- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

sabato 23 luglio 2016

CCNL Igiene Ambientale: arriva l’aumento ORA SI DEVE LAVORARE DI PIU’

CCNL Igiene Ambientale: arriva l’aumento

ORA SI DEVE LAVORARE DI PIU’

Dopo 3 anni, pochi soldi ma tanto lavoro


Le due intese sui CCNL del comparto dell’Igiene Ambientale, siglate la notte tra domenica 10 e lunedì 11 sono due mele avvelenate,  sottoscritte unitariamente dalle Segreterie nazionali di Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Fiadel, che hanno interrotto le mobilitazioni e le lotte in campo, compreso la revoca degli scioperi previsti per mercoledì 13 e giovedì 14 luglio, già oggetto di slittamento della Commissione di Garanzia Nazionale sugli Scioperi.

Dopo 30 mesi di mancato rinnovo e nonostante la grande adesione dei/delle lavoratori/trici agli ultimi due scioperi nazionali del 30/5 e 15/6, è stata siglata una vera e propria resa su tutti i fronti: Aumento dell’orario di lavoro settimanale da 36 a 38 ore (104 ore annue di lavoro in più, compensate con sole 30 ore di permessi retribuiti, da cui comunque sono esclusi i nuovi assunti dal 1° gennaio 2017); durata massima 48 ore settimanali e 9 ore giornaliere, obbligatorie su richiesta aziendale; Ridotti aumenti salariali, che nemmeno compensano l’aumento dell’orario, centellinati su tutta la vigenza contrattuale, 120€ lordi in tre anni, al livello medio 3A (parametro 130,07), che in realtà sono molto meno visto che ben 30€ sono demandati al welfare contrattuale (previdenza, sanità integrativa e autofinanziamento dell’incentivazione all’esodo). Sui tabellari solo 25€ ad agosto 2016, 25€ a luglio 2017, 20€ a dicembre 2018; 20€ da gennaio 2017 sull’indennità integrativa; sul welfare contrattuale: 10€ da ottobre 2016 sul Fondo Previambiente, con previsione di adesione generalizzata anche per i lavoratori attualmente non iscritti; 9€ da aprile 2017 su Fasda e 1€ da gennaio 2017 su Rubes Triva; 10€ andranno da luglio 2018 a un neocostituito Fondo di solidarietà bilaterale per incentivare l’esodo anticipato; a copertura della vacanza contrattuale, un importo di €200 una tantum suddiviso in  100€ ad agosto 2016 e 100€ a gennaio 2017;

Peggioramento complessivo nella classificazione del personale con l’introduzione di un livello inferiore sotto l’attuale livello 1°, a parametro 90, nelle aziende pubbliche e addirittura due, a parametri 80 e 88, 38, in quelle private, con un riordinamento della declaratoria dei diversi livelli professionali verso il basso; Sulla malattia si assume l’impegno a modificare la disciplina contrattuale delle malattie brevi, con decurtazioni economiche, con l’obiettivo di “ridurre l’assenteismo”. Una grave insinuazione per un sindacato che dovrebbe rappresentare lavoratori/trici sottoposti/e a ritmi di lavoro massacranti; Impegno a modificare la regolamentazione dell’esercizio del diritto di sciopero; Piena applicazione del Jobs Act per i lavoratori assunti dopo il 6 marzo 2015; per chi era già in servizio a quella data, nel caso di passaggio di appalto e subentro di una nuova impresa, mantenimento dell’articolo 18 (come modificato dalla legge Fornero) ma solo “in via transitoria ed eccezionale e fino alla data di vigenza del presente CCNL”.              


Noi diciamo NO!!!