- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

mercoledì 28 febbraio 2018

Istituto Nazionale della Previdenza Sociale Accesso al beneficio di pensionamento anticipato per i lavoratori precoci

1.  Premessa

Sul supplemento ordinario n. 62 della Gazzetta Ufficiale 
n. 302 del 29 dicembre 2017  è stata pubblicata la legge 27 
dicembre 2017, n. 205 (Bilancio di previsione dello Stato per l'anno 
Finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020).

L’articolo 1 della predetta legge di bilancio 2018, ai commi 162 
lettere f), g) e  i), 163, 164, 165 (allegato 1), ha introdotto, con 
effetti dal 1° gennaio 2018, alcune modifiche all’articolo 1, comma 
199, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (legge di bilancio 
2017) per soggetti in particolari condizioni (c.d. beneficio per 
 lavoratori “precoci”).

Le disposizioni di modifica, in particolare, riguardano l’accesso 
al beneficio previsto dall’articolo 1, commi da 199 a 205, 
della legge n. 232/2016 con riferimento ad alcune delle 
condizioni dettate dalla norma, quali l’assistenza e la convivenza 
con soggetti portatori di handicap grave (articolo 1, comma 199, 
 lett. b) e l’arco temporale di riferimento per lo svolgimento di 
attività c.d. gravose (articolo 1, comma 199, lett. d).
Sono state, altresì, introdotte nuove attività lavorative per le quali 
è richiesto un impegno tale da rendere particolarmente difficoltoso 
e rischioso il loro svolgimento in modo continuativo (attività c.d. 
gravose di cui all’articolo 1, comma 199, lett. d) attraverso 
l’ampliamento dell’elenco di professioni indicate all’allegato A 
al D.P.C.M. 23 maggio 2017, n. 87).

Istituto Nazionale della Previdenza Sociale Indennità per soggetti in particolari condizioni (c.d. APE sociale)

1. Premessa

Sul supplemento ordinario n. 62 della Gazzetta Ufficiale 
n. 302 del 29 dicembre 2017 è stata pubblicata la legge 27 dicembre 
2017, n. 205 (Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 
2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020).

L’articolo 1 della predetta legge di bilancio 2018, ai commi 162 lettere 
b), c), d), e) e h), 163, 164, 165 e 167 (allegato 1), ha introdotto, 
con effetti dal 1° gennaio 2018, alcune modifiche e integrazioni 
all’articolo 1, comma 179, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 
(legge di bilancio 2017), che disciplina l’indennità che accompagna 
all’età pensionabile di cui all’articolo 24, comma 6, della legge 
n. 214 del 2011, soggetti in particolari condizioni (c.d. APE sociale).


Anzitutto, l’articolo 1, comma 162, lettera e), ha aggiunto, all’articolo 
1 della legge n. 232 del 2016, il comma 179-bis, che prevede, per 
Le donne con figli, una riduzione del requisito contributivo minimo 
(dei 30/36 anni) richiesto per l’accesso al beneficio, nella misura 
di 12 mesi per ciascun figlio, per un massimo di 24 mesi.

Istituto Nazionale della Previdenza Sociale Anticipo finanziario a garanzia pensionistica (c.d. APE)

1. Premessa

Con la circolare n. 28 del 13 febbraio 2018 l’Inps ha fornito le prime 
istruzioni applicative delle disposizioni indicate in oggetto.

Nello specifico, con riferimento alla presentazione della domanda 
di APE, è stato precisato che i “soggetti in possesso della 
certificazione del diritto all’APE possono presentare la domanda 
di APE all’istituto finanziatore, per il tramite dell’INPS, 
mediante l’uso dell’identità digitale SPID almeno di secondo livello.”

Al riguardo, il comma 169 dell’articolo 1 della norma in esame,  
nel prevedere che il soggetto richiedente indichi nella domanda 
l’istituto finanziatore cui richiedere l'APE, nonché l'impresa 
assicurativa alla quale richiedere la copertura del rischio di 
premorienza,  precisa che “i finanziatori e le imprese assicurative 
sono scelti tra quelli che aderiscono agli accordi-quadro da 
stipulare, a seguito dell'entrata in vigore del decreto del 
Presidente del Consiglio dei Ministri di cui al comma 175 del presente 
articolo, tra il Ministro dell'economia e delle finanze e il Ministro 
del lavoro e delle politiche sociali e, rispettivamente, l'Associazione 
bancaria italiana e l'Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici 
e altre imprese assicurative primarie”.


Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, n. 150 del  
4 settembre 2017, all’articolo 11, comma 1 e 2, definisce, 
pertanto, il contenuto degli accordi quadro tra il Ministro dell’economia 
e delle finanze e il Ministro del lavoro e delle politiche 
sociali con l’Associazione bancaria italiana (ABI) e con 
 l’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici e 
altre imprese assicurative primarie (ANIA) e stabilisce i termini e 
le modalità di adesione agli stessi da parte degli istituti finanziatori 
e delle imprese assicuratrici.

Istituto Nazionale della Previdenza Sociale Contributi volontari anno 2018

1. Versamenti volontari dei lavoratori dipendenti non agricoli

L’ISTAT ha comunicato che la variazione percentuale nell’indice dei 
prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati, 
Verificatasi tra il periodo gennaio 2016/dicembre 2016 ed il 
periodo gennaio 2017/dicembre 2017 è pari a 1,1%.

Ai sensi dell’articolo 7, comma 2, del decreto legislativo 30 
aprile 1997, n. 184,  l’importo minimo settimanale della 
retribuzione su cui calcolare il contributo volontario non può 
essere inferiore a quello determinato ai sensi dell'articolo 7, 
comma 1, della legge n. 638/1983 e successive modificazioni.


Sulla base della variazione dell’indice ISTAT, pertanto, 
per l’anno 2018

domenica 25 febbraio 2018

CASA DELLE DONNE GALLARATE cena di autofinanziamento 27 febbraio


I pacifici abitanti del Varesotto si stanno ribellando

Pier Fausto Vedani commenta la difficile situazione della sanità in provincia e richiama i politici a una maggiore attenzione alle istanze dei cittadini.

E’ accaduto infatti l’impensabile i pacifici abitanti del Varesotto dopo anni di paziente accettazione della noia gestionale del Centrodestrastanno ribellandosi . E inseguono i politici che scappano alla Steve McQueen, ma senza raccogliere simpatia e consensi come l’attore che gabbava i suoi carcerieri nazisti.
La protesta dei cittadini è vasta e coinvolge buona parte del territorio della provincia. E soprattutto è trasversale, non salva nessuna appartenenza politica.
Ricordiamo la sollevazione di Angera che non vuole perdere il punto nascite del suo ospedale e si oppone al depotenziamento in generale dell’assistenza pubblica; in queste scelte con gli angeresi ci sono anche sindaci della sponda piemontese del Verbano che, essendo Novara lontana, affidano i loro amministrati all’ospedale di Angera.
Si è registrata inoltre per la prima volta la nascita di comitati di cittadini a Busto e Gallarate dove ci sarà un unico nuovo ospedale che però mette paura a tutti visto che cosa capita a quello miniaturizzato di Varese, dove è nato un forte comitato per la tutela di ammalati bisognosi di cure particolari come quelle per i dializzati e i trapiantati di rene; dove medici e infermieri del Pronto Soccorso fanno vita grama e sono sul piede di guerra, quando poi non vengono aggrediti e picchiati da personaggi via di testa che hanno campo libero perché il posto di polizia è chiuso di sera.

LETTERA AL DIRETTORE “Questo non è l’ospedale che ho progettato. Mi sento offeso”

L'architetto Paolo Ciotti che progettò e seguì i lavori del nuovo ospedale varesino esprime il suo grande dolore nel vedere le difficili condizioni in cui opera il personale per assistere i pazienti.

Mi domando: a cosa sono serviti gli sforzi di oltre dieci anni di lavori(progettazione finanziamenti e costruzione) per avere a disposizione di Varese un ospedale nuovo con tecnologie di ultima generazione e750 posti letto oltre un Pronto Soccorso moderno, se poi a distanza di alcuni anni dalla sua inaugurazione (29 marzo 2007) e messa contemporanea in servizio si è di fronte ad uno spettacolo che porta a confronti con realtà certamente non immaginabili per la nostra civiltà, mentre a detta di chi ci governa invece sono eccellenze nella sanità?
Le confesso in tutta sincerità che uscendo dal Pronto Soccorso ho provato un dolore ed un rammarico, oltre a sentirmi deluso e profondamente offeso per quanto ho dedicato della mia vita professionale affinchè questa struttura diventasse veramente un orgoglio di Varese. Forse a causa dei tempi e dello scorrere stesso del tempo, non ci si sente più aggiornati alle modernità, ma allora dove è finito il senso di appartenenza e il sentimento che guida a porre la persona al centro delle attenzioni, soprattutto quando questa abbisogna della massima assistenza clinica?

venerdì 23 febbraio 2018

Situazione critica per gli ospedali della Provincia di Varese

23 Febbraio 2018
Comunicato sindacale
Situazione critica per gli ospedali della Provincia di Varese

Il giorno 20, nella sede delle Acli di Gallarate, si è svolto l’incontro pubblico promosso dal Comitato per il diritto alla salute del Varesotto, dove si è discusso del progetto sostenuto da Regione Lombardia dell’ospedale unico di Gallarate-Busto Arsizio, che dovrebbe sorgere in un’area già individuata nel rione di Beata Giuliana a Busto Arsizio. Si è parlato anche della situazione degli ospedali della provincia, partendo dall’esempio di Angera, con un ritaglio sulla delibera regionale che vorrebbe affidare la presa in carico di circa 3 milioni di persone in Lombardia affette da malattie croniche ai Gestori della Cronicità. Erano presenti al confronto sull’importante tema i candidati alle elezioni regionali invitati dal Comitato, ai quali i rappresentanti del Comitato stesso hanno esposto le ragioni dell’incontro e i timori che riguardano il futuro delle strutture ospedaliere. Ogni rappresentante politico è intervenuto esponendo al numeroso pubblico presente in sala la propria posizione sull’argomento. L’intervento più atteso è stato quello dei rappresentati politici che, in regione Lombardia, hanno approvato il progetto dell’ospedale unico e hanno sostenuto la delibera sulla cronicità che significa un ulteriore passaggio verso la privatizzazione della sanità (va sottolineato che questa sostanziale modifica dell’assistenza ai cronici, non è un decreto regionale o una delibera discussa e approvata in Consiglio Regionale, ma è il solo frutto di una decisione della Giunta Regionale). Questi rappresentanti dovranno affrontare, se confermati, anche il problema della sopravvivenza degli ospedali periferici della nostra provincia. Lasciando al Comitato per il diritto alla salute del Varesotto il compito di analizzare il contenuto del dibattito, Come sindacato di base ADL, riteniamo sia importante che i cittadini vengano informati e coinvolti nelle scelte su temi che li riguardano così da vicino come la loro salute. Quindi per noi diventa imprescindibile che chi deciderà sulla vita degli ospedali, si debba confrontare con la popolazione che vive nei territori e che usufruisce dei servizi.

Situazioni come quella dell’ospedale di Angera, che ci ha visto presenti, come in passato, il giorno 18 u.s. alla manifestazione in solidarietà alle mamme e al fianco di altri numerosi comitati di cittadini, affinché la loro voce possa essere ascoltata, ritenendo che quell’ospedale debba vivere e debba essere potenziato come servizio indispensabile per la gente di quel territorio, sono solo la punta dell’iceberg di una situazione esplosiva che sta arrivando ad un livello di intollerabilità, sia dal punto di vista degli operatori, sottoposti sempre più a carichi di lavoro intollerabili, sia per i cittadini che devono usufruire del servizio. In provincia altri ospedali sono, per diverse ragioni, in affanno e hanno per questo visto la nascita di altri comitati spontanei. Riteniamo decisamente poco corretto e poco coerente, da parte dei politici che governano le istituzioni locali, che dichiarano di condividere le preoccupazioni dei cittadini sulla sorte degli ospedali, e poi, in regione, i rappresentanti delle stesse forze politiche votano a favore di provvedimenti che determinano la lenta agonia dei presidi periferici, come sta accadendo appunto per l’ospedale di Angera. Ci teniamo altresì a sottolineare, come sindacato di base, che saremo sempre al fianco di chi rivendica un diritto fondamentale come la Salute, come stiamo facendo del resto negli ultimi anni all’interno dei vari comitati, di reti di associazioni e, nel merito dell’ospedale di Angera, sostenendo con forza le nostre posizioni nei confronti dell’amministrazione ospedaliera durante i vari incontri in cui sempre assicuriamo la presenza, contrariamente a chi rivendica un ruolo attraverso i media, ma da diversi mesi non si presenta agli incontri.


per ADL Varese 
Federico Pagan e Salvatore Petrenga 

Giovedì 22 Febbraio 2018 ore 10-13 - MILANO CCM Via Spallanzani 6 - Convegno su - Blocco delle Pensioni e ricorso alla corte Europea - Fermiamo la disfatta della sanità pubblica - Unita dei sindacati d base
















giovedì 22 febbraio 2018

lunedì 19 febbraio 2018

uniti per difendere l’ospedale di Angera

















Angera, scatta la mobilitazione: "Giù le mani dall’ospedale"

Manifestazione "Insieme per l’ospedale” promossa dal Comitato permanente e dall’associazione Mamme per l’Ondoli in rinascita

Angera (Varese), 19 febraio 2018 - Associazioni, comuni, cittadini uniti per difendere l’ospedale di Angera. Ieri pomeriggio la manifestazione “Insieme per l’ospedale” promossa dal Comitato permanente e dall’associazione AMOR (Mamme per l’Ondoli in rinascita) a cui hanno aderito una cinquantina di associazioni, oltre a quindici comuni, nove della sponda piemontese del Verbano, ha lanciato con forza la sua voce, il presidio sanitario cittadino va salvato e rilanciato con un progetto chiaro.
La mobilitazione ha visto una grande partecipazione di cittadini che ora aspettano segnali concreti alle loro richieste. I problemi della struttura sanitaria Ondoli di Angera riguardano la mancanza del primario di ginecologia, del responsabile dell’oncologia, la ristrutturazione della chirurgia, la carenza di personale medico e infermieristico, la mancanza di un progetto chiaro di rilancio, una situazione sulla quale la manifestazione di ieri ha voluto richiamare l’attenzione. «Diamo il pieno sostegno all’iniziativa – ha detto il sindaco Alessandro Paladini Molgora – la politica ai livelli alti deve impegnarsi per la sanità che è una priorità assoluta, il problema del nostro ospedale è sentito, e si è mossa la gente, il territorio. Dal 5 marzo sindaci e cittadini saranno insieme per chiedere risposte precise, l’era dei tagli deve finire, vogliamo che il nostro ospedale sia funzionale come è stato fino ad ora».
Domani alle 21 invece a Gallarate nella sede delle Acli in un incontro pubblico promosso dal Comitato per il diritto alla salute del Varesotto si parlerà del progetto sostenuto da Regione Lombardia dell’ospedale unico di Gallarate-Busto Arsizio, che dovrebbe sorgere in un’area già individuata nel rione di Beata Giuliana a Busto Arsizio. Invitati al confronto sull’importante tema i candidati alle elezioni regionali: a loro i rappresentanti del Comitato contrario al progetto esporrà le ragioni della sua opposizione e i timori che riguardano il futuro delle strutture ospedaliere di Busto e di Gallarate. «Hanno deciso di spendere 500 milioni di euro per un progetto che nasce senza aver analizzato i bisogni dei cittadini – sottolineano dal Comitato che contro il progetto ha raccolto migliaia di firme – si perderanno posti letto». Domani sera il confronto con i candidati.

“L’Ondoli non vive di promesse, dopo il voto vogliamo i fatti”

Grande partecipazione alla manifestazione per evitare la chiusura dell'ospedale. Doridoni (Amor): «Stiamo chiedendo alla politica di tenere vivo l'ospedale, è un intero territorio che lo chiede»
Sono accorsi in tanti al capezzale dell’ospedale di Angera. Il popolo dell’Ondoli ha risposto alla chiamata dell’associazione Amor e del comitato spontaneo permanente per il Carlo Ondoli nonostante il freddo intenso di una domenica di febbraio. Un popolo trasversale composto da gente comune, madri, padri, nonni, medici, infermieri, sindaci – ce n’erano almeno cinque in prima fila (Angera, Sesto Calende, Ranco, Mercallo, Ispra) – il consigliere regionale dei 5 Stelle Paola Macchi e tante associazioni, tra cui il corpo musicale angerese “S. Cecilia”, la pro loco di Ranco, la casa delle donne di Gallarate,  i rappresentanti di medicina democratica, la comunità pastorale, la rete per il diritto alla salute di Milano e Lombardia e il comitato “no” all’ospedale unico di Gallarate. Il presidio davanti all’ospedale si è poi trasformato in un corteo che è sfilato fino all’approdo sul lungolago.

domenica 18 febbraio 2018

Martedì 20 febbraio 2018 ore 21 OSPEDALE UNICO tra Gallarate e Busto A. e Il GESTORE e la presa in carico dei malati cronici


Il Comitato per il diritto alla salute del varesotto ha invitato candidati di tutte le liste


GALLARATE - BUSTO ARSIZIO Incontro sull’ospedale unico in vista delle Regionali

Il Comitato per il diritto alla salute del varesotto, critico sul progetto, ha invitato candidati di tutte le liste. Si parlerà anche del Gestore della cronicità

Martedì 20 febbraio 2018, alle Acli di Gallarate, il Comitato per il diritto alla salute del varesotto, con la collaborazione delle Acli di Gallarate, organizza un incontro sui temi che nel corso degli ultimi due anni ha affrontato maggiormente: Il progetto Ospedale unico tra Gallarate e Busto Arsizio e Il Gestore e la presa in carico dei malati cronici.
Candidati e candidate alle Regionali della Lombardia, delle forze politiche coinvolte, risponderanno sulle tematiche proposte. L’iniziativa si svilupperà però prima con un breve resoconto nel quale gli attivisti del Comitato presenteranno le criticità del progetto Ospedale unico, cosa potrà succedere ai presidi ospedalieri esistenti, all’area individuata dal preliminare del progetto e cosa prevede la riforma regionale sulla presa in carico dei malati cronici.
Nella seconda parte, avendo invitato i/le candidati/e alle elezioni regionali, porremo loro domande inerenti i temi sopra riportarti e più in generale sull’accesso alla salute dei cittadini/e che abitano il territorio Gallaratese e Bustocco.

giovedì 15 febbraio 2018

domenica ad Angera per tenere aperto l'ospedale


domenica ad Angera per tenere aperto l'ospedale

Amor lancia la manifestazione del 18 febbraio e un patto delle associazioni
Una manifestazione per l’Ospedale Ondoli di Angera e un patto tra le associazioni. Sono le iniziative promosse e lanciate da Amor, l’Associazione Mamme per l’Ondoli in rinascita
Una manifestazione per l’Ospedale Ondoli di Angera e un patto tra le associazioni. Sono le iniziative promosse e lanciate da Amor, l’Associazione Mamme per l’Ondoli in rinascita: 
appuntamento domenica 18 febbraio ad Angera alle 16.30.
«Il senso della manifestazione “Insieme per l’Ospedale” che promuoviamo per il 18 febbraio sarà quello dare un segnale come società civile e territorio a tutta la politica. “Insieme per l’ospedale”, per noi, significa fare rete. Liberi cittadini e associazioni, ovvero le realtà che operano per il bene del territorio – si legge in una nota di Amor -. Il segno concreto della manifestazione del 18 febbraio sarà un “Patto delle associazioni”, per l’ospedale di Angera. Noi di Amor non lo possiamo dimenticare: senza una rete accanto e attorno a noi, le mamme non sarebbero mai riuscite a far riaprire quei reparti. Oggi proponiamo un patto delle associazioni: è semplicemente un appello a intervenire, un appello rivolto alla politica e alle istituzioni a dare un futuro sicuro al nostro ospedale. Il Carlo Ondoli è un riferimento importante per tutta la comunità del Basso Verbano: le associazioni chiedono, dunque, alla politica, che un progetto serio per il nostro ospedale, sia la priorità. Questo Patto verrà portato in Regione e consegnato alla futura amministrazione, all’insediamento della nuova giunta. In quell’occasione, vorremmo accanto alle associazioni anche i sindaci del territorio».

«La primissima realtà ad aderire al Patto delle Associazioni è l’ACLIalla quale si sono aggiunte da subito la Caritas, il Centro Aiuto alla Vita di Sesto Calende, i Comitati genitori dei comuni di Angera, Ranco e Ispra, l’Avis, l’Anpi, la Casa delle Donne di Gallarate e molte altre stanno confermando la loro adesione in questi giorni: l’adesione è possibile fino al 18 febbraio, giorno della manifestazione, e anche oltre – chiosa la nota di Amor -. Un grazie sincero va anche al Comitato spontaneo permanente, co-organizzatore della manifestazione, per il sostegno ad Amor e a questa rete di associazioni».

mercoledì 7 febbraio 2018

ASPETTANDO L’8 MARZO Le Donne si raccontano Una iniziativa organizzata dal Collettivo Lilith di Gallarate


analisi questionario raccolto in ottobre 2017

Vuoi aiutarci a conoscere meglio la tua generazione rispondendo a queste domande? Te ne saremo grati.
Come Associazioni e sindacati di Base appartenenti al Coordinamento Nazionale dei Pensionati di Oggi e di Domani (CONUP), stiamo cercando di organizzare un dibattito e una discussione che ci consenta di orientare le nostre iniziative e rivendicazioni ponendo come punto centrale le esigenze dei lavoratori e dei cittadini, l’occupazione e la pensione. Per avere un minimo di conoscenza in merito a tali argomenti, abbiamo la necessità di capire come i cittadini, i giovani e i lavoratori si orientano di fronte ai problemi sociali e in che modo trovano le vie d’uscita dagli ostacoli che si trovano dinanzi durante la loro vita quotidiana o lavorativa.  Per cercare di raccogliere questi orientamenti, ti chiediamo di rispondere ad alcune domande semplici e di aiutarci nel nostro intento. Ti ricordiamo che il questionario rimarrà anonimo e verrà utilizzato solo allo scopo di cui ti abbiamo scritto pocanzi. Ti ringraziamo fin d’ora per averci concesso questi pochi minuti e ti chiediamo di restituire il questionario alla persona che te lo ha sottoposto o per via mail, secondo le indicazioni che riceverai al momento della richiesta di compilazione. Grazie!  CONUP Lombardia

1. L’evoluzione della tecnologia e l’aumento dell’aspettativa di vita stanno cambiando rapidamente la società in cui viviamo e la vita di tutti noi, a volte in meglio altre volte no: come ti aspetti sarà la tua vita futura, rispetto a quella dei tuoi genitori?

A.    Più dignitosa
B.      Più piacevole
C.     Più difficile
D.    Più incerta

Risposte: In tutti i gruppi di ricerca emerge una grande incertezza circa il nostro “Futuro Tecnologico”, soprattutto per i più giovani, dove la risposta D (“Più incerta”) regna sovrana. Un’altra risposta abbastanza gettonata, soprattutto nel gruppo “over 40” è quella C (“Più difficile”), dando ampia dimostrazione di sfiducia verso le condizioni lavorative attuali. Scarse invece le risposte positive.
2. Che cosa ti aspetti dalla gente che ti circonda?

A.    Invidia/ostilità
B.      Indifferenza
C.     Aiuto/comprensione
D.  Solidarietà

Risposte: Anche questa domanda ha una risposta ben precisa in tutti i gruppi di ricerca. Infatti la maggior parte dei somministrati ha dato come risposta la B (“Indifferenza”), dando ampio margine all’amarezza che in questo momento sta attraversando la società, sempre meno sociale. Infatti nel gruppo “Under 30”, il più omogeneo, emerge con discreta forza la risposta, A (“Invidia”).  Un piccolo raggio di sole emerge però dal gruppo Over 40 che sceglie come seconda risposta l’item D (“Solidarietà”), dando comunque un segno di fiducia verso il futuro.
3. Le nuove tecnologie, la disoccupazione dilagante e il lavoro precario non sono le migliori condizioni di vita per un cittadino: che cosa ti aspetti dalla tua vita lavorativa?

A.    Disagi e fatica
B.      Il necessario per la sopravvivenza
C.     Agio e soddisfazioni/ricchezza
D.    Un contributo di utilità per gli altri

Risposte: La sfiducia complessiva dei primi due item si riversa interamente anche in questa terza risposta. L’indolenza di questo periodo storico si riflette anche sulle richieste lavorative. L’item di maggior tendenza in tutti i gruppi è il B (“Il necessario per la sopravvivenza”),  dando ampio riscontro alla depressione lavorativa attuale, dove il lavoro viene visto solo come un mezzo per racimolare soldi. In realtà una piccola differenza

4. L’idea di non avere uno stipendio sicuro e la paura di non riuscire nella vita a volte ostacolano il “focolaio domestico”: cosa pensi della tua futura famiglia?

A.    Forse non l’avrò per motivi economici
B.      Non vorrei fosse un impegno troppo gravoso
C.     Dedicherò tutto il mio impegno ai miei figli
D.    Sarà il mio impegno principale

Risposte:  Netta prevalenza della risposta D(“Sarà il mio impegno principale”) in tre dei quattro gruppi,  si allinea bene con la risposta precedente, dando un segnale di come la società comunque vuole investire sul futuro privato, non vedendo bene il futuro pubblico. In netta controtendenza il gruppo “Under 30”, che si pone invece dal lato opposto, dando come preferenze principali la B (“Non vorrei fosse un impegno troppo gravoso”) e la A (“Forse non l’avrò per motivi economici”), dimostrando una grande sfiducia a causa della crisi lavorativa che ci ha colpiti.

5. Dicono che in pochi decenni le macchine sostituiranno i lavoratori “umani”e il lavoro verrà svolto dai robot: il tempo futuro sarà caratterizzato da biotecnologie, informatica, robotica. Quali conseguenze pensi potranno avere sulle nostre vite?

A.    Riduzione dei posti di lavoro
B.      Necessità di controllare gli interventi sui nostri corpi
C.     Riduzione della fatica e ampliamento delle disponibilità di tempo libero
D.    Apertura a un nuovo mondo di grande libertà e efficienza

Risposte:  Grandissima sfiducia emerge anche dalle risposte dei gruppi di ricerca sul futuro lavorativo riguardante le nuove tecnologie. La netta prevalenza della risposta A(“Riduzione dei posti di lavoro”) va a braccetto con gli item precedenti. Unica nota di speranza viene dal gruppo “Over 40” che sceglie come alternativa la risposta C (“Riduzione della fatica e ampliamento delle disponibilità di tempo libero”)

6. I continui cambiamenti delle regole di accesso alla pensione, l’alto tasso di disoccupazione e l’aumento dell’età pensionabile possono influire nelle scelte della vita di tutti i giorni: hai timori per la tua tarda età?

·         NO
·         SI

Se rispondi SI, per quali motivi?

A.    Pensione insufficiente o altri disagi economici
B.      Insufficienti garanzie sanitarie
C.     Mancanza di aiuto solidale (amici e servizi sociali)
D.    Peggioramento dello stato del mondo (ambientale, politico ecc.)

Risposte:  La stragrande maggioranza delle risposte A(“Pensione insufficiente o altri disagi economici”) e D(“Peggioramento dello stato del mondo”)  denota la grande paura che abbiamo verso il futuro pensionistico, economico e sociale e della profonda crisi di valori di cui sentiamo di far parte, che potrebbe creare una grande frattura con il mondo che ci circonda, e che ci circonderà.
7. Sono sempre di più i cittadini che non si trovano in accordo con le decisioni politiche che riguardano la vita di tutti: come pensi di poter contribuire a migliorare la situazione sociale?

A.    Curando gli interessi tuoi e della tua famiglia
B.      Collaborando con associazioni di volontariato
C.     Svolgendo al meglio i tuoi compiti di lavoratrice/tore e cittadina/o
D.    Impegnandoti nell’azione sindacale o politica

Risposte:  Di tutti gli item, questo è l’unico che ha una risposta particolarmente variegata. Il Gruppo “Over 40” è quasi totalmente uniforme preferendo di poco le risposte C(“Collaborando con associazioni di volontariato”) e B(“Svolgendo al meglio i tuoi compiti di lavoratore/lavoratrice e Cittadino/a”) a quelle A(“Curando gli interessi tuoi e della tua famiglia”) e D(“Impegnandoti nell’azione sindacale o politica).
Il Gruppo “30/40” invece è più convinto delle risposte B e C, pur dando buone preferenze alle altre due scelte.
Infine il gruppo “Under 30” che si schiera particolarmente con la risposta B
8. Nella vita di tutti i giorni, si ripetono sempre più di frequente le delusioni nei rapporti tra persone, finendo con l’aumentare la diffidenza verso gli altri: secondo te, come sono i/le tuoi/e coetanei/e?

Risposte:    Nel gruppo “under 30” emerge una grandissima diffidenza nei confronti dei pari. Ci si sente traditi e mal ripagati degli sforzi compiuti. Si avverte egoismo e diffidenza verso il prossimo.
Il gruppo “30/40” accentua particolarmente questo concetto, avvertendo l’egocentrismo culturale che ci sta attraversando, dando prevalenza a questa “indifferenza” e instabilità nei rapporti. Si avverte sfiducia e paura che gli altri vogliano approfittarsi di loro e scarsa considerazione delle buone azioni altrui.
Infine, il gruppo “Over 40” si dimostra quello più giudicante verso gli altri. Molte sono le risposte lapidarie come “Egoisti”, “Ignavi”, “Rassegnati”. Pochissimo spazio di discussione, ma molti commenti diretti.