- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

mercoledì 29 aprile 2015


1° maggio 2015 Yes MayDay... ...Noexpo!!!

Milano P.za 24 maggio ore 15.00

Perché la Terra non si nutre precarizzando società e
territorio, distruggendo oltre 1000 ettari, di terreni
agricoli parchi, o cementificando intere aree
nell’hinterland milanese.

Perché la Terra non si nutre di sfruttamento e precarietà. Nonostante 1,3
miliardi di denari pubblici, fino a oltre 10 con i costi di infrastrutture, pare
strano che 18 mila giovani verranno utilizzati come manodopera gratuita, in
concorrenza con la “privilegiata” manodopera precaria. Precarizzare
definitivamente il mondo del lavoro, sbandierando falsi interessi nazionali.
Così, i governi (Berlusconi, Monti, Letta, Renzi) succedutisi senza interruzione di
continuità (dal 31 marzo 2008 in cui si assegnò l’Expo) hanno tagliato diritti,
reddito e risorse pubbliche, nutrendo speculazione, sfruttamento, precarietà.

Perché la Terra non si nutre di corruzione e cemento, conditi con mafia, politica
e tangenti. Ad oggi pare che si sia arrivati a 2 milioni di euro di tangenti, tra
politici, imprenditori e organizzatori. Tra le società presenti negli appalti, 44
risultano avere legami con organizzazioni mafiose.

Perché la Terra non si nutre avvelenando il cibo, per renderlo più produttivo e
utile agli interessi delle multinazionali, o degli speculatori agroindustriali. Il
cibo è all'attenzione di leggi e accordi internazionali che determineranno il
futuro di ciò che mangiamo. Il TTIP, il trattato Europa-USA ne è un esempio,
dietro alla liberalizzazione commerciale transatlantica, si cela in realtà la
definitiva sottomissione degli Stati alle multinazionali. Il TTIP consentirebbe
alle imprese di citare gli Stati che possano aver leso i loro interessi, presenti,
passati o futuri, con normative democratiche, anche se importanti per i propri
cittadini. Expo2015 è la parte mediatica propagandistica che si inserisce in
questo contesto. Sarà la grande vetrina per tutte le multinazionali
dell’agroalimentare: Coca Cola, Monsanto, Mc Donald, Nestlè, Eataly, e altri che
faranno bella mostra di se all’interno dei vari padiglioni, accattivandosi grandi
e piccini con trucchi e pupazzi che nasconderanno il loro vero volto, fatto da
sfruttamento, morte e veleni.
 ADL Milano

ci si vede in piazza!

Il caso-Ferla arriva in Parlamento

sindacati di base avevano fatto quadrato e promosso manifestazioni, convinti che il licenziamento sia un atto intimidatorio per l’attività di Ferla, a cui fa riferimento anche la onorevole Ciprini nell’interrogazione. I deputati del Movimento 5 Stelle (sempre sulla base dell’articolo del Fatto) nel testo dicono che Ferla “nel recente passato ha «denunciato» – tra l’altro – le criticità in ambito aeroportuale in merito alla sicurezza sul lavoro, gli alti stipendi dei dirigenti e manager della SEA e presunte condotte antisindacali della Sea”.
L’interrogazione del Movimento 5 Stelle chiede in sostanza al Ministro di attivarsi per evitare il licenziamento: si chiede infatti “quali iniziative intenda assumere il Ministro – nell’ambito delle proprie competenze – allo scopo di favorire un dialogo e una corretta gestione delle relazioni sindacali tra i lavoratori, l’organizzazione ADL Varese e la direzione della SEA spa di Milano Linate Malpensa anche al fine disensibilizzare la direzione della SEA verso un ripensamento del provvedimento adottato in danno del dipendente e garantire il legittimo esercizio dei diritti sindacali dei lavoratori”.

Papa Francesco: “Scandalosa la disparità di retribuzione tra l’uomo e la donna”

È l’appello lanciato dal pontefice durante l’udienza generale del mercoledì, nella quale si è soffermato sul valore del matrimonio. Bergoglio ha invitato i fedeli presenti a “riconoscere come ricchezza sempre valida la maternità delle donne e la paternità degli uomini”, sbarrando la strada alla possibilità di una benedizione della Chiesa cattolica per le adozioni da parte di coppie dello stesso sesso.
“Sostenere con decisione il diritto all’uguale retribuzione per uguale lavoro; la disparità è un puro scandalo!”. È l’appello rivolto da Papa Francesco in favore delle donne durante l’udienza generale del mercoledì, in piazza San Pietro, nella quale si è soffermato sul valore del matrimonio. Bergoglio ha invitato i fedeli presenti a “riconoscere come ricchezza sempre valida la maternità delle donne e la paternità degli uomini, a beneficio soprattutto dei bambini”. Francesco ha così sbarrato di fatto la strada alla possibilità di una benedizione della Chiesa cattolica per le adozioni da parte di coppie dello stesso sesso.
ilfattoquotidiano.it

martedì 28 aprile 2015

Violenza contro le donne: sempre più giovani gli uomini che chiedono aiuto

Aumentano i ragazzi tra i 23 e 30 anni che si rivolgono al centro C.a.m di Firenze. La responsabile Pauncz: “E’ un cambiamento culturale importante”. Al via Relive, la prima associazione nazionale dei centri per uomini autori di violenza

28 aprile 2015
ROMA – “Solo qualche spintone – pensava- niente di più”. Ma quando Mario (nome di fantasia) alla fine di una lite ha dovuto accompagnare la sua fidanzata al pronto soccorso, si è reso conto dagli sguardi degli infermieri,  che il suo non era proprio un “comportamento normale”. E così ha deciso di farsi aiutare. La sua è una storia comune a quella di tanti altri uomini maltrattanti, che usano violenza sulle proprie compagne, molto spesso anche senza accorgersene. Un comportamento che riguarda sempre di più anche ragazzi molto giovani. A sottolinearlo è Alessandra Pauncz, psicologa e psicoterapeuta, fondatrice del primo centro per uomini violenti, il C.a.m di Firenze. Un’esperienza che dal 2009 ha fatto da apripista a molti altri progetti sul territorio nazionale, che oggi hanno deciso di mettersi insieme dando vita a Relive, la prima associazione nazionale italiana che riunisce nove centri che attuano programmi per uomini autori di violenza di genere.

Terremoto in Nepal, oltre 4 mila morti. Le ong: "Strutture sanitarie al collasso"

ROMA – Continua a salire il numero delle vittime del devastante terremoto che ha colpito ieri il Nepal: si parla di oltre 4.00 morti, oltre a tanti feriti e dispersi. Le principali organizzazioni umanitarie sono al lavoro, per portare i primi soccorsi. 
Tra queste, Oxfam, che sta valutando i danni e mettendo a punto la strategia d'intervento. Nel frattempo, una squadra di esperti è pronta a partire dalla Gran Bretagna per portare via aerea acqua pulita, cibo e kit igienico-sanitari. 
“La comunicazione è attualmente difficile, le linee telefoniche non funzionano e la mancanza di elettricità non ci consente di ricaricare i cellulari – riferisce Cecilia Keizer, direttore di Oxfam in Nepal - Non c’è acqua. Il numero delle vittime continua ad aumentare, molte vecchie case sono crollate ma il sisma non ha risparmiato edifici più moderni. Vista la vicinanza all’epicentro, anche Pokhara deve essere stata seriamente colpita. Oxfam sta aiutando con distribuzione di acqua e cibo. La gente è in strada, molto spaventata perché la terra non ha smesso di tremare a causa delle scosse di assestamento”.

Unicef: 1 milione di bambini ha urgente bisogno di aiuti umanitari. L'organizzazione da subito si è attivata per portare assistenza alla popolazione colpita dal sisma, che ha causato grande devastazione in buona parte del Paese, ha provocato la morte di più di 2 mila persone e la distruzione di molte costruzioni. L’Unicef ha mobilitato lo staff e sta utilizzando le scorte di emergenza per rispondere alle necessità umanitarie urgenti dei bambini colpiti dal terremoto, concentrandosi su acqua e igiene, nutrizione, istruzione e protezione dell'infanzia.
redattoresociale.it

Immigrati, le associazioni bocciano il vertice Ue. "Decisioni ottuse e ipocrite"

ROMA – Coro unanime delle associazioni contro le decisioni del vertice straordinario dei ventotto capi di Stato e di governo sull’immigrazione, voluto dal premier italiano Matteo Renzi. Molte le voci che si sono levate a criticare pesantemente le conclusioni adottate dai leader, voci che sottolineano in particolare il timore mostrato nell’affrontare il tema del soccorso e dell’accoglienza di chi fugge da guerre e terrorismo.
Migrantes: "Dal vertice Ue solo piccoli passi di un'Europa timorosa". Per mons Giancarlo Perego, "dal vertice europeo di ieri esce l'Europa dei nazionalismi. E' rimandata la costruzione dell'Europa sociale e solidale". Insomma, ieri sarebbero stati compiuti solo "piccoli passi di un'Europa incerta e timorosa ad affrontare il dramma delle morti, il flusso di 200.000 migranti dal Nord Africa, le centinaia di migliaia di persone in fuga da guerra e terrorismo".
La Fondazione Migrantes prende le distanze anche dalla tanto discussa ipotesi, avanzata nel Consiglio, di "un'azione, da tutti gli esperti sconsigliata, di distruzione delle barche dei trafficanti nei porti".
redattoresociale.it

Terzo settore, il volontariato attacca la riforma: “Ci mette ai margini”

ROMA – “Sta succedendo che qualcuno ti vuole cucire addosso un abito senza nemmeno prenderti le misure: no, a questo gioco il volontariato non ci sta”. Le parole di Enzo Costa, coordinatore della Consulta del Volontariato presso il Forum del terzo settore, indicano bene lo stato d’animo di quanti rappresentano un mondo che conta almeno 4 milioni e mezzo di cittadini attivi e che costituisce una delle realtà più positive del nostro paese. Il riferimento è al disegno di legge delega che riforma il terzo settore, recentemente approvato in prima lettura dalla Camera dei deputati e ora atteso all’esame del Senato: un testo che non piace e che viene criticato nettamente nella parte che riguarda il volontariato. “Il disegno di legge è uno strumento che va riempito di contenuti con i decreti delegati – precisa – ma finora il metodo seguito non è stato positivo, così come non soddisfa il risultato raggiunto”. Bisogna fare di più, insomma, e “non abbiamo paura di confrontarci su questo con la politica”.
redattoresociale.it

Auchan, 1.420 licenziamenti in Italia

La catena di ipermercati francese Auchan, che in Italia dà lavoro a oltre 11.400 dipendenti e ha 51 sedi, ha annunciato 1.426 licenziamenti.  I sindacati hanno proclamato una giornata disciopero per il 9 maggio in tutto il Paese e non escludono ulteriori mobilitazioni. Gli esuberi, si legge in una nota della Cgil di Bergamo, saranno “distribuiti in maniera omogenea tra nord, sud e centro Italia e non, invece, concentrati al sud, come inizialmente previsto”. Tuttavia ben 267 posti di lavoro sono a rischio in Sicilia, dove la società conta 1.137 lavoratori in sei punti vendita.
Il sindacato ricorda nel comunicato che il 12 marzo la trattativa in corso per superare la crisi interna all’azienda aveva subito una battuta d’arresto di fronte alla richiesta di Auchan di procedere a deroghe al contratto nazionale in materia di demansionamento, rinuncia alla quattordicesima mensilità strutturale per il sud e temporanea per i punti vendita del nord e sospensione degli scatti di anzianità e del contratto integrativo.

Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali

Camera dei Deputati – 4-08939 – Interrogazione a risposta scritta
da un articolo apparso sul Ilfattoquotidiano.it on line dell'11 marzo 2015, a firma di Luigi Franco, si apprende che: «Salvatore Ferla, 49 anni, cofondatore del sindacato di base Adl Varese e addetto alla sicurezza della società aeroportuale Sea, è stato licenziato in tronco. Alla base della decisione dell'azienda misto pubblico-privata, che come soci ha il comune di Milano al 55 per cento e il fondo F2i al 44 per cento, è stato un episodio avvenuto il mese scorso nella mensa del Terminal 1. Qui, secondo il sindacalista, erano al lavoro persone in ruoli non conformi alle loro qualifiche e mancava un cuoco in cucina. La cosa è stata sottolineata da Ferla, eletto in passato rappresentante sindacale per l'Usb, da cui poi nato Adl Varese. Ne è nata un discussione, finché sono state tirate in ballo le prostitute in Svizzera e il loro protettore. Ma a questo punto le versioni divergono. Quella di Sea è ricostruita nelle lettere con cui il lavoratore è stato prima sospeso, poi licenziato: Ferla — si legge — dopo avere contestato l'idoneità dell'inquadramento di un'addetta, si rivolgeva “al referente per Serist — Servizi Ristorazione srl (la società che ha in appalto il servizio mensa, ndr) del servizio serale e, ad alta voce alla presenza anche di altri testimoni, paragonava le dipendenti Serist alle prostitute in Svizzera” e continuava affermando che le stesse non hanno la possibilità di lamentarsi e di esprimere la propria opinione con il loro protettore. In conseguenza di ciò l'addetta scoppiava a piangere per le offese ricevute». Di qui la decisione di licenziare «per giusta causa» il sindacalista, accusato di aver «arrecato disturbo all'attività di Serist e dei suoi dipendenti (...) offendendo gravemente la loro dignità in via del tutto gratuita e senza aver ricevuto alcuna provocazione», cosa che ha fatto venir meno con Sea «il vincolo fiduciario posto a base del rapporto di lavoro». Diversa la versione di Ferla: «Stavo parlando in generale del mondo del lavoro con il cassiere, senza un riferimento preciso né a donne né a uomini. Stavo semplicemente dicendo che in Italia i lavoratori non hanno più la possibilità di far valere i propri diritti e sono sottomessi ai padroni. Da qui è nata la metafora sulle prostitute che non sono libere rispetto ai loro protettori». Ma c’è di più. Perché Ferla ritiene che il licenziamento sia causa della sua attività sindacale all'interno dell'azienda e che gli sia stato comunicato solo dopo una sua e-mail su presunte irregolarità nella gestione della mensa: «Sono discriminato da oltre tre anni. L'azienda non accetta che un sindacalista possa denunciare sperperi, appalti e consulenze sospetti, assunzioni facili e quindi vuole eliminarmi»;
il dipendente ha già impugnato in via stragiudiziale il predetto licenziamento poiché si baserebbe – a suo dire – su una contestazione disciplinare tardiva, generica ed infondata, poiché comminata dalla azienda esclusivamente a scopo di ritorsione contro il lavoratore per la sua attività sindacale;
il provvedimento adottato ai danni del dipendente appare agli interroganti sproporzionato rispetto alla presunta condotta contestata e rimane il dubbio della sua legittimità e logica poiché comminato ad un appartenente ad una organizzazione di lavoratori già da tempo impegnato fortemente nell'attività sindacale;
ADL Varese – di cui Ferla Salvatore è cofondatore – è infatti una organizzazione sindacale attiva negli aeroporti di Malpensa e Linate che nel recente passato ha «denunciato» – tra l'altro – le criticità in ambito aeroportuale in merito alla sicurezza sul lavoro, gli alti stipendi dei dirigenti e manager della SEA e presunte condotte antisindacali della SEA in occasione degli scioperi dell'estate 2014 che hanno dato luogo anche a due interrogazioni parlamentari (n.4-05669 e n.4-04573)–:

quali iniziative intenda assumere il Ministro – nell'ambito delle proprie competenze – allo scopo di favorire un dialogo e una corretta gestione delle relazioni sindacali tra i lavoratori, l'organizzazione ADL Varese e la direzione della SEA spa di Milano Linate Malpensa anche al fine di sensibilizzare la direzione della SEA verso un ripensamento del provvedimento adottato in danno del dipendente e garantire il legittimo esercizio dei diritti sindacali dei lavoratori. (4-08939) 

Referendum boccia l’accordo alla Franco Tosi

I lavoratori della Franco Tosi spa, storica azienda legnanese specializzata nella produzione di turbine, con un referendum confermativo hanno bocciato l’accordo con 122 no, 97 sì e 1 scheda bianca. che aveva visto la Fiom Cgil contraria alla firma dello stesso. L’intesa prevedeva l’assunzione di 170 lavoratori subito, altre 40nell’arco di due anni, mentre 30 lavoratori avrebbero continuato in parte a lavorare per il commissario che ha curato l’amministrazione straordinaria e in parte sarebbero andati negli stabilimenti dellaPresezzi. Alla fine rimanevano 71 possibili pensionamenti e 30 esuberi
varesenews.it

Whirlpool: “Nessun licenziamento unilaterale fino al 2018″

Nell’incontro al Mise (Ministero dello sviluppo economico) Whirlpoolha illustrato il suo piano industriale: investimenti in Italia per 500 milioni di euro in processi, prodotti e ricerca e sviluppo nei prossimi quattro anni. Questi investimenti stimoleranno la realizzazione di prodotti innovativi e dalle caratteristiche che i consumatori richiedono. Il piano prevede, inoltre, una forte presenza industriale in Italia, attraverso un network di fabbriche specializzate ed efficienti e un aumento  dei volumi totali attraverso uno spostamento di produzione da altri paesi verso l’Italia, dove l’azienda manterrà la sua presenza industriale nelle regioni dove opera attualmente.
Il piano fa dell’Italia nel suo complesso il principale centro d’eccellenza per la ricerca e sviluppo di Whirlpool, attirando nel Paese oltre il 70% degli investimenti europei in R&S dell’azienda e promuovendo una presenza industriale sostenibile, di lungo periodo e orientata alla crescita. Secondo le valutazioni dell’azienda, questo è il miglior piano per garantire un futuro sostenibile e una presenza in Italia duratura nel tempo: un piano che pone il Paese al centro delle strategie industriali del gruppo in Europa.

domenica 26 aprile 2015

70° anniversario Liberazione: 25 aprile 1945-2015 - Buon 25 Aprile !!!

dallapartedeilavoratori.blogspot.it

AGUSTA: un regolamento RSU antidemocratico

NOI NON SIAMO D’ACCORDO
Il coordinamento di FIM-FIOM-UILM decide per tutti??

Dopo un paio di mesi di attesa è stata convocata la neo-eletta RSU per approvare il regolamento delle RSU ma la discussione e la votazione del regolamento è avvenuta senza avere avuto la possibilità di leggere e valutare il contenuto del regolamento stesso; I delegati di FIM FIOM UILM si sono riuniti tra loro prima della summenzionata riunione per “scrivere” il testo e sono arrivati alla riunione RSU con un regolamento non modificabile.

In diverse occasioni i delegati di ADL hanno chiesto una copia del testo e alcune modifiche, ma le richieste di ADL sono state tutte rigettate (vedi verbale del 6 e del 11 marzo 2015).

Nello specifico, il regolamento stabilisce che i rapporti verso l’azienda vengano tenuti dal coordinamento RSU composto da 8 delegati solo ed esclusivamente di FIM FIOM e UILM, senza che nessun componente di ADL ne faccia parte. Le funzioni di questo coordinamento  scavalcano quelle delle RSU trasgredendo l’accordo sottoscritto da CGIL CISL E UIL il 10 gennaio 2014 che prevede, al contrario, che tutte le funzioni sindacali verso l’azienda, in rappresentanza dei lavoratori, siano nelle mani della totalità delle RSU;

Per lo stesso motivo, e cioè con l’intenzione di escludere ADL, sono state mantenute in vita delle commissioni sindacali di lavoro precedentemente elette e non più valide (vedi commissione asili), data la rielezione dei delegati RSU: Per quale motivo vanno a trattare con l’azienda in nome e per conto dei lavoratori se nessuno li ha riconfermati? Per una strana coincidenza anche la direzione aziendale da la stessa identica versione di FIM FIOM e UILM e cioè che queste commissioni rimangono in vita perché “figlie” dell’accordo interno del 2007 (vedi com. Agusta su Asili Nido del 18/3/2015). Saranno commissioni “eterne”?

Infine, senza una ragione logica, è stata “rimandata” anche la richiesta di ADL di avviare una discussione interna alle RSU per valutare le ricadute verso Agusta delle decisioni che l’ing. Moretti (AD di Finmeccanica) sta prendendo nei confronti di tutte le aziende del gruppo, decisioni che stanno già creando seri ed evidenti problemi nelle attività quotidiana in Agusta; perché non se ne vuole discutere? Non è forse compito delle RSU discutere di questi problemi? se non ci sono altri motivi (es: escluderci dalla discussione), noi siamo disponibili a confrontarci con tutte le RSU per rapportarci insieme verso la direzione aziendale.

Per quanto sopra detto, riteniamo non rispettato il “Testo Unico sulla Rappresentanza” del 10 gennaio 2014, non è possibile che 8 delegati del coordinamento (che poi si riducono ad una ristretta maggioranza),  decidano per 2300 lavoratori: è esattamente il contrario di quanto previsto dall’accordo firmato da loro stessi.


C. Costa, Aprile 2015

COMUNICATO SINDACALE RSU Alenia Aermacchi Venegono

S..carichi di lavoro!
Sollecitato da tempo, ieri 16 Aprile, si è tenuto l’incontro tra la RSU e l’azienda sui carichi di lavoro per l’Ingegneria.

·         M-345: ripercorse le tappe del 2014 che ha visto il lancio del programma, la definizione del business case, la pianificazione delle fasi di progettazione e la definizione dei requisiti dei vari sistemi, a fine 2014 si è svolta la prima fase della Preliminary Design Review per la parte strutturale. Il 2015 sarà caratterizzato da altre importanti tappe, le principali saranno: la trasformazione del prototipo X619 il cui primo volo è previsto per maggio 2016, l’emissione delle specifiche tecniche dei sistemi, la selezione dei fornitori dei sistemi principali e la Preliminary Design Review di tutto il velivolo. La Direzione ha confermato l’approccio di Finmeccanica che autorizza i finanziamenti al programma anno per anno in funzione delle analisi di business; per il 2015 il finanziamento sarà ridotto rispetto alle aspettative con probabile slittamento delle date pianificate nel 2014 compreso il 1° volo del velivolo di serie previsto nel primo semestre del 2017.
·         M346: tutti gli obiettivi del 2014 sono stati raggiunti, compreso il 1° volo del nuovo velivolo X-AJT. Nel 2015 ci sarà un significativo impegno per completare la configurazione base del velivolo e per il rilascio di tutte le funzionalità contrattuali dei clienti Singapore, Israele e AMI. Ci sarà a maggio la CDR (Critical Design Review) per il cliente Polonia, inoltre l’Ingegneria dovrà garantire il supporto necessario alle attività commerciali per l’acquisizione di nuovi clienti (Thailandia, gara americana, ecc.). Proseguono i test a fatica Full Scale M346 (il cui Rig era stato utilizzato temporaneamente per la taratura del velivolo X-AJT) ed è appena partito un altro test a fatica dedicato all’ala RSAF-IAF.
·         MB339-260: nel 2015 è prevista una attività per estensione della vita dei velivoli in servizio e il supporto alle flotte per aeronavigabilità.
·         NACELLES: nel 2015 è previsto il supporto alla produzione, sono stati menzionati il programma F8X (Dassault) e ARJ21 (ottenuta certificazione dai cinesi)
·         VARI: collaborazione con Piaggio su P1HH Unmanned e su Black Shape (velivolo scelto da AMI in sostituzione del 260, anche se parliamo di ben altra categoria).

Oltre all’illustrazione dei programmi sopra sintetizzata, non è stato fornito nessun dato numerico a supporto della copertura delle risorse presenti nel nostro sito. Nemmeno un riferimento ai dati di Budget che ufficiosamente risulta essere insufficiente per alcune aree! Così come nulla è stato citato su nuovi programmi e sulla ricerca.

La RSU ha dichiarato perplessità circa la modalità dell’incontro che non ha fornito di fatto al tavolo nessun elemento per valutare compiutamente l’entità dei carichi di lavoro anche in un’ottica di prospettiva futura.

La RSU ha sottolineato la necessità di affrontare e approfondire a livello aziendale quegli aspetti che ritiene importanti per dare continuità alla capacità progettuale di Venegono.

Il ricorso a off-load “smisurato” e “inopportuno” (vedi progettazione preliminare su M-345) non può essere sottaciuto così come il mancato inserimento in organico di nuove risorse in sostituzione delle tante uscite negli ultimi anni, tra l’altro con profili di alta professionalità, sopperito dal ricorso eccessivo di straordinario ormai strutturale.

Manca una totale visione di crescita professionale di nuove leve e si riscontra un depauperamento delle risorse in molte aree dell’ingegneria, tema che se non affrontato vedrà sempre più critico, il mantenimento del know-how aeronautico a Venegono.

Anche sul PDR la Direzione si è mostrata “ermetica”; ha dichiarato solo un andamento del PDR del 2014 che dovrebbe essere al di sopra del 90% per la parte di milestones raggiunte e per il primo trimestre del 2015 in linea con la previsione. Nulla è stato comunicato sui ritardi nella comunicazione e condivisione degli obiettivi 2015 per impiegati di 7^ e quadri.

RSU Alenia Aermacchi Venegono

Venegono S., 17 aprile 2015

venerdì 24 aprile 2015

Jobs Act: se l’impresa licenzia tutti e poi riassume col nuovo contratto

L’ultima storia molto preoccupante arriva da Milano o, per essere precisi, parte da Milano e arriva al Mezzogiorno. Sì, perché, in breve, un’azienda ha deciso allegramente di licenziare 186 persone nel capoluogo lombardo e di assumerne molte altre in altre sedi del sud Italia, approfittando, da una parte delle agevolazioni contenute nella legge di stabilità e, dall’altra, dei minori vincoli contrattuali del Jobs Act.
Insomma, un effetto combinato che rischia di generare decine e decine di casi simili a questo, che porta il nome di Call&Call Milano Srl, call center impegnato a svolgere la customer care per società finanziarie e bancarie.
Come racconta Repubblica, infatti, dallo scorso luglio il personale assunto nella sede milanese di Cinisello Balsamo era stato soggetto a contratti di solidarietà, al fine di evitare il licenziamento di 41 persone. Ma ancora non bastava, perché la società, agendo nel pieno della legittimità in virtù degli ultimi atti di legge, ha spostato la forza lavoro su altri stabilimenti, sfruttando le novità del Jobs Act e dei contributi agevolati e rifacendosi alla legge 223 sui contratti collettivi.
Naturalmente, per i nuovi assunti è stato privilegiato il nuovo contratto a tutele crescenti, mentre per i vecchi lavoratori non resta che adeguarsi alle ben poco consolanti novità.

giovedì 23 aprile 2015

Riforma pensioni 2015: da giugno cambierà la legge Fornero

Riforma pensioni, nuovo affondo del presidente Inps Tito Boeri. Questa volta, l’economista da qualche mese al vertice dell’ente di previdenza, si è spinto molto in là: a giugno si avvierà il processo di revisione della legge Fornero.
Lo ha annunciato proprio ieri il numero uno Inps, in un nuovo incontro per fare il punto sul welfare del sistema Italian. Un comparto che necessita di cure urgenti, mentre sempre più persone sono costrette a restare al lavoro oltre l’età prevista a causa dell’incremento della speranza di vita e delle modifiche introdotte dalla legge del 2011.
Ora che anche la Corte costituzionale ha certificato come sia impossibile modificare la normativa che ha rivoluzionato il sistema pensionistico via referendum, tocca dunque alla politica e alle istituzioni previdenziali farsi carico della riforma tanto attesa ed invocata.
Così, mentre si preparano per le prossime settimane profonde revisioni del sistema, con la partenza, in successione della busta arancione online, con le rendicontazioni per tutti i lavoratori, e, dal primo giugno, il via al riallineamento del calendario sulle erogazioni, ora è la volta dell’annuncio tanto attesa: la riforma vera e propria.

Pensione statali, ok del Ministero al ritiro prima dei 62 anni

Pensionamento d’ufficio obbligatorio
Per chi abbia raggiunto i requisiti entro il 2011, scatta al compimento dei 65 anni
Per chi abbia raggiunto i requisiti successivamente al 2011, la pensione parte da 66 anni e 3 mesi, oppure al compimento dei 65 se ha raggiunto anteriormente il limite anagrafico
Pensionamento facoltativo (ossia definito con decisione unilaterale della PA)
Requisiti raggiunti ante 2011: a decorrere dai 40 anni di contributi;
Requisiti raggiunti post 2011: entro il 2017, al momento del raggiungimento dei requisiti minimi (42 anni e 6 mesi per gli uomini, 41 anni e 6 mesi per le donne, che aumenteranno di un ulteriore annualità dal 2016).
Quanti matureranno i requisiti per la pensione anticipata dopo il 2017, saranno obbligati comunque a rimanere al lavoro almeno fino al 62esimo compleanno.

martedì 21 aprile 2015

Convenzione INPS - CONFINDUSTRIA, CGIL, CISL, UIL per l’attività di raccolta, elaborazione e comunicazione dei dati relativi alla rappresentanza delle organizzazioni sindacali per la contrattazione collettiva nazionale di categoria.

1.   Premessa

Con la determinazione presidenziale n. 5 del 12 marzo 2015 è stata approvata la 
convenzione (cfr. all. n. 1), con cui Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, in attuazione
del testo unico (T.U.) sulla rappresentanza del 10 gennaio 2014, hanno affidato 
all’Istituto il servizio di raccolta, elaborazione e comunicazione del numero delle 
deleghe sindacali relative a ciascun ambito di applicazione dei contratti collettivi nazionali 
di lavoro riconducibili nell’alveo di CONFINDUSTRIA ai fini della certificazione della
 rappresentanza delle organizzazioni sindacali per la contrattazione collettiva nazionale 
di categoria.

La citata convenzione, siglata il 16 marzo 2015, avrà validità triennale dalla data di sottoscrizione.
 La richiesta di rinnovo a cura di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil dovrà pervenire all'INPS
 almeno tre mesi prima della scadenza.

Si illustrano di seguito i punti salienti della convenzione sottoscritta.

L’INPS provvederà a raccogliere dalle aziende per le quali trova applicazione il T.U. sulla 
rappresentanza del10 gennaio 2014le informazioni relative al contratto collettivo nazionale 
di lavoro applicato ed alle Federazioni sindacali cui aderiscono i lavoratori.

Il numero delle deleghe verrà acquisito dall’INPS attraverso un’apposita sezione della 
denuncia aziendale del modulo Uniemens.

I dati raccolti verranno elaborati dall’Istituto che aggregherà, per ciascun contratto 
collettivo nazionale di lavoro, il dato relativo al numero delle deleghe conferite a 
ciascuna organizzazione sindacale di categoria relativamente al periodo gennaio-dicembre 
di ogni anno.

prestazioni economiche di malattia, di maternità e di tubercolosi.

A)  RETRIBUZIONI DI RIFERIMENTO.

Ai fini della liquidazione delle indennità di malattia, maternità/paternità e tubercolosi, la cui
 misura deve essere calcolata con riferimento a periodi di paga compresi nell’anno 2015, 
si comunicano gli importi giornalieri sulla cui base vanno determinate, per le seguenti 
categorie di lavoratori interessati, le prestazioni economiche di cui trattasi.
Si ricorda che, relativamente all’indennità di tubercolosi, i criteri indicati valgono  soltanto 
per i primi  180  giorni di assistenza per i soggetti che hanno diritto all’indennità di malattia; 
per le restanti categorie aventi diritto all’indennità di tubercolosi, ma non a quella di malattia, 
si rammenta che le prestazioni vanno erogate commisurandole alla misura fissa. Con riferimento
 agli importi da corrispondere per l’anno 2015 a titolo di indennità antitubercolari, si rinvia alla
 circolare n. 2 del 16.01.2015.

1)  LAVORATORI SOCI DI SOCIETÀ E DI ENTI COOPERATIVI, ANCHE DI  FATTO, DI 
CUI AL D.P.R. 30 APRILE 1970, N. 602, ART. 4 (malattia, maternità/paternità e 
tubercolosi).

Per i lavoratori soci di società e di enti cooperativi anche di fatto (D.P.R. n. 602/1970), 
i trattamenti economici previdenziali in oggetto, spettanti per eventi da indennizzare sulla 
scorta di periodi di paga cadenti nell’anno 2015 [1] sono da liquidare sulla base di una
 retribuzione comunque non inferiore al minimale giornaliero di legge, che è 
pari, per il 2015, ad euro 47,68 (circolare n. 11 del 23.01.2015- par. 1).

2)  LAVORATORI AGRICOLI A TEMPO DETERMINATO (malattia,   maternità/paternità 
e tubercolosi).

Come precisato con messaggio n. 29676 del 7.12.2007, la retribuzione di base per 
la liquidazione delle prestazioni non può essere inferiore al minimale di legge che, 
per il 2015, è pari a euro 42,41 (circolare n. 11 del 23.01.2015 - allegato 1, tabella A, 
operaio agricoltura).

3)  COMPARTECIPANTI FAMILIARI E PICCOLI COLONI (malattia, maternità/paternità 
e tubercolosi).

Fondo di solidarietà residuale ex articolo 3, comma 19, Legge n. 92/2012 2012, n. 92.

1. Premessa

Come noto, il decreto ministeriale n. 79141 del 7 febbraio 2014, istitutivo del Fondo di solidarietà 
residuale non identifica espressamente i settori in cui devono operare le imprese rientranti 
nell’ambito di applicazione del medesimo Fondo residuale ma –richiamando le disposizioni 
dell’articolo 3, comma 19 della Legge n. 92/2012 – individua quali destinatari delle tutele 
assicurate dal Fondo in oggetto i lavoratori dipendenti da imprese appartenenti ai settori 
non rientranti nel campo di applicazione della normativa in materia d’integrazione salariale, 
per i quali non siano stipulati, accordi collettivi volti all’attivazione di un Fondo di cui al 
precedente comma 4, ovvero ai sensi del comma 14.
In considerazione di quanto sopra sottolineato, si fa presente che sono pervenute 
all’Istituto richieste di chiarimento in ordine alla corretta individuazione dell’ambito di 
applicazione del Fondo di cui si tratta. Pertanto, con la presente circolare, si forniscono 
precisazioni in merito alle tipologie di imprese per le quali è stato istituito il Fondo di 
solidarietà residuale e si dettano ulteriori indicazioni sull’assolvimento del relativo obbligo 
contributivo.
Tali disposizioni sono integrative delle indicazioni dettate – in relazione alle caratteristiche 
del suddetto Fondo ed alla relativa disciplina di finanziamento – con circolare n. 100 del 
2 settembre 2014 e con successivi messaggi n. 6897 dell’8 settembre 2014 e n. 8673 del 
12 novembre 2014.

lunedì 20 aprile 2015

Strage migranti, associazioni: Europa colpevole, smetta di stare a guardare

E' tempo che l'Europa agisca: lo chiedono le organizzazioni di fronte al nuovo naufragio nel canale di Sicilia. Acli: "Con quelle vite spezzate si compromette la dignità della comunità internazionale". Oxfam: "Triton è un'operazione che non serve". Caritas: "L'idea di un'Europa inespugnabile barcolla sotto i colpi di un'umanità disperata"

20 aprile 2015
ROMA - E' un coro unanime quello delle associazioni dopo la terribile tragedia di ieri, una tragedia che rischia di essere una delle più gravi del Mediterraneo. E se un filo comune può essere trovato nelle diverse prese di posizione, la più evidente è certamente la richiesta di un intervento immediato dell’Europa e una nuova Mare nostrum. Insomma, l'Europa non può più permettersi di stare a guardare.
Caritas Italiana: l'Europa barcolla sotto i colpi di un'umanità disperata. Unendosi alla preghiera di papa Francesco per le vittime, don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana, dalla Tunisia dove si trova proprio per organizzare il MigraMed, incontro tra le Caritas del Mediterraneo previsto per giugno, afferma: "L’idea di un’Europa inespugnabile sta barcollando sotto i colpi di una umanità disperata che in fuga dai propri paesi sta mostrando il volto peggiore degli effetti della globalizzazione. Iniquità, conflitti, ideologie sono i fattori che determinano il costante aumento dei flussi di profughi verso il continente europeo". 

Azzardo, mazzata sugli enti locali: decreto fiscale dà via libera ai gestori

Ordinanze, decreti e leggi emanate decadranno entro la fine dell'anno. È quanto prevede l'ultima bozza del testo del governo Renzi. Dall'analisi dei 114 articoli del provvedimento emerge un sostanziale via libera ai gestori di slot machine, agenzie di scommesse o sale gioco

16 aprile 2015
MILANO - Per i sindaci e le regioni che hanno cercato di arginare il gioco d'azzardo sta per arrivare una vera e propria mazzata. Ordinanze, decreti e leggi da loro emanate decadranno entro la fine dell'anno. È quanto prevede l'ultima bozza del decreto fiscale del Governo Renzi dedicato al "riordino delle disposizioni in materia di giochi pubblici". Dall'analisi di Redattore sociale sui 114 articoli del provvedimento, emerge un sostanziale via libera ai gestori di slot machine, agenzie di scommesse o sale gioco. Gli enti locali, in base al comma 2 dell'articolo 13, non potranno più porre "limitazioni di distanza ed orari nei riguardi dei punti di offerta di gioco", né potranno adottare altri tipi di misure che "si risolvono in forme di sostanziale espulsione dal territorio comunale" delle sale da gioco. Dalla bozza emerge che il decreto dovrebbe entrare in vigore il 1 luglio del 2015 e gli enti locali avranno sei mesi di tempo per adeguarsi, dopodiché ogni norma contraria decadrà.

I caregiver? Sono “inoccupati”, niente esenzione dal ticket sanitario

rutta sorpresa in questi giorni per tanti che assistono i familiari disabili a tempo pieno: a causa di una stretta alle spese varie regioni negano il beneficio a chi non può dichiarare di aver lavorato e quindi di essere "disoccupato". "Eppure noi lavoriamo più di tanti altri"

15 aprile 2015
ROMA – Niente esonero dal ticket per i caregiver familiari: in quanto "inoccupati" non hanno diritto a questa tutela, mentre i disoccupati sì. A raccontare a Redattore sociale “l’ennesima doccia fredda” è Cristina Sbordoni, che ieri si è recata, come tutti gli anni in questo periodo, alla Asl di Cerveteri per chiedere il rinnovo dell’esenzione. “Quando ho presentato l’autocertificazione, in cui come sempre dichiaravo di essere inoccupata, mi sono sentita rispondere che l’esenzione non mi spettava, poiché era riservata ai disoccupati”. A chi, cioè, un lavoro, magari solo per pochi giorni, magari 30 anni fa, comunque lo ha avuto. “Ma io a 25 anni ho avuto mio figlio, con una gravissima disabilità a causa di un parto problematico. E da allora devo occuparmi solo di lui, sono l’unica affidataria e un lavoro fuori casa, per me, è sempre stato impensabile”. Alla Asl, però, sono stati irremovibili: c’è una normativa regionale, un decreto del Commissario ad acta per il Lazio (n. U00105 del 11/3/2015), che recentemente ha parlato molto chiaro: l’esonero è riservato alle persone senza lavoro e senza reddito, che però abbiano lavorato in passato. 

giovedì 16 aprile 2015

18 aprile 2015 – Giornata di azione globale - STOP TTIP -

Sab 18.04.2015 – STOP TTIP Day –

Le persone e il pianeta prima del profitto!
18 Aprile 2015 – Giornata di azione globale contro i Trattati di Libero Scambio.

Featured: 18.04 Milano Global Day of Action #stopTTIP


Ore 11.00 Flash Mob partecipate con i Vestiti da Fantasmi con i Lenzuoli
Ore 16.00 Evento P.zza Del Duomo [ Lato Arengario ]
Stiamo organizzando per il 18 Aprile a Milano la Global Day of Action (giornata di Mobilitazione Mondiale) contro il TTIP,
come in moltissime altre città d’Italia, d’Europa e del resto del Mondo, […]
Noi, associazioni della società civile, sindacati, agricoltori, giovani, donne, movimenti locali, semplici attivisti invitiamo tutti a partecipare ad una Giornata di azione globale il 18 Aprile 2015 per fermare le trattative sulla liberalizzazione degli scambi commerciali e degli investimenti e promuovere una economia che serva allo sviluppo dei popoli e del pianeta. Nel recente passato sono stati imposti accordi segreti sul commercio e sugli investimenti sotto la pressione delle grandi imprese e dei Governi, calpestando i nostri diritti e danneggiando l’ambiente.
In questi ultimi anni abbiamo dovuto combattere per la sovranità alimentare, per i beni comuni, per difendere il nostro lavoro, i nostri territori, la libertà della rete e il diritto alla democrazia. Strada facendo siamo cresciuti come movimento, abbiamo alzato la nostra voce ottenendo risultati e vittorie.
Tutti insieme possiamo fermare gli accordi che si stanno negoziando e rovesciare le pesanti conseguenze degli accordi già presi. Tutti insieme possiamo realizzare modelli di società basati sui diritti delle persone e non sui privilegi dei gruppi di potere.



Invitiamo tutte le organizzazioni, i cittadini, le associazioni a partecipare alla Giornata di azione globale organizzando localmente eventi in tutti i continenti. E’ benvenuta ogni tipo di iniziativa e di azione a livello mondiale in grado di far crescere la consapevolezza, di coinvolgere e mobilitare dovunque le persone per costruire nuovi modelli di sviluppo commerciale ed economico, a favore delle persone e del pianeta.
Unitevi alla Giornata di azione globale e partecipate alla mobilitazione. Comunicate le vostre iniziative a stopttipitalia@gmail.com

denuncia presentata dal Forum Diritti Lavoro presso la Direzione del Lavoro

COMUNICATO SINDACALE
Milano, 16 Aprile 2015

Si è svolto presso la Direzione Territoriale del Lavoro di Milano un incontro sul tema del lavoro gratis per gli addetti al funzionamento di Expo.

All'incontro, avvenuto a seguito della denuncia presentata dal Forum Diritti Lavoro presso la stessa Direzione del Lavoro, erano presenti la direzione territoriale di Milano e quella interregionale del Nord Ovest dell'ufficio. Il Forum era presente con rappresentate legale e firmatario della denuncia e con rappresentanti di Usb, opposizione Cgil, ADL.

Nel corso dell'incontro il Forum ha illustrato ulteriormente le ragioni per le quali si richiede un intervento degli ispettori del lavoro per accertare che il cosiddetto volontariato per Expo è in realtà lavoro subordinato a tutti gli effetti e come tale va retribuito e soggetto a contribuzione. Il Forum ha in particolare sottolineato il rischio di precedente di questa condizione di lavoro, che come nel passato per altri rapporti di lavoro spuri, può creare un'area grigia destinata ad estendersi. Si è insistito anche sulla assenza totale di trasparenza nel meccanismo che porta al reclutamento dei volontari e nella definizione dei loro compiti e della durata reale di essi.

I dirigenti dell'ispettorato hanno preso atto delle valutazioni del Forum e dato riscontro della denuncia, riservandosi le iniziative istituzionali una volta avviate le attività. Si sono anche dichiarati interessati a un verifica di tutta la situazione delle attività per Expo, anche promuovendo un incontro tra gli organizzatori della Fiera e il Forum. Ci si è quindi dati appuntamento per un nuovo incontro alla metà di maggio.

Il Forum considera positivo che si sia aperta questa finestra sulla condizione dei lavoratori per Expo, che dovrà anche essere accompagnata da altre iniziative e dalle possibili azioni individuali e collettive dei diretti interessati. È chiaro che occorre insistere nella denuncia del lavoro gratis e di tutto il meccanismo dei rapporti di lavoro per Expo, frutto di un accordo sindacale che, come ha dichiarato la Direzione del Lavoro, è stato depositato con esplicito riferimento all'articolo 8 della legge Sacconi, che autorizza le deroghe ai contratti e alle leggi. È molto grave che CGIL CISL UIL, che hanno contestato quell'articolo di legge, poi abbiano deciso di applicarlo proprio per un evento di portata mondiale come Expo.

Il Forum Diritti Lavoro continuerà con tutti i propri mezzi l'iniziativa contro il lavoro gratis per Expo e per questo parteciperà con convinzione alle giornate di mobilitazione NoExpo ed in particolare alla manifestazione nazionale del 1 maggio a Milano.

Forum Diritti Lavoro

COSTITUZIONE DI UN COMITATO UNITARIO DI LOTTA NAZIONALE per difendere le pensioni