- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

giovedì 31 agosto 2017

Comitato-per-il-diritto-alla-Salute-del-varesotto: ESTATE, TEMPO DI DECISIONI (RISTRETTE) SULL’OSPEDALE UNICO

ESTATE, TEMPO DI DECISIONI (RISTRETTE) SULL’OSPEDALE UNICO

16.08.2017
Il periodo estivo aiuta spesso gli enti a prendere decisioni, in questo caso le giunte dei comuni di Gallarate e Busto Arsizio hanno aderito al “PROTOCOLLO DI INTESA FINALIZZATO ALLA PROMOZIONE DI UN ACCORDO DI PROGRAMMA PER LA REALIZZAZIONE DEL NUOVO OSPEDALE DI BUSTO ARSIZIO E GALLARATEsotto il cappello della Regione Lombardia e con la partecipazione di ATS e ASST.
E’ un primo passo per la realizzazione dell’Ospedale Unico nel sito di Busto Arsizio (Beata Giuliana) e la stampa ha dato risalto ai contenuti del documento allegato redatto dalla ASST Valle Olona in cui, tra l’altro, si prefigura un numero di posti letto (867) pari alla somma di quelli dei due ospedali esistenti, ed una previsione di  risparmio gestionale pari a 9,7 milioni di euro/anno.
A una lettura un po’ più attenta si rileva che questi dati non sono così certi :  gli enti si riservano di definire il dimensionamento come pure la riorganizzazione dei servizi territoriali della ASST e anche della ATS nel proseguo del procedimento.
Non vengono inoltre definiti (indicati) l’entità e le fonti dei finanziamenti; si rimanda ad una DGR che però stanzia “contributi indistinti” (finalizzati prioritariamente “alla messa a norma e sicurezza delle strutture e degli impianti”) alla ASST per  852 mila euro per il 2017 e contributi specifici per interventi sull’esistente richiesti dall’ente per oltre 12 milioni di euro.
Non si parla esplicitamente di Project Financing o, comunque, di modalità di attuazione della nuova costruzione.
Senza chiari dati in tal senso la stima del risparmio annuo conseguibile con il nuovo ospedale (per lo più costituito da minori spese di pulizia dei pavimenti e maggior utilizzo delle apparecchiature diagnostiche) non ha significato concreto in termini di ricaduta complessiva sui costi pubblici (e quindi sulle tasse) e sulla salute (certo non quantificabile con un maggiore sfruttamento della diagnostica).
In cambio di tale indeterminatezza di prospettiva le amministrazioni locali si impegnano a far di tutto per togliere ogni ostacolo – a partire dalle previsioni urbanistiche attuali – affinchè l’ospedale si possa insediare nel luogo prescelto.
Un “effetto collaterale” riguarda, come già evidenziato dal Comitato per il diritto alla salute, i concreti rischi di speculazione edilizia sugli attuali siti ospedalieri, aspetto che ha già prodotto i primi screzi tra i due Comuni.
Per le lavoratrici e lavoratori da un lato si scrive che verranno salvaguardati sia i posti di lavoro sia la sicurezza, mentre il documento della ASST prevede “ una riduzione dei costi di personale oggi impiegato in una serie di servizi tipicamente di natura “stand-by” (guardie mediche e infermieristiche)” … anche i lavoratori non sono sufficiente “sfruttati” come le macchine …
Infine, è quello che non viene scritto che più preoccupa :
-nessun accenno alla distruzione dell’area verde tra i due comuni, nessun accenno alla salvaguardia della Cascina dei poveri, patrimonio territoriale archeologico;
-nessuna considerazione sul traffico generato sui diversi assi viabilistici di accesso, ad incremento rispetto a quello esistente e confluenti tutti sul congestionato asse del Sempione o a quelli per l’accesso alle scuole superiori esistenti;
-nessun accenno all’area adiacente HUPAC, con il transito e il deposito di sostanze chimiche anche pericolose, responsabile, in diverse occasioni, di rilasci incontrollati (due anni fa anche con l’evacuazione delle scuole). 
Nonostante l’importanza di questo passo iniziale per la concreta realizzazione dell’Ospedale unico (e connessi interventi di riorganizzazione complessiva dei servizi territoriali) il silenzio della politica, dei sindacati, degli altri enti pubblici, delle associazioni che lavorano con l’ASST, è assordante. Contiamo sull’autunno per un risveglio dei soggetti interessati e una estensione della discussione ai diretti interessati : la popolazione.


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