Sindacati soddisfatti eccetto quelli di base.Intanto, si tratta di un "Accordo quadro", "Linee guida" che andranno poi tradotte nei contratti veri e propri della PA. Deve essere chiaro a tutti\e che siamo di fronte ad un accordo di carattere "preelettorale" che il governo ha fortemente voluto in vista del referendum del 4 dicembre. A questa logica si è piegata anche la Cgil che vota no ma da qualche mese sottoscrive accordi infami, dall’igiene ambientale al commercio, dai metalmeccanici a questa intesa sul pubblico impiego che di fatto è un regalo al governo e al si’. Qualcuno potrebbe obiettare che si fa confusione tra contratti e riforme costituzionali. Ma l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro o sui voucher? E’ possibile distruggere il sistema sanitario nazionale e il welfare per favorire previdenza e sanità integrativa? Non dovrebbero essere i presupposti sociali del no? L’accordo non segna alcuna rottura con il passato contrariamente a quanto abbiamo letto, tanto è vero che non sono rimossi i limiti al turn over che consentirebbero ricambio generazionale e nuove assunzioni. Concorsi e turn over al 100% sono i soli modi per garantire l’occupazione.
Cgil Cisl Uil raccontano di avere impedito l’aumento dell’orario settimanale di due ore senza dire che il Governo aveva cambiato da tempo idea virando sulla riduzione dei già esigui incrementi salariali, sul rafforzamento della performance, quel meccanismo che con la valutazione obiettiva dei\lle dipendenti non ha niente a che vedere, ideato com’è per dividere e indebolire la forza lavoro.