- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

domenica 30 novembre 2014

OVS Il sindacato di base Adl di Varese ha aperto una stagione di scioperi

Oviesse, dipendenti in sciopero
«Condizioni insostenibili»

Shopping con la possibilità di non trovare personale a sufficienza per chiedere consigli o evitare code alla cassa, oggi pomeriggio, nei punti vendita Oviesse di Varese, Gallarate, Gavirate e Rescaldina.
VARESE - Il sindacato di base Adl di Varese ha infatti aperto una stagione di scioperi, mettendone in agenda da lunedì scorso a domani nelle diverse filiali OVS contro «ritmi e carichi di lavoro insopportabili», denunciano dal sindacato.
Dalle 12.30 alle 21.30 sarà allora possibile che i negozi della nota catena di abbigliamento si ritrovino sguarniti di personale. Non che sia una novità: l’Associazione delle lavoratrici e dei lavoratori, sigla Adl, lamenta infatti la carenza di personale costante. Ma oggi sarà l’adesione allo sciopero a lasciare semmai scoperti i reparti.
«I carichi di lavoro insopportabili nei punti vendita di Varese, Gallarate, Gavirate e Rescaldina derivano da personale in numero non sufficiente che Ovs mette in campo nella sua organizzazione del lavoro - dichiara Carmelo Fotia (Adl) - Noi rivendichiamo semplicemente un’attività lavorativa che non mini la salute, la dignità e la vita privati dei dipendenti, in questo caso soprattutto donne che devono pure conciliare la famiglia con il lavoro».

In trecento per il corteo antifascista dell'Anpi

Un corteo pacifico quello che si è svolto questa mattina, sabato 29 novembre, per le vie del centro.Più di trecento persone hanno partecipato alla manifestazione organizzata dall'Anpi Provincia di Varese, in risposta alle provocazioni fasciste che si sono svolte al San Martino il 2 novembre.

Una manifestazione che ha visto la presenza dei rappresentanti di diverse sezioni Anpi, delle organizzazioni sindacali, di alcuni sindaci della provincia, del segretario regionale del Partito Democratico Alessandro Alfieri e di altri rappresentanti della istituzioni. A chiudere il corteo il collettivo studentesco Alternativa Ribelle, giovani varesini impegnati nelle scuole contro il fascismo. 

Ad aprire la manifestazione, partita intorno alle 10 da Palazzo Comunale, Angelo Chiesa, presidente dell'Anpi Provinciale di Varese, «Ringrazio tutti voi per aver raccolto l'invito a questa giornata. E' una manifestazione importante che ci permette di ricordare il valore della Battaglia del San Martino ma non solo. Siamo qui anche per condannare e respingere le gravi provocazioni fasciste che recentemente hanno oltraggiato il Sacrario della Resistenza al San Martino. Inoltre, siamo qui per ricordare all'amministrazione comunale e a tutte le istituzioni che ancora oggi hanno il dovere di difendere e ricordare gli anni in cui l'Italia e le forze partigiane hanno combattuto per la libertà e per la democrazia. Il nostro impegno c'è sempre stato e continuerà nel tempo, contro ogni manifestazione fascista o nazista».
varesenews.it

L’HO SENTITO IN RADIO Dibattito serio

Ancora un dibattito serio a Radio anch’io (Rai Uno) su Tasse, Evasione Fiscale e Pensioni.
Serio, perché la materia è seria. Lo sono meno i personaggi. Ciascuno tira l’acqua al proprio mulino e nessuno si assume la responsabilità di sviscerare il problema.
Dunque: elenchiamo succintamente i “capitoli” certi di spesa e di ricavo.
Lo Stato ha un Debito Pubblico di 2.200 miliardi di Euro, un’evasione fiscale annua di 180 miliardi di Euro con una spesa corrente in crescita rispetto al Pil (prodotto interno lordo).
Fermiamoci qui. Cosa fa aumentare la spesa dello Stato? L’evasione fiscale e le pensioni.
Specifichiamo. Non le pensioni dei lavoratori o le pensioni sociali.
Codeste sono ammortizzate. Vale a dire; sono “coperte” dalle trattenute sulle paghe dei lavoratori e dalla copertura sociale per chi ha raggiunto i limiti d’età.
Allora cosa fa “splafonare” il Debito Pubblico? La spesa corrente per le Istituzioni, le Pensioni d’Oro e l’evasione fiscale. Sì, perché le Pensioni d’Oro NON sono scaturite da un Contratto di Lavoro, ma da autentici blitz del Parlamento che ha privilegiato una Casta mettendo a soqquadro il mondo del Lavoro (non voglio più parlare della Fornero, puah).
I privilegiati (sino all’estremo) che si portano a casa di PENSIONE dai 15.000 Euro al MESE in su NON hanno un Contratto di Lavoro. Incassano prebende che il Parlamento ha legiferato sulla pelle di chi invece lavora CON Contratto di Lavoro. Chi poi si porta a casa 25.000 Euro al mese, 30.000 - 40.000 e su su fino ad arrivare a 90.000 Euro al mese è da mettere alla gogna.
 
Quando poi si sente dire che costoro percepiscono queste Pensioni d’Oro PER LEGGE mi sento un... killer. Il primo pensiero è “facciamoli fuori”. In un Paese Democratico non è concepibile avere gente che “muore di fame” e gente che scialacqua a tutto spiano senza un minimo di “fratellanza”. Quando poi “qualcuno” va voti affinché si stabilisca un equilibrio sulle Pensioni, non solo si rigetta la proposta, ma si risponde candidamente “lo consente la Legge”.
Certo che lo “consente la Legge”, ma quella Legge lì, iniqua, prepotente, prevaricante, oscena, delittuosa, assassina, ingiusta chi l’ha fatta? La risposta è unica: il Parlamento.
Quindi, il Parlamento, come l’ha fatta la DEVE disfare, modificare, transcodificare, rimodulare, cambiare, cancellare, ribaltare, RIFARE e offrire a tutti la possibilità di vivere.

"Il rumore di Malpensa fa male al cuore"

I ricoveri delle persone residenti nell’area di Malpensa sono aumentati del 10% tra il 1997 e il 2006: ma non tanto per problemi legati a malattie respiratorie, bensì per problemi cardiocircolatori. È quanto emerso nel corso della tavola rotonda “L'impatto delle attività aeroportuali sulla qualità della vita delle popolazioni residenti”, che si è svolta oggi a Busto Arsizio, nella sede dell’Università degli Studi dell’Insubria. 

«Grazie ai dati derivanti dallo studio SERA (Studio sugli Effetti del Rumore Aeroportuale), finanziato dal Ministero della Salute, è stato possibile valutare l'impatto del rumore aeroportuale sulla popolazione residente nell'arco di 5 km da sei aeroporti italiani, tra cui quello di Malpensa: in particolare, nella popolazione esposta si stima che il 21% dei casi di ipertensione (oltre 4.500 persone di 35-74 anni) sia attribuibile al rumore aeroportuale - ha spiegato il dottor Salvatore Pisani, responsabile dell’Osservatorio Epidemiologico dell’Asl di Varese - Attualmente le evidenze scientifiche mostrano che l'impatto sanitario degli aeroporti è più chiaramente legato a disturbi da rumore che da inquinamento dell'aria  Anche la sorveglianza relativa alla mortalità nei Comuni circostanti a Malpensa, indica che, rispetto al valore provinciale, in 15 anni il rischio complessivo di morte (in buona parte dovuta a malattie cardiovascolari) è più elevato (+3%), mentre il rischio di morte per malattie respiratorie è più basso (-9%)».
Dall’analisi è emerso che le richieste di ricovero nel CUV sono aumentate complessivamente del 10% circa rispetto al resto della provincia dal 1997 al 2006. In particolare, mentre nel resto della provincia di Varese la richiesta di ricovero per patologie cardiocircolatorie è diminuita del 10% circa, nel Cuv è aumentata dell’8% circa, il che aumenta ancora di più il divario. E nell’ambito di queste patologie l’ipertensione è aumentata del 15% - ha spiegato Bonapace - Ad essere sotto accusa è il rumore degli aerei e il problema riguarda principalmente le donne di una certa età, ossia le persone che trascorrono la maggior parte del tempo in casa. Il problema potrebbe trovare una semplice soluzione con l’insonorizzazione delle abitazioni per le aree in cui le misurazioni dell’inquinamento superano i 55/60 decibel, come Ferno e Casorate Sempione». 
varesenews.it

COSTITUZIONE DEL FORUM CONTRO LA GUERRA

Di seguito pubblichiamo il documento di costituzione del "forum contro la guerra"

L'intero file è fruibile al link: https://drive.google.com/?tab=wo&authuser=0#my-drive



Come  gruppo promotore del FORUM contro la guerra (*) (**), composto dal Movimento NO-F35 del novarese e dal Comitato NO-M346 del varesotto,, nel proporre l’ incontro di sabato 29 novembre 2014 sul ruolo di FINMECCANICA (***), riteniamo sia  GIUNTO IL MOMENTO (****) DELLA EFFETTIVA COSTITUZIONE DEL FORUM.
Facciamo quindi ancora  “…. appello  alle “comunità in lotta” operanti vicino ad aziende belliche  e basi militari, quindi naturalmente legate al proprio territorio e capaci di mobilitazioni locali per la riconversione e la smilitarizzazione dei territori….(*)”         per lavorare assieme, alla pari, in un FORUM che, a partire dall’ analisi delle forme assunte dalla guerra attuale, sia:

1.    Contro la guerra (o le pratiche armate, comunque si vogliano chiamare);
2.    Per la trasformazione delle produzioni di armi di qualunque tipo, comunque denominate, in produzioni di strumenti di utilità comune, non consumistica;
3.    Contro la militarizzazione dei territori e delle coscienze,  la presenza di basi e poligoni militari;
4.    Contro le servitù militari e la devastazione ambientale che spesso esse impongono;
5.    Contro la penetrazione delle istanze militari nelle scuole di ogni ordine e grado;
6.    Contro la militarizzazione delle università e della ricerca, condotta attraverso una crescente cooperazione con l'industria militare;
7.       Contro la diffusione di una cultura che giustifica la guerra, la esalta come mezzo per risolvere le controversie internazionali e ne nasconde la reale natura predatoria;
8.    Per la valorizzazione -e non la repressione (sempre più militarizzata)- del dissenso (sempre più criminalizzato);
9.    Per la salvaguardia delle risorse, della sovranità e degli spazi democratici dei cittadini.


IN SINTESI, CHIEDIAMO A TUTTI I GRUPPI LOCALI DI DARE LA PROPRIA ADESIONE FORMALE  (BASTA UNA MAIL CON:  “….. –nome esatto del gruppo- aderisce al FORUM  contro la guerra, + nome del referente”, da indirizzare a: forum.no.guerra@gmail.com), PREMESSA INDISPENSABILE PER UTILIZZARE, TUTTI  A PARI  TITOLO, LO STRUMENTO TELEMATICO DI COMUNICAZIONE CHE ENTRO BREVE CI DAREMO. 

sabato 29 novembre 2014

Comunicato Stampa STIE di Busto Arsizio

Comunicato Stampa


Il  25 novembre u.s. c/o il deposito STIE di Busto Arsizio è crollato una parte del soffitto dell’officina con grave danno alla struttura.

Tale situazione già per altro denunciata da AdL il 2 maggio 2012, ha portato alla chiusura dell’area interessata al crollo da parte dell’ASL, evitando quindi una tragedia annunciata.

Se così non fosse stato oggi saremmo qui a “commentare” l’ennesima sciagura nei luoghi di lavoro.

Busto Arsizio, 27 nov. 14

                                                                             

ADL Varese in sciopero con le dipendenti OVS

COMUNICATO STAMPA

ADL Varese in sciopero con le dipendenti OVS

Ripetutamente l'ADL di Varese ha segnalato l'insostenibilità delle condizioni lavorative delle dipendenti OVS e contesta la completa chiusura dell’Azienda su tali temi. Abbiamo aperto una stagione di scioperi con inizio dal 24 al 30 novembre, con orari dalle ore 12.30 alle ore 21.30 di ogni giorno lavorativo, per rivendicare un'organizzazione del lavoro che non mini la salute, la dignità e la vita privata delle dipendenti.

L'ADL ha ormai da qualche tempo denunciato che nelle filiali di OVS Spa di Varese, Gallarate, Gavirate e Rescaldina alle dipendenti sono imposti ritmi e carichi di lavoro insopportabili. Tale situazione deriva dal personale insufficiente che OVS mette in campo nella sua organizzazione del lavoro. Infatti, la politica dell'Azienda in questione è mirata al raggiungimento dei massimi profitti, senza tener conto delle più elementari norme di tutela della salute psico-fisica delle dipendenti.

Ad aggravare la situazione concorre la totale mancanza di programmazione delle domeniche lavorative e dei riposi settimanali. L'OVS, operando in tal modo, disattende al Contratto Integrativo Aziendale siglato in data 30 aprile 2013 con le Organizzazioni Sindacali firmatarie, che peraltro non ne contestano la mancata applicazione. Questa condizione lede il diritto delle dipendenti a poter organizzare la propria vita privata e ADL lo considera inaccettabile.

L'Azienda si giustifica con le dipendenti, ricorrendo ad argomentazioni che chiamano in causa la crisi, i cali del fatturato/vendite e costringe i propri collaboratori a sopportare dei sacrifici come unico mezzo per salvaguardare il proprio posto di lavoro. Come sempre si chiamano all'appello i numeri. Ma sempre a convenienza. Infatti, nel maggio 2014 l'OVS annunciava la quotazione in Borsa delle proprie azioni, dichiarando un aumento delle vendite pari al 6%, e l'apertura di 35 nuovi punti vendita sugli 80 previsti per il 2014. Per di più vantava uno scenario roseo con "cifre positive ogni mese".

L'ADL si domanda quale sia la verità, crisi o crescita del maggio 2014? A chi hanno mentito? Alle lavoratrice o al mercato?

Le dipendenti denunciano che al continuo aumento delle vendite non è corrisposta una crescita del team work nei vari punti vendita. Bensì l'organico si è impoverito a seguito dei licenziamenti e dei pensionamenti non rimpiazzati. Al carico di lavoro si aggiunge un "clima lavorativo pesante": le dipendenti subiscono una continua pressione psicologica da parte del Direttore che consiglia di assecondare i ritmi di lavoro richiesti al fine di non essere "vittime" di un eventuale trasferimento di sede.

Inoltre, nelle filiali dove vige l'orario continuato, l'orario lavorativo spezzato costringe le dipendenti fuori-sede a impegnare 12-13 ore, a fronte delle effettive 8 ore di lavoro. I disagi sopra esposti, sarebbero, in un certo modo più sostenibili, a fronte un’organizzazione dell’orario di lavoro che possa conciliare con gli impegni di una vita famigliare e sociale, instaurando un orario di lavoro continuato per tutti i dipendenti full-time.

Denunciamo la gestione "maschilista" del personale, le dipendenti OVS vengono trattate come numeri e ai loro occhi possiedono solo doveri. Si tratta di un management autoritario che non ascolta le loro legittime richieste, sempre pronto a sanzionare ogni piccolo errore, senza interrogarsi sulle cause che spesso risiedono nello stress alle quali sono sottoposte.

Chiediamo alla Dirigenza di OVS un cambiamento radicale sul suo atteggiamento verso le proprie dipendenti, che ricordiamo, sono donne, come il 90% della sua clientela.


Si chiedono condizioni lavorative che rispettino salute e dignità.

Meridiana, perquisizioni negli uffici a Malpensa

Scattano anche a Malpensa le perquisizioni della Guardia di Finanza sul gruppo Meridiana: le fiamme gialle questa mattina si sono presentate  all'aeroporto di Olbia, ma anche negli hangar di Air Italy a Malpensa, su ordine del procuratore di Tempio Pausania, titolare dell'indagine (è la procura che ha competenza su Olbia). Le perquisizioni vengono portate avanti impegnato il Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza, impegnato da stamattina: i militari hanno sigillato gli uffici e hanno acquisito documentazione informatica e cartacea, operando fino alle 15.30. 
La Procura avrebbe iscritto nel registro degli indagati quattro persone, l'ipotesi su cui lavora il procuratoreDomenico Fiordalisi è che Meridiana possa aver "svuotato" la compagnia, trasferendo l'operatività alla controllata Air Italy. Dalle carte si cerca risposta a queste domande: come mai Meridiana nel corso dei tre anni ha trasferito l'operatività alla controllata? Come mai ha deciso di licenziare 1634 dipendenti e contemporaneamente di cedere le rotte a AirItaly? Perché vengono utilizzate altre compagnie (anche straniere) per operare i voli, quando i lavoratori Meridiana sono "costretti" a casa, in cassa integrazione?
varesenews.it

giovedì 27 novembre 2014

"Basta austerità". Sbilanciamoci e la contro finanziaria da 27 miliardi

84 proposte alternative elaborate da 46 organizzazioni per uscire dalla crisi e contrastare le disuguaglianze sociali. La contro finanziaria presentata oggi a Roma. Tra le proposte: l’introduzione di una patrimoniale, tagli alla spesa militare e un investimento nel welfare universalistico

27 novembre 2014
ROMA - Una manovra da 27 miliardi di euro, a saldo zero e fatta di 84 proposte alternative elaborate da 46 organizzazioni con l’obiettivo di generare risparmi o maggiori entrate da un lato, tagli alla spesa sbagliata e maggiori stanziamenti per quella giusta dall’altro, in 7 aree chiave: Fisco e Finanza, Lavoro e Reddito, Cultura e Conoscenza, Ambiente e sviluppo sostenibile, Welfare e diritti, Cooperazione pace e disarmo, Altraeconomia. E' la contro finanziaria di Sbilanciamoci! 2015 presentata oggi a Roma, che come ogni anno propone le idee della società civile per uscire dalla crisi e combattere le disuguaglianze sociali.  “L'Europa chiede politiche di austerità – si legge nel documento - noi chiediamo di cambiare rotta”.
controfinanziaria2015

Basilicata, raccolta pomodori: migranti in regola, ma vittime dei caporali

Nuovo report di Medici per i diritti umani sulle condizioni di vita dei lavoratori stagionali in Basilicata. Tra quelli visitati nell’area del Vulture-Alto Bradano nove su dieci sono in regola, ma sei di loro pagano un caporale. E le informazioni sui contributi sono un optional

27 novembre 2014
ROMA – Sono per lo più immigrati con regolare permesso di soggiorno, molti di loro hanno anche un contratto di lavoro, ma in più della metà dei casi sono ancora vittime del caporalato. È quanto succede ai lavoratori immigrati stagionali impiegati nella raccolta del pomodoro nell’area del Vulture-Alto Bradano, in Basilicata, protagonisti del nuovo report di Medici per i Diritti Umani (Medu). Da luglio a ottobre 2014, infatti, l’organizzazione ha assistito circa 250 migranti provenienti per la gran parte dall’Africa sub sahariana effettuando circa 267 visite e raccogliendo testimonianze sulle condizioni di vita e di lavoro.

La normativa italiana sui contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola è contraria al diritto dell'Unione.

In base ad alcuni calcoli delle organizzazioni di categoria la sentenza potrebbe riguardare la stabilizzazione di 250 mila precari (con oltre 36 mesi di insegnamento nella scuola), con richieste di risarcimenti danni fino a 2 miliardi.
Corte Ue: rinnovo illimitato contratti scuola non giustificato 
Secondo la Corte «l'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato non ammette una normativa che, in attesa dell'espletamento delle procedure concorsuali dirette all'assunzione di personale di ruolo delle scuole statali, autorizzi il rinnovo di contratti a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili di docenti e di personale amministrativo, tecnico e ausiliario, senza indicare tempi certi per l'espletamento di dette procedure concorsuali ed escludendo il risarcimento del danno subito a causa di un siffatto rinnovo». Secondo la Corte la normativa italiana «non prevede criteri obiettivi e trasparenti al fine di verificare se il rinnovo risponda ad un'esigenza reale, sia idoneo a conseguire l'obiettivo perseguito e sia necessario a tal fine». Inoltre «non contempla neanche altre misure dirette a prevenire e a sanzionare il ricorso abusivo a siffatti contratti».
Sistema supplenze nel mirino della Ue 
Sotto tiro è il sistema delle supplenze che provvede alla copertura dei posti effettivamente vacanti e disponibili entro il 31 dicembre mediante supplenze annuali «in attesa dell'espletamento delle procedure concorsuali». La Corte sottolinea tra l’altro che, sebbene il settore dell'insegnamento testimoni un'esigenza particolare di flessibilità, lo Stato italiano «non può esimersi dall'osservanza dell'obbligo di prevedere una misura adeguata per sanzionare debitamente il ricorso abusivo a una successione di contratti di lavoro a tempo determinato».
Anief: stabilizzazione per 250mila precari e risarcimenti da 2 miliardi 
ilsole24ore.com

Accordo tra Ubi e sindacato: 500 in prepensionamento e 150 nuove assunzioni

Raggiunto l'accordo tra  Ubi Banca e sindacati per la riorganizzazione della rete distributiva del Gruppo che prevedeva la chiusura di 114 punti operativi. Laprocedura avviata il 14 ottobre scorso si è conclusa con un accordo che prevede ilprepensionamento per 500 persone nei primi mesi del 2015,  su base volontaria e con accesso al trattamento pensionistico o al Fondo nazionale di sostegno al reddito, un contenimento degli oneri derivante dai criteri di fruizione dei congedi e dal ricorso a forme di flessibilità – tra cui le modalità innovative di concessione del part time già applicate nel Gruppo e la sperimentazione di telelavoro e smart working - e di sospensione dell’orario di lavoro.
varesenews.it

Dopo lo sfratto, manifestazione al municipio di Cavaria

Sfratto esecutivo a Premezzo, manifestazione davanti al municipio a Cavaria: è il nuovo capitolo della campagna di contestazione della rete antisfratto che opera a Gallarate e nei dintorni e che già in passato si era presentata a Cavaria con Premezzo, sempre per lo stesso caso. La famiglia è stata sfrattata per morosità dalle case popolari (di proprietà del Comune, gestite da Aler Varese) nel piccolo centro della frazione Premezzo. I manifestanti della rete antisfratti - che vede la partecipazione anche del gruppo Ultimi Mohicani di Gallarate, ma anche di altre persone sfrattate - si sono radunati a Cavaria verso le 9 del mattino, guardati a vista dalle forze dell'ordine, che sono intervenute anche con un reparto di polizia in tenuta da ordine pubblico (inizialmente si pensava che il corteo volesse occupare la strada statale).
varesenews.it

Fondazione Maugeri: niente stipendi per novembre e spiccioli di tredicesima

TradateNiente busta paga di novembre e solo due dodicesimi (circa 250 euro su uno stipendio di 1500 euro) della tredicesima prevista per il mese dicembre, mentre per la paga di dicembre non ci sono garanzie. Sarà un Natale poverissimo per i dipendenti della Fondazione Salvatore Maugeri, clinica del lavoro e di riabilitazione con 19 sedi in tutta Italia tra cui anche a Tradate.
Nei prossimi giorni saranno concordate con i lavoratori il blocco degli straordianri, presidi delle direzioni in tutti i centri e davanti alle prefetture, una manifestazione nazionale di tutti i lavoratori della Fondazione Maugeri a Pavia. 
varesenews.it

AGUSTA: VERTENZA LOGISTICA

DOPO 4 MESI TROVATO L’ACCORDO CON CFL/CAL

1-  RICONOSCIUTO, A TUTTI GLI OPERAI DELLA LOGISTICA DI C. COSTA, IL PASSAGGIO DI LIVELLO SUPERIORE A PARTIRE DAL PRIMO  GIUGNO 2014;

2-  RICONOSCIUTA, A TUTTI GLI OPERAI DELLA LOGISTICA DI C. COSTA, L’INDENNITA’ DI PRESENZA PER OGNI SABATO LAVORATO DI 20.00 EURO A PARTIRE DAL 1° GENNAIO 2015;

3-  CONFERMATO, A TUTTI GLI OPERAI DELLA LOGISTICA DI C. COSTA, IL PREMIO DI PRODUZIONE DI 67.00 EURO MENSILE, PER UN TOTALE DI 804.00 EURO ANNUALI DI PREMIO;

Trovato l’accordo dopo circa 20 ore di sciopero con presidi ai cancelli di Agusta e ripetuti volantinaggi, numerose assemblee dei lavoratori ed una trattativa, con la direzione aziendale di CFL e del consorzio  CAL, avviata a giugno e conclusa, con la firma dell’accordo, il 24 novembre 2014.

Come detto, ADL è disponibile ad avviare una nuova trattativa per definire un Premio di Produzione legato a parametri di produttività verificabili, che parta dalla base già concordata di 67.00 euro mensili.


C. Costa, 24 novembre 2014a

Presidio Palazzo Marino e riunione della Commissione Ambiente, Mobilità, Arredo Urbano, Verde

Il 26 novembre sì è tenuto a Palazzo Marino un presidio dei lavoratori ex addetti alle aree di sosta a pagamento del Comune di Milano, promosso dal Comitato Sosta Milano insieme al Coordinamento Milanese di Solidarietà “DALLA PARTE DEI LAVORATORI”, per manifestare ancora una volta la grave situazione in cui versano i circa 130 lavoratori addetti alla sosta, senza lavoro e senza reddito da oltre un anno.
In contemporanea si è tenuta la Commissione Ambiente, Mobilità, Arredo Urbano, Verde che praticamente ha affrontato la situazione oggetto del presidio. Due rappresentanti dei lavoratori hanno partecipato ai lavori della commissione e hanno potuto esporre il punto di vista dei lavoratori esplicitando la necessità di ricercare un tavolo negoziale Comune /ATM/Comitato Sosta per ricercare tutte le soluzione nel rispetto degli impegni politici presi dalle parti per salvaguardare i livelli occupazionali, anche di fronte  a trasformazioni organizzative aziendali.
Sia il Presidente di ATM SpA Rota  e l’Assessore alla Mobilità Maran  hanno praticamente affermato che la vicenda è chiusa con il bando per 35 assunzioni di ausiliari della sosta.
La delegazione ha contestato tale soluzione perché in parte impraticabile per la selezione prevista dal bando, ma soprattutto completamente insufficiente per dare una risposta a tutti i lavoratori che hanno perso il lavoro e il reddito.
Alla fine uno scambio di vedute con la delegazione, l’Assessore Maran e il presidente Rota hanno aperto uno spiraglio, che può passare attraverso una quantificazione reale degli interessati e sulla possibilità di un loro utilizzo in altri ambiti lavorativi.
I lavoratori ex addetti alle aree di sosta a pagamento del Comune di Milano, organizzati nel Comitato Sosta Milano, insieme al Coordinamento Milanese di Solidarietà “DALLA PARTE DEI LAVORATORI” hanno deciso di proseguire nella loro vertenza occupazionale e di sostegno al reddito confermando le prossime iniziative:
- il 10 dicembre dalle 10.00 alle 12.00  con Presidio dinanzi alla sede di ATM SpA in Foro Buonaparte;
- il 18 dicembre dalle 10.00 alle 12.00  con Presidio dinanzi al Palazzo della Stampa in Piazza Cavour.

Milano, 26 novembre 2014
il Comitato Sosta Milano

il Coordinamento Milanese di Solidarietà “DALLA PARTE DEI LAVORATORI”

martedì 25 novembre 2014

29 novembre convegno a venegono



25 novembre Giornata contro la violenza sulle donne

Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Sono parecchie le iniziative organizzate in città, con il patrocinio e la collaborazione dell’Amministrazione comunale.

In particolare, il Club Soroptimist International Busto Arsizio "Ticino Olona", in collaborazione con l’Associazione E.VA onlus, servizio antiviolenza di Busto Arsizio, propone una maratona di letture per le vie del centro con varie tappe, durante le quali verranno letti brani scelti da parte degli studenti e delle studentesse di alcune scuole superiori di Busto Arsizio che sono state coinvolte e hanno ben aderito alla iniziativa: tra queste il liceo classico Crespi, scientifico Tosi, l'Ite Tosi, l'istituto cinematografico Michelangelo Antonioni, il liceo artistico e coreutico Candiani. La maratona partirà dalla Biblioteca comunale alle ore 17,00 passando per piazza San Giovanni, via Cardinal Tosi, via San Gregorio per terminare in Via Milano. Sono coinvolte la Biblioteca e le librerie Ubik e Boragno-Busto Libri, dove si concluderà la maratona.
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Manifestazione antifascista, l'Anpi scende in piazza

E' in programma per sabato 29 novembre la manifestazione antifascista organizzata dall'Anpi Provinciale di Varese.

Il ritrovo è previsto a Palazzo Estense, alle 10, quando partirà un corteo per le vie cittadine che si concluderà in largo Resistenza con gli interventi dei rappresentanti dell'Associazione Nazionale Partigiani. Una manifestazione che, come spiega Angelo Chiesa, nasce dalla volontà di rispondere alle provocazioni fasciste e naziste avvenute il 2 novembre al San Martino

«E' stato un attacco tremendo e abbiamo subito pensato ad una risposta. Dopo la manifestazione di organizzata a Duno, il 16 novembre, con il Comitato Unitario per le Onoranze ai Cuduti, abbiamo pensato a questa manifestazione che coinvolge direttamente la cittadinanza».

La manifestazione infatti, è aperta a tutti coloro che combatto il fascismo e il nazismo. «Abbiamo invitato tutte le sezioni Anpi, invitiamo i cittadini e avremo accanto le tre single sindacali che hanno dato la loro adesione alla manifestazione. Quest'ultimo credo sia un fattore molto imporante». Angelo Chiesa, presidente dell'Anpi di Varese, continua: «Vogliamo che sia una manifestazione semplice e non rumorosa, un modo per rispondere alle recenti vicende avvenute al Monte San Martino ma anche a tutte le manifestazioni fasciste. Inoltre, credo che in vicende come quelle accadute a Duno, abbiamo bisogno di risposte concrete, dalle forze dell'ordine e dalla legislatura». 
Anche l'Anpi di Milano, nalla stessa giornata, a partire delle 14 organizza una manifestazionedal titolo "Tutti in piazza con le nostre radici: antifascismo, resistenza, costituzione". Il ritrovo è in via Mercanti, davanti alla Loggia, luogo emblebatico della Resistenza Milanese. 
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lunedì 24 novembre 2014

F35, l’Italia firma ancora con la Lockheed: acquistati altri due caccia da guerra

“Non ci sono soldi per il lavoro, ma per comprare armi il denaro si trova”, denunciava giovedì Papa Francesco. Il giorno dopo, come risulta dal sito del Pentagono, la Difesa italiana firmava l’ennesimo contratto internazionale con l’americana Lockheed Martin per l’acquisito di altri cacciabombardieri F35. Tutto come preannunciato. Quello che non si sapeva era il valore del nuovo contratto: 153 milioni di euro per altri due velivoli, senza i relativi motori Pratt & Whitney che ci costeranno almeno altri 40 milioni. A conti fatti, i due F35 appena comprati – il settimo e l’ottavo per il nostro paese – li andremo a pagare 100 milioni di euro l’uno.
Il costo unitario – in dollari 94,8 milioni ad aereo nella sua versione “A” convenzionale, senza motore – è stato annunciato da Joe Dellavedova il portavoce del programma F35 per il Dipartimento della Difesa americano, spiegando che la versione “B” dell’F35, quella a decollo corto e atterraggio verticale di cui l’Italia vuole comprare 30 esemplari (15 per la portaerei Cavour e altrettanti, incomprensibilmente, per l’Aeronautica), avrà un costo unitario di 102 milioni di dollari, vale a dire circa 82 milioni di euro, sempre senza il motore.

La sanità pubblica per tutti? Un ricordo.

Lo Stato è riuscito a contenere i costi del Servizio sanitario nazionale, ma riducendo il personale e tagliando le prestazioni. Così, secondo il rapporto annuale dell'università Bocconi, ormai la salute è un "bene di lusso": chi ha redditi più bassi non può permettersela. Ma riconoscerlo sarebbe politicamente impopolare
conti della sanità pubblica italiana sono tornati (quasi) in equilibrio. Ma a prezzo di tagli alle prestazioni e di un forte aumento delle disparità tra cittadini residenti nelle diverse Regioni. In Lazio, Campania, Calabria e Sicilia, in particolare, negli ultimi cinque anni il numero dei medici e degli infermieri dipendenti del Servizio sanitario nazionale è stato ridotto del 15%. E “in modo casuale”, semplicemente non rimpiazzando il personale che andava in pensione. Inevitabili, dunque, le ripercussioni sui servizi. Non solo: se da un lato la spesa pubblica per la sanità, per la prima volta da 20 anni, è in calo – lo scorso anno è scesa a 112,6 miliardi, l’1,2% in meno rispetto al 2012 – , dall’altro quella privata non riesce a compensare. Anzi, scende. Fanno eccezione solo le aree più ricche del Paese, quelle dove ce ne sarebbe meno bisogno perché le prestazioni pubbliche sono già sufficienti. La spiegazione? Ormai la salute è un “bene di lusso”, cioè un insieme di servizi di cui, se il reddito è basso, si tende a fare a meno. A delineare questo scenario è il rapporto Oasi(Osservatorio sulle aziende e sul sistema sanitario italiano) 2014 sullo stato della sanità italiana, messo a punto dal Centro di ricerche sulla gestione dell’assistenza sanitaria e sociale(Cergas) e dalla Scuola di direzione aziendale dell’universitàBocconi.
ilfattoquotidiano.it

L’industria delle armi alimenta le guerre. Il ruolo di Finmeccanica

sabato 29 novembre dalle ore 9,30 alle 17 al castello dei Comboniani a Venegono Superiore. Il tutto organizzato dai volontari del "Forum contro la guerra": «Nell'epoca della "guerra infinita" una delle attività considerate strategiche dallo Stato è il mantenimento di quelle capacità industriali e tecnologiche giudicate essenziali per la sovranità operativa delle forze armate - spiegano gli organizzatori -. Con la cessione degli asset civili, Finmeccanica intende fondarsi come holding esclusivamente orientata verso i settori dell'aerospazio e della difesa in linea con un Modello di difesa più aggressivo. Obiettivo del convegno è l'avvio di un dibattito per individuare le criticità di questo modello economico e di difesa per rimodulare le scelte militariste verso una produzione finalizzata ad attività civili».
 
RELATORI:
DOMENICO MORO – ECONOMISTA ruolo di Finmeccanica all’interno del capitalismo italiano, modifiche degli assetti finanziari e risposte alle crisi economiche e politiche

MANLIO DINUCCI ristrutturazione della produzione industriale nel nuovo quadro geopolitico

ALEX ZANOTELLI guerra, l’art.11 della Costituzione e la legge 185/90 sull’export militare da un punto di vista etico

RIFLESSIONI dalla fabbrica di Fiorenzo Campagnolo delegato ADL AgustaWestland e Giansandro Bertinotti ADL AleniaAermacchi

INTERVENTI di: Rossana De Simone, Ugo Giannangeli, Gregorio Piccin....
In video le posizioni dei rappresentanti dei sindacati confederali
Il dibattito è aperto a tutti gli interventi e servirà a capire i limiti teorici e quelli delle lotte che si sono registrati negli ultimi anni

Prime adesioni: ADL Cobas
Comitato NO-M346 del varesotto - Movimento NO-F35 del novarese
http://forumnoguerra.blogspot.it/ - forum.no.guerra@gmail.com

Inquinamento da aerei e salute, un convegno all'Insubria

Un problema che si ripropone in particolare durante l'inverno, inquinamento dell'aria e impatto sulla salute. L'argomento sarà affrontato, sabato 29 novembre, in un convegno organizzato dall'Università dell'Insubria in collaborazione con l'alta scuola di formazione dell'Insubria e dalla fondazione "Scuola di medicina Carnaghi e Brusatori onlus" di Busto Arsizio all'interno dell'aula biblioteca dell'università in via Alberto da Giussano 12. La parte mattutina sarà più tecnica e dedicata agli iscritti con crediti ecm mentre al pomeriggio si terrà una tavola rotonda aperta al pubblico che sarà incentrata sull'impatto delle attività aeroportuali sulla vita delle popolazioni residenti.
varesenews.it

nuove disposizioni in materia di salvaguardia pensionistica

Istituto Nazionale della Previdenza Sociale

Roma, 19-11-2014
Messaggio n. 8881


Premessa

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 246 del 22 ottobre 2014 è stata pubblicata la legge
10 ottobre 2014, n. 147, entrata in vigore il 6 novembre 2014 che, agli articoli
1, 2 e 3, e 4 reca ulteriori disposizioni in materia di salvaguardia pensionistica (allegato n. 1).

In particolare l’articolo 1 apporta delle modifiche all’articolo 22, comma 1, del decreto
legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135,
e all’articolo 11, comma 2, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102, convertito, con
modificazioni, dalla legge 28 ottobre 2013, n. 124.

L’articolo 2 prevede l’applicazione ad ulteriori categorie di lavoratori dei requisiti di
accesso e del regime delle decorrenze vigenti prima dell’entrata in vigore del decreto
legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011,
n. 214.

L’articolo 3 reca l’interpretazione autentica dell’articolo 1, comma 194, lettera e),
della legge 27 dicembre 2013, n. 147.

L’articolo 4 prevede la copertura finanziaria delle nuove disposizioni recate dalla legge
in argomento.


1.           ARTICOLO 1: modifiche all’articolo 22, comma 1, della legge 7 agosto 2012, 
n. 135 (cd. seconda salvaguardia), e all’articolo 11, comma 2, della legge 28 ottobre 
2013, n. 124 (cd. quarta salvaguardia)

1.1       Modifiche all’articolo 22, comma 1, della legge n. 135 del 2012 (cd. seconda 
salvaguardia)

In considerazione del limitato utilizzo della salvaguardia di cui all’articolo 22, comma 1,
del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012,
n. 135 (c.d. seconda salvaguardia), l’art. 1, lettera a) della legge n. 147 del 2014 prevede
una modifica del citato art. 22, comma 1, mediante la riduzione del contingente numerico 
dei lavoratori,a cui continuano ad applicarsi  le  disposizioni  in  materia  di requisiti di
accesso e di regime delle decorrenze vigenti prima della data di entrata in vigore del decreto
legge n.  201  del  2011 ancorché  maturino  i  requisiti  per  l'accesso  al  pensionamento
successivamente al 31 dicembre 2011, da 55.000 soggetti a 35.000 soggetti.

In particolare, la predetta modifica interessa la categoria dei lavoratori collocati in mobilità
di cui all’art. 22, comma 1, lettera a) che, a seguito della modifica apportata dall’art. 1,
lettera b) della legge in esame, è così ridefinita:

giovedì 20 novembre 2014

Interrogazione Parlamentare al Senato della Repubblica

Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 334 del 21/10/2014
FUCKSIA, SIMEONI - Al Ministro della salute - Premesso che:

il diritto alla cura e alla salute dei cittadini è un diritto costituzionalmente garantito e dunque da tutelare e garantire con trasparenza ed efficacia; il Servizio sanitario nazionale sta attraversando una fase delicata, con importanti riduzioni di budget che presuppongono quindi da parte delle aziende sanitarie locali il dovere di assicurare una gestione economica ancor più attenta e orientata all'efficienza;

la dirigenza e il personale medico, infermieristico, tecnico e amministrativo delle aziende sanitarie sono chiamati a svolgere con la massima professionalità il proprio ruolo nell'interesse di un servizio ottimale da erogare al cittadino;
considerato che:
dal 2012, in coincidenza con l'insediamento della nuova dirigenza, ovvero del direttore generale dottor Humberto Pontoni e del direttore sanitario dottoressa Giuseppina Ardemagni, l'azienda ospedaliera "Sant'Antonio abate" di Gallarate (Varese) ha registrato un numero crescente di denunce intentate dai propri dipendenti, di diverso grado e ruolo;

risultano in aumento anche le cause intentate dai pazienti a dimostrazione, a giudizio degli interroganti, che con l'insediamento della nuova dirigenza l'organizzazione ospedaliera delle cure si è andata precarizzando anziché stabilizzando; il concorrere in azioni legali arreca un costo aggiuntivo per l'azienda, distogliendo dunque una quota crescente di risorse pubbliche dal naturale impiego per l'assistenza sanitaria; l'azienda ospedaliera Sant'Antonio abate ha contestualmente registrato una forte diminuzione del numero di accessi e di prestazioni e ricoveri;

risulta agli interroganti che alcuni lavoratori del personale medico ed infermieristico abbiano denunciato forti ritardi nell'assegnazione di appuntamenti ed incontri interlocutori con la dirigenza al fine di appianare possibili discordie;

considerato inoltre che, per quanto risulta agli interroganti:
sulla base di una segnalazione ricevuta da un sindacalista, dipendente dell'ospedale Sant'Antonio abate è stata presentata una denuncia per anomalie nell'assegnazione di una gara d'appalto dall'associazione 5 Stelle per la legalità e da alcuni consiglieri regionali della Lombardia del Movimento, oggetto di indagine da parte della magistratura e delle forze dell'ordine, con possibili conseguenti aumenti di costo per l'azienda sanitaria e per i contribuenti pubblici. Inoltre il dipendente che, venuto a conoscenza di un possibile illecito amministrativo ha adempiuto all'obbligo di segnalarlo, come previsto dal regolamento anticorruzione, è stato però trasferito e vessato;

è, altresì, in corso una causa con una dipendente in servizio da quasi 40 anni a cui è stata revocata la funzione, assegnatale tramite regolare procedura interna di selezione, con conseguente detrazione dallo stipendio del contributo erogatole per la posizione organizzativa ricoperta. La dipendente non avrebbe ricevuto alcuna contestazione dalla Direzione sanitaria in ordine alle attività svolte;
alcuni dipendenti avrebbero segnalato un forte disagio, scaturito dal fatto che eventuali rimostranze nei confronti della direzione potrebbero condurre a ripercussioni negative sia personali che professionali;

i sindacati di base Nursing up (Sindacato degli infermieri italiani) e Adl Cobas (Associazione per i diritti dei lavoratori) denunciano un notevole aumento dei tempi di attesa per alcuni tipi di esami, ad esempio: 6 mesi per una mammografia e 4 mesi per una risonanza magnetica. Tempi così lunghi di attesa non sono in alcun modo giustificati, se si considera, ad esempio, che nel reparto di urologia di Gallarate con 25 posti letto vengono eseguiti 1.200 interventi all'anno, mentre nel vicino ospedale di Busto Arsizio con un numero di posti letto inferiore, e cioè 19, ne vengono eseguiti molti di più, ovvero 1.800;

considerato infine che nonostante la spending review in atto nell'azienda ospedaliera di Gallarate, e le conseguenti difficoltà economiche e manageriali da ciò derivanti, la dirigenza ha provveduto ad assumere ulteriore personale non sanitario,  si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della situazione;

se intenda attivarsi presso l'ente competente affinché vengano disposte iniziative di controllo e vigilanza sulla gestione dell'azienda ospedaliera Sant'Antonio abate di Gallarate da parte della nuova amministrazione, al fine di garantire una maggiore trasparenza, la corretta gestione pubblica della struttura e un equo trattamento dei suoi dipendenti;

se non ritenga necessario che venga valutato il costo determinato dall'assistenza legale in seguito alle cause intentate nei confronti dell'azienda ospedaliera, le eventuali responsabilità del management, il rispetto delle modalità di appalto dei lavori commissionati dall'azienda, nonché la correttezza delle azioni disciplinari attuate nei confronti dei lavoratori dipendenti che hanno denunciato irregolarità in merito.


(4-02869)