- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

lunedì 30 novembre 2015

Lavoro, cottimo e abbondante: Poletti, peggio che nei marines

Insomma, basta con il Novecento, e “le otto ore vi sembran poche”, chi vi credete di essere, le mondine? Ora, guidata come una trebbiatrice dal ministro Poletti arriva l’idea moderna: pagare a risultato. Una cosa modernissima che si chiama “cottimo”. Nel caso, cottimo e abbondante. Una prassi che cambierà le nostre vite, il linguaggio, i rapporti interpersonali. “A che ora torni, caro?”. “Uh, come sei antica! Ancora legata alle ore! Arrivo quando ho raggiunto il risultato, come impone la nuova etica del lavoro”. “Quindi?”. “Boh, facciamo un giovedì di dicembre, ma non so quale”.

Ecco, niente orari. Preparatevi a un futuro di paste scotte e microonde. Perché ve lo diciamo con una mano sul cuore: in questo modo polettiano di intendere il lavoro, le ore non saranno mai meno, ma sempre di più. Rottamando la paga oraria assisteremo finalmente a una guerra continua con ufficiali e graduati travestiti da capufficio. “Signorina, faccia questi otto miliardi di fotocopie”. “Guardi che io stacco alle sei!”. “No, lei stacca quando ha finito”. Di colpo, in ufficio, si finirà di lavorare quando finirà il toner, mai prima. Bello! Sembrerà di essere nei Marines.


Del resto il ministro Poletti l’ha detto l’altro giorno: si lavora in un modo nuovo e a lui capita di leggere le mail anche all’una di sabato notte, a letto. Abolendo le ore e puntando ai risultati, un risultato lo si otterrà di sicuro: si lavorerà sempre, giorno e notte, a letto, in macchina, al cinema. La doccia sembrerà l’ultimo rifugio dove si può stare senza tablet o cellulare e forse questo migliorerà la vita: “Caro, ti devo parlare”. “Presto, andiamo sotto la doccia, se no devo finire la relazione e mandarla al capo”. Peccato che accadrà solo per pochi minuti. Ma del resto, pensateci: cosa sono i minuti se aboliscono le ore?

Italia, record di morti premature per inquinamento

Tre i killer: le micro polveri sottili, il biossido di azoto, e l'ozono. Realacci, Pd: "Cause comuni con surriscaldamento del pianeta". Frosinone guida la "classifica speciale" di Legambiente delle città più inquinate da PM10.
L'Italia è il Paese dell'Unione europea che segna il record del numero di morti prematuri rispetto alla normale aspettativa di vita per l'inquinamento dell'aria. La stima arriva dal rapporto dell'Agenzia europea dell'ambiente (Aea): il Belpease nel 2012 ha registrato 84.400 decessi di questo tipo, su un totale di 491mila a livello Ue.

I killer. Tre i 'killer' sotto accusa per questo triste primato. Lemicro polveri sottili (Pm2.5), ilbiossido di azoto (NO2) e l'ozono, quello nei bassi strati dell'atmosfera (O3), a cui lo studio attribuisce rispettivamente 59.500, 21.600 e 3.300 morti premature in Italia. Il bilancio più grave se lo aggiudicano le micropolveri sottili, che provocano 403mila vittime nell'Ue a 28 e 432mila nel complesso dei 40 Paesi europei considerati dallo studio. L'impatto stimato dell'esposizione al biossido di azoto e all'ozono invece è di circa 72mila e 16mila vittime precoci nei 28 Paesi Ue e di 75mila e 17mila per 40 Paesi europei.
repubblica.it

Migranti, dai diritti al controllo delle frontiere: dubbi su accordo Ue-Turchia

Previsti tre miliardi di euro al governo di Ankara per gestire l’emergenza migratoria. Ma a che prezzo? A chiederselo sono le associazioni che tutelano i rifugiati. Cir: “Si rischia di confinare le persone in un paese che non garantisce libertà neanche ai propri cittadini”. Arci: “Ci saranno nuove barriere e nuovi morti”

30 novembre 2015
ROMA - Tre miliardi di euro iniziali per sostenere la Turchia nella gestione dell’emergenza migratoria. E’ questo l’accordo raggiunto tra il governo di Ankara e i leader dei 28 stati europei, dopo il vertice di ieri a Bruxelles. L’intento è quello di migliorare le condizioni di vita dei due milioni di profughi accolti nel paese, ma anche di rafforzare i controlli alle frontiere. Come ha dichiarato Donald Tusk, “Il nostro principale obiettivo è contenere il flusso dei migranti verso l’Europa”, ma sulle modalità in cui questo verrà realizzato, così come sul rispetto dei diritti umani e delle libertà civili nel paese, ci sono molti dubbi. Proprio sabato in Turchia Tahir Elci, 49 anni, capo dell’associazione degli avvocati curdi, è stato ucciso in una sparatoria. Per questo le organizzazioni che si occupano di tutela dei migranti chiedono chiarezza e trasparenza sull’accordo. “Siamo molto preoccupati, perché si rischia di confinare le persone in un paese che in questo momento non garantisce neanche le libertà fondamentali per i propri cittadini” spiega a Redattore sociale Christopher Hein, portavoce del Cir (Consiglio italiano per i rifugiati).

sabato 28 novembre 2015

Sbilanciamoci: una contro-manovra da 35 miliardi, nel segno dell’equità

Presentato stamattina il rapporto “Come usare la spesa pubblica per i diritti, la pace, l’ambiente”. Nel dettaglio, dal welfare all’istruzione, dal fisco al lavoro: 7 aree di analisi, 89 proposte concrete elaborate da 47 associazioni aderenti alla campagna.

26 novembre 2015

ROMA - Un’analisi a tutto tondo di quello che nella Legge di Stabilità 2016 del Governo, attualmente all’esame della Camera, non funziona (molto) e altrettante proposte alternative di bilancio. È quanto contenuto nella XVII edizione del Rapporto Sbilanciamoci! “Come usare la spesa pubblica per i diritti, la pace, l’ambiente”, presentato oggi a Roma.
In sintesi una “contro-manovra” a saldo zero da 35 miliardi di euro, con 7 aree di analisi e intervento – dal fisco al lavoro, dall’istruzione all’ambiente, dal welfare all’altraeconomia, passando per la cooperazione internazionale – e 89 proposte concrete, “praticabili e puntuali per garantire giustizia e sostenibilità all’Italia” elaborate dalle 47 organizzazioni aderenti alla “Campagna Sbilanciamoci!”.

Lavoro, Poletti sogna il cottimo: “Penso a contratto non legato a ore ma ai risultati”

“Dovremo immaginare un contratto di lavoro che non abbia come unico riferimento l’ora di lavoro ma la misura dell’apportodell’opera. L’ora di lavoro è un attrezzo vecchio che non permette l’innovazione”. Dopo l’uscita sulla laurea (meglio finire l’università a 21 anni con 97 che tirarla in lungo per prendere 110 e lode) il ministro del Lavoro Giuliano Poletti è tornato alla carica per demolire quello che, a sua detta, è un altro vecchio mito da sfatare. Quello, cioè, che il lavoratore debba essere pagato in maniera proporzionale all’impegno in termini di tempo, straordinaricompresi. Un capitolo chiuso, secondo il ministro. Che sembra favorevole a rispolverare il cottimo, cioè appunto la remunerazione sulla base del risultato. “Si tratta di un tema di cultura su cui dovremo lavorare. E pongo a voi il tema, che siete dei ricercatori”, ha detto Poletti agli studenti della Luiss durante un convegno sulJobs act.
ilfattoquotidiano.it

ESODATI - TUTTI a ROMA il 3 dicembre !!!

“La Commissione Lavoro della Camera ha votato gli emendamenti da portare alla Bilancio per quanto riguarda la legge di Stabilità. In particolare, va segnalato il fatto che alcuni di questi emendamenti, presentati dal Pd, sono stati votati alla unanimità dalla Commissione Lavoro”. Lo dichiara Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera.
“Si tratta – spiega Damiano - di quelli relativi: a Opzione Donna, dove si chiede di eliminare i 3 mesi dal computo dell'età anagrafica di 57anni e 3 mesi e di 58 anni e 3 mesi per il conseguimento del diritto alla pensione; al monitoraggio delle lavoratrici che utilizzeranno effettivamente Opzione Donna e, di conseguenza, delle risorse che verranno realmente impiegate; alla possibilità di cumulo del riscatto della laurea con il congedo facoltativo di maternità; alla proroga della Discoll fino a tutto il 2016; al computo dei periodi di maternità ai fini della dei premi aziendali di produttività”.
“Inoltre, sono stati approvati altri emendamenti che riguardano: il miglioramento della settima salvaguardia (lavoro domestico, penalizzazioni, edili in mobilità, lavoratori di aziende fallite), i contratti di solidarietà per le piccole imprese e la proroga a tutto il 2016 dell'attuale normativa degli ammortizzatori sociali per il lavoro stagionale.
Altri emendamenti, interventi per il Mezzogiorno e anticipo al 2016 della No tax per i pensionati, verranno presentati direttamente alla Commissione Bilancio”, conclude Cesare Damiano.

Roma, 26 novembre 2015


dell'allargamento a tutti i 49.500 NON  se ne parla  . Anzi siamo in fase di attenta verifica dell'ennesimo scippo al Fondo Esodati che Renzi vorrebbe perpetrare ed entro domani intraprenderemo opportune iniziative!!!.... 

........UN'ALTRA BUONA RAGIONE PER ESSERE TUTTI A ROMA IL 3 dicembre !!! 

COOPERATIVE: LA RESA DI MALPENSA…E I VENDITORI DI FUMO!!!

Alla fine entra un altro handler…e pure low cost

Solo una settimana fa, Malpensa faceva da scena a chi urlava di più nel dichiarare la sua estrema difesa dei lavoratori operanti nelle aziende di Handling presenti sullo scalo. Secondo i calcanti della scena:
nessuno poteva permettersi di minare l’equilibrio esistente;
nessuno poteva permettersi di arrivare a Malpensa e pensare di fare concorrenza sleale nell’attività di Handling!

Mai e poi mai poteva arrivare una società che aveva offerto un prezzo più basso del 30% rispetto a quelle presenti a Malpensa! Ryanair se voleva fare scalo a Malpensa doveva farsi servire da uno degli Handlers già presenti sullo scalo!

PURTROPPO NOI NON ABBIAMO LA CAPACITA’ DI CAPIRE!

Per quanto ci sforziamo, non capiamo! Non capiamo la logica per la quale ben otto organizzazioni sindacali hanno sottoscritto l’accordo con AGS SPA del 23 novembre scorso.

 Abbandonare le loro “lotte crociate”, soltanto per l’impegno di AGS Spa di non subappaltare le attività di Handling che la stessa si è aggiudicata da Ryanair?

E per cosi' poco, gli 8 sindacati concedono ad AGS anche la deroga per quanto previsto sul CCNL di categoria in merito alla percentuale di assunzione a tempo part-time, ovvero utilizzare più personale a tempo parziale!

Come se “lor signori” non sapessero bene, nel momento che siglavano tale accordo, che per abbassare i costi a discapito dei lavoratori, in Italia, non esiste solo la possibilità del subappalto delle attività, ma ANCHE: QUELLA DEL DISTACCO DI PERSONALE, DEL LAVORO INTERINALE E DEL LAVORO PART-TIME.

Ricordiamo pure che la Coop Alpina è parte integrante della società AGS per il 34% ed è l’unica parte di azienda che fornisce servizi di handling.

PER ADL LA TANTO DECANTATA VITTORIA, E’ UNA VlTTORIA DI PIRRO!

I lavoratori lo hanno capito e hanno disertato le assemblee da loro indette
Uno specchietto per le allodole nei confronti dei lavoratori per coprire il fallimento del “miglior accordo possibile” del luglio 2014 che secondo “loro” doveva portare ad una stabilità aziendale ed invece, a poco più di un anno di distanza, si trova con AH a breve privatizzata e con un handler low cost in casa! Senza contare che la dirigenza di Airport Handling ha dichiarato espressamente di non voler rispettare anche quel minimo di regole a favore dei lavoratori! Ma su tutto questo…SILENZIO…

Ora diciamo basta a chi vuole gettare ancora fumo negli occhi dei lavoratori.
Cari lavoratori di Airport Handling, di Aviapartner, di WFS, non stupitevi se il 1 dicembre vedrete svolgere le attività di Handling da soci lavoratori della Cooperativa Alpina, posti in distacco presso AGS, o da lavoratori interinali, che di sicuro avranno il logo di AGS spa, ma purtroppo avranno stipendi e diritti molto più bassi, con una flessibilità lavorativa portata all’estremo e con poche possibilità di rivendicare diritti maggiori.

Il risultato sarà che AGS riuscirà a garantire l’attività di Handling con i costi previsti nell’offerta economica e quindi nelle condizioni di avvicinare e lusingare le altre compagnie aeree.
ADL ha partecipato alla lotta ma non alla sfilata a braccetto con chi ha portato i lavoratori a questo stato di cose.

Si può lottare e partecipare mantenendo coerenza e dignità.
Noi siamo convinti che l’unica scialuppa che può salvare i lavoratori dalla deriva, sia:
                         La sottoscrizione di un impegno, da parte di tutti gli handlers che vogliono operare sullo scalo di Malpensa, in caso di acquisizione di compagnie aeree servite da altri handlers di applicare la tutela sociale garantendo ai lavoratori il reddito di provenienza e un contratto come lavoratore dipendente senza obbligo di associarsi ad eventuale Cooperativa.
                         Da parte di ENAC e del gestore aeroportuale si proceda al percorso che porti alla limitazione a 3 handlers ed una costante e severa verifica sull’applicazione di quelle che sono le prescrizioni in merito alla formazione continua sulla sicurezza, sulle procedure operative e sull’utilizzo di attrezzatura.

Per tutto questo noi lotteremo e vi vogliamo al nostro fianco, fino a quando non avremo raggiunto tali garanzie!


ADL Malpensa 

BUSTO ARSIZIO Sindacati in protesta: “L’ospedale esternalizza, lavoratori licenziati”

E’ un presidio quello che animerà lunedì mattina l’ingresso dell’ospedale di Busto. I sindacati del Cub hanno infatti chiamato i lavoratori per protestare contro l’esternalizzazione a partire dal 1 dicembre del servizio di lavaggio della biancheria del nosocomio di Busto Arsizio, Saronno e Tradate che porterà al licenziamento di 20 persone.
“A seguito dell’affidamento a Servizitalia Spa -si legge in una nota- la Coopservice ha aperto la procedura di licenziamento collettivo denunciando 20 lavoratori in esubero”. Una situazione che, secondo il sindacato, sarebbe nata dal fatto che “diversi lavoratori di Coopservice svolgono attualmente le attività di ritiro, consegna e trasporto della biancheria ospedaliera” ma che ora si troveranno senza lavoro dal momento che “l’ospedale ha ricollocato i propri lavoratori precedentemente impegnati nella lavanderia nelle posizioni lavorative oggi ricoperte dagli addetti Coopservice“.

Ilva, domenica 29 corteo per «giustizia sociale e ambientale»

TARANTO – Domenica 29 novembre, in occasione della giornata mondiale contro il surriscaldamento globale, si svolgerà una manifestazione anche a Taranto promossa da varie associazioni per chiedere 'giustizia sociale e ambientalè per il capoluogo ionico. Il corteo, che si snoderà per le vie del centro, partirà alle 9.30 dal piazzale dell’Arsenale della Marina militare.

"Taranto e la sua drammatica situazione – è detto in una nota - di devastazione ambientale (Ilva, Eni, Tempa Rossa, Marina Militare, discariche, inceneritori) rappresenta a pieno le contraddizioni di un modello di sviluppo malato che sta mettendo a rischio la vita delle persone e dell’intero ecosistema in nome del profitto e di un modello produttivo insostenibile, a cui ne va opposto uno basato sulla giustizia ambientale, la giustizia sociale, la conversione ecologica dell’economia e la qualità della vita".

La morte dell’operaio Cosimo Martucci, avvenuta il 17 novembre all’interno dello stabilimento Ilva, la sesta in tre anni – si aggiunge – dai tempi del sequestro giudiziario, è l'ennesima conferma dell’insostenibile condizione di insicurezza nella quale versa il siderurgico. Tre anni di decreti e commissariamenti a unica garanzia della produzione. Nessun provvedimento serio a tutela di cittadini e operai".
lagazzettadelmezzogiorno.it

giovedì 26 novembre 2015

Computo nella gestione separata

L’articolo 3 del D.M. n. 282 del 1996 dispone che  “gli iscritti alla gestione separata che possono
 far valere periodi contributivi presso l’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, 
la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori dipendenti, le forme esclusive e sostitutive della 
medesima, le gestioni pensionistiche dei lavoratori autonomi di cui alla legge n. 233 del 
1990 hanno facoltà di chiedere nell’ambito della gestione separata il computo dei predetti 
contributi, ai fini del diritto e della misura della pensione a carico della gestione stessa, alle 
condizioni previste per la facoltà di opzione di cui all’articolo 1, comma 23, della legge 
n. 335 del 1995”.

Destinatari della norma sono:

1. gli iscritti alla gestione separata, intendendosi tali i soggetti che hanno accreditato nella
 gestione separata almeno un contributo mensile.  In particolare “nella gestione separata 
assume rilevanza non la mera iscrizione all’anagrafica della gestione,  bensì l’eventuale 
esistenza di una  copertura contributiva” (v. messaggio n. 14810 del 3.06.2010).
Si fa presente, in proposito, che lo “status” di iscritto non viene meno con la cessazione 
dell’attività che ha dato luogo all’obbligo contributivo,     sussistendo per la gestione 
separata, ai sensi dell’articolo 2, comma 27, della legge n. 335 del 1995 solo un obbligo
 di iscrizione ma non di cancellazione.
 2. che possono far valere periodi contributivi presso l’assicurazione generale obbligatoria 
per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori  dipendenti, le forme esclusive e 
sostitutive della medesima,  le gestioni pensionistiche dei lavoratori autonomiLa facoltà 
è esercitabile sia nelle ipotesi in cui i predetti periodi si collochino solo antecedentemente
 al 1.1.1996, sia che si collochino prima e dopo la predetta data.
Non è esercitabile, invece, nell’ipotesi in cui si collochino solo  successivamente al 1996
 in quanto in tal caso non sussistono le condizioni per l’opzione al contributivo.

Trattativa Finmeccanica COMUNICATO SINDACALE APPELLO AI DIPENDENTI AGUSTA

La trattativa di Roma sta prendendo una direzione che non è quella sperata, per la prima volta si fa riferimento a “eccedenze di personale” derivanti dalla sovrapposizione delle varie società e,  nella discussione sul “premio di risultato” e sul “cedolino unico”, sono emerse forti perplessità sul mantenimento dei diritti acquisiti per tutti ma  principalmente per i nuovi assunti che, oltre a trovarsi uno stipendio con i minimi contrattuali, avranno la perdita di tutte le condizioni di miglior favore conquistate fino ad oggi.

In questa situazione non è pensabile che si possa rinunciare ad una consistente parte del Premio Di Risultato che racchiude tutti gli aumenti economici degli ultimi 18 anni: Secondo gli esempi fatti in assemblea, pur ottenendo poco meno dell’80% degli obbiettivi stabiliti del PDR, prenderemmo, al massimo, meno della metà del premio che, se si mantiene come valore massimo quello attuale, corrisponderebbe a circa 2400 euro.

Non è nemmeno pensabile rinunciare a tutte le indennità in cambio della sempre maggiore flessibilità operativa che ci viene richiesta per far fronte alle urgenze e ai continui ritardi: se si fa un calcolo di massima sui turni, sui notturni, sul lavoro al sabato o festivo, i lavoratori ci perderebbero centinaia di euro al mese.

Siamo consci anche che molti dipendenti del gruppo Finmeccanica non hanno i nostri problemi avendo degli stipendi molto più alti e con un PDR più basso rispetto a quello pagato in alcune aziende. Questi lavoratori, considerando il fatto che lo stipendio gli viene garantito, perderebbero molto meno (se ci perdono) rispetto ad altri.

Questi sono solo alcuni esempi di come procede la negoziazione di Roma che annullerà, dal primo gennaio, tutti gli accordi aziendali delle 10 aziende coinvolte nella fusione, per un totale di oltre 40 mila dipendenti. Noi riteniamo siano più che sufficienti per cominciare a protestare e chiediamo a tutti il lavoratori di pretendere dalle RSU le assemblee dei lavoratori per decidere insieme le iniziative di lotta e di protesta da attuare.

Dopo le due ore di sciopero organizzato nelle varie sedi di Agusta, non possiamo credere di aver cambiato le condizioni della trattativa, anzi, è quanto mai necessario sostenere gli incontri di Roma con iniziative nelle varie aziende in modo unitario, senza mettersi gli uni contro gli altri, solo rimanendo uniti si fanno gli interessi dei lavoratori.

C. Costa, 23 novembre 2015


Indennità di disoccupazione ASpI lavoratori sospesi di cui alla legge 28 giugno 2012, n.92, articolo 3, comma 17.

In seguito all’abrogazione dell’ articolo 3, comma 17, legge 28 giugno 2012, n.92, l’Istituto ha 
emanato, in data 30 settembre 2015, il messaggio n. 6024, con il quale, su parere concorde 
del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, sono state comunicate le istruzioni conseguenti 
all’abrogazione della norma in argomento.
In data 20 ottobre 2015, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con l’allegata circolare
 n. 27, ha reso noto di poter prendere in considerazione un’interpretazione più estensiva 
della norma di abrogazione ponendo in particolare rilievo la validità degli impegni assunti dalle 
parti in sede di consultazioni sindacali, attraverso accordi stipulati prima dell’entrata in vigore 
della norma abrogativa, che abbiano però previsto l’inizio delle sospensioni entro il 23 settembre
 2015 – giorno precedente l’abrogazione della norma – e le cui istanze siano state presentate
 entro il 12 ottobre 2015, fermo restando, naturalmente, il limite di spesa di 20 milioni di euro 
per l’anno 2015.
Pertanto, ad integrazione di quanto previsto nel messaggio n. 6024 del 30 settembre 2015,
 si precisa quanto segue:

Operazioni di salvaguardia. Attivazione dei cosiddetti “vasi comunicanti”.

L’articolo 1, comma 235, della legge 24 dicembre 2012, n. 228 e l’articolo 1, comma 193, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 nel definire le risorse finanziarie necessarie a garantire copertura alle operazioni di salvaguardia hanno anche stabilito le modalità con cui tali risorse e le correlate consistenze potessero essere trasferite tra le categorie di soggetti tutelate. In particolare il citato articolo 1, comma 193, della legge n. 147 del 2013 ha previsto che tale trasferimento potesse avvenire esclusivamente, previo procedimento di cui all'articolo 14 della legge 7 agosto 1990 n. 241, e successive modificazioni, con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.
Nel corso del mese di settembre 2015 è stata avviata la Conferenza dei Servizi per l’accertamento delle economie. All’esito della suddetta Conferenza dei Servizi, conclusasi il 9 novembre 2015, è stato definito il percorso di rideterminazione dei risparmi ai sensi dell’art. 1 comma 235 della legge n. 228 del 2012, già anticipato nell’ambito della programmazione finanziaria in sede di AS 2111 (Disegno di legge di Stabilità del 2016), ivi includendo, ai sensi dell’art. 1, comma 193, della legge n. 147 del 2013  il riconoscimento dell’applicazione della salvaguardia anche ai titolari di congedo o permesso ex lege n. 104 del 1992 eccedenti il limite numerico previsto dalla legge n. 124 del 2013 e dalla legge n. 147 del 2014.
inps.it

mercoledì 25 novembre 2015

Straordinari da pagare, lo dice il giudice

Il caso riguarda l'ospedale cittadino, il giudice ha ato ragione a un lavoratore che chiedeva il riconoscimento di tutte le 200 ore di straordinario lavorate in un anno e non solo di una parte.

Le ore di straordinario devono essere pagate tutte, anche qualora un accordo sindacale interno prevedesse diversamente: il sindacato di base AdL esulta, dopo la sentenza che riguarda un proprio iscritto (un Oss, operatore socio sanitario), che si era rivolto al giudice del lavoro di Busto Arsizio per vedere riconosciuti gli straordinari lavorati nell’Azienda Ospedaliera di Gallarate.
«L’azienda aveva pagato solo 35 ore di straordinario, sulla base di un accordo sindacale che prevedeva l’utilizzo delle risorse del Fondo Straordinari» spiega Salvatore Petrenga, di AdL, battagliera sigla del sindacalismo di base.  «La sentenza del giudice LaRussa ha invece deciso che deve essere erogata la retribuzione di tutte le oltre 200 ore di straordinario svolte nel 2011», continua il sindacalista. «Una vittoria ADL e una sconfitta azienda sanitaria, che dovrà anche pagare spese legali».

25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

Violenza sulle donne: una su tre subisce abusi, 7 milioni le vittime
I dati arrivano dall'Istat e riguardano il 2014: negli ultimi 5 anni le violenze fisiche o sessuali sono diminuite dal 13,3% all'11,3%, ma crescono dal 26,3% al 40,2% quelle più gravi che provocano ferite. La denuncia delle associazioni: "Poca trasparenza"
La violenza sulle donne è una realtà quotidiana anche nel nostro Paese: sono quasi 7 milioni le vittime che hanno subìto qualche dorma di abuso nel corso della propria vita. I dati arrivano direttamente dall'Istat e sono stati diffusi in occasione della Giornata internazionale contro la violenza di genere. In più secondo il dossier "Rosa Shocking 2" dall'associazione We World Onlus una donna su tre ha subìto quelle violenze tra le mura domestiche. Ma quanto davvero si sta combattendo questo fenomeno? Per l'organizzazione ActionAid manca la trasparenza sull'utilizzo dei fondi ad hoc da parte delle amministrazioni pubbliche
UNA SU TRE - L'Istat ha fotografato una realtà allarmante, anche se ci sono dei margini di miglioramento. Sono 6 milioni e 788mila le donne che hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni, ovvero una su tre. Per il 20,2% è stata violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% di forme più gravi di abusi. I responsabili delle molestie sono nella maggior parte dei casi sconosciuti mentre il 62,7% degli stupri avviene tra le mura di casa e vengono commessi da un partner o da un ex. Grave anche il dato sulla violenza sessuale sulle minorenni, che sono il 10,6% delle vittime. 
Ci sono però dei segnali di miglioramento: negli ultimi 5 anni le violenze fisiche e sessuali sono diminuit del 2%. Un calo da additare a una maggiore consapevolezza delle donne, che riescono a prevenire situazioni drammatiche e a uscire da quelle relazioni malate prima che degerinino. Sembra che sempre di più quelle violenze agli occhi delle vittime siano considerate reato e quindi aumentano anche le denuncie. Ma le violenze si sono aggravate: aumentano le donne ferite e coloro che hanno avuto paura per la propria vita. 

il giudice del lavoro di Busto Arsizio da ragione al lavoratore L’OSPEDALE DI GALLARATE DEVE PAGARE GLI STRAORDINARI

il giudice del lavoro di Busto Arsizio da ragione al lavoratore
L’OSPEDALE DI GALLARATE DEVE PAGARE GLI STRAORDINARI
i nostri legali sono a disposizione per tutti i dipendenti

Ieri c'è stata una decisione favorevole per il sindacato di base Adl di Varese da parte del tribunale di Busto Arsizio che sarà depositata tra 60gg. L'Azienda ospedaliera di Gallarate aveva pagato solo 35h ad un proprio dipendente per l'anno 2011 sulla base di un accordo sindacale che prevedeva l'utilizzo del fondo straordinari. Il dipendente chiedeva anche la restante parte per un totale di oltre 200 ore lavorate.

Il tribunale di Busto (giudice dott.ssa  La Russa, dispositivo di sentenza del 23.11.2015) ha deciso che gli venissero pagati tutte le ore eseguite in regime di straordinario oltre a quelle dell'accordo. Un'altra vittoria di Adl di Varese e dei lavoratori che lottano per i propri diritti. Un'altra sconfitta per l'Azienda Ospedaliera di Gallarate che dovrà pagare le spese legali e gli accessori di legge.
L'Azienda Ospedaliera di Gallarate retribuisce solo una parte dello straordinario prodotto in questi anni dai dipendenti, ADL chiede  che vengano correttamente retribuite tutte le ore di straordinario lavorate e che si trovi una soluzione che non permetta di generare più straordinario strutturale dovuto a carenza di personale. La soluzione a questo problema potrebbe essere l'istituto della banca delle ore, attraverso cui l'Azienda ogni mese potrebbe pagare la differenza tra ora ordinaria e ora di straordinario e non sarebbe incentivata a far produrre ai dipendenti straordinari, la maggior parte dei quali non verrà mai pagata. Dato che negli ultimi tre anni viene pagato solo lo straordinario fatto a seguito di un ordine di servizio.

Il problema del mancato pagamento degli straordinari non riguarda solo l’ospedale di Gallarate ma quasi tutti gli ospedali non solo regionali, non ci sono più disponibilità economiche per far fronte all’enorme numero di ore lavorare oltre l’orario ordinario ma si continua a chiedere ai lavoratori di fare straordinari.

Questo modo di fare sta diventando la soluzione più comoda per le varie direzioni ospedaliere che, così facendo, salvano le carenze occupazionali aumentando le ore di lavoro dei dipendenti senza assumere altro personale ma poi non gli vengono retribuite le ore di lavoro svolto, questa sentenza dovrebbe far ragionare sia gli amministratori che i lavoratori che invitiamo fin da ora a rivolgersi ai legali per le cause.

Ora ci aspettiamo che per l’effetto domino anche altri lavoratori si prendano coraggio e avviino le pratiche legali per farsi riconoscere i propri diritti e le proprie spettanze a fronte del lavoro effettivamente svolto. è ora di finirla con questi metodi.

Gallarate, 24 novembre 2015


Trattativa Finmeccanica: iniziano le prime timide proteste I NODI ARRIVANO AL PETTINE: RAZIONALIZZAZIONE ED ECCEDENZE

Trattativa Finmeccanica: iniziano le prime timide proteste
I NODI ARRIVANO AL PETTINE:
RAZIONALIZZAZIONE ED ECCEDENZE
L’ENTUSIASMO DEI PRIMI GIORNI COMINCIA AD ESSERE UN RICORDO

Ora gli elementi ci sono quasi tutti per iniziare a fare delle analisi sull’intera operazione di ristrutturazione dell’interno gruppo Finmeccanica: le “rosee aspettative” lasciano il posto alle “nere previsioni”, ed i tempi cominciano ad essere ristretti. La prima iniziativa di protesta, peraltro fatta solo in alcune aziende e solo in alcuni siti di queste aziende. La dice lunga sul livello di coscienza che hanno acquisito i lavoratori del gruppo.
Dobbiamo allargare la platea dei lavoratori pronti a difendere i diritti e lo stipendio.
Per cercare di unire i lavoratori sulla vertenza in corso, abbiamo organizzato un

PRESIDIO ALLE ENTRATE
IN SCIOPERO
CON VOLANTINAGGIO
MECOLEDI 25 NOVEMBRE 2015
DALLE ORE 12.00 ALLE ORE 13.00 (I TURNO)
DALLE ORE 13.00 ALLE ORE 14.00 (II TURNO/GIORNATA)
Per tutti i dipendenti Agusta di C. Costa

Inoltre, per informare i lavoratori sullo stato della trattativa in corso e per decidere come proseguire le iniziative di protesta si indice una

ASSEMBLEA NON RETRIBUITA
IN SCIOPERO (in saletta sindacale)
Per tutti i dipendenti Agusta
Venedi 27 novembre 2015
Dalle ore 13.00 alle ore 14.00 (I tuno)
Dalle ore 14.00 alle ore 15.00 (II TURNO/GIORNATA)


C. Costa 23 novembre 2015

ASL VARESE - CONTRATTO INTEGRATIVO AZIENDALE


martedì 24 novembre 2015

Telos, tutte le mattine colazione anti-sgombero

Tutte i giorni una colazione anti-sgombero, a partire dalle 6 del mattino. È la proposta che sta diffondendo il gruppo di anarchici del Telos che nei giorni scorsi ha occupato per la terza volta lo storico stabile abbandonato di via Milano, lo stesso che i ragazzi avevano occupato per ben 5 anni. 
Il Telos racconta, attraverso la propria pagina Facebook, di aver resistito a un tentativo di sgombero nella giornata di lunedì. Si trattava di alcuni operai che stavano posizionando dei blocchi di cemento nella struttura, ma che sono stati mandati via dagli occupanti. 

Medici, infermieri e operatori sanitari Arrivano 350 nuovi posti di lavoro

In programma un nuovo Concorso Pubblico per l’Assunzione di 350 figure professionali sanitarie trainfermieri, medici ed Oss. Questo è quanto previsto da una delibera diRegione Lombardia per far fronte dell’entrata in vigore, prevista nella giornata di domani, della direttiva europea sugli orari di lavoro per le figure professionali mediche che impone un limite minimo di 11 ore continuative di riposo nell’arco di un giorno; 12 ore e 50 il limite massimo di lavoro giornaliero (dopo 6 ore è prevista una pausa minima di 10 minuti), sommano a 48 le ore massime di lavoro settimanale compresi gli straordinari.
Come ormai è noto, in molti reparti, questi limiti sono ampiamente disattesi e la legge fra l’altro prevede sanzioni per gli ospedali che non rispetteranno i nuovi orari di lavoro. Così, Regione Lombardia ha deciso di aumentare il numero degli “addetti ai lavori”, riducendo però le loro ore di lavoro giornaliero, a favore di una maggior qualità del servizio assistenziale prestato. 

lunedì 23 novembre 2015

Gli scarichi in deroga sono illegali chi li autorizza sono solo dei criminali - Comunicato sull'udienza al TAR del 19-11 -

venerdì 19-11 si è tenuta l'udienza al TAR Lombardia sul ricorso della Perstorp di Castellanza contro la decisione della Provincia e della Conferenza dei Servizi che il 16 aprile aveva imposto all'azienda chimica di finirla con gli scarichi in deroga delle aldeidi nel depuratore di Olgiate Olona (rientrando nei limiti stabiliti per legge dopo quasi 10 anni!!). Il TAR dopo aver accolto la sospensiva richiesta dall'azienda e "autorizzato" lo sversamento fino a fine anno degli scarichi in deroga (che hanno appestato per tutta l'estate e tuttora tutti i comuni della zona, in particolare Marnate), aveva imposto una fase istruttoria "per accertare" l'origine degli odori molesti!, rinviando al 19 novembre per la trattazione di merito.
Sotto un controllo poliziesco asfissiante fin dalle ore 9 una quindicina di esponenti dell'Assemblea Popolare dispiegavano striscioni e bandiere e distribuivano un comunicato con i motivi del presidio davanti la sede del TAR. Dopo le 14,30 iniziava l'udienza a cui abbiamo assistito. L'avvocatessa della Perstorp illustrando ai giudici la situazione diceva che solo due altre segnalazioni erano pervenute al Comune di Marnate sugli "odori molesti" (e sottolineando: "da parte dei soliti noti"). Nulla replicava l'avvocato Brigandì nominato dal Comune di Marnate avvalorando le falsità della Perstorp visto che le denunce sono state centinaia, numerose le assemblee tenute e fatto il 7 novembre un corteo a Castellanza con oltre cento persone mobilitate per dire "basta deroghe - basta veleni". La Persorp attraverso il suo legale proseguiva dicendo che avrebbe "autolimitato" gli scarichi delle aldeidi scendendo da 55 mg al litro "concessi" dal TAR a 40, ma scendere al di sotto significava chiudere la produzione! L'avvocato  del Comune nulla eccepiva sulla illegalità degli scarichi in deroga e si dichiarava disponibile a proseguire un'indagine per risalire alle cause degli odori molesti. La Provincia a sostegno della fase istruttoria depositava un documento del 16-11 dell'ARPA sugli scarichi della Perstorp dove dice di non essere in grado di misurare il livello dell'inquinante odorigeno. (Tutte falsità perché è da anni che i vari tavoli tecnici provinciali hanno certificato la certezza dei cattivi odori causati dagli scarichi delle aldeidi della Perstorp e gli stessi responsabili del depuratore avevano dovuto ammettere a malincuore che lo sversamento degli scarichi industriali della Perstorp sono fonte permanente del malfunzionamento del depuratore!! È tutto documentato. Se qualche giudice fosse interessato possiamo fargli avere la documentazione relativa!!). Sulla proposta della Perstorp di "autoriduzione" dei veleni l'avvocato della provincia chiedeva una collaborazione più fattiva all'azienda. I giudici facevano di tutto per far proseguire la fase istruttoria avviata dall'ARPA e spingere a un "accordo" Provincia e Perstorp sul nuovo limite degli scarichi in deroga. NESSUNO, GIUDICE O AVVOCATO, ha voluto affrontare l'illegalità palese della perpetuazione degli scarichi in deroga!!
Il TAR ha protratto fino a fine anno l'istruttoria-farsa dell'ARPA ed ha stabilito per i primi di febbraio del 2016 la decisione finale.
Noi diciamo una sola cosa: GLI SCARICHI IN DEROGA SONO ILLEGALI - CHI LI AUTORIZZA SONO SOLO DEI CRIMINALI! E ribadiamo che la nostra mobilitazione proseguirà ancora più ferma e decisa di prima!

Castellanza 20-11-2015


L'Assemblea Popolare No-Elcon

Handling Ryanair, accordo fatto. AGS rinuncia al ricorso alla cooperativa

AGS, appaltatrice del servizio per Ryanair, svolgerò in proprio le attività, senza ricorrere a subappalto che veniva contestato dai sindacati-

Accordo concluso tra sindacati e Alpina Global Service, per il servizio handling alle nuove rotte Ryanair: AGS – appaltatrice del servizio – ha accettato di rinunciare al ricorso al lavoro di una cooperativa (Alpina), contestato da lavoratori e sigle sindacali che temevano il peggioramento delle condizioni di lavoro.
«Dopo ampia e approfondita discussione AGS Handling (in quanto affidataria diretta dei servizi di assistenza a terra del vettore Ryanair) su precisa istanza di tutte le Organizzazioni Sindacali presenti ha accolto la richiesta di svolgere l’intera filiera di handling senza ricorso a subappalto»-

Easy Group - Stipendi pagati in ritardo Dipendenti in sciopero

Braccia incrociate per i lavoratori della Easy Group per tutta la giornata di oggi. «Venerdì scorso, in assemblea, la decisione di dare un segnale forte».
VERGIATE – Da dieci mesi sempre la stessa storia con pagamenti che arrivano in ritrado e lavoratori costretti ad aspettare ben oltre il 20 del mese successivo per avere la busta paga. E non solo. Succede alla Easy Group, Consorzio che ha in subappalto dalla Fata Logistic, l’attività di magazzino negli stabilimenti AgustaWestland di Vergiate, Lonate Pozzolo e Sesto Calende. Circa 200 i lavoratori interessati, per la stragrande maggioranza a Vergiate. Ed è proprio davanti allo stabilimento vergiatese che i dipendenti della Easy Group hanno incrociato le braccia questa mattina, lunedì 23 novembre, per uno sciopero di 8 ore su ogni turno che durerà, quindi, fino alle 6 di domani, martedì 24 novembre. Sciopero cui hanno aderito tutte le sigle sindacali.
laprovinciadivarese.it

domenica 22 novembre 2015

24.11.2015 MILANO RelazioneWorkshop CoNUP Lombardia


NO F 35 - BASTA GUERRE - BASTA ARMI

Il 7 settembre, nello stabilimento FACO, all’interno dell’aeroporto militare di Cameri, è decollato il primo cacciabombardiere nucleare F 35 acquistato dall’Italia.
Sono invece rimasti a terra, disoccupati, nove su dieci dei posti di lavoro promessi ma, inesistenti.

Gli innumerevoli problemi tecnici di non  funzionamento del velivolo, rilevati negli USA, rimangono insoluti mentre il continuo aumento dei costi è ormai fuori controllo.
Si tagliano le spese per la sanità, per la scuola, per le pensioni perchè “mancano i fondi”,  ma si decide di spendere nei prossimi vent’anni, oltre 50 miliardi di euro per l’acquisto e la manutenzione di questi strumenti di morte e di distruzione.

Assistiamo a un colossale travaso di risorse dalle spese sociali alle spese militari.
Risorse che sono sottratte ad attività che creerebbero molti posti di lavoro reali (energie pulite e rinnovabili, bonifica e tutela dell’ambiente, messa in sicurezza del territorio, servizi sociali, salute, istruzione e ricerca, cultura).

Ricordiamo che l’anno scorso il Parlamento ha approvato un ordine del giorno che impegnava il Governo a dimezzare il numero degli F 35 da acquistare (da 90 a 45) ma il Governo non intende fare sua questa volontà al contrario di altri governi come quello canadese che ha dichiarato la volontà di ritirarsi dal progetto No F35.

Ognuno può rendersi conto delle tragiche conseguenze di due secoli di colonialismo delle “potenze occidentali”, i loro saccheggi nel sud del mondo (Africa, Asia) cui si è aggiunta in questi anni una improvvida politica interventista con gli sciagurati interventi in Iraq, Afghanistan, Libia, Siria: cause della fuga dalle loro case di milioni di profughi inseguiti dai tagliagole dell’Isis.

Per questo dobbiamo continuare a opporci a questa deriva e all’assurdo accanimento dei vari governi italiani nel avvantaggiare il riarmo a scapito degli investimenti per il lavoro, la casa, la scuola, la sanità, l’ambiente, per salari e pensioni che siano degne di un Paese civile.

Non dobbiamo subire in silenzio queste tragiche scelte.
Per questo lanciamo un appello a singole/i, associazioni, movimenti e organizzazioni politiche e sindacali, alle comunità, alle autorità laiche e religiose, per rilanciare insieme una opposizione all’acquisto, costruzione, utilizzo degli F 35 e alle politiche di guerra.



Prime adesioni:


Associazione per la Pace di Novara, Associazione Culturale Stella Alpina, Circolo Zabriskie Point, Commissione Giustizia e Pace di Novara, Idee di Futuro, Laboratorio per la  Pace di Galliate, Legambiente Circolo di Novara, Medicina Democratica, Movimento No F35, Commissione Giustizia e Pace di Novara, Pax Christi, Adl Varese, USB, Movimento 5 Stelle, Rifondazione Comunista,SEL.

Save the Children: 1 bambino su 20 non può permettersi le scarpe

Sesto Atlante dell'infanzia. “Centinaia di migliaia di minori a rischio: quasi 1 su 10 vive in famiglie che non possono permettersi di invitare a casa gli amici, festeggiare i compleanni, comprare abiti nuovi, libri non scolastici, mandare in gita con la classe”

ROMA – In Italia 1 bambino su 20 non può contare su due paia di scarpe l’anno (di cui almeno uno utilizzabile in ogni stagione)e non riceve un pasto proteico al giorno. Quasi1 su 10 vive in famiglie che non possono permettersi di invitare a casa i suoi amici, festeggiare il suo compleanno, comprargli  abiti nuovi, libri non scolastici, mandarlo in gita con la sua classe. 1 su 6 non ha la possibilità di frequentare corsi extrascolastici (musica, sport, ecc), quasi 1 su 3 di trascorrere almeno una settimana di vacanza lontano da casa. Solo 3 bambini su 10, che frequentano la scuola primaria, hanno il tempo pieno a scuola e nel 40% degli istituti scolastici principali non c’è il servizio mensa . E’ la fotografia scattata dal sesto Atlante dell’Infanzia “Bambini senza. Origini e coordinate delle povertà minorili”, realizzato da Save the children e presentato oggi a Roma nell’ambito della campagna “Illuminiamo il Futuro”. 200 pagine di analisi e dati geolocalizzati in 62 originali mappe, l’Atlante è a cura di Giulio Cederna, corredato dalle foto di Riccardo Venturi ed è disponibile anche online, con una piattaforma multimediale interattiva (www.atlante.savethechildren.it  #bambinisenza).

Papa: tra operai più malpagati ci sono gli insegnanti

"Fra gli operai più malpagati ci sono gli educatori: che cosa vuol dire questo? Semplicemente che lo Stato non ha interesse, se lo avesse le cose non andrebbero così". Lo ha detto il Papa nell'udienza con i partecipanti al congresso mondiale organizzato dalla Congregazione per la scuola cattolica.

"L'educazione è diventata troppo selettiva e elitaria. Sembra che hanno diritto all'educazione soltanto le persone che hanno un certo livello, una certa capacità. Ma certamente non hanno diritto all' educazione tutti i bambini, tutti i giovani, e questo è una vergogna".
ansa.it