADIOLOGIA Il buon giorno si vede dal mattino …

Il sindacato ADL Varese dà il benvenuto al nuovo Dirigente di II livello (ex Primario) del Servizio di Radiologia. ADL si augura che, dopo aver preso visione della situazione, cominci a risolvere i problemi del Servizio di Radiologia che sono di vecchia data, evitando di farsi trascinare sulla cattiva strada dalle “sirene” che sono interessate solo ad aggravarli o a crearne di nuovi anziché risolverli. Non vorremmo rivivere vicende già accadute in passato!!

Caro Primario,
tanto per agevolarle il lavoro, le facciamo una sintesi dei problemi del reparto Radiologia: 

·         La gestione attuale del sistema RIS/PACS, inoltre, potrebbe portare ad errori di sistema e, quindi, anche a grossi problemi medico-legali (non sono sincronizzati nemmeno gli orologi).

·         I toraci preoperatori (APRO) non vengono accettati tramite il sistema RIS.

·         Per evitare che i tecnici di radiologia facciano il controllo ortopedico a pazienti operati, che sono già stati sottoposti a radiazioni X, basterebbe che si collegasse la sala operatoria con il sistema RIS/PACS. In tal modo si eviterebbe la doppia esposizione di chi è stato operato.

·         Le radiografie, a volte, vengono eseguite in giornata, ma il referto viene consegnato dopo una settimana.

·         Alcune diagnostiche sono aperte solo in alcuni giorni (da inizio 2012 la mammografia non di screening è aperta solo tre giorni a settimana e si è creata una lista di attesa che non c'era).

·         In alcune diagnostiche i pazienti non hanno un orario e si alternano momenti in cui sono in attesa sino a 25 pazienti, che potrebbero infettarsi a vicenda a periodi in cui non c'è nessuno ad aspettare. In tal modo in alcuni periodi i tecnici di radiologia per fare prima potrebbero correre, aumentando il rischio di errore, mentre in altri momenti sono costretti a non fare niente.

·         Il tecnico di radiologia, infine, dovrebbe essere impiegato dove produce e non in diagnostica viscerale (dove c'è già un medico radiologo e magari un'infermiera) o in sala operatoria (dove si limita a schiacciare il pedale della radioscopia, che potrebbe essere pigiato da chi è abilitato a farlo e cioè i medici chirurghi).

Questi sono solo alcuni dei problemi del reparto che verrà a dirigere, se la sua intenzione sarà quella di migliorare la situazione, noi siamo a disposizione …..
… Il buon giorno si vede dal mattino!!

Terzo settore, la riforma prende il via

Presentato il testo del ddl delega. Stanziati 50 milioni per le imprese sociali, sulle altre partite rinvio alla legge di stabilità. Perplessità sul cinque per mille: non sparisce il tetto di spesa. Poletti: “E’ una grande riforma”. Barbieri: "Schema buono, daremo battaglia per i fondi"

06 agosto 2014
ROMA – Il testo era stato approvato il 10 luglio scorso dal Consiglio dei ministri ma ci sono voluti più di 25 giorni per poterlo leggere: compie finalmente il primo passo ufficiale la riforma del terzo settore che può ora approdare in Parlamento con il disegno di legge delega che – una volta approvato - darà al governo il compito di mettere mano alla normativa all’insegna della semplificazione, della trasparenza e del riordino complessivo del sistema. Il documento è stato presentato in conferenza stampa dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti e dal suo sottosegretario Luigi Bobba.
Con sette articoli il testo di legge “delega al governo per la riforma del terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale” prevede – fra le altre cose - che il governo semplifichi l’iter di riconoscimento giuridico delle associazioni, istituisca un registro unico delle organizzazioni del terzo settore, produca una semplificazione della legislazione fiscale, definendo i vantaggi, fissando l’esatta nozione di “ente non commerciale”, razionalizzi deduzioni e detrazioni dal reddito, riformi in modo strutturale il cinque per mille. Sul quale, però, rimane l’incubo del “tetto” massimo di spesa, che l’intero mondo del non profit vorrebbe fosse abolito ma che è espressamente previsto dal testo.
Sul servizio civile, nessuna cifra indicata ma la conferma, da parte di Poletti e Bobba, dell’obiettivo di raggiungere quota 100 mila giovani nel 2017. Fra fine 2014 e inizio 2015 partiranno 35 mila giovani, la determinazione dei contingenti per il resto del 2015 e tutto il 2016 è rinviato ai decreti attuativi. Con quali risorse? Quelle che non frattempo si saranno reperite all’interno della legge di stabilità 2015. Nella quale, prevede il ddl delega, potranno essere indicate anche le cifre destinate al cinque per mille. Quel che è certo, al momento, è che il ddl delega prevede che il servizio civile universale sia destinato ai giovani fra i 18 e i 28 anni, con possibilità di durata variabile (si parla di un periodo fra i 6 e i 12 mesi, ma il testo non lo specifica espressamente) e di svolgerne una parte in uno dei paesi dell’Unione europea.
redattoresociale.it

Armi made in Italy: "Verso il Medio oriente record di esportazioni"

Analisi della Relazione governativa: verso il Medio Oriente autorizzate esportazioni per oltre 709 milioni di euro ed effettuate consegne per oltre 888. Il principale acquirente è l’Arabia Saudita. Spediti nel mondo armamenti italiani per oltre 2,7 miliardi contro i 2,9 del 2012. Dimezzato il "portafoglio d’ordini”

05 agosto 2014
ROMA - Nel 2013 vi è stato un record di autorizzazioni e di esportazioni di sistemi militari ai paesi del Medio Oriente, la zona di maggior tensione del mondo. Questa la denuncia di Giorgio Beretta di Unimondo che analizza i dati della “Relazione governativa sulle operazioni autorizzate per il controllo dei materiali di armamento, riferita all'anno 2013" (scaricabile dal sito del Senato). La relazione, inviata alle Camere è stata resa nota solo il primo agosto, ad oltre un mese di distanza dalla sua consegna alla presidenza delle Camere. "Il vero dato preoccupante non è - spiega Beretta - il “crollo degli ordinativi”, sebbene questa sarà la notizia, fuorviante, di cui tutti i giornali parleranno, bensì la destinazione degli armamenti made in Italy”.
 Nel 2013 sono stati, infatti, spediti nel mondo armamenti italiani per oltre 2,7 miliardi di euro (€2.751.006.957), cioè solo poco meno della cifra-record realizzata nel 2012 (€2.979.152.816). É invece nelle autorizzazioni all'esportazioni, quello che in gergo è definito il “portafoglio d’ordini” dell’industria militare nazionale, che si è verificato quasi un dimezzamento (meno 48,5%): dai €4.160.155.096 del 2012 si è infatti passati ai €2.149.307.240 del 2013. "Si tratta però del “valore globale”, cioè della somma delle autorizzazioni per esportazioni con quelle relative ai “programmi governativi di cooperazione”, tra cui figurano anche i sistemi in costruzione per la dotazione delle nostre forze armate".
redattoresociale.it

INPS: incentivo per l’assunzione di donne di qualsiasi età residenti in aree svantaggiate e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi

Roma, 29-07-2014
Messaggio n. 6319
In conseguenza del mancato rinnovo della Carta di aiuti a finalità regionale, con il messaggio n. 6235 del  23 luglio 2014 l’Istituto ha sospeso in via cautelare gli incentivi previsti dall’articolo 4, commi da 8 a 11, della legge 28 giugno 2012, n. 92, per l’assunzione di “donne di qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell'ambito dei fondi strutturali dell'Unione europea”.
Al riguardo è stato interpellato il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il quale - con nota n. prot. 40/0028096 del 25 luglio 2014 – ha chiarito che, poiché l’incentivo previsto dalle disposizioni citate costituisce un regime di aiuti in favore dei lavori svantaggiati, è possibile continuare a considerare utili ai fini della applicazione dell’incentivo le aree indicate nella Carta, adottata con Decisione C(2007)5618 def. corrigendum del 28 novembre 2007 e recepita nella legislazione nazionale con Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 27 marzo 2008, fino all’adozione della nuova Carta.
Pertanto è ripristinata la possibilità di riconoscere l’incentivo anche per le assunzioni, proroghe e trasformazioni effettuate dal primo luglio 2014; la procedura di elaborazione automatica dei moduli 92-2012 verrà aggiornata per ammettere le relative istanze.
L’esito negativo attribuito alle istanze con la motivazione del mancato rinnovo della Carta sarà annullato automaticamente dai sistemi informativi centrali e sostituito  con un esito positivo di accoglimento, con contestuale attribuzione del Codice di Autorizzazione “2H” in favore delle matricole interessate.

INPS: Decadenza dall’azione giudiziaria per le controversie in materia di trattamenti pensionistici

Roma, 31/07/2014
Circolare n. 95
OGGETTO: Articolo 47 del D.P.R n. 639/1970. Decadenza dall’azione giudiziaria per le controversie in materia di trattamenti pensionistici e di adempimento delle prestazioni riconosciute solo in parte.
Premessa

L’articolo 38, comma 1, lettera d), numero 1), del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, ha aggiunto l’ultimo comma all’articolo 47 del D.P.R. 639/1970 che così recita:  “Le decadenze previste dai commi che precedono si applicano anche alle azioni giudiziarie aventi ad oggetto l'adempimento di prestazioni riconosciute solo in parte o il pagamento di accessori del credito. In tal caso il termine di decadenza decorre dal riconoscimento parziale della prestazione ovvero dal pagamento della sorte” .

A seguito della sentenza della Corte Costituzionale 2 aprile 2014, n. 69, la richiamata disposizione si applica esclusivamente alle prestazioni pensionistiche riconosciute  dal 6 luglio 2011 (data di entrata in vigore del decreto legge n. 98/2011). Sul punto si rinvia alle istruzioni fornite con messaggio n. 4774 del 19/05/2014.

Riguardo alla decadenza dall’azione giudiziaria per le controversie in materia di trattamenti pensionistici, prima dell’entrata in vigore della suddetta norma le Sezioni Unite della Cassazione (sentenza  n. 12720 del 2009), nel definire l’ambito di applicazione del comma 2 dell’articolo 47 del D.P.R. 639/1970, hanno precisato che tale disposizione non può trovare applicazione in caso di adeguamento della prestazione già riconosciuta in un importo inferiore a quello dovuto, in quanto, per tali fattispecie “la pretesa non soggiace ad alcun limite che non sia quello dell’ordinaria prescrizione decennale”.

In materia di prescrizione si ricorda che lo stesso articolo 38, comma 1, lettera d), al n. 2, ha dettato nuove disposizioni in ordine alla prescrizione dei ratei arretrati derivanti da riliquidazione dei trattamenti pensionistici. Le relative istruzioni applicative sono state fornite con il messaggio n. 220 del 2012.

Alla luce delle suddette disposizioni e del richiamato orientamento giurisprudenziale, risulta pertanto necessario distinguere quali siano i provvedimenti di riconoscimento parziale delle prestazioni pensionistiche per i quali sussiste il termine triennale per la proposizione dell’azione giudiziaria, finalizzata ad ottenere l’integrale riconoscimento di quanto spettante all’interessato, e i provvedimenti per i quali, l’analoga pretesa, soggiace al termine di prescrizione applicato secondo i criteri di cui al citato messaggio n. 220.

Si ricorda che lo spirare del termine di decadenza per la proposizione dell’azione giudiziaria rende inammissibile il ricorso amministrativo o l’istanza di riesame in sede amministrativa presentati oltre tale termine.

Con la presente circolare - condivisa nel suo impianto con il Coordinamento Generale Legale - si forniscono le prime istruzioni per l’applicazione dell’articolo 47, comma 6, del D.P.R. 639/1970. Tali istruzioni potranno essere oggetto di revisione o modifica in rapporto ai futuri assetti giurisprudenziali.

Oggi a Fabro un altro ferroviere è morto sul lavoro

Cari,
Stamattina un altro ferroviere è morto sul lavoro.

A. C., ferroviere di 34 anni, dipendente da Rfi Spa, è
morto stamattina, 5 agosto 2014, folgorato alle 11.20 mentre stava
lavorando sui fili dell'alta tensione della linea ferroviaria Firenze
Roma, nella stazione di Fabro-Ficulle, in provincia di Terni.

La tragedia è avvenuta durante la manutenzione programmata della linea
elettrica di alimentazione dei treni.

In Rfi le cautele le procedure di sicurezza per la manutenzione - sulla
carta pressoché perfette - si continuano a rivelare tragicamente
inadeguate.

Solo pochi giorni fa in Sicilia tre colleghi sono morti sotto ad un
treno mentre lavoravano in linea.

Il tragico elenco dei morti sui binari continua ad allungati.

Ogni commento appare insufficiente ad esprimere i sentimenti di rabbia
e di impotenza che si provano di fronte a infortuni così prevedibili e
ripetitivi.

Ma qualcuno dovrà pure costringere Rfi, a interrompere questa strage ed
a far rispettare le precauzioni necessarie.

Il governo si gingilla con 'le riforme' costituzionali ignorando
colpevolmente che la Costituzione deve essere ancora applicata.

L'ansf scrive decreti senza preoccuparsi di controllare se vengono
applicati.

Gli organi di vigilanza delle ASL e delle DPL vengono depotenziati e
demotivat.

La magistratura apre le inchieste sempre dopo.....

Anche se sarebbe meglio per tutti che si intervenisse prima....

Il ministro sta per fare un altro bel comunicato di cordoglio....
E così i sindacati.

E se siamo fortunati, anche il presidente della Repubblica ne farà uno
solenne.

Tanto domani i giornali parleranno d'altro.

E noi assieme a madri, vedove e orfani continueremo a piangere quando
un compagno di lavoro non torna a casa.

Ma non basta, occorre reagire e rimettere al centro della discussione,
almeno tra i lavoratori, le iniziative e le azioni necessarie a
salvarsi.

Una vera riforma sarebbe quella che... La sera tutti tornano a casa dal
lavoro!

D.D.A.

sabato 2 agosto 2014

Le iniziative dei Cobas nel settore della logistica

Come Cobas ribadiamo la nostra solidarietà e sostegno alle lotte in Ikea sul territorio nazionale, la nostra risposta all’appello lanciato dai sindacati di base si è concretizzato con il presidio di sabato 26 luglio 2014 a Pisa davanti a Ikea insieme con numerose realtà sociali, accomunate da una unica rivendicazione: resistenza ai licenziamenti politici e reintegro dei licenziati.
La Conf.ne  Cobas nazionale ha espresso in varie occasioni la solidarietà alle lotte della logistica, a Bologna la Rsu e i delegati Cobas hanno raccolto buoni mensa e soldi per i licenziati della Granarolo, l’accordo finale firmato con il reintegro dei licenziati è un grande risultato per tutti.
Cobas Lavoro Privato presenzia a questa assemblea per contribuire con pari dignità alle lotte dei sindacati di base, per costruirle e condividere elementi comuni,  così come abbiamo aderito alla piattaforma nazionale del rinnovo contrattuale nel 2013 e agli scioperi a Interporto di Bologna.     
Le lotte nella logistica sono da valorizzare e rappresentano un esempio da seguire per molti altri settori
Sono lotte non solo difensive ma finalizzate a conquistare  mensa e buoni pasto per tutti, diversi carichi di lavoro
La Cgil e le associazioni padronali stanno operando per neutralizzare le lotte e le conquiste fatte, solo negli ultimi mesi numerosi sono gli accordi siglati dal sindacato di base con alcune grandi catene\gruppi della logistica, accordi migliorativi rispetto ai contratti nazionali si cgil cisl uil che ora stanno provando senza avere mosso foglia per un decennio e passa ad incassare le concessioni padronali per poi rivenderle come loro conquiste.
I Cobas del Lavoro Privato sono parte integrante di questo movimento, noi lo diciamo senza ambiguità: le prossime iniziative siano promosse da tutte le organizzazioni sindacali di base della logistica accomunate da prospettive e pratiche conflittuali e rivendicative
 Il primo banco di prova sarà l'assemblea nazionale in collegamento skipe a fine settembre, un appuntamento di cui ci facciamo carico in alcune città italiane,  mettendo a disposizione le sedi della confederazione cobas per allargare e rafforzare la nostra presenza nella logistica e nel mondo cooperativo.
cobas.it

comunicato congiunto - Adl Cobas – Si Cobas – Conf. Cobas Privato

ACCORDO FEDIT-CGIL, CISL, UIL E TNT-CGIL, CISL, UIL. DIVENTARE DIPENDENTI A QUALI CONDIZIONI ? NON CERTO A QUELLE CHE VORREBBERO LORO CON GLI ACCORDI FIRMATI. SARANNO I LAVORATORI DECIDERE COME E QUANDO DIVENTARE DIPENDENTI
In data 16 febbraio 2014 è stato firmato un primo accordo tra FEDIT (L’Associazione padronale che raggruppa TNT, BRT, GLS, ecc.)  e cgil, cisl e uil nel quale vengono messe le basi per azzerare  le conquiste fin qui ottenute dai Cobas, frutto delle lotte che negli ultimi anni hanno visto protagonisti migliaia di facchini e  che hanno cominciato a sgretolare il sistema di sfruttamento basato sulle cooperative. 

PERCHE’ SONO ARRIVATI A FIRMARE UNA PORCHERIA DEL GENERE?“
I MOTIVI SONO MOLTO SEMPLICI:
  1. La lotta  dei Cobas ha già creato in moltissime situazioni delle condizioni che non rendono più conveniente tenere in piedi le cooperative, che, a questo punto, rischiano solo di essere un costo aggiuntivo;
  2. Tutti i più grandi corrieri e le loro Associazioni di categoria sanno benissimo che a partire da settembre, come Cobas, avevamo intenzione di aprire la seconda fase della battaglia per arrivare a smantellare questo sistema di sfruttamento basato sulle cooperative;
  3. E’ risaputo che in questa grande battaglia, avviata da noi in questi ultimi anni, CGIL CISL e UIL si sono sempre  schierati dalla parte dei padroni ed è per questo che hanno perso credibilità tra i lavoratori, i quali li hanno abbandonati in massa;
  4.  Questi accordi rispondono, perciò,  a tre necessità: la prima è quella di cercare di neutralizzare la nostra iniziativa indirizzata ad una stabilizzazione piena del rapporto di lavoro cercando, così, di contenere i danni,  ; la seconda, è quella di tentare di far tornare ad essere credibili i sindacati confederali, rendendoli protagonisti di una truffa camuffata a danno dei lavoratori; la terza,  è che in cambio delle assunzioni come dipendenti si chiede ai lavoratori l’accettazione di un peggioramento delle condizioni di lavoro conquistate con la lotta.;
 
ALLA LUCE DI QUESTA SITUAZIONE E’ EVIDENTE CHE NON BISOGNA LASCIARSI INGANNARE DA QUESTO GIOCHETTO MESSO IN CAMPO DALLE PARTI CHE E’ FIN TROPPO SCOPERTO.
LA NOSTRA BATTAGLIA, COSI’ COME ABBIAMO  DECISO NELL’ASSEMBLEA NAZIONALE DEI DELEGATI DEL 27 LUGLIO,  ALLA LUCE DI QUESTI ACCORDI, VERRA’  ACCELERATA  PER L’OTTENIMENTO DI UNA STABILIZZAZIONE VERA DEI RAPPORTI DI LAVORO, CONTINUANDO SULLA STRADA DEL MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI LAVORATIVE, PRIME TRA TUTTE, QUELLA  DELL’ABOLIZIONE DEL 6° LIV. J , IL PASSAGGIO AUTOMATICO DAL 6° AL 5° E DAL 5° AL 4°, LA GARANZIA DELL’ASSUNZIONE COMUNQUE DEI LAVORATORI NEL CASO DEI CAMBI DI APPALTO. L’ESTENSIONE DI TUTTI GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI ANCHE AL SETTORE  TERZIARIO. SU QUESTI PUNTI CI, L’ APPUNTAMENTO  PREFISSATO E’ QUELLO DI UNA GRANDE INIZIATIVA ASSEMBLEARE  SUDDIVISA  IN VARIE  CITTA’ COLLEGATE IN VIDEO CONFERENZA DA SVOLGERSI  DOMENICA 21 SETTEMBRE 2014, DALLE QUALI LANCEREMO LA NOSTRA PIATTAFORMA DI LOTTA PER L’AUTUNNO. 
adlcobas.it 
comunicato congiunto 

Report Assemblea nazionale dei delegati Adl e Si Cobas

Domenica 27 Luglio si è riunita l’assemblea nazionale dei delegati SI Cobas e ADL Cobas (con l’adesione della Confederazione Cobas settore Privato) che nella stragrande maggioranza lavorano nel settore della logistica. Essendo passato più di tre mesi da quella precedente, era forte l’esigenza di un momento di confronto sui risultati delle lotte dell’ultimo periodo, tanto che il primo punto all’ordine del giorno recitava proprio: “valutazione complessiva dei risultati ottenuti in relazione alla vertenza nazionale della logistica”. Vertenza nazionale per il rinnovo del CCNL trasporto merci e logistica portata avanti congiuntamente dai due sindacati di base sin dai primi mesi del 2013 e che ha ottenuto risultati molto significativi nelle più importanti filiere della logistica, che si aggiungono alle numerose vittorie nei singoli magazzini ed aziende. L’insieme d’interessi padronali, politici e sindacali intaccati dalle mobilitazioni dei facchini e dei solidali ha scatenato però una reazione molto dura ed organizzata da parte della controparte, che di certo non resta a guardare. Anche questa quindi era una delle questioni centrali dell’assemblea, espressa dal secondo punto dell’ODG, “valutazioni sulla controffensiva padronale sia in termini di repressione […] sia in termini di iniziativa politica dei padroni in combutta con i sindacati confederali”. 
Per quanto la discussione su cosa mettere concretamente in campo sia stata fondamentalmente rimandata al 21 Settembre, data in cui è stata convocata un’altra assemblea nazionale (da tenere questa volta in diverse città collegate in videoconferenza), non sono mancate una serie di proposte operative: stante la necessità di gestire in maniera maggiormente centralizzata i diversi attacchi che si stanno subendo, si è parlato di costruire un coordinamento tra i diversi licenziati di modo che possano rafforzarsi vicendevolmente e costituire un’unica voce, insieme a coordinamenti territoriali nelle città in cui si è forti e in cui si può contare sul sostegno di altre organizzazioni. Particolarmente importante sarebbe inoltre un rafforzamento dei coordinamenti tra i lavoratori di diverse città ma della stessa azienda (come TNT) di modo da rafforzare le situazioni più deboli e di far sì che “quando il padrone si muove, si muove tutto il territorio nazionale”, come detto da Guglielmo del SI Cobas di Roma. 
L’intenzione è però di non rimanere isolati nel settore della logistica, ma di generalizzare (parola ricorrente negli interventi) il fronte di lotta, rivolgendosi ai lavoratori degli altri settori, a chi si batte per avere un tetto sopra la testa, a chi si muove contro le nocività ambientali, a tutti quelli che stanno pagando il conto di questa crisi economica, nell’ottica di partire da questo settore di classe per affrontare gli obbiettivi della classe tutta. Con questo spirito è stata citata la causa palestinese, suscitando un’esplosione di applausi, ed è anche stato detto che un eventuale sciopero nazionale della logistica debba intrecciarsi con ciò che il movimento chiama sciopero “metropolitano” di Ottobre.  D’altronde se il fronte padronale agisce su diversi livelli, noi dobbiamo “fare nostro il suo metodo” e rispondere in maniera altrettanto complessiva, come ha detto lo stesso lavoratore DHL.
D’altra parte solo il giorno prima, Sabato 26 Luglio, si era tenuta la giornata internazionale di supporto ai facchini licenziati dall’Ikea di Piacenza, con 13 città mobilitate in Italia ed altre 4 nel resto Europa (Amburgo, Berlino, Cordoba, Vienna), che tra picchetti, volantinaggi e cortei, hanno provato a scalfire il blocco granitico di interessi coagulato attorno al “Partito Ikea”. Un risultato importante che ha però visto ancora una volta una controparte compatta nel criminalizzare le iniziative e nel chiudere ogni margine di trattativa. 
Ma come più volte ripetuto dai numerosi facchini presenti, su questo come sugli altri fronti non si tratta che dell’inizio di un movimento che alimenterà l’allargamento del fronte proletario. 
adlcobas.it 

venerdì 1 agosto 2014

Disoccupazione giovanile sale a 43,7%,a top dal '77

Aumenta il tasso di disoccupazione giovanile a giugno al 43,7% toccando il livello più alto dall'inizio delle serie storiche (mensili, ovvero dal 2004, e trimestrali, dal 1977). Lo rileva l'Istat nei dati provvisori di giugno, che mostrano una crescita di 0,6 punti sul mese e di 4,3 punti sull'anno. Il tasso di disoccupazione a giugno è del 12,3%, in calo di 0,3 punti su maggio. Si segnala un aumento di 0,1 punti nei 12 mesi. ''Ormai da qualche mese si è fermata l'emorragia di occupazione'', osservano i tecnici dell'istituto. I disoccupati sono 3 milioni 153 mila a giugno, secondo i dati provvisori dell'Istat. Diminuiscono del 2,4% sul mese precedente con 78 mila persone in meno in cerca di lavoro, ma aumenta dello 0,8% su base annua.
Inflazione frena ancora, 0,1% a luglio, minimo da 2009. Giù anche in zona Euro.
L'inflazione a luglio cala allo 0,1% dallo 0,3% di giugno scendendo al livello più basso da agosto 2009. Lo segnala l'Istat nei dati provvisori, osservando che il rallentamento è dovuto principalmente ai prezzi degli energetici regolamentati. Su base mensile i prezzi al consumo sono in calo dello 0,1% trainati da alimentari e beni energetici. Inflazione nella zona euro sempre più giù: secondo la stima flash di Eurostat, a luglio l'annuale è attesa a 0,4%, in calo dallo 0,5% previsto a giugno. Guardando ai componenti, i servizi hanno il tasso più elevato (1,3%), seguiti dai beni industriali non energetici (0,0%), cibo, alcol e tabacco (-0,3%) ed energia (-1%). Ribassi carrello spesa, calo maggiore da 97
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono a luglio dello 0,6% sul 2013 con il calo più marcato da quasi 17 anni (agosto 1997). Lo segnala l'Istat nei dati provvisori sul cosiddetto 'carrello della spesa'. Su base mensile il calo è dello 0,7%.
ansa.it

Busto Arsizio: Indagato per corruzione il giudice Chionna

L'indagine sul giro di estorsioni nella zona tra Saronnese e Comasco, che ha portato anche all'arresto di due imprenditori operanti a Gorla Minore, ha fatto emergere un nuovo capitolo di questa vicenda che è ora al vaglio della Procura di Brescia. Il sostituto procuratore Fabio Salamone sta indagando per il reato di corruzione un giudice del tribunale di Busto Arsizio: si tratta del giudice per le indagini preliminari Alessandro Chionna (al centro nella foto). Il suo rapporto con i due imprenditori finiti in carcere è stato definito "allarmante" dai giudici del tribunale del Riesame di Milano, nelle motivazioni depositate nelle settimane scorse con le quali hanno respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dai legali di Emanuele e Gianfranco Sozzi, i titolari dell'azienda Gisowatt di Gorla Minore, arrestati nel maggio scorso per ricettazione, frode fiscale e corruzione di pubblici ufficiali.
varesenews.it