- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

domenica 30 agosto 2015

Gli antirazzisti protestano contro “Dalla vostra parte”

Il centro sociale Kinesis e un gruppo di militanti antirazzisti della provincia hanno “assediato” le riprese del programma “Dalla vostra parte”, arrivato a Tradate per un servizio sui profughi che saranno accolti in città.
«A Tradate sono stati accolti presso il Barbara Melzi i 75 rifugiati che prima erano ospitati a Venegono. Si è subito scatenata la canea xenofoba e razzista della Lega» spiegano i militanti, che hanno chiamato alla mobilitazione contro «la trasmissione fascio-razzista di Rete4», accusata di dare «risonanza mediatica a questi squallidi personaggi che fomentano l’odio razziale».
I militanti si sono seduti ai tavolini della pasticceria scelta come “salotto” per le riprese, in cui era coinvolto l’ex sindaco della città, il senatore Stefano Candiani.

Precipita nel vano ascensore del cementificio, muore 20enne

Comabbio - Le ricerche erano scattate dalle 16 del pomeriggio di giovedì 27 agosto e solo in tarda serata il ragazzo disperso, Michele Franchini, un 20ennedi Stezzano (Bergamo) che lavorava per una ditta esterna presso il cementificio di Comabbio, è stato ritrovato senza vita.
Il giovane è precipitato per alcuni piani nel vano dell’ascensoredell’impianto lavorativo di via Bongiasca e i soccorritori non hanno potuto che constatarne il decesso.
L’allarme della sua scomparsa era scattato intorno alle 16, quando probabilmente l’incidente era già avvenuto. In serata, dopo il ritrovamento, sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri di Gallarate, che stanno facendo luce sulla vicenda, oltre ai sanitari. La ditta per la quale lavorava il ragazzo è di Bergamo.
Dalle prime ricostruzioni l’incidente sarebbe avvenuto in un’ala del cementificio soggetto a lavori di manutenzione e ristrutturazione dove diverse ditte esterne stanno operando in questo periodo.

giovedì 27 agosto 2015

Accam, il fronte del no non si arrende

Il gruppo chiede inoltre di “essere tempestivamente informati sull’avanzamento della procedura autorizzativa in esame, di poter avere copia della ulteriore documentazione presentata dal proponente o dagli enti nell’ambito dell’iter suddetto nonché di poter partecipare a tutte le fasi dell’iter autorizzativo ed in particolare alle sedute della Conferenza dei Servizi, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale”.
 
Lo scopo, insomma, è quello di poter fronteggiare la possibilità di avanzamento di categoria – paragonata dal gruppo solamente ad un possibile aumento di inquinamento atmosferico – e quindi imboccare la strada per lo spegnimento dei due forni entro il 2025.
 
Di seguito, pubblichiamo la lettera di accompagnamento presente all’interno del documento stilato dalle sedici associazioni.
 
Le scriventi associazioni sono venute a conoscenza che, nell’ambito della procedura di riesame della AIA dell’inceneritore ACCAM di Busto Arsizio, l’ufficio regionale preposto, nella persona del dirigente Dario Sciunnach, ha riconosciuto “stante il fattore di correzione climatico previsto dal DM 07/08/2013 (che) il termovalorizzatore può avvalersi della qualifica di impianto di recupero energetico e quindi della operazione R1” (nota regionale prot. ACCAM e5569/2015 del 16.07.2015). 
Abbiamo potuto successivamente esaminare la corrispondenza tra il gestore e la Regione (note ACCAM 18.11.2014, 6.02.2015, 26.02.2015 e 23.06.2015) e abbiamo sottoposto a verifica tecnica la nota più recente (23.06.2015) sulla quale è stato deciso il suddetto riconoscimento.........

Fruizione del congedo parentale in modalità oraria

1.   Modifica all’art. 32 del decreto legislativo n. 151/2001 (T.U. maternità/paternità) 
in materia di congedo parentale

L’art. 1, comma 339 della legge di stabilità per il 2013 (legge 24 dicembre 2012, n. 228)
 ha modificato l’art. 32 del T.U. maternità/paternità (decreto legislativo n. 151 del 26
 marzo 2001, di seguito denominato T.U.) introducendo la possibilità per i genitori
 lavoratori dipendenti di fruire del congedo parentale in modalità oraria previa
definizione, in sede di contrattazione collettiva, delle modalità di fruizione del congedo
parentale ad ore, dei criteri di calcolo della base oraria e dell’equiparazione di un
determinato monte ore alla singola giornata lavorativa. La stessa legge di stabilità
ha previsto inoltre l’obbligo per il genitore richiedente di comunicare al datore di lavoro
l’inizio e la fine del periodo di congedo parentale richiesto, nonché la possibilità per
lavoratore e datore di lavoro di concordare, durante il periodo di fruizione di congedo,
 adeguate misure di ripresa dell'attività lavorativa, tenendo conto di quanto eventualmente
 previsto dalla contrattazione collettiva (comma 4 bis del citato art. 32).

Con il decreto legislativo del 15 giugno 2015, n. 80, attuativo della delega contenuta
nel Jobs Act, il legislatore è nuovamente intervenuto sull’art. 32 citato introducendo un
criterio generale di fruizione del congedo in modalità oraria che trova attuazione in assenza
di contrattazione collettiva anche di livello aziendale (comma 1 ter dell’art. 32 cit.).
 In particolare, secondo questo criterio generale, in assenza di una contrattazione
collettiva che disciplini compiutamente il congedo parentale su base oraria, i genitori
 lavoratori dipendenti possono fruire del congedo parentale ad ore in misura pari alla metà
 dell’orario medio giornaliero del periodo di paga quadrisettimanale o mensile immediatamente
precedente a quello nel corso del quale ha inizio il congedo parentale. La riforma prevede
inoltre, in questa ipotesi, l’incumulabilità del congedo parentale ad ore con altri permessi
o riposi disciplinati dal T.U. La riforma in esame ha natura sperimentale ed è quindi
attualmente in vigore per i periodi di congedo parentale fruiti dal 25 giugno 2015 al
31 dicembre 2015, salva l’adozione di ulteriori decreti legislativi.

Lo Yemen sotto le bombe made in Italy

Sono passati cinque mesi dall’inizio, il 26 marzo 2015, dei bombardamenti in Yemen, a seguito dell’intervento militare di una coalizione guidata dall'Arabia Saudita per contrastare l’avanzata del movimento sciita zaidista Houth.
Da allora, sarebbero morte -secondo le Nazioni Unite- almeno 4mila persone, uccise anche da ordigni che potrebbero essere stati prodotti in Italia. È questa la conclusione cui arriva l’
Osservatorio permanente sulle armi leggere e politiche di sicurezza e difesa(OPAL), che ha analizzato i dati presenti nelle Relazioni annuali alla Presidenza del Consiglio relativi alla legge 185/90, quella sulla regolamentazione dell’export di armi.

Giorgio Beretta, analista di OPAL, ha passato in rassegna, in particolare, le autorizzazioni concesse alla società RWM Italia (azienda del gruppo tedesco Rheinmetall) per l’esportazione di bombe aeree verso l’Arabia Saudita, negli anni 2012, 2013 e 2014.
Particolarmente rilevante sarebbe un’autorizzazione all’esportazione del 2013, e relativa -spiega Beretta- a “3.650 bombe da mille libbre MK83 attive complete di anelli di sospensione per un valore complessivo di 62.240.750 euro”. “Ritengo che sia possibile -scrive il ricercatore- che il destinatario finale di questa autorizzazione sia proprio l’Arabia Saudita in quanto la Relazione europea sulle esportazioni di sistemi militari segnala che nel 2013 dall'Italia sono state rilasciate autorizzazioni all’esportazione verso l’Arabia Saudita per la categoria ML 4 (Bombe, razzi, missili ecc.) per un totale € 69.641.471”.

Inoltre, 
scrive Beretta in un articolo pubblicato da unimondo.org, “lo scorso maggio [2015, ndr] sono state esportate dall’Italia agli Emirati Arabi Uniti ‘armi e munizioni’ (tra cui bombe) per un valore di oltre 21 milioni di euro e per un peso di circa 16.900 chili”. 

Secondo l’Osservatorio permanente sulle armi leggere, “le suddette autorizzazioni rilasciate a RWM Italia per l’esportazione di queste bombe che hanno come destinatario finale l’Arabia Saudita o un Paese della coalizione militare che sta effettuando i bombardamenti aerei in Yemen dovrebbero essere sospese in considerazione […] del fatto che l’intervento militare di questa coalizione non ha avuto alcun avallo da parte delle Nazioni Unite e dei ripetuti bombardamenti aerei sulle aree residenziali”.

altreconomia.it

Reddito minimo garantito, in Basilicata funziona

La Basilicata sarà apripista sul fronte del reddito minimo garantito. Da circa un mese, in fatti, in questa regione è possibile farne la richiesta online e c’è tempo fino alla metà di settembre. Come si fa?
Il reddito minimo garantito è un’utopia per moltissimi cittadini, tranne che per i lucani che, qualora rispondessero ai requisiti indicati nel bando, potrebbero farne domanda già a partire dal 2015. La Basilicata che già era stata anticipataria rispetto al reddito minimo d’inserimento, ha interesse a sostenere ancora le fasce deboli con questa iniziativa.
Il bando è naturalmente rivolto a disoccupati residenti in Basilicata, che o hanno perso il lavoro e sono inoccupati, oppure non hanno mai avuto un impiego. Nella prima categoria rientrano allora coloro che dopo il decreto Poletti hanno perso il beneficio degli ammortizzatori sociali. Nel secondo gruppo rientrano invece coloro che sono maggiorenni, risiedono nella regione da almeno due anni e sono disoccupati/inoccupati. Il requisito di residenza scende  a 12 mesi se si parla di over 50, persone senza diploma di scuola superiore, persone appartenenti a famiglie monoreddito con ISEE inferiore a 9000 euro.
Per fare la domanda del reddito minimo garantito, ci sarà tempo fino al 15 settembre alle ore 12. La Regione ha stanziato già 7,7 milioni di euro per circa 6.000 soggetti. Questa si ritiene sia la platea dei beneficiari. La copertura permette di avere un’indennità di 450 euro al mese e un rimborso per le spese di viaggio eventualmente sostenute.
È importante però sapere che per ottenere il sussidio bisogna espletare l’80% delle ore di lavoro previste dal piano del Governatore Pittella. Le attività da svolgere si inseriscono nell’ambito della valorizzazione del territorio, dei beni artistici e culturali e in servizi di tipo sociale.

lunedì 24 agosto 2015

Tso, le famiglie scrivono a Lorenzin: “Basta con la sanità violenta”

Dopo la morte a Torino di Andrea Soldi in seguito a un trattamento sanitario obbligatorio, la presidente dell’Unasam si rivolge al ministro della Salute: procedura ormai usata arbitrariamente, servono linee guida che chiariscano una volta per tutte cosa non si deve fare in psichiatria

18 agosto 2015
ROMA - Mettere fine all'atrocità della morte in seguito a trattamento sanitario obbligatorio, conseguenza di una sanità violenta. E' l'appello rivolto al ministro Lorenzin dall'Unasam - Unione nazionale delle associazioni per la salute mentale- in una lettera inviata ieri.
Il riferimento è ai due recenti episodi che hanno coinvolto due giovani: Andrea Soldi, morto a Torino durante l'esecuzione di un Tso, e di Mauro Guerra, deceduto per un colpo di pistola mentre tentata di evitare un trattamento sanitario obbligatorio in provincia di Rovigo.
"Non vogliamo entrare nel merito delle responsabilità penali delle persone coinvolte in queste morti, sarà compito delle procure accertarle e delle inchieste interne deputate alle Asl di competenze", prosegue Trincas. "Vogliamo invece esprimere la nostra ferma opposizione e condanna verso un sistema, oramai routinario, con cui si affronta la questione della non adesione ai trattamenti farmacologici in salute mentale. Perché di questo si tratta. I trattamenti sanitari obbligatori, infatti, non costituiscono più l’extrema ratioSi utilizza tale procedura (arbitrariamente) ogni qualvolta le persone che vivono la condizione della sofferenza mentale si rifiutano di assumere i farmaci prescritti, alcune volte per gli effetti collaterali insopportabili o perché contrari all’assunzione di psicofarmaci. E che rispetto umano può esserci in un intervento sanitario compiuto con la violenza e la prevaricazione? Eppure le norme sono chiare e invitano a ricercare in ogni modo il consenso al trattamento.  Questo significa dedicare tempo ed energie professionali alla ricerca del consenso, mantenendo sempre una comunicazione paritaria".
Molti degli oltre 10 mila Tso praticati ogni anno in Italia potrebbero essere evitati dalla ricostituzione di un valido sistema di presa in carico.

Fermare le trivellazioni petrolifere in Adriatico è possibile

La conservazione del Mare Adriatico può non essere soltanto una questione limitata nei confini  nazionali. Sullo specchio del Mare Nostrum, bersagliato da discutibili interessi petroliferi, si riverberano istanze di protezione che vanno al di là delle politiche dei palazzi romani o degli interessi locali.
La tutela del Mediterraneo risale al 1975, quando sull’iniziativa del Programma ambientale delle Nazioni Unite, i rappresentanti degli stati costieri del Mediterraneo hanno costituito a Barcellona una struttura chiamata Mediterranean Action Plan. L’obiettivo era quello di fermare la degradazione veloce del mare, un punto necessario per la sopravvivenza dell’eredità mediterranea.
Un anno più tardi, l’adozione della Convenzione di Barcellona, i cui sei protocolli legali forniscono un profilo dettagliato delle misure che devono essere approntate per raggiungere questo obiettivo. Nel 1995 degli emendamenti alla Convenzione hanno introdotto il principio di precauzione e insieme, come nuovo obiettivo finale, l’eliminazione delle fonti di inquinamento.
I 20 paesi mediterranei e l’Unione Europea costituiscono le parti contraenti della Convenzione di Barcellona. Ma è soltanto la Tunisia ad aver ratificato tutti i protocolli: il resto è molto in ritardo. Il Principato di Monaco, la Spagna e l’Italia devono ancora ratificare i protocolli denominati Hazardous Waste (sulla movimentazione transfrontaliera di rifiuti pericolosi e loro smaltimento) e Offshore Protocol (sulla protezione dall’inquinamento derivante dall’esplorazione e dallo sfruttamento della piattaforma continentale sottomarino e del sottosuolo).
Allo stato attuale, l’unica efficace tutela del mare Adriatico dalle istanze di petrolizzazione – che superi i limiti della valutazione comparativa interna di sviluppo sostenibile, tendenzialmente poco trasparente e dalla visione molto ravvicinata agli interessi di settore o, per giunta, di pochi – può essere raggiunta attraverso l’acquisto dell’efficacia dell’Offshore Protocol.

Caporalato, le leggi ci sono. “Ecco perché è difficile applicarle”

 Il sistema del caporalato è diventato sempre più pervasivo. Dalle terre cotte dal sole del Sud Italia ha espanso i suoi tentacoli fino al Nord. Tanto che nelle zone dei vigneti per il Barolo e per il Moscato, in Piemonte, è partita un'indagine conoscitiva delle condizioni di sfruttamento fatta dalla Commissione agricoltura della Camera, il 2 luglio.
"Esiste una vasta gamma di irregolarità che dall'evasione fiscale dei contributi fino al vero e proprio sfruttamento", spiega Alessandro Leogrande, autore nel 2008 di “Uomini e caporali”, inchiesta che ancora rappresenta una delle migliori fotografie possibili del fenomeno visto in Puglia e riemerso in questi giorni alle cronache dopo la morte di un bracciante sudanese, di uno tunisino e di una italiana. Le leggi per contrastarlo esistono (anche se spesso sono imperfette), ma per le procure è difficile applicarle. E qui sta la grande sfida.
Il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina mostra i muscoli dichiarando che il caporalato va combattuto come la mafia. Lo fa "dopo il quarto morto, di cui due italiani e due stranieri. A testimonianza di come il fenomeno ormai riguardi anche un ritorno alla terra di manodopera dequalificata italiana. Dequalificata per le paghe che ha (circa 3 euro l'ora in nero, di cui una parte poi va al caporale, ndr) e per il modo di svolgere il lavoro", ricorda Leogrande.
Il risveglio improvviso però rischia di concentrarsi solo su un aspetto delle mille facce del caporalato: "Se il paragone con la mafia serve a sottolineare il muro di gomma che circonda il caporalato, allora è corretto. Se richiama al problema di come fare repressione, allora il caporalato non può essere ridotto alla mafia. Non è solo quello", ragiona Leogrande. Il sistema dello sfruttamento lavorativo, infatti, è funzionale. In alcuni contesti, dove ha il monopolio, è l'unico modo per restare sul mercato. Il committente del caporale ha dei vantaggi: riduce il costo del lavoro, dispone di braccianti sottomessi e sotto continua minaccia, accorcia i tempi per reperire manodopera.

Rifugiati, un sito per accoglierli in casa: già oltre 100 in Germania e Austria

In Germania ed Austria da circa nove mesi esiste un sito che permette ai tedeschi di ospitare in casa propria un profugo. Si chiama Refugee Welcome, "Benvenuto rifugiato". In tedesco Flüchtlinge Willkommen. A idearlo un gruppo di ragazzi che voleva mostrare il volto migliore dell'accoglienza teutonica, quello spontaneo e dal basso.
In 107 finora hanno aperto le porte di casa agli stranieri: 74 in Germania (a Augsburg, Berlino, Bonn, Darmstadt, Dortmund, Dresda, Francoforte, Amburgo, Hannover, Costanza, Leipzig, Marburgo, Monaco di Baviera, Munster, Norderstedt, Offenburg e Wolfratshausen). "I nuovi inquilini arrivano da Afghanistan, Algeria, Bangladesh, Burkina Faso, Cameroon, Gambia, Ghana, Kenya, Liberia, Mali, Niger, Nigeria, Iraq, Iran, Pakistan, Russia, Senegal, Somalia, Sri Lanka, Siria e Tunisia", si legge nel sito. Molti di più però sono coloro che hanno dato disponibilità ad ospitare e che aspettano di trovare chi cerca casa proprio nella loro città.
"Qualcuno sta in case per tre mesi, altri per sei, altri per un anno, altri per un periodo illimitato. Dipende da quanto tempo si lascia disponibile una camera", spiega via mail una delle fondatrici del sito Mareike Geiling. La lampadina per Flüchtlinge Willkommen le si è accesa quando stava al Cairo, nel novembre 2014. Insieme al suo coinquilino Jonas Kakoshcke ha deciso di accogliere un migrante a casa. Così hanno cominciato a chiedere donazioni per sostenere il loro progetto. Da gennaio 2015 il progetto ha sconfinato in Austria.

Earth overshoot day, l’Italia consuma il 380% delle proprie risorse naturali

L’appuntamento con l’Earth overshoot day arriva in anticipo, da troppi anni a questa parte. Per il 2015 è oggi, 13 agosto. Nel 2014 era il 19 agosto, e solo nel 2000 cadeva a inizio ottobre. In appena un anno ci siamo bruciati sei giorni: secondo i dati del Global footprint network, un centro studi internazionale sulla sostenibilità guidato da Mathis Wackernagel (che interviene oggi sulle nostre pagine, qui:http://goo.gl/l5tMeM), in meno di otto mesi, l’umanità ha consumato completamente il suo budget di natura per l’intero anno.
Il Global gootprint network monitora infatti l’andamento delle esigenze dell’umanità nei confronti delle risorse del pianeta (la cosiddetta impronta ecologica, co-ideata dallo stesso Wackernagel) rispetto alla capacità della natura di far fronte a quelle esigenze (la biocapacità). L’Earth overshoot day è il giorno in cui la domanda annuale di risorse dell’umanità supera ciò che la Terra può rigenerare in quell’anno. Ovviamente, questo non significa che da qui al 31 dicembre sono azzerate le nostre possibilità di attingere alle risorse naturali o di usufruire dei servizi ecosistemici; continueremo a farlo, ma andando a intaccare il capitale anziché attingere al reddito, e riducendo la possibilità di usufruirne in futuro. La declinazione pratica della metafora “tagliare il ramo su cu siamo seduti”.
In questa rapace corsa a consumare le risorse del pianeta sulle quali basiamo il nostro metabolismo economico, un ruolo assai rilevante è quello esercitato dalle emissioni climalteranti. L’impronta da carbonio è inscindibilmente connessa alle altre componenti dell’impronta ecologica, come le aree coltivate, i pascoli, le foreste e le aree biologicamente produttive coperti da edifici e strade: il riassorbimento delle emissioni di carbonio costituisce oggi più della metà della nostra “domanda alla natura”. «La sola impronta ecologica da carbonio dell’umanità è più che raddoppiata tra il 1961 e il 1973, e per ora resta la componente che aumenta più velocemente nel crescente divario tra l’impronta ecologica e la biocapacità del pianeta – spiega Mathis Wackernagel – L’accordo globale per abbandonare gradualmente i combustibili fossili che è in discussione a livello mondiale in vista del summit del clima di Parigi (dicembre 2015) potrebbe significativamente aiutare a frenare la consistente crescita dell’impronta ecologica ed eventualmente a ridurla».

giovedì 20 agosto 2015

Da Milano a Palermo: il Ferragosto solidale dell'Italia che accoglie

A Bologna tradizionale "Pranzo di Ferragosto” per le persone bisognose. A Roma cocomerata con i senza dimora e feste nelle case di riposo. A Milano le famiglie ospitano un profugo per Ferragosto. A Palermo serata solidale per le cooperative delle donne maghrebine

14 agosto 2015
ROMA - Le associazioni non vanno in ferie in agosto e restano al fianco delle persone più fragili che, soprattutto nelle grandi città, restano sole.

A Bologna pranzo per chi è in difficoltà. Il 15 agosto alle 12 torna il tradizionale “Pranzo di Ferragosto” per le persone bisognose organizzato dalla Caritas diocesana in collaborazione con Camst, Opera di Padre Marella e Confraternita della Misericordia di Bologna. Ai tavoli, allestiti nel Cortile d’onore di Palazzo d’Accursio in piazza Maggiore, siederanno circa 200 persone tra ospiti delle strutture di accoglienza cittadine, famiglie in difficoltà, senzatetto. All’iniziativa parteciperanno per l’amministrazione comunale, l’assessore alla Casa Riccardo Malagoli e alcuni consiglieri comunali tra cui Tommaso Petrella, Benedetto Zacchiroli, Patrizio Gattuso, Rossella Lama, Claudio Mazzanti e Leonardo Barcelò. “Partecipo perché Bologna è una città accogliente e non è indifferente alle situazioni di disagio sociale in cui si trovano a vivere molte persone a causa della crisi economica – dice Leonardo Barcelò – Come amministratore partecipare al pranzo di Ferragosto è un modo per mostrare attenzione alle difficoltà di queste persone”.

Incremento del 10% del trattamento di integrazione salariale per i contratti di solidarietà

Con messaggio n. 5100 del 31 luglio 2015 sono state fornite indicazioni operative per la
 fruizione dell’incremento del 10% del trattamento di integrazione salariale in favore dei 
contratti di solidarietà di competenza dell’anno 2015.

Al riguardo, in ordine alle modalità di recupero della predetta maggiorazione, 
considerate le difficoltà legate alla realizzazione delle necessarie implementazioni 
delle procedure paghe e contributi nel corso dell’imminente periodo feriale, l’esposizione 
dei trattamenti riferiti all’anno 2015 potrà essere effettuata, oltre che con i flussi 
UniEmens di luglio e agosto 2015, anche con quelli di settembre dello stesso anno.

Finanziamenti estinguibili dietro cessione del quinto della pensione

1 – PREMESSA

Si premette che nel corso dell’ammortamento dei finanziamenti, estinguibili dietro cessione
 del quinto della pensione, la trattenuta mensile contrattualmente pattuita  a favore degli
 intermediari finanziari cessionari può essere ridotta o azzerata, in ragione della capienza
 della provvista che può subire variazioni a diverso titolo.
Per quanto sopra, a seguito di numerose proposte avanzate da società finanziarie finalizzate
 ad individuare una soluzione condivisa della problematica, il Coordinamento Generale Legale
 dell’Istituto, chiamato ad esprimere il proprio avviso, con nota n. 28331 del 12 novembre 
2013 ha, in sintesi, chiarito che l’accodamento delle suddette rate, oltre la scadenza naturale
 del contratto originario, risulta fattibile se espressamente pattuito tra le parti contraenti in 
sede di sottoscrizione del contratto e nell’ambito della propria autonomia negoziale, ferma 
restando la contestuale necessità del consenso della compagnia assicuratrice coinvolta 
alla copertura del rischio di premorienza del pensionato per l’ulteriore periodo di recupero fino 
al saldo del debito residuo.   
Sulla base del parere sopra citato, valutata inoltre la tutela degli interessi dei pensionati 
- che di frequente vengono esposti ad azioni di recupero giudiziale e stragiudiziale delle
 somme non corrisposte – come già preannunciato con nota n. 39507 del 4 giugno 2015 della 
Direzione Centrale Pensioni, è stato dato avvio alla realizzazione di una nuova funzione
 procedurale, mediante implementazione della piattaforma informatica dedicata “CQP”, 
preordinata al recupero, senza soluzione di continuità dei piani di ammortamento, dei residui 
crediti oltre la scadenza naturale dei contratti.

Lavoro accessorio: Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni

1.   Limiti alle prestazioni di lavoro accessorio

L’art 48, comma 1,  del citato decreto legislativo innalza il limite massimo del compenso che il 
prestatore può percepire da 5000  a 7000 euro (rivalutabili annualmente) stabilendo che  “per
 prestazioni di lavoro accessorio si intendono attività lavorative  che non danno luogo, con 
riferimento alla totalità dei committenti, a compensi superiori a 7 .000 euro (lordo € 9.333)
 nel corso di un anno civile (dal 1 gennaio al 31 dicembre), annualmente rivalutati sulla base
 della variazione dell'indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli
 impiegati”.

Rimane, invece, immutato il limite di 2.000 euro per le prestazioni rese nei confronti del singolo
 committente imprenditore o professionista.
Con circolare n. 77 del 16 aprile 2015  è stato comunicato il valore, in riferimento all’anno
 2015, “annualmente rivalutato sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al
 consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati intercorsa nell’anno precedente”. 
Tale valore, per l’anno in corso è  paria a 2.020 euro (lordo 2.693).  

Le disposizioni di cui al comma 1 dell’art.48 si applicano anche in agricoltura:

  a) alle attività lavorative di natura occasionale rese nell'ambito delle  attività  agricole  
di  carattere  stagionale  effettuate  da pensionati e da giovani con meno  di  venticinque  
anni  di  età  se regolarmente  iscritti  a  un  ciclo  di  studi  presso  un  istituto scolastico
 di qualsiasi  ordine  e  grado, compatibilmente  con  gli impegni  scolastici,  ovvero  in 
 qualunque  periodo   dell'anno   se regolarmente iscritti ad un ciclo di studi presso l'università;

  b) alle attività agricole svolte  a  favore  di  soggetti  di  cui all'articolo 34, comma 6, 
del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633. Tali attività, non
 possono, tuttavia, essere svolte  da soggetti iscritti l'anno  precedente  negli  elenchi  anagrafici  dei lavoratori agricoli.

martedì 18 agosto 2015

Lavorare ad Amazon è un inferno»: l’accusa in un reportage del NY Times Bezos: non è l’azienda che conosco

80 ore di lavoro a settimana
Durante le riunioni gli impiegati vengono spinti a stroncare le idee dei colleghi, racconta il giornale, a lavorare fino a 80 ore settimana, con email che arrivano dopo mezzanotte seguite da messaggi che chiedono al ricevente perché non ha ancora risposto. E poi ci sono le interrogazioni. Pochi giorni prima delle riunioni, spesso il giorno precedente, i dipendenti ricevono dossier anche di 60 pagine su cui vengono interrogati senza possibilità di tentennamenti, senza dimenticare poi il sistema di messaggistica interno che permette di denunciare la condotta altrui. «Questa è un'azienda che si sforza continuamente di fare cose davvero grandi, innovative e rivoluzionarie che non sono certo facili», commenta Susan Harker, la regina dei cacciatori di teste di Bezos, «quando ti imponi degli obiettivi altissimi, la natura del lavoro è davvero impegnativa e per alcune persone è troppo». Una donna che aveva abortito spontaneamente è stata mandata a un viaggio di lavoro il giorno successivo l'operazione perché, le aveva fatto notare il capo, «il lavoro andava fatto», aggiungendo che se si sta cercando di avere una famiglia, Amazon forse non è il posto giusto. Un'altra donna con il cancro al seno era stata inserita nel «piano di miglioramento delle prestazioni», frase in codice per dire «rischi di essere licenziato», perché le «difficoltà» nella sua «vita personale» aveva interferito con gli obiettivi di lavoro. 
«Ho visto tutte le persone che hanno lavorato con me piangere almeno una volta». A parlare è una dipendente di Amazon, il più grande negozio online finito sotto il fuoco di fila della stampa statunitense. In un lungo articolo del New York Times, i giornalisti Jodi Kantor e David Streitfeld intervistano decine di dipendenti del colosso di Seattle e il ritratto che ne esce è impietoso. La ricerca della perfezione assoluta, la sfida continua con i colossi avversari (prima di tutti WalMart, battuta quest'anno) e un leader che in poco tempo è diventato il quinto uomo più ricco del mondo, sono alla base di un sistema «darwinista» del lavoro, come definito da un ex cacciatore di teste dell'azienda.

Morta nei campi per due euro l’ora: "La mia Paola merita giustizia”

SAN GIORGIO JONICO -  "Andava via di casa alle 2 di notte. Prendeva l'autobus alle 3. Ai campi, ad Andria, da San Giorgio Jonico, arrivava intorno alle 5.30. Noi a casa la rivedevamo non prima delle 3 del pomeriggio, in alcuni casi anche alle 6. Guadagnava 27 euro al giorno. Poco. Ma per noi quei soldi erano importanti, erano soldi sicuri, assolutamente indispensabili. Fin quando è arrivata quella telefonata: Paola si era sentita male, io non sono riuscito nemmeno a salutarla: ora Paola non c'è più".

Bisogna fermarsi un attimo prima di ascoltare la storia di Paola Clemente, martire, prima che bracciante. Perché è una storia di schiavitù, accaduta a pochi chilometri dalle discoteche, dalle masserie a cinque stelle, dalla Puglia che assomiglia alla California. E questa volta non c'è nemmeno la possibile coperta razzista per nascondere la faccia: questi sono tutti italiani, schiavi e caporali. Paola Clemente, 49 anni, è morta il 13 luglio ad Andria mentre lavorava all'acinellatura dell'uva. Viveva insieme con suo marito e i suoi tre figli a San Giorgio Jonico, trecento chilometri di distanza circa.
repubblica.it

Obama aumenta il salario minimo. E Mc Donald's assume robot come cassieri

Robot al posto di cassieri e camerieri, il conto che si paga tramite iPhone e forni di ultima generazione che impiegano metà del tempo per preparare le pietanze. Nei ristoranti americani è partita la corsa ad accaparrarsi tecnologia di ultima generazione. Ma il motivo non è conquistare stelle sulle guide lanciando la megacucina del futuro. Piuttosto reagire all’aumento dei salari minimi auspicato dall’amministrazione Obama e messo in atto già in diverse città – da San Francisco a New York, da Los Angeles a Washington e Chicago. Un’iniziativa che per ora, appunto, riguarda quasi esclusivamente il mondo della ristorazione, applicata ai ristoranti con più di 30 dipendenti: dove il salario minimo aumenterà gradualmente dai 7,25 dollari, la cifra fissata nel 2009 a 15 entro il 2018.

Lo stipendio raddoppiato, secondo i conti degli analisti, tirerà fuori dall’indigenza almeno 140mila persone e servirà da stimolo ai consumi. Ma secondo un articolo pubblicato oggi sul Washington Post, il settore ne risentirà enormemente: visto che, calcola il giornale, almeno il 30 per cento dei costi è legato agli stipendi. Così molte catene di ristorazione sono già al lavoro, in cerca di modi ingegnosi per diminuire i servizi forniti dal persoanle e dimezzare i dipendenti. Di fatto minacciando i lavoratori in un settore che impiega 2,4 milioni di camerieri, quasi 3 milioni di cuochi e ben 3,3 milioni di cassieri. Il loro ruolo in sala o in cucina sempre più insidiato, appunto, dalle macchine. Modello fast food insomma: che fin dalla loro nascita hanno fatto dell’efficienza ai fornelli, trasformati in vere catene di montaggio, il cuore del loro business. Tanto che nei vari McDonald’s e co. i lavoratori sono sempre diminuiti: mai il contrario. E infatti secondo il Bureau of Labor Statistics, dal 1987, la produttività del lavoro nei fast food ha avuto un tasso di crescita bassissimo rispetto alle altre industrie: appena lo 0,3 per cento l'anno. Non solo: la società di ricerche di mercato IBISWorld ha calcolato che il numero medio dei loro dipendenti è diminuito di almeno due persone negli ultimi dieci anni, passando da circa 17,16 ai 15,28 dipendenti attuali.
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sabato 15 agosto 2015

Accoglienza migranti, vescovi italiani contro il Governo: "E' del tutto assente"

ROMA - In un'intervista, concessa in esclusiva a Famiglia Cristiana online, Monsignor Nunzio Galantino Segretario Generale della conferenza episcopale italiana risponde a tono al segretario della Lega Matteo Salvini al presidente del Veneto Luga Zaia e a Grillo e ribadisce quanto detto affermando: "Hanno criticato pesantemente il papa, ma hanno visto che può essere controproducente per il loro consenso perché papa Francesco è molto popolare".
Alla domanda sul motivo per cui sia criticato periodicamente, risponde che in Italia la percezione dell'accoglienza ai migranti è errata: "La gente crede che abbiamo accolto 18 milioni di stranieri. Invece sono meno del 7%: lavorano, pagano le tasse e contribuiscono quasi al 7% della nostra ricchezza".
Riconferma che i "piazzisti da quattro soldi" sono molti: "Piazzisti di fanfaronate da osteria, chiacchiere da bar che rilanciate dai media rischiano di provocare conflitti", sottolinea. Come l'accusa alla Cei di "guadagnarci con gli immigrati" è per Galantino "una banalità spaventosa".
"Vengano a dare un'occhiata. Noi ci arrangiamo, tiriamo fuori soldi di tasca nostra e nessuno ci guadagna", dice Galantino a Famiglia Cristiana.
"Facciamo ciò che il Vangelo ci impone di fare e non dobbiamo giustificarci. Piuttosto è il governo che è del tutto assente sul tema dell'immigrazione. Abbiamo scritto leggi che respingono gli immigrati e non prevedono un'integrazione positiva". La legge "impone la non integrazione" e "nessuna forza politica si applica alla questione", dal momento che si rischiano i voti.

ANNIVERSARIO STRAGE DI MARCINELLE, MATTARELLA: "MONITO DOLOROSO PER LA SICUREZZA SUL LAVORO"

Il messaggio del presidente della Repubblica in occasione del 59mo anniversario della tragedia che costò la vita a 136 italiani. "Attraverso la sicurezza sul lavoro si potrà affermare e consolidare sempre più la dignità della persona umana"

ROMA - "Nonostante siano trascorsi ormai quasi sessant'anni, il ricordo dei duecentosessantadue lavoratori che hanno perso la vita nella tragedia di Marcinelle è vivido e presente in tutti noi". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio in occasione del 59° anniversario della tragedia di Marcinelle. "Desidero esprimere - ha aggiunto il capo dello Stato - a nome mio personale e dell'Italia intera, la più sincera solidarietà ai familiari delle vittime della tragedia e salutare tutti coloro che mantengono vivo il ricordo del sacrificio dei minatori del Bois du Cazier".
 Ha proseguito Mattarella: "Il dramma che costò la vita a centotrentasei connazionali costituisce un doloroso monito per tutti coloro che hanno responsabilità di garantire la sicurezza del lavoro, in ogni Paese e in qualsiasi settore, affinché eventi tragici come quelli che oggi ricordiamo non abbiamo più a ripetersi".
 "E' una battaglia di civiltà alla quale tutti dobbiamo contribuire, nella consapevolezza che anche prestando costante attenzione al tema della sicurezza sul luogo di lavoro, si potrà affermare e consolidare sempre più la dignità della persona umana. In questo spirito - ha concluso Mattarella - rinnovo i miei sentimenti di commossa partecipazione e vicinanza".

Trasporto locale, Renzi prepara la riforma

La rivoluzione in arrivo è coperta da riservatezza e ancora non si sa se troverà posto nella legge di stabilità, dove dovrebbero essere dettagliati i 10 miliardi di tagli, oppure se verrà avviata attraverso un provvedimento ad hoc.

Secondo quanto appreso da “l’Espresso”, tuttavia, il cambio di marcia si concretizzerà in tre diversi punti, i primi due di natura strutturale, il terzo più finanziario. Primo: leconcessioni per gestire tram, bus e trasporti regionali dovranno essere affidate attraverso vere e proprie gare, dove abbiano una reale possibilità di presentarsi anche nuovi concorrenti. Secondo: cambierà il modo con cui verranno assegnati i contributi pubblici, con l’obiettivo di favorire una maggiore efficienza e premiare i miglioramenti del servizio. Infine il terzo principio, quello che riguarda gli aspettifinanziari: verrà rafforzata la possibilità per gli operatori di affittare tram e autobus da società di leasing, in modo che il possesso fisico dei mezzi non rappresenti un vantaggio troppo forte per i vecchi gestori, frenando la partecipazione alle gare e l’ingresso in scena di nuovi concorrenti.
Basta un’occhiata al grafico per intuire quanto la riforma, se il governo avrà la forza di farla arrivare in porto mantenendo questi propositi, potrà essere dirompente. Tra i maggiori Paesi europei, infatti, il caso italiano spicca per due diversi fattori. I contributi pubblici versati da governo e enti locali alle aziende di trasporto valgono una torta enorme, circa 6,5 miliardi l’anno, e a parità di servizio offerto sono molto più elevati di quelli esistenti in Francia, Gran Bretagna, Spagna e Germania. E ancora: i costi operativi delle varie aziende municipalizzate - l’acquisto e la manutenzione dei bus, il carburante, gli stipendi di autisti e impiegati e così via - sono coperti dalla vendita dei biglietti in misura molto ridotta, in media appena il 32 per cento, mentre la Germania di Angela Merkel e Wolfgang Schäuble arriva a quasi tre volte tanto, l’83 per cento.
espresso.repubblica.it

giovedì 13 agosto 2015

Mega stipendi dei sindacalisti cisl: il sindacalismo prezzolato

Sergio Bellavita 11 August 2015
Le scandalose retribuzioni che diversi sindacalisti Cisl si sono attribuite rappresentano un atto indecente nei confronti di tutte e tutte coloro che lavorano, nei confronti degli iscritti e anche nei confronti dei tanti che fanno sindacato onestamente. Non parliamo tuttavia solo di comportamenti vergognosi dei singoli, quanto invece di un vero e proprio modello di sindacato. La pratica di costruirsi retribuzioni e pensioni d’oro, alla faccia dell’austerità che si pratica nei confronti dei lavoratori, testimonia il grado di degenerazione del sindacalismo italiano e la sua progressiva trasformazione in azienda. Lo testimoniano l’autoritarismo che, è il caso della Cisl ma la Cgil si avvia a fare altrettanto, ha cancellato ogni spazio di dissenso interno per regalare ai segretari generali potere pressoché assoluto nella gestione dell’organizzazione. Le retribuzioni d’oro dei sindacalisti sono l’altra faccia del pragmatismo, della responsabilità e della complicità sindacale che ha governato le relazioni quanto meno negli ultimi 25 anni. Quando si assume l’interesse generale prima e contro quello del lavoro, quando si passa da sindacalisti a ministri, sottosegretari, manager d’impresa vuol dire che si è già parte integrante del sistema di potere. Quando parte rilevante delle risorse nelle casse del sindacato arriva dai padroni attraverso la bilateralità e le quote di servizio e non dalle rimesse degli iscritti muore così ogni onesta’ intellettuale, ogni spazio di indipendenza e di antagonismo sociale. La corruzione sindacale ha tante facce. Sindacalismo prezzolato quindi finito nuovamente sotto accusa da una campagna di stampa che, senza distinzione alcuna, ha l’obbiettivo esplicito di istituzionalizzare la forma sindacale, cancellare il diritto di sciopero e impedire ogni potenziale mobilitazione contro le politiche del governo. La lotta contro l’altra casta si muove su una strategia reazionaria che pretende di disfarsi di ogni rappresentanza sociale organizzata. Lo tsunami che si è abbattuto ieri sulla politica arriva oggi a investire in pieno il sindacato. La salvezza passa dal ridare senso e valore alla sua esistenza. Democrazia, conflitto, indipendenza e partecipazione sono gli elementi su cui può esistere e resistere il sindacato prima che sia travolto a furor di popolo.
sindacatounaltracosa.org

Papa Francesco: “Milioni di uomini e donne schiavi del lavoro. Atto contro Dio”

“Ci sono milioni di uomini e donne e addirittura bambini schiavi del lavoro! Questo è contro Dio e contro la dignità della persona umana!”. Questa la denuncia che Papa Francesco ha voluto fare nell’udienza generale del mercoledì. Per Bergoglio “l’ossessione del profitto economico e l’efficientismo della tecnica mettono a rischio i ritmi umani della vita”. Francesco ha spiegato ai fedeli presenti nell’Aula Paolo VI che “il tempo del riposo, soprattutto quello domenicale, è destinato a noi perché possiamo godere di ciò che non si produce e non si consuma, non si compra e non si vende. E invece vediamo che l’ideologia del profitto e del consumo vuole mangiarsi anche la festa: anch’essa a volte viene ridotta a un ‘affare’, a un modo per fare soldi e per spenderli. Ma è per questo che lavoriamo?”.
Per il Papa, infatti, “l’ingordigia del consumare, che comporta lo spreco, è un brutto virus che, tra l’altro, ci fa ritrovare alla fine più stanchi di prima. Nuoce al lavoro vero e consuma la vita. I ritmi sregolati della festa fanno vittime, spesso giovani”. Bergoglio ha sottolineato che “il vero tempo della festa sospende il lavoro professionale, ed è sacro, perché ricorda all’uomo e alla donna che sono fatti a immagine di Dio, il quale non è schiavo del lavoro, ma Signore, e dunque anche noi non dobbiamo mai essere schiavi del lavoro, ma ‘signori’. C’è un comandamento per questo, un comandamento che riguarda tutti, nessuno escluso!”.

Gioca contro l’azzardo: un concorso contro la dipendenza da gioco

Il Coordinamento Contro Overdose da Gioco d'Azzardo lancia la terza edizione del concorso "Non chiamatelo gioco". Due le sezioni: slogan o elaborati grafici che devono pervenire entro il 23 dicembre

Il Coordinamento Contro Overdose da Gioco d’Azzardo, composto da 22 comuni tra i quali la Città di Castellanza, al fine di promuovere una sensibilizzazione del territorio e in particolare dei giovani sui rischi provocati dal gioco d’azzardo, appoggia la terza edizione del concorso “Non chiamatelo gioco”. Il concorso è finalizzato alla realizzazione dibrevi slogan e messaggi di testo che allertino circa i rischi del gioco d’azzardo legale; in aggiunta, sarà possibile partecipare anche con elaborati grafici sempre aventi il medesimo scopo. Al concorso potranno partecipare singole persone, gruppi o associazioni.
Questo il tema del concorso: “Il gioco d’azzardo non è… un gioco!” e partecipare è semplice: gli elaborati potranno essere di due tipi,entrambi suddivisi in apposita sezione. La prima consisterà nella produzione di messaggi variabili: ogni partecipante dovrà far pervenire un massimo di 5 brevi slogan inediti inerenti al tema. La seconda invece accoglierà la categoria degli elaborati grafici, con un massimo di tre lavori (sempre sconosciuti) per concorrente, riguardo l’argomento trattato.

martedì 11 agosto 2015

Cisl, nuovo caso stipendi sindacalisti. Un iscritto segnala eccessi e viene espulso

Fausto Scandola ha messo nero su bianco e girato a tutti i membri del Consiglio generale l'ammontare delle retribuzioni di un gruppo di dirigenti, spesso cumulate a pensioni: si arriva a quasi 300mila euro. La mail si chiudeva con la richiesta di dimissioni alla segretaria generale Annamaria Furlan. Il sindacato bianco, scrive Repubblica, ha risposto notificandogli l'allontanamento
Ha preparato un dossier di denuncia sui mega stipendi di un gruppo di dirigenti Cisl. E l’iniziativa gli è costata l’espulsione. I veleni sulle buste paga non sono una novità nel sindacato bianco, il cui ex leader Raffaele Bonanni si è dimesso lo scorso anno dopo che un documento interno aveva rivelato come a ridosso dellapensione gli fosse stato aumentato in modo vertiginoso lo stipendio gonfiando di conseguenza l’assegno previdenziale. E proprio dal problema del cumulo tra pensioni e retribuzione, scriveRepubblica, nasce l’ultimo caso. Un iscritto in pensione, Fausto Scandola, ha messo nero su bianco e girato via mail a tutti i membri del Consiglio generale della Cisl il contenuto dei Cud di un nutrito gruppo di dirigenti.
Dentro ci sono tra le altre le retribuzioni cumulate a pensioni del presidente dell’Inas Cisl Antonino Sorgi (256mila euro lordi), del segretario generale nazionale Fnp Cisl Ermenegildo Bonfanti(225mila euro in un anno), del numero uno della Fisasact CislPierangelo Raineri (237mila euro annui) e dell’ex presidente del Caf Cisl Valeriano Canepari, che arriva a quota 289.241 euro sommando il compenso da capo della unione sindacale regionale dell’Emilia Romagna al trattamento Inps. Nella missiva, Scandola sottolinea che alla luce di questi numeri “incompatibili” con la situazione economica degli associati serve “un ricambio vero” dei dirigenti. E conclude chiedendo le dimissioni del segretario generale Annamaria Furlan. Poco dopo lo sfogo, però, il pensionato ha ricevuto dalla confederazione una raccomandata con cui gli viene notificata l’espulsione.

Cisl, esplode caso maxi-stipendiCisl, esplode caso maxi-stipendi

La denuncia
A far scoppiare lo scandalo è stata la denuncia via mail di un ex funzionario della Cisl, Fausto Scandola, attraverso un mini-dossier spedito via mail e pubblicato da «Repubblica». Una denuncia che, con molta probabilità, costerà l’espulsione dal sindacato. Secondo Scandola dalla Cisl vengono erogati stipendi che in diversi casi sfiorano i 300mila euro annui e superano quindi anche il tetto fissato per i dirigenti pubblici (240mila euro). Nella denuncia Scandola pubblicano nomi e cifre. Lo scorso settembre l’ex numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni, aveva lasciato improvvisamente l’incarico proprio fra le polemiche sul suo stipendio. Alcune voci avevano infatti riferito che l’ex segretario si fosse aumentato lo stipendio, in vista del ritiro, per far lievitare la pensione. «L’organizzazione aveva bisogno di nuove regole e se le è date con il regolamento approvato il 9 luglio che entrerà pienamente in vigore il 30 settembre - commenta adesso la leader del sindacato Annamaria Furlan in un’intervista a «Repubblica» - escluse d’ora in poi le possibilità di cumulo delle indennità. Abbiamo imboccato la strada della trasparenza e la completeremo con l’assemblea di organizzazione di novembre». 
«I sindacalisti pubblichino le loro buste paga»
Il caso dei mega-stipendi riaccende la discussione sul sindacato dentro il Pd. «Un sindacalista non può guadagnare più di Obama o del presidente della Repubblica. Chi si erge a difensore dei lavoratori non può predicare bene e razzolare male». È la reazione di Stefano Pedica del Pd. «È scandaloso che dei sindacalisti, il cui compito è quello di difendere lavoratori che non guadagnano più di mille euro, abbiano poi degli stipendi dieci volte superiore a quello di un normale tesserato - sottolinea Pedica -. Renzi ha ragione quando sottolinea l’urgenza della riforma e del cambiamento dei grandi sindacati. Se quanto è stato riferito sugli stipendi e le pensioni di alcuni sindacalisti della Cisl fosse vero, c’è da vergognarsi. A questo punto, mi auguro che i funzionari e leader di tutti i sindacati, a partire dalla Camusso e da Landini, diano il buon esempio pubblicando la loro busta paga». «Scandola racconta di un sindacato lontanissimo dal mondo reale - commenta il deputato pd Andrea Romano- Sindacalisti che guadagnano fino a 10 volte tanto lo stipendio di un proprio iscritto hanno più di una difficoltà a rappresentare il mondo che dovrebbero difendere».

domenica 9 agosto 2015

Cesena: facchini protestano per le condizioni lavoro e l’azienda rinuncia all’appalto. ADL Cobas: “Rappresaglia

Prima gli scioperi e i presidi davanti ai cancelli per chiedereturni di lavoro meno pesanti e più sicurezza per gli operai. Poi l’annuncio che la cooperativa ha rinunciato all’appalto, col rischio, per i 28 facchini impiegati all’Artoni di Pievesestina di perdere il lavoro. Approderà sul tavolo della prefettura diCesena il 10 agosto la trattativa relativa alla situazione in Stemi Logistica, azienda che dal 2014 gestisce il cantiere dell’Artoni Trasporti, “e che – secondo Adl Cobas – da tempo si comporta in modo irregolare nei confronti dei propri dipendenti”. L’obiettivo del sindacato sarà quello di ottenere dal colossologistico un accordo che implichi il ricollocamento dei 28 operai diPievesestina, che ora si trovano in ferie forzate, ma che poi, dopo due mesi di cassa integrazione a zero ore, rischiano il posto di lavoro.
“I problemi all’Artoni risalgono già al 2013, quando l’appalto per la gestione del magazzino di Cesena era affidato all’Eurologis”, spiega Sandra Polini, delegata Adl Cobas. “La cooperativa, infatti, applicava un contratto non regolare, che non riconosceva, ad esempio, le tariffe orarie standard ai facchini, la malattiao gli infortuni”. Dopo una lunga trattativa sindacale, tuttavia, un nuovo accordo era stato siglato con Eurologis poi divenutaFuturlog, che prevedeva ad esempio, il rispetto dei livelli di inquadramento specifici in base alle mansioni svolte, l’anzianità di servizio nel cambio d’appalto, e la pausa retribuita nel turno della notte. Quando, poi, l’appalto se lo aggiudicò la cooperativa Stemi, succeduta a FuturlogAdl Cobas e Artoni s’incontrarono davanti al prefetto, concordando la riconferma degli operai già impiegati in azienda senza che questi dovessero passare per un periodo di prova.

Allarme Istat: calano le aziende che creano lavoro

MILANO - In Italia diminuisce ancora il numero delle imprese che creano lavoro, reale motore dell'economia. L'Istat, che parla di aziende attive con dipendenti (escluse la pubblica amministrazione e l'agricoltura), stima un calo del 3% nel 2014 sul 2013, con il totale sceso a 1 milione 540 mila. Cala anche, ma con ritmo meno accentuato, l'occupazione: 13 milioni di addetti (-1,4%). Nella nota metodologica che accompagna il dossier dell'Istituto di statistica, si sottolinea, infatti, come le imprese attive con dipendenti siano "il core del sistema produttivo nazionale".

Come è noto le imprese con dipendenti sono solo una parte, circa un terzo, del totale, fatto per lo più di realtà condotte da un unico soggetto, che magari si avvale della collaborazione di lavoratori autonomi. Ma la gran parte dell'occupazione si deve alle imprese con dipendenti, che da sole spiegano l'80% del totale degli addetti (appunto poco più di 13 milioni, di cui oltre 11 milioni dipendenti).

Guadando alla dimensione d'impresa, la riduzione maggiore si registra per la classe 1-9 addetti (-3,2%). In particolare l'Istat evidenzia "il forte calo" del numero delle imprese con 100-249 addetti nelle costruzioni: -8,8%. L'Istituto, che ha pubblicato i dati sul sui sito, tiene a precisare come le cifre siano il risultato di una stima anticipata e ricorda che la rilevazione non comprende i settori dell'agricoltura, della Pubblica Amministrazione e del non profit.
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l'Italia dei soldi sporchi Dalle frodi recuperati 1,1 miliardi

Case, palazzi, ma anche attività commerciali, alberghi e resort di lusso. Il 2014 si conferma l’anno record per il riciclaggio con migliaia di operazioni per occultare e poi reimpiegare il denaro proveniente da attività illecite. Il rapporto della Guardia di Finanza lo quantifica in 2,8 miliardi di euro. E ciò che desta maggiore allarme è la tipologia dei reati all’origine del trasferimento dei fondi: perché ben 1,1 miliardi di euro provengono da frodi fiscali. Sono dunque soldi sottratti alle casse dello Stato, ricchezze «risparmiate» e nascoste da chi non paga le imposte. L’attività di contrasto svolta dalle Fiamme Gialle ha dato buoni frutti, si è riusciti a ottenere «il sequestro di 5.645 asset patrimoniali di cui 5.094 beni e 551 aziende». Ma il volume d’affari dei criminali - uomini dei clan organizzati, ma anche imprenditori e personaggi che gestiscono affari con la pubblica amministrazione - continua a crescere minando pericolosamente l’economia. Tanto che la relazione sugli ultimi dodici mesi rende conto degli strumenti di prevenzione antiriciclaggio usati «per intercettare in tempo reale le nuove pratiche criminali soprattutto quando realizzate con metodi diversi dai semplici trasferimenti fisici di valuta, come nel caso dell’utilizzo di moneta elettronica o virtuale (ad esempio bitcoin) o di ricorso ad articolati societari (trust, fiduciarie, società estere con azioni al portatore)». Discorso a parte, ma non meno importante, riguarda i money transfer, perché «negli ultimi dodici mesi il valore delle rimesse all’estero - in gran parte effettuate attraverso questo circuito - si è attestato a 5,3 miliardi di euro». Il dossier cita i casi più eclatanti, ma anche indicativi dei «sistemi» più utilizzati. 
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